GUERRA TOTALE - CAPITOLO 6

Nella tredicesima casa Hades prese in mano la piccola sfera delle parche, guardò che era diventata Nera. Poseidon era lì accanto e gli disse: "Allora è guerra?".

Hades disse: "Per ora bisogna mettere tutti in uno stato di massima allerta! Probabilmente il cosmo di nostro fratello è talmente esteso da paralizzare il potere di questa perla".

Poseidon: "Comunque mettiamoci in uno stato di allerta!!".

Hades annuì, la guerra si stava approssimando, si rimise l'elmo della sua armatura divina, voleva avere dei contatti precisi all'interno delle potenziali schiere nemiche.

A nord del grande tempio Camus e Milo erano sostanzialmente alla pari con Euritione, sebbene il centauro contasse su una maggiore velocità, con la quale sorprendeva i due cavalieri d'oro e quindi Camus doveva ghiacciare il terreno per impedirgli i movimenti rapidi.

Milo ad un certo punto scostò la mano di Camus: "Lascia fare a me!!!".

Camus vide negli occhi del cavaliere dello scorpione una determinazione estrema, e si fece da parte, capiva cosa doveva fare.

Milo disse: "Tranquillo amico!! Ora ci penso io a te!!!!".

Sperò che quello che aveva in mente funzionasse, e si preparò a lanciare le Onde di Scorpio

Milo: "Onde di Scorpio!!!!".

Le Onde di Scorpio si espansero per tutto il terreno, ed Euritione ebbe dei seri problemi a muovere le gambe, impedito quindi a poter lanciare le sue scosse telluriche.

Euritione: "Tecnica interessante, anzi oserei dire eccellente, complimenti cavaliere di Scorpio!!!".

Camus si era accostato da un lato, stava preparando il sacro Acquarius, quando Scorpio lo squadrò in modo arcigno: "Anche se difendiamo Athena non dobbiamo dimenticare il nostro onore di cavalieri e tralasciare le disposizioni tattiche!!!".

Camus colpito da quel piccolo rimprovero di Milo si mise tranquillo, sebbene con il cosmo espanso ed in assetto da battaglia.

Deathmask si mise d'accordo con Toro, il massiccio cavaliere della seconda casa voleva affrontare lui il figlio di Ares, ma il cinico cavaliere del cancro, dando le spalle a Strife disse: "Permettimi di fare qualcosa per te!!".

Si girò di scatto verso Strife e gli scagliò uno "Strati di Spirito!!! a piena forza!". dicendo a Toro: "Ora fai una cosa intelligente e colpiscilo quel bastardo!!!". Il raggio degli Strati di Spirito si ridusse a un tenue serpentello di cosmo che iniziò a insinuarsi nella possente emanazione cosmica di Strife.

Deathmask si afflosciò a terra ansimante, e Toro si mise nella sua tipica posizione di attacco, lanciando un Sacro Toro.

Strife venne colpito in pieno a lanciato in là di qualche metro, mentre Toro era nella sua consueta posizione di attacco e difesa.

Il figlio di Ares si alzò di scatto rabbioso, suscitando lo stupore dei due cavalieri d'oro. Strife li derise: "Il tuo colpo non ha un'efficacia lunga contro chi è figlio di divinità!!".

Aldebaran si preoccupò, il cosmo di Strife era superiore al suo e affrontarlo con un Deathmask stanco non sarebbe stata un'impresa semplice.

All'ingresso della prima casa Mur si stava ordinatamente difendendo da Enomao, aveva abbandonato la tattica di arroccarsi dietro al Cristal Wall in quanto improduttiva e stava portando lo scontro all'interno della prima casa, dove pensava di batterlo più facilmente.

Aveva notato una strana anomalia, il Cristal Wall con Enomao stava funzionando esclusivamente da arma difensiva, non rispediva indietro i colpi

Minos nel frattempo stava osservando molto acutamente il complicato balletto che Cicno stava eseguendo per caricare il suo colpo. Lo Spectre si spostò i capelli davanti agli occhi obnubilando la vista e iniziò a concentrare il suo cosmo.

Non voleva correre rischi, già i cavalieri di Athena avevano dimostrato che gli avversari non vanno minimamente sottovalutati e quindi per quel nemico sarebbe dovuto ricorrere alla sua seconda tecnica , talmente potente che lo stesso Hades ne aveva proibito l'uso agli inferi in quanto avrebbe rotto il collegamento tra il regno dei morti e il Tartaro, il Gigantic Feather Flap.

Osservò il caricamento di Cicno particolarmente elaborato e quando questi nel pieno della sua preparazione gli disse: "Sei pronto alla Tempesta Di Ossa?", Minos sorrise. Quel combattente era molto dotato ma il suo colpo soffriva di una fase di preparazione troppo accentuata, rispose: "Prima ti voglio far vedere il mio, mi spiace!".

Cicno commise l'errore che Minos aspettava, smise di concentrare il cosmo e iniziò a parlare dicendo: "Ma come ti permetti!!".

All'improvviso Minos mosse le braccia urlando: "Gigantic Feather Flap!!!". Una gigantesca ondata di vento si diresse velocemente contro Cicno, che lanciò il suo colpo incompleto denominandolo: "Tempesta di ossa!!!!".

I due colpi si scontrarono creando una potentissima tempesta, frutto dello scontro tra i due colpi segreti. Enomao rise vedendo quell'enorme tornado e disse a Mur: "Eheheheh, uno sta per morire e dopo toccherà a te!!".

Mur non sopportava di essere così sottovalutato, caricò una scarica telecinetica e sollevò il suo avversario: "Sono io il tuo avversario ricordalo!!!". E iniziò a preparare il suo colpo tremendo, che usava raramente.

Mur chiuse gli occhi e disse semplicemente e con un tono quasi funebre: "Stardust Revolution!!".

La sfera di energia corse verso Enomao che distratto venne colpito in pieno da quel colpo e scaraventato decine di metri indietro, Mur disse: "Non si devono mai sottovalutare gli avversari, anche se sei figlio di divinità!!".

Nel frattempo tra Minos e Cicno c'era una sostanziale parità, i due colpi massimi dei due guerrieri si equivalevano e continuavano a scontrarsi.

Deathmask era stanchissimo, gli strati di spirito che aveva usato lo avevano sfiancato gravemente, sarebbe stato di pochissima utilità ad Aldebaran ma non voleva che quella specie di armadio facesse tutto da solo, si rialzò a fatica e si scaraventò di nuovo contro Strife, concentrando il cosmo su una sola mano.

Notò che il centro della sua armatura aveva una pesante crepa dovuta all'attacco di Aldebaran, Deathmask provò a fingere un diretto destro al volto con la mano non caricata di cosmo ma Strife intuì la mossa di Deathmask e afferrò la mano carica di cosmo, lanciandolo in aria.

Aldebaran fece appena in tempo a muoversi che un colpo di spadino lo ferì ad un braccio, incrinando la sua armatura d'oro.

Strife: "Piaciuto? è un dono di mio padre Ares!!". Aldebaran si guardò la ferita , la sua armatura d'oro aveva un taglio netto lungo tutto l'avambraccio, si sentì come anestetizzato, la vista gli si stava annebbiando e si inginocchiò a terra, la spada doveva essere avvelenata.

Deathmask stava piombando verso terra a tutta velocità, il cosmo di Strife gli stava impedendo qualunque movimento, non riusciva a fare nulla se non guardare che Aldebaran si stava inginocchiando come se fosse addormentato.

Quando arrivò a pochi metri da Terra vide una sottile lancia di energia cosmica dirigersi verso il suo cuore, mise le mani sul suo petto, riuscendo a parare la scarica energetica di Strife, ma nulla potè contro un'altra scarica che gli trapassò il cervello.

Strife: "Incubo definitivo!!!".

Dopo aver fatto questo Deathmask con un calcio venne scaraventato lontanissimo, fuori dalla zona del combattimento.

Nel frattempo Ares stava percependo lo svolgersi degli avvenimenti assieme ai suoi figli prediletti Phobos e Deimos.

Phobos: "Quegli incapaci si stanno facendo massacrare!!!".

Ares: "Di due di loro non mi importa non sono forze utili, un traditore e il suo complice devono morire lo stesso!!!".

I due fratelli non capivano a cosa si riferisse ma lo capirono immediatamente quando con un gesto molto plateale Ares espanse il proprio cosmo in direzione del grande tempio, approfittando dell'assenza di Athena.

Alla prima casa, da dietro le spalle di Enomao, riverso a terra si spalancò all'improvviso un enorme portale cosmico che lo inghiottì, Minos commentò amaramente: "Ares gli ha salvato la vita!". Stava aspettando da un momento all'altro che anche Cicno fosse inghiottito dal portale, ma questo non avvenne, e Minos intensificò l'energia del suo colpo, il quale dopo qualche secondo ebbe la meglio sulla "tempesta di ossa" di Cicno, il quale venne sbalzato in aria come un pupazzo e colpito dall'energia dei due colpi. Il figlio di Ares venne scaraventato a un'altezza tale da non essere più visto e ricadde a terra pesantemente con l'armatura spaccata e gravi fratture, il cosmo di Cicno era ridotto al minimo e implorò: "Padre!!!!Padre!!!!!". Ma non rispose nessuno, Minos si avvicinò a lui e gli trafisse il cuore con il Cosmic Marionation.

Mur era pensoso e espresse ad alta voce i suoi dubbi: "Perchè hanno fatto fuggire uno dei figli di Ares e non l'altro?".

Minos disse in tono freddo: "Evidentemente non gli serviva Cicno e hanno preferito sacrificarlo, se rimanessi un pò freddo cavaliere di Athena ti accorgeresti che ci sono ancora altri due cosmi ostili nel grande tempio!".

Mur si rialzò, pronto a correre verso il grande tempio e Minos gli disse ironicamente: "Non mi sembri nelle condizioni migliori per andare ad aiutare qualcuno, rimani a proteggere la tua casa, se riuscissi a essere lucido capiresti che la disposizione tattica che c'è è proprio per non lasciare scoperto nessun punto!!".

Milo nel frattempo stava correndo tutto attorno ad Euritione per indebolirlo, sparando Cuspidi apparentemente a casaccio. Euritione era colpito in molti punti non letali, all'improvviso prese la freccia e la scoccò in direzione di Milo, il cavaliere dello scorpione schivò agevolmente ma non si avvide che lo aveva seguito come un missile teleguidato.

Milo iniziò a balzare su varie formazioni rocciose, tentando di schivare la freccia di Euritione, la quale lo seguiva peggio di un missile teleguidato. Milo stava faticando a scagliare le proprie cuspidi in maniera lucida, in quanto pressato da vicino dalla freccia del Centauro. Camus era steso su un albero, apparentemente disinteressato alla battaglia ma appena percepì l'uso della freccia da parte di Euritione sibilò: "Polvere di Diamanti!!!!".

La freccia, colpita dalla Polvere di Diamanti rallentò la sua velocità e Milo la schivò definitivamente con un veloce spostamento laterale.

Il Dardo si infilò per terra, il gelo della polvere di diamanti sembrava averlo sottratto al controllo di Euritione, all'improvviso un portale si aprì alle spalle di Euritione il quale pronunciò, non senza amarezza, "Mio padre ha deciso di rinviare il nostro scontro!!!! Rimanete vivi perchè sarò io a uccidervi!!".

Il centauro scomparve risucchiato dal portale di Ares, Milo disse con un sospiro di sollievo: "è FINITA!".

Camus gli mise una mano sulla spalla e con tono amichevole ma freddo: "Aldebaran e Deathmask stanno ancora combattendo!".

Milo si concentrò e disse: "è strano! Sembra che il cosmo del loro avversario sia in lenta e inesorabile diminuzione per quanto rimanga grande!!".

Anche Shaka aveva avvertito quel particolare, ma non ne sapeva dare risposta, uscì dalla sesta casa e si diresse alla settima, voleva chiedere a Dauko quella informazione.

Salì la scalinata che portava alla settima casa e non potè fare a meno di percepire i cosmi di Hypnos e Thanatos, il Cavaliere della sesta casa si chiedeva se sarebbero stati alleati affidabili. Non fece in tempo ad angustiarsi con questi pensieri che percepì il cosmo amico di Dauko.

Shaka volle arrivare al sodo e gli chiese: "Hai sentito anche tu la diminuzione lenta ma costante del cosmo del nemico a nord?".

Dauko annuì e disse: "Stanno combattendo contro un guerriero che ha sangue di divinità nelle sue vene, questo perturba l'efficacia dei colpi di tipo spirituale , evidentemente gli strati di spirito sul loro avversario non lo trasportano in Ade ma ne indeboliscono il cosmo!".

Shaka: "Interessante particolarità". Disse fissando il cielo, "Sarebbero stati in grado di battere il loro avversario? sebbene dotato di un cosmo così straordinario?" Pensò il cavaliere della sesta casa.

Aldebaran si mise a braccia conserte nella tipica posizione del Sacro Toro fissando i movimenti di Strife, sperando di intuire che strategia d'attacco volesse utilizzare, lo spadino corto rendeva poco probabile il Bull Run.

Con l'orecchio percepì Deathmask che si era aggrappato a una pianta e tentava di inerpicarsi, Aldebaran però limitò il suo desiderio di voler correre al soccorso del cavaliere in quanto avrebbe dato le spalle all'avversario.

Strife e Aldebaran si squadrarono pesantemente, pronti ad attaccare, Aldebaran teneva le sue braccia conserte, non voleva distrarsi un secondo. All'improvviso Strife scattò violentemente in avanti cercando di colpirlo con un destro allo stomaco, ma Aldebaran deviò il colpo e lo colpì al collo con un pugno.

Strife ruzzolò per terra e disse ironicamente: "Sembri più assennato del tuo amico!!".Aldebaran disse con un tono normale: "Lui è più istintivo e guerriero puro!!".

Strife riflettè e dopo disse con tono mellifluo: "Sai che mi ha chiesto di entrare nei Bersekers?".

Aldebaran scattò immediatamente e disse: "Stai mentendo!!".

Strife rise e disse: "Perchè no? per lui la giustizia è uguale alla forza!!".

Aldebaran dovette convenire con Strife, Deathmask non era propriamente affidabile, ma mise i suoi pensieri da parte, la cosa importante era eliminare quel nemico a tutti i costi.

Il figlio di Ares si mise a gambe leggermente divaricate, pronto ad attaccare, Aldebaran non si mosse dalla sua posizione di battaglia del Sacro Toro, Strife all'improvviso partì ad una velocità pazzesca e si diresse verso il Cavaliere del toro caricando il pugno di energia cosmica, il quale prese le sembianze di un ariete da battaglia, e urlò: "Ariete di Ares!!!!".

Aldebaran vide la tecnica del colpo e mise le due mani per un tentativo di parata, l'impatto tra le mani di Aldebaran e il pugno di Strife fu devastante. L'energia sprigionata dal colpo creò un vasto cratere.

Però il confronto di forza tra Aldebaran e Strife proseguì, nessuno dei due voleva cedere un millimetro e stavano dando il massimo delle loro energie. Durante lo scontro alcuni piccoli pezzi d'oro caddero dall'armatura del Toro, era solo il preludio all'esplosione cosmica che scagliò Toro qualche metro in là a terra.

Aldebaran si rialzò, aveva qualche incrinatura all'altezza della spalla e delle braccia, e mormorava: "Come è possibile, la mia armatura!!".

Strife rise e gli disse molto candidamente: "La vostra armatura è più fragile in quanto non ha più l'energia del sole!!".

Aldebaran si ricordò a cosa si riferiva Strife, le armature d'oro hanno utilizzato l'energia solare per abbattere il muro del pianto e quindi dedusse rapidamente che la sua armatura era fragile, e doveva cambiare la strategia di combattimento. Si rimise in piedi con le braccia di nuovo, in attesa di un attacco di Strife che gli permettesse di capirne lo stile di lotta.

Saga era in attesa con la mano su un albero, poteva percepire chiaramente il cosmo di Aldebaran che brillava di voglia di lottare, sebbene velato da una notevole preoccupazione per qualcosa. Saga rispettava molto il massiccio custode della seconda casa, sebbene spesso lo trovasse privo di spirito di iniziativa.

All'improvviso un cosmo di un cavaliere d'oro lo sottrasse a quella riflessione, era Deathmask che stava cercando di risalire lungo il burrone nel quale il calcio di Strife lo aveva scagliato. Saga afferrò il ramo a cui Deathmask si era aggrappato e aiutò il cavaliere del cancro a tirarsi su.

Deathmask aveva gli occhi allucinati, sembrava avesse visto un fantasma, Saga gli disse: "Cavaliere sei pronto a lottare?". Il Cavaliere del cancro ansimava, perdeva sangue da una piccola ferità sul fianco ma sembrava non accorgersene.

Saga capiva che il cavaliere del Cancro era sotto l'effetto di un colpo di manipolazione del pensiero, decise di utilizzare una variante leggera del Genmaken per agevolare il suo recupero mentale.

Dopo aver Lasciato Deathmask lì a riprendersi; Saga corse da Aldebaran che percepiva in difficoltà. Ci mise pochi istanti e vide Aldebaran sulla difensiva con l'armatura. La veste dorata era corsa da alcune evidenti crepe, Strife stava mettendo Aldebaran alle strette grazie anche al corto spadino di Ares.

Saga intervenì direttamente attaccando il polso di Strife, facendo cadere, Strife ed Aldebaran si volsero verso il nuovo venuto, Aldebaran gli disse: "Grazie! Attento alle nostre armature, dopo il muro del pianto sono più fragili!!!".

Saga lo rassicurò, il suo repertorio di colpi non lo costringeva a uno scontro ravvicinato e si mise in posizione di combattimento.

Strife rise: "UHUH, un nuovo giocattolo!!!".

Saga espanse il suo cosmo, Strife fece lo stesso. Il cosmo di Strife era di un colore rosso scarlatto ed era molto potente, ma una luce dorata sembrava inquinare il cosmo del figlio di Ares.

Saga disse con un sorrisetto ironico: "Sicuro che il colpo del cavaliere d'oro del Cancro sia stato del tutto inefficace? Oppure il Velenoso Cosmo di Deathmask sta corrodendo il tuo?".

Strife: "Come è possibile? SONO UN DIO!!!".

Saga rise: "La tua superbia ti porterà alla sconfitta!".

Saga e Strife si guardarono negli occhi, la determinazione bruciava negli occhi dei due combattenti, nessuno osava muoversi dalla posizione di guardia per non scoprire punti per l'avversario. Aldebaran si stava rialzando, pronto a dare manforte a Saga. All'improvviso sulla sua armatura d'oro si aprì un taglio sottile, dal quale scorse un sottile rivolo di sangue.

Aldebaran era intimorito ma si mise in piedi, ma Saga gli disse in tono molto chiaro: "Aldebaran, con questo avversario sono più adatto io !!!".

Aldebaran guardò negli occhi Saga, il suo carisma e la sua decisione erano notevoli e decise di non intervenire. Saga squadrò Strife, era un combattente ad alto livello, ma la sua armatura non sembrava particolarmente resistente, non a livello di un'armatura di un Dio e delle Some dei Titani.

Saga decise di fare la prima mossa, caricò il suo cosmo e disse sibillinamente: "Sei pronto a viaggiare?".

Il figlio di divinità era interdetto, ma all'improvviso lo spazio intorno a lui sparì improvvisamente.

Saga: "ANOTHER DIMENSION!!".

Strife era in grossi guai, con quel cavaliere d'oro non c'era da scherzare, espanse il suo cosmo ma anche allora la stessa luce dorata lo tratteneva. Strife stava per sprofondare nell'altra dimensione ma riuscì in qualche modo a uscire dalla dimensione oscura di Saga.

Nella mente di Saga stava uscendo un pensiero, le ferite e la sofferenza del suo avversario gli piacevano, nella sua mente tornavano i ricordi degli scontri precedenti che sostenne: Da quando condizionò Shura con il colpo del re diavolo, allo scontro con Crono, agli scontri con Ioria e Pegasus.

Si passò la lingua in mezzo ai denti e iniziò a ridere in modo sempre più sguaiato, il cosmo di Gemini si espanse progressivamente, cambiando il suo colore.

Strife era a dir poco sconvolto, non riusciva a capacitarsi come un cavaliere consacrato ad Athena potesse avere un cosmo così oscuro e potente.

La risata di Saga riecheggiava in tutta la piccola radura dove si stavano battendo, il cavaliere dei gemelli era Cambiato, la sua personalità era quella malvagia e spietata.

Aldebaran squadrò Saga in modo preoccupato: "Oh no!". Il Massiccio custode della seconda casa non sapeva da che parte si sarebbe schierato ma Arles lo zittì: "Tranquillo ci penso io quì!!! farò un lago di Sangue!!".

Nel frattempo Phobos era a colloquio con suo padre.

Phobos era a dir poco stupefatto della decisione del padre di abbandonare Strife e Cicno al loro destino, e pensava questo mentre entrava nella sala dove c'era suo padre.

Percorse rapidamente il corridoio spoglio del palazzo di Ares ed entrò nella stanza del dio inginocchiandosi appena lo vide, Ares non si voltò nemmeno e continuò ad affilare la propria lancia di bronzo.

Phobos gli chiese in tono umile: "Mi dica mio signore , quando Strife e Cicno l'hanno tradita?".

Ares senza distogliere lo sguardo dalla sua lancia di bronzo disse in tono categorico: "Hanno corrotto alcuni miei Berserkers fino a convincerli a tradirmi!!".

Phobos lo guardò freddo e gli disse in modo candido: " Li devo eliminare?".

Ares sorrise: "Eliminiamoli quando non ci saranno più utili, lo deciderò io! Ora puoi ritirarti!".

Phobos si allontanò dalla stanza di Ares e si diresse con passi decisi verso l'esterno dell'edificio.

Lo scontro tra Strife e Saga si stava capovolgendo a favore del Cavaliere d'oro, la sua estrema varietà di colpi gli dava un vantaggio abbastanza consistente sul figlio di Ares, dopo alcune scariche di energia Strife venne catapultato qualche metro indietro, vicino allo spadino di Ares.

Strife con un rapido movimento provò a afferrare lo spadino ma l’arma divina scomparve dalle sue mani, Strife urlò: "PADRE PERDONAMI!!!!!!".

Una voce tonante riecheggiò nel grande tempio, era la voce baritonale di Ares: "NESSUNA PIETA' PER CHI TRADISCE, TU NON MI SEI PIÙ UTILE ADDIO!!!!".

Strife era distrutto, non aveva nessuna protezione, comunque fosse andato lo scontro avrebbe perso, si alzò in piedi con un lampo di lucida follia negli occhi si scagliò contro Gemini espandendo il suo cosmo al massimo.

Strife: "Sacrificio del guerriero!!!!".

Il figlio di Ares si stava gettando a Mani aperte contro Saga, pronto a morire pur di ucciderlo.

Saga, o per meglio dire la sua personalità malvagia, era abbastanza spiazzata da quella manovra e non sapeva cosa fare.

All’improvviso ebbe un’idea, scartò l’uso della Galaxian Explosion in quanto avrebbe rischiato di ucciderli tutti e due. Doveva diminuire la sua velocità di avanzamento e utilizzò l’Another Dimension, contando anche sul fatto che gli strati di spirito di Deathmask avessero diminuito il cosmo del suo avversario in modo consistente.

Strife continuò a correre verso Saga, ma la sua velocità era in costante diminuzione, non fece in tempo a rendersi conto di cosa stesse accadendo che venne risucchiato, il figlio di Ares provò a espandere il suo cosmo, ma quella luce dorata lo aveva quasi completamente circondato impedendo di espanderlo.

Saga: "ADDIO!".

Il corpo del figlio di Ares venne inghiottito dalla dimensione oscura, il dio della guerra non lo salvò e il corpo di Strife venne risucchiato via destinato a perdersi per sempre.

Arles si avviò velocemente verso il grande tempio, pronto a nuove battaglie.

Nel frattempo Poseidon stava discutendo con Hades:

Poseidon: "Dobbiamo iniziare a bagnare con il sangue alcune armature!!!!".

Hades portò le dita davanti alla bocca, stava riflettendo, bagnare le armature era un grosso rischio in quanto non si sapeva se sarebbero state necessarie, alla fine sentenziò: "D'accordo però non le armature d'oro per prime!".

Poseidon acconsentì ma disse chiaramente: "Azzardati a fare scherzi e te ne pentirai!!".

E le due divinità si allontanarono pronti a elaborare una strategia comune per un assalto all'Olimpo che si prospettava come imminente.