GUERRA TOTALE - CAPITOLO 1

Nettuno invitò tutti nel piccolo salottino che fungeva da studio per gli affari della fondazione Grado, Hyoga disse, non senza preoccupazione a Shiryu: "Ci possiamo fidare di lui?".

Shiryu disse con un tono piuttosto insicuro: "Non lo so, però di Nettuno; o meglio di Julian Solo tenderei a fidarmi, il problema è Hades! Ma anche a lui, indebolito com'è credo gli convenga allearsi. È un vero Rebus!".

Nettuno si sedette e iniziò il suo discorso: "Come tu ben sai è stata decisa la distruzione della terra senza le tre divinità che risiedono in essa!". Dopo aver detto quella frase fece un cenno verso Hades il quale incupì lo sguardo, essere ignorato del tutto dalle divinità olimpiche era un’offesa che pungeva il suo orgoglio.

Nettuno proseguì con tono monocorde: "Inoltre il cosmo di mio fratello Zeus è pesantemente cambiato, è un cosmo che già percepii nelle ere passate ma non ricordo quale!".

Hades si destò dal suo apparente torpore: "Vai avanti il tempo a noi è nemico!!".

Nettuno: "Inoltre la pressione che rende le anime dei cavalieri d’oro del tutto incoscienti è diminuita, come se Zeus non sapesse più come fare presa su di esse!".

Athena disse fissando i due dei con uno sguardo indagatore: "Che cosa avete in mente?".

Nettuno sorrise: "Un assalto all’Olimpo!".

In quella casa calò il silenzio più totale.

I cavalieri di bronzo si svegliarono dal loro torpore e rispetto per quelle divinità e dissero: "Accettiamo in ogni caso!! Ma a voi cosa comporta? Che vantaggi ve ne vengono?".

Nettuno disse molto candidamente: "Diciamo che faremmo sia io che Hades che Athena una bruttissima fine, in quanto Zeus da quando ce ne siamo andati ci sopporta a stento!!".

Shiryu aggiunse però: "Il problema è come ci muoviamo?".

Dopo aver sentito questo Hades aggiunse candidamente: "Per rafforzare il nostro potere dovremmo liberare le parti del corpo Mitologico di Nettuno!".

Un altro pesantissimo effetto di sorpresa colse tutti, in primo luogo lo stesso Nettuno che sbottò: "Ma io non ho un corpo mitologico!!!! È stato annientato da Zeus!!!!".

Hades: "Sono andato via dall’Olimpo qualche tempo prima, non è stato annientato ma diciamo pietrificato e suddiviso in diverse parti!!".

Nettuno: "COOOSA????".

Hades: "Una di esse si trova nel tartaro e l’ho presa con me, la tua mano destra, quella che stringe il tridente!!".

Con un gesto teatrale Hades tirò fuori una mano di una statua, quando Nettuno la vide la fredda pietra iniziò lentamente ad illuminarsi, tutti erano increduli; Hades aveva detto la verità.

Nettuno con un tono monocorde: " Come mai questo coupè de theatre?".

Dopo molto tempo sul volto di Hades si profilò l’ombra di un sorriso e affermò con sicurezza: "Non avresti mai creduto se te lo avessi detto senza mostrare la mano!!".

Nettuno chiese ad Athena con modi piuttosto gentili : "Io ho solo un generale del mare ancora in vita, posso chiederti di affiancare un cavaliere al recupero delle parti del mio corpo mitologico?".

Athena rimase in riflessione: "Non di più oppure l’effetto sorpresa che stiamo cercando di produrre svanirebbe come neve al sole!".

Si offrì Andromeda, e Nettuno non ne fu affatto sorpreso, Ikki disse in tono scherzoso: "Guarda che non ci potrò essere io a farti da balia". Andromeda: "Vabbè si può fare anche senza!" rispose tranquillamente Andromeda. E i due fratelli si unirono in una risata gioiosa.

Gli altri cavalieri però dissero: "E noi? Non possiamo lasciare un nostro compagno da solo!!!!".

Athena però li fermò: "Per una volta Nettuno ha ragione, non si deve attirare l’attenzione, almeno non troppa!!".

Shiryu aggiunse: "Ma noi?"

Athena disse con un tono diverso, più cerimonioso, sacrale: "In battaglia raramente le cose vanno come devono andare, probabilmente dovremmo difendere il santuario da eventuali attacchi!!".

Hades dopo che tutto venne fissato scomparve all’improvviso lasciando lì solo Hypnos e Thanatos, Ikki scattò in piedi e disse molto chiaramente: "Dove è andato?".

Hypnos con tono secco e duro rispose: "Non importa che tu lo sappia, ci ha ordinato di rimanere qui come supporto difensivo!!".

Ikki era al limite dell’isteria, stava per farsi avanti quando Shiryu disse molto chiaramente: "Siamo alleati sebbene a malincuore, fidiamoci!!!".

Ikki si calmò e disse con molta determinazione: "Andiamo al santuario!!".

E uscirono tutti insieme, prima i bronze e , più staccati, i due dei fratelli, e si diressero immediatamente verso il grande tempio, pronti a difendere quella che le tre divinità avevano eletto come base operativa.

Intanto Nettuno assieme a Shun e Sorrento stavano dirigendosi verso la casa di Julian Solo dove si sarebbero preparati , Nettuno affidò la mano di pietra a Sorrento dicendo: "Per ragioni di riservatezza non posso venire con voi, Zeus se ne accorgerebbe!!".

Sorrento annuì e disse: "Speriamo di non incontrare ostacoli!". Nettuno ripensò e diede a Sorrento il suo tridente dicendo: " Ecco un'arma per voi!!". Sorrento prese il tridente e disse : "Grazie mio signore!!". Fece per Inginocchiarsi ma Nettuno lo fermò e disse molto chiaramente : "Non perdiamo tempo in cerimonie!!".

Sorrento si alzò e rapidamente si mosse assieme ad Andromeda e rapidamente sparirono nella notte.

Hades nel frattempo era tornato negli inferi, in mezzo alle anime dannate, stava cercando 13 cavalieri d'oro dell'epoca precedente, aveva un particolare piano in mente, ma prima voleva rafforzare le sue schiere.

Concentrò le sue energie e alzò in alto la spada della sua armatura divina, dalle pareti delle varie prigioni diverse energie vitali vennero evocate, le luci circondarono Hades e 3 surplici si formarono attorno a lui: erano quelle dei giudici infernali.

Dopo pochi istanti nelle tre surplici si reincarnarono i corpi dei tre giudici in un lampo nero , i quali dopo un attimo iniziale di scombussolamento si inchinarono immediatamente davanti al loro signore.

"Sire Hades!!" Affermò con un tono non privo di stupore Rhadamantis della Viverna.

Dopo aver fatto resuscitare i tre giudici con un ulteriore sforzo fece tornare in vita anche Pandora e la sua arpa, la quale ebbe una reazione simile a quella dei tre giudici.

Hades: "Vi ho fatto resuscitare prima del tempo per un motivo preciso, al momento c'è qualcuno che vuole distruggere la terra, e richiamare tutti gli dei sull'olimpo, un dio con cui ho cattivi rapporti e che non esiterebbe ad ucciderci tutti!!".

Minosse chiese con tono di deferenza: "Chi è?".

Hades sibilò: "Mio fratello maggiore Zeus!!".

Lo stupore avvolse i presenti, non si era mai parlato di dover affrontare altre divinità se non Athena, affrontare tutte e 12 le divinità Olimpiche e tutti i loro cavalieri era impresa Improba, ma la fedeltà ad Hades, al signore dei morti era superiore e rapidamente tutti e tre affermarono:

"Ordini e la seguirò!!" Rhadamantis

"Sono uno spectre eseguirò ciò che dice!!" Minos

"Come ci muoviamo?" Aiacos.

Hades catechizzò i suoi sottoposti, si sarebbero dovuti trasferire al Grande Tempio, che era un luogo maggiormente difendibile rispetto alle profondità infernali, con punti di accesso facilmente controllabili, la proposta fu accolta relativamente bene sebbene con diverse perplessità. Ma obbedirono in pieno.

Dopo averli congedati assieme a Pandora si preparò ancora per l'evocazione di un quarto spectre che si rivelò essere Flegias di Licaone, che apparentemente non ricevette alcun ordine e lo lasciò andare. Dopo aver fatto questo Hades scomparve dagli inferi.

Shun e Sorrento stavano correndo per la terra, alla ricerca delle parti mancanti, i quali si trovavano in alcune parti degli oceani, presumibilmente Zeus capì che non poteva indebolire troppo la divinità dei mari e pose le parti del corpo mitologico di Nettuno nei diversi oceani.

Mancava solo la testa che si trovava per quanto fosse apparentemente paradossale proprio nel tempio sottomarino, in una statua di Nettuno, quando Sorrento fece da guida.

Shun disse, non senza una malcelata ironia: "Proprio la testa di Nettuno si trovava lì, al posto di comando del regno dei mari! Non trovi una certa ironia?".

Sorrento disse: "Il tuo gran cuore dovrebbe esso stesso suggerirti la risposta! Zeus non poteva permettere che il mio signore........". Andromeda rallentò, la mano di pietra di Nettuno aveva cominciato a brillare, la testa era lì.

Nel frattempo alcuni soldati con delle divise di colore Marrone urlarono: "Qui non è più territorio di Nettuno sovrano dei Mari ma di Apollo, e noi suoi adepti lo difenderemo!!".

Shun stava per scatenare la sua catena ma Sorrento lo fermò: "Devo eliminarli senza lasciare tracce evidenti, mettiti dietro di me!".

Sorrento concentrò la sua energia offensiva nel flauto e iniziò a suonare la melodia di Requiem, poco alla volta tutti i soldati di Apollo caddero morti in un sonno senza sogni, preludio alla follia.

Dopo poco tempo Shun e Sorrento trovarono la testa di Nettuno, ma alcuni passi li fecero trasalire, Berenice della Corona stava passeggiando per il tempio sottomarino e trovò i soldati addormentati, preso da rabbia folle iniziò a schiaffeggiarne uno per svegliarlo, Sorrento fu tentato di intervenire ma la mano di Shun lo fermò.

"Shun perché!!!!" gli disse sottovoce.

"Vorrei anche io difenderli, ma non possiamo rischiamo di mandare a monte tutto!!". Affermò Shun, anche se dalle lacrime che gli scendevano sul volto si poteva capire come questa frase gli costasse moltissimo.

Berenice prese per la collottola uno dei soldati e iniziò a schiaffeggiarlo, dopo qualche schiaffo il soldato aprì gli occhi e si mise a ridere in modo demente, Berenice lo gettò su un lato della via che portava alle rovine della colonna e se ne fece per andare via.

Shun e Sorrento non volevano combattere, non subito, avevano una missione da compiere nella massima segretezza. Sorrento affidò la testa di Nettuno a Shun e lo invitò a farsi da parte, Berenice se era in quella zona impediva ai due cavalieri di passare.

Shun disse a Sorrento molto chiaramente: "Non dobbiamo sacrificarci, ci penso io!".

Sorrento affermò con molta chiarezza: "Non abbiamo tempo da perdere, con te lo scontro andrebbe per le lunghe, io posso eliminarlo entro breve! Tu rimani riparato e coprimi le spalle!!".

Shun: "Se ricordo bene Berenice entrerà ad armi spianate!!".

Shun era colpito da quell’attitudine da stratega di Sorrento ma lo ascoltò, e rimase lì accanto, Berenice nel frattempo si era accorto della presenza di cavalieri e entrò nella zona della colonna preparando il suo colpo segreto "golden death Hair".

Sorrento però, grazie all’avvertimento di Atena aveva già iniziato la sua melodia mortale e Berenice prima di portare a termine la sua tecnica crollò a terra morto.

Shun fu a dir poco stupefatto da quel risultato, ricordando quanto avevano dovuto penare per abbattere Berenice ma Sorrento proseguì: "Era consacrato al dio Apollo quindi ricettivo nei confronti della musica tutto qui!".

Se ne andarono molto velocemente, dovevano evitare assolutamente che altri cavalieri arrivassero lì a disturbare, velocemente tornarono a casa attraverso un passaggio nel tempio di Nettuno, che sapeva il Dio e aveva riferito a Sorrento durante una conversazione tra loro due. Uscirono velocemente e si trovarono in una proprietà di Julian Solo.

Dopo aver fatto questo corsero molto velocemente verso il grande tempio, dove potevano essere relativamente in pace.

Intanto nell'Olimpo Ares stava radunando alcuni eserciti, pensava che con i cavalieri così indeboliti non sarebbe occorsa una semplice armata di Berserkers per seminare strage tra le fila del grande tempio, Phobos era accanto a suo padre mentre passeggiava sull'olimpo.

Phobos sibilò: "Quanti Berserker devo inviare?".

Ares ridacchiò: "Ne basteranno una ventina, nulla di più. Ho avuto il permesso di operare da mio padre Zeus!".

Phobos: "Occorreranno due- tre giorni per inviarli a destinazione! Mandiamo anche qualche esploratore?".

Ares guardò il figlio negli occhi, e disse con un tono che lasciava spazio a molte interpretazioni: "Mi fido di te!! Non mi deludere!! ed è solo un attacco per capire l'effettiva forza di Athena non lo comandare tu di persona".

Phobos strinse i pugni, chiedere di non essere a capo di quella strage gli costava molto, ma si allontanò per preparare l'attacco al grande tempio pensando a chi doveva scegliere come comandante in capo, chiamare i Berserkers necessari sarebbe stata l'operazione più lunga, inoltre c'erano due o tre elementi che doveva chiedere all'armata di suo Fratello Deimos, non sarebbe stato facile persuaderlo a cedere alcuni elementi della sua armata.

Intanto i generali degli Inferi si stavano dirigendo al grande tempio a passo lento, con l'arpa di Pandora che grazie ai poteri di Hades li seguiva tenuta in aria dal potere di Hades, appena i tre generali si apprestarono al grande tempio Shaina si fece avanti.

Shaina: "Non potete passare!!!" E si mise in posizione per lanciare il cobra Incantatore e chiamò gli altri cavalieri.

Si fece avanti Aiacos che disse in tono molto sicuro: "Siamo stati mandati quì dal Sire Hades per rinforzare la compagnia di difesa nel caso di prossimi attacchi!!".

Athena si manifestò nelle menti di Shaina e degli Spectre, comunicando attraverso il cosmo: "Benvenuti al grande tempio, per ora come nostri alleati!".

Pandora e gli altri tre spectre salirono rapidamente alle stanze del grande sacerdote, dove trovarono Athena e i 5 cavalieri di bronzo a sua difesa.

Rhadamantis fece un inchino rispettoso nei confronti di Athena e disse con tono sicuro: "Il nostro sire ci ha illustrato tutta la situazione, siamo quì in quanto è un terreno facilmente difendibile!".

Athena disse molto tranquillamente: "è poco rispettoso però abbiamo anche alcune case per il momento vuote, potete rimanere lì, sempre che ve lo conceda lo spirito del custode di quella casa!".

Rhadamantis ringraziò Athena per volerli ospitare, e provarono alcune case, dopo alcuni problemi solo lo spirito della casa di Cancer li lasciò entrare e si stabilirono lì.

Pandora appoggiò la sua arpa, pronta per suonare, Rhadamantis la fermò: "Prima di suonare dovrebbe chiedere il permesso ad Athena!". Pandora annuì, doveva quindi aspettare il ritorno di Hades.

Intanto Shun e Sorrento avevano recuperato il pezzo più importante, la testa di Nettuno che era in grado di attirare a se gli altri pezzi del corpo Mitologico di Nettuno, si diressero velocemente verso il grande tempio.

Nel giro di pochi istanti portarono nelle stanze del grande sacerdote la testa di Nettuno, quando la vide Nettuno ebbe un bagliore negli occhi, era emozionato allì'idea di poter tornare nel corpo mitologico.

Chiese di poter rimanere da solo in una stanzetta, concentrò il suo cosmo fino a circondare tutta la stanza di luci azzurre e di acquamarina e le altre parti pietrificate comparvero all'improvviso e si disposero in modo tale da comporre un corpo. Dopo aver fatto questo Nettuno, ancora nel corpo di Julian Kevines, si sedette e dai suoi occhi iniziò a uscire lentamente una fortissima quantità di energia che si inserì nella statua di pietra, dandone vita.

All'esterno i cavalieri erano molto nervosi, non sapevano di preciso cosa accadeva percepivano solo il cosmo di Nettuno aumentare senza sosta tanto che Shiryu dovette dire nell'orecchio di Crystal: "Come abbiamo fatto a batterlo?".

Dopo alcuni secondi la porta si aprì e uscì Nettuno, fisicamente non era molto diverso da Julian Kevines, era più alto e i capelli erano di un azzurro talmente tenue da essere quasi bianchi, il suo sguardo trasmetteva tranquillità, quella tranquillità tipica di una distesa di acque placide, dietro di lui, disteso in poltrona c'era Julian solo che stava dormendo.

Nel frattempo Hades si stava dirigendo verso la colonna dove erano rinchiusi i cavalieri d'oro, in fondo per la legge degli dei avevano tutti compiuto un gesto degno della massima punizione, ma sapeva che poteva disinnescare il blocco, ed era lui l'unico in grado di farlo. Mentre stava per appoggiare le mani alla colonna però gli prese un dubbio.

Doveva creare delle alterazioni, dei sostituti che potevano passare ad un occhio disattento per i cavalieri d'oro imprigionati, decise quindi di ritornare nel suo regno, nel regno degli inferi e rapidamente si portò nel cocito, grazie ai suoi poteri evocò rapidamente alcuni cavalieri d'oro di diverse epoche, spiegando rapidamente la situazione.

Hades: "Siete d'accordo nel sostituire i cavalieri d'oro imprigionati nella colonna per me......Per Nettuno...... e Per Athena?".

I cavalieri all'unisono guidati dal cavaliere del Cancro della guerra del 1153 dissero: "D'accordo!!".

Hades adesso, forte dell'appoggio dei vecchi cavalieri si diresse verso la colonna di ambra e quando la raggiunse disse

"Sorgete e brillate ancora cavalieri un tempo miei nemici!!! Tra poco avremo l'occasione di batterci fianco a fianco!!".