GUERRA TOTALE - CAPITOLO 8

Sull’Olimpo Eracle era in un angolo appartato a pensare, la disfatta dei suoi esploratori era un segno che forse la forza degli avversari era superiore, era in un angolo riservato dell’Olimpo. Dove suo padre Zeus gli aveva lasciato completa libertà d’azione.

Non era un tempio ma piuttosto un piccolo luogo dove Eracle poteva rimanere un po’ da solo nei periodi in cui era sull’Olimpo.

La mano del figlio di Zeus si stava toccando il mento, negli ultimi tempi il cambiamento del padre era a dir poco totale, si rifiutava di vedere chiunque se non pochissime persone dell’entourage di Ares. Questo lo stupiva particolarmente, si chiese che cosa poteva essergli capitato per causare un cambiamento così repentino, un’altra cosa che lo stupiva era l’assenza di Era da un certo tempo.

Non che Eracle fosse infelice, visti i rapporti tra loro due, ma la cosa era terribilmente strana. Le nuvole dell’Olimpo, in genere così soavi e rilassanti a Eracle trasmettevano una strana sensazione di tensione.

A interrompere i pensieri del figlio di Zeus si avvicinò Eolo che si sedette accanto a Eracle.

"Hai riflettuto sulla proposta??". Chiese il dio dei venti.

Da Eracle ci fu un silenzio per qualche secondo, sembrava riflettere accuratamente sulle possibilità.

"E' un progetto azzardato, lo sai vero?".

Eolo: "Abbiamo bisogno di alleati se si rivela vero, e di tanti alleati!".

Eracle: "Starò in guardia, e fallo anche tu!".

Eolo fece un rapido cenno di assenso e uscì assieme a Eolo, all’uscita del piccolo edificio situato sull’Olimpo volgendo lo sguardo verso est videro il tempio di Ares, una specie di enorme edificio costruito come una specie di tempio unito a una caserma dove si sentiva lo stesso Ares, assieme ad alcuni comandanti di plotone e i due comandanti di armata, allenarsi forsennatamente.

Sulla terra Ikki, Aiacos e Syria stavano correndo verso Asgard a tutta velocità, attraversavano velocemente pianure e montagne, fino ad arrivare ai grandi freddi di Asgard dove rallentarono il passo per via del clima gelido, sebbene Aiacos non lo trovasse particolarmente freddo per via della sua abitudine ai ghiacci del cocito.

Passarono lungo il sentiero dove Athena pregò Odino perché i ghiacci non si sciogliessero, passarono lungo i luoghi che vedevano Seiya battersi con Thor. All’improvviso Aiacos si arrestò e balzò su una roccia, appena Aiacos mise piede su quella roccia un’ombra bianca balzò da quello spuntone e atterrò davanti a Ikki il quale riconobbe il cosmo del guerriero e disse:

"ALCOR!!".

L’elmo bianco del fratello di Mizar si alzò e guardò Ikki negli occhi e gli tese la mano. "Ikki!! Cosa ti porta ad Asgard? Assieme a CERTA GENTE". Disse accentando le ultime parole e lo sguardo rivolto verso Syria.

Ikki capiva la situazione e rispose: "Abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile, cercando ogni strada! Puoi accompagnarci da Hilda?".

Alcor valutò rapidamente i cosmi dei tre e le parole di Ikki, sapeva che poteva fidarsi di lui ma non era sicuro dei compagni di viaggio del cavaliere della Fenice.

I tre Gold saint che erano diretti verso la Sicilia: Ioria, Aiolos e Deathmask erano seduti sul peschereccio che li avrebbe portati a destinazione. L’aria frizzante e la giornata serena non potevano stonare maggiormente con lo stato d’animo dei tre Gold Saint, consapevoli che si sarebbero dovuti battere in condizioni di inferiorità numerica e poca conoscenza del terreno.

Almeno questi timori assediavano le menti di Ioria e Aiolos mentre Deathmask aveva timori di tutt’altro tipo.

Era la prima volta da molti anni che tornava nella sua terra natale e una certa tristezza divorava il suo cuore, non sapeva come affrontarla e, quasi vinto dai pensieri si sedette su un lato del peschereccio a pensare.

Aiolos e Ioria osservavano la costa della Sicilia che iniziava a intravedersi tra le nuvole.

Un cacciatorpediniere della flotta italiana stava sorvegliando quel braccio di mare, impedendo ai pescatori di passare, Ioria e Aiolos percepirono dei cosmi in espansione sulla spiaggia, probabilmente appartenenti ai Berserker di Ares,

Aiolos in tono serio disse: "Dove sbarchiamo??".

Ioria era fremente di attaccare esseri simili, per i quali la guerra era l’unica ragione di esistenza, ma Aiolos gli mise una mano sulla spalla dicendogli: "Dobbiamo sopravvivere Fratellino, per liberare Athena e non cercare un martirio inutile!".

Alle loro spalle Deathmask rise: "Per una volta sono d’accordo con te Aiolos!!".

All’improvviso il loro parlare fu distratto da una esplosione di media potenza che danneggiò le torrette di comunicazione radar di un incrociatore che non aveva problemi di navigazione e iniziò la ritirata verso il porto di Reggio Calabria.

Ioria: "Maledetti!!".

Deathmask: "mmm abbiamo due scialuppe??".

Aiolos guardò Deathmask con uno sguardo torvo: "Cosa vuoi fare??".

Deathmask rise e disse: "Se lanciassi un Infinity Break contro quei Berserker?".

Aiolos sorrise: "Sempre alla ricerca dello scontro frontale , ma qui sbagli. Verremmo scoperti troppo presto!".

Deathmask annuì ma controbattè: "Allora usiamo le scialuppe del peschereccio!!".

Aiolos guardò il pescatore, aveva dato un sostanzioso quantitativo di denaro per la traversata, sperava di non dover sganciare ancora denaro. Deathmask si avvicinò al vecchio e gli chiese in tono gentile:

"Ha un cellulare?".

Il pescatore disse di si e chiese: "Se vi lascio le scialuppe……..me le riporterete indietro?".

Deathmask assunse un’espressione contrita e disse in modo molto chiaro: "Per quanto sia duro da accettare, questa è GUERRA! E in guerra non è detto che i mezzi logistici non siano preservati dai danni!".

Il pescatore ebbe una smorfia triste, nella sua mente vedeva le scialuppe incenerite da sfere di energia simili a quelle che hanno distrutto la cima della cacciatorpediniere.

Deathmask continuò

"Però vedremo di fare il possibile per non far distruggere le scialuppe, ma non garantisco nulla!".

Il pescatore fece un sorriso: "Diretto e sincero, sbarcate con le scialuppe in Sicilia, si vedono meno!".

Aiolos dopo qualche istante di riflessione disse: " Ha un GPS di scorta? So che per legge lo deve portare!".

Il pescatore annuii, Aiolos continuò: "Noi lasceremo la sua scialuppa alla deriva e lei lo può rintracciare tramite il segnale GPS!".

Il ragionamento non faceva una grinza, Aiolos per quella traversata aveva pagato al pescatore una grossa somma, più che bastante per la barca.

Disse con voce normale: "Prendete la scialuppa e state attenti! Non riesco a parlare attraverso il telefono con alcune persone in Sicilia!".

Aiolos riflettè, il fatto che avessero chiuso le comunicazioni era normale ma denotava una buona capacità strategica, si rivolse a Deathmask.

"Puoi utilizzare il tuo potere per trasportarci all’interno della Sicilia?".

Deathmask annuii: "Si, ma non posso usarli per me!".

Aiolos: "Come???".

Deathmask: "Storia lunga…….".

Aiolos sapeva quanto Deathmask era riservato su queste questioni e decise di non approfondire, sarebbe stato Deathmask a parlare.

Deathmask proseguì: "Grazie al cosmo però posso distorcere lo spazio e creare quello che in gergo si chiama WormHole".

Aiolos sorrise, era la prima volta che vide Deathmask approfondire con calma i propri poteri, in modo razionale e non puramente istintivo, si chiese però come mai non voleva trasportarsi nella bocca di Ade.

Deathmask svegliò Aiolos da quei pensieri e disse con un sorriso sarcastico: "Allora? Cosa facciamo??".

Aiolos sibilò una sola parola: "SBARCHIAMO!".

Nel frattempo ad Asgard accompagnati da Alcor, Ikki e i suoi compagni di viaggio proseguirono verso la sala dove c’erano Hilda e Flare.

Hilda accolse Ikki con un certo calore ma si limitò a una fredda stretta di mano con Aiacos e Sorrento.

"La fama delle divinità che servite è giunta fino a queste terre!" Disse rivolta freddamente ai due guerrieri; La fama degli specter di Hades non disponeva alla fiducia e il ricordo di Siren e di cosa avesse fatto al suo amato Siegfried rendevano impossibile a Hilda anche solo sorridere a quella persona.

Ikki riportò alla realtà Hilda: "Ci serve l’appoggio di Odino!".

Hilda squadrò Ikki: -Come poteva chiedere tranquillamente l’appoggio del suo Dio senza sapere per cosa doveva chiederlo- Pensò Hilda, ma si limitò a un laconico :"Per cosa devo chiedere l’appoggio di Odino?".

Ikki: "Abbiamo ricevuto attacchi da Parte di Cavalieri di Ares e da parte di un cavaliere di Aphrodite, Lady Isabel non è tornata da una missione sull’Olimpo, temo che stia per scatenarsi un attacco di Zeus.".

Hilda disse in tono preoccupato: "Davvero??".

Ikki: "Stiamo progettando un assalto all’Olimpo, tutti i cavalieri che queste divinità rappresentano, ma dobbiamo preservare il grande tempio e la sua importanza come piazzaforte sulla terra!".

Hilda annuì ma i suoi pensieri erano da tutt’altra parte. Escluse che Ikki mentisse, del resto come era possibile che tre divinità che si erano sempre detestate dalle epoche mitologiche come Athena, Hades e Nettuno potessero allearsi.

Le dita di Hilda erano sotto il suo mento, Flare guardò la sorella pensare per pochi secondi che agli occhi dei presenti in quella stanza sembrarono eterni. Dopo qualche secondo Hilda disse: "Pregherò Odino per la vostra causa, in fondo tutta Asgard ha un debito con Athena Ikki………Anche Io!".

Ikki fece un inchino di fronte a Hilda e disse ai suoi compagni di viaggio: "Andiamocene, dobbiamo tornare al grande Tempio, non sappiamo assolutamente cosa potrebbe succede da un momento all’altro".

Aiacos non si inchinò mentre Siren si, e tutti e tre uscirono seguiti da Alcor.

Si prepararono a partire quando Alcor disse in modo diretto : "Spero che Odino possa inviare i suoi guerrieri ad aiutarvi, mi piacerebbe conoscere meglio mio fratello".

Nel frattempo Afrodite era nel suo palazzo, furiosa per l’eliminazione della sua spia da parte del cavaliere di Cancer, stava valutando la situazione, il suo orgoglio ferito richiedeva che fosse ripagato, ma doveva giocare le sue carte con cautela.

Decise di attendere, voleva capire il momento più adatto per colpire.

I tre cavalieri d’oro erano in prossimità della spiaggia siciliana, erano tutti e tre molto tesi, si sarebbero trovati a fronteggiare una battaglia in condizioni di inferiorità numerica e di potenziale pericolo per le persone innocenti. Non che questo rappresentasse un problema per un carattere irruento come Deathmask , ma per Aiolos e Ioria era un problema.

All’improvviso Deathmask creò un buco nero e ci infilò dentro senza dire una parola, Ioria si alzò in piedi, non si aspettava un altro presunto tradimento da parte del cavaliere del Cancro, ma Aiolos gli disse: "Sempre incostante e randagio……..non c’è che dire!".

Ioria: "Come?".

Aiolos non rispose alla domanda e disse: "è ora di andare.". E tutti e due partirono.

Nel grande tempio Hades era in tensione, e le illustrò sia a Sion che a Poseidone. Non amava questa alleanza ma voleva essere leale fino in fondo.

"C’è la possibilità che Asgard ci rifiuti il nostro aiuto!".

Sion: "Odino ha un debito nei confronti di Athena, non possiamo pensare che non lo accetti!".

Poseidone però concordava con Hades: "C’è la possibilità che lo faccia però!".

Sion sospirò: "Questo è vero, ma cosa possiamo fare nel caso? Diminuire la forza che attaccherebbe l’Olimpo?".

Hades sorrise: "Non precisamente, ogni secondo che passa sto aumentando il mio potere sulla morte e quindi………………".

Sion lo guardò con occhi ostili e stava per parlare quando Poseidone controbattè al fratello: "Se vuoi far resuscitare qualcuno, usa anche il mio cosmo, così sono sicuro di chi fai tornare!".

Hades sorrise: "D’accordo, se non ti fidi di me………….".

Il grande Tempio aveva molte stanze anche per i cavalieri di rango inferiore, in una di esse si stava riposando Asher dell’unicorno, ancora molto provato dalla battaglia con i guerrieri di Eracle. Asher, spogliato dell’armatura stava riposando quando una mano lo scosse violentemente.

Il Cavaliere dell’unicorno aprì gli occhi, chi lo svegliava era Minos di Griffon.

"Per ordini superiori vieni con me!!".

Asher era sbigottito, come osava quel giudice infernale, quell’essere abietto dargli degli ordini?. Gli urlò in faccia "Rispondo solo ad Athena!!!".

Minos non ebbe la minima reazione facciale e disse: "Allora ti porterò io!". Muovendo le mani preparò il Cosmic Marionette.

Nel giro di pochi istanti Asher venne completamente avviluppato dai fili di Minos, il quale disse sarcasticamente: "Prova a opporti…….dai!".

Asher provò a muoversi a espandere il suo cosmo a fare qualunque cosa ma non aveva alcuna efficacia nei confronti della tecnica di Minos.

Asher provò comunque a reagire ma non riusciva a fare nulla. All’improvviso Minos lo lasciò cadere: "Sia per Hades, che per Nettuno che per la tua tanto amata Athena sei pronto a addestrarti?" Disse il giudice con una punta di sarcasmo.

Asher annuì e lo seguì verso la palestra dove si allenavano i cavalieri.

I tre ambasciatori delle tre diverse divinità stavano tornando quando, oltrepassate le fredde terre del nord, Aiacos si fermò all’improvviso.

Aiacos: "Ikki abbiamo compagnia!".

Ikki si fermò, aveva percepito tre cosmi molto potenti. Probabilmente di guerrieri a loro ostili, si mise a correre in cerca di una superficie stabile e li aspettò assieme ad Aiacos e Siren.

Siren fece come per iniziare a suonare il suo micidiale requiem quando, a contatto con le sue labbra il flauto iniziò a surriscaldarsi, impedendo per qualche minuto a Siren di suonare la sua melodia.

Ikki seccamente disse: "Non abbiamo a che fare con degli stupidi evidentemente.Siren stai indietro in attesa che il tuo flauto riprenda delle temperature più……normali!".

Aiacos prese di peso il flauto e lo sottopose a dei forti venti gelidi, una sorta di Garuda flap.

"E ora possiamo combattere tutti e tre evidentemente!"..

Passarono alcuni secondi che agli occhi dei tre guerrieri erano terribilmente lunghi.

All’improvviso Due figure balzarono fuori dalla foresta.

Ikki seccato chiese: "Chi siete?".

Dall’ombra emerse un uomo basso e piuttosto tarchiato, con i capelli mori e lo sguardo duro e arcigno.

"Sono Victor discendente dei Cabiri, Cavaliere di Efesto!".

E l’altro emerse dalla vegetazione, non poteva avere un aspetto più diverso, alto slanciato e piuttosto muscoloso, era visibile una vasta cicatrice sulla gola.

Quando Aiacos guardò il secondo cavaliere ebbe un minimo ribrezzo vista la orrenda cicatrice che ne deturpava il volto.

Il cavaliere di Efesto continuò: "Perdonatemi ma il mio collega è muto, comunque si chiama Erik cavaliere della fornace!".

Aiacos e Ikki si fecero avanti mentre Syria più prudente rimase indietro, sapeva che forse non era il combattente più adatto per quella battaglia.

Ikki guardò Aiacos e gli disse ironicamente: "Posso fidarmi di te?".

Aiacos disse in tono serio: "Se non torniamo un viaggetto nella giudecca da Anima Dannata non me lo risparmia nessuno!".

Ikki intuì cosa voleva dire e disse: "Bene perché nemmeno io potrei perdonarmi se indeboliamo le nostre schiere prima dell’assalto all’Olimpo!!".

Aiacos all’improvviso scattò in avanti verso Victor, il quale spiazzato si protesse dietro un piccolo muro di fiamme, convinto che Aiacos gli voleva scagliare un attacco frontale.

Victor rise: "Non sei nulla paragonato a me Spectre!!".

Aiacos gli era alle spalle e lo colpì con un violento pugno sul collo che fece barcollare, Aiacos rimaneva lì in piedi, ad aspettare che si destasse.

Victor all’improvviso si girò tentando di sorprendere Aiacos con una vampata ma Aiacos, memore della lezione tattica appresa dopo la sconfitta subita da Ikki, era in guardia e usò le ali della surplice per ripararsi.

La fiammata continuò per qualche secondo e all’improvviso Aiacos iniziò ad avere problemi di respirazione, le fiamme iniziavano a consumare l’ossigeno presente nell’aria.

Il guerriero di Efesto mormorò una semplice parola: "Assenza di ossigeno? Questo piccolo trucco si chiama combustione totale!!, Brucia tutti i gas presenti nell’aria fino a che o muori di soffocamento o i tuoi polmoni bruciano!!".

All’improvviso Erik scattò alle spalle di Aiacos pronto a colpire lo spectre ma Ikki prevenne la manovra con un diretto destro al mento che sollevò il guerriero di Efesto per molti metri.

Aiacos era ormai in ginocchio, stava pensando a una efficace strategia da opporre a quel subdolo attacco e aveva poco tempo.

Alla palestra vicino alle dodici case Minos e Asher erano arrivati.

Minos si mise a braccia incrociate aspettando l’attacco di Asher che arrivò ma non riuscì nemmeno a toccare il giudice infernale.

"Evidentemente Rhadamantis si è sbagliato, a quanto sembra non vali nulla". Disse seriamente Minos.

Asher era stupito: -Davvero è stato Rhadamantis a chiedere a questo bulldozer di allenarmi!!-.Pensò Asher.

All’improvviso Minos iniziò a far ruotare le sue mani, Asher mise le sue mani a difesa ma i fili del Cosmic Marionette lo colpirono come delle pallottole, scaraventandolo contro la parete.

Asher era a terra e una macchia di sangue si espandeva sotto di lui, Minos lo guardò senza alcuna emozione e gli disse: "Sei patetico!!".

Asher provò a rialzarsi, e dopo un po’ si rimise in piedi; Dopo aver fatto questo balzò in aria e lanciò la Criniera dell’Unicorno. Minos con rapidi movimenti della mano parò i colpi e disse:

"Sai sei l’unico cavaliere consacrato a una Dea che non le è minimamente devoto oltre a Kanon quando era con Nettuno!! E il bello è che te non te ne rendi conto".

Asher rimase sbigottito, come poteva Minos un essere infernale dire quelle cose e gli urlò in faccia: "Dannato bugiardo!!!!!!!!".

Minos non si curò delle parole del cavaliere di bronzo e continuò: "Quella ragazza poteva essere Demetra, Era, perfino Enio e tu l’avresti seguita senza fare storie!!".

Asher era choccato, nella sua mente corse un ricordo di infanzia, quando il cavaliere dell’Unicorno si offrì da fare da cavallino a Lady Isabel e si rese conto che era innamorato della donna, non completamente della dea.

All’improvviso l’orgoglio di Asher si infiammò e balzò in aria scagliando un’altra criniera dell’unicorno, Minos la parò agevolmente sbadigliando in modo provocatorio.

"Credo che tu sia l’elemento più lento e più debole del gruppo forse è meglio eliminarti!".

All’improvviso Asher sbarrò gli occhi, Minos lo voleva uccidere e non sapeva come se la sarebbe potuta cavare.

Ikki nel frattempo era davanti al Guerriero di Efesto, in attesa di una sua mossa e guardava con la coda dell’occhio Aiacos che aveva dei problemi per via del colpo di Victor.

Aiacos era ancora in difficoltà per il fumo e l’assenza di ossigeno del colpo del cavaliere di Efesto.

Ikki all’improvviso sibilò: "Gli spectre…..mah! sopravvalutati!".

Aiacos si sentì pungolato sull’orgoglio e decise, avrebbe tentato un azzardo, prese il braccio infuocato del cavaliere di Efesto e lo lanciò in aria urlando con tutto il poco fiato che aveva in corpo:

"GARUDA FLAAAAAP!!!!!".

Victor venne preso in controtempo e non riuscì ad impostare una reazione efficace e venne scaraventato in aria, le fiamme alimentate dal vento generato della tecnica del giudice si allungarono verso terra ma Aiacos sgusciò via rotolando a respirò l’aria al di fuori del cono di fiamme ad ampie boccate.

Aiacos: "Maledetto!!".

Dopo qualche secondo Victor ricadde rovinosamente al suolo, Aiacos riprese la sua aria altezzosa e si avvicinò lentamente a lui, preparandosi a colpirlo, sferrò il pugno ma con sua grande sorpresa scoprì che aveva colpito solo una illusione infuocata che lo investì in pieno.

Aiacos Urlò: "NOOOO!!!". E iniziò a rotolarsi per terra per spegnere le fiamme del cavaliere di Efesto.

Ikki fece per intervenire, del resto Aiacos nella guerra che stava proseguendo sarebbe stato utile.

Fece qualche passo in avanti, imitato da Victor, ma Aiacos fece un gesto con la mano intimandogli di fermarsi.

Dopo aver spento le fiamme Aiacos si alzò più arrabbiato che mai, stava per attaccare ma nella sua mente corse l’immagine di come Ikki lo aveva sconfitto.

Si rese conto che la combinazione di orgoglio e impulsività era letale in un combattimento e fece uno sforzo per calmarsi.

Il cavaliere di Efesto sapeva di essere in vantaggio e si mise a ridacchiare: "Piaciuta la sorpresa? La mia illusione è un tantino migliore delle vostre, mettendo una piccola parte del mio cosmo le rendo tutte esplosive……come hai potuto constatare si chiama Burning Illusion!!".

Aiacos si rese conto che quel cavaliere disponeva di due tecniche alquanto poco simpatiche, non dirette ma molto debilitanti, si rese chiaramente conto che la superiorità degli spectre andava dimostrata usando molto anche il cervello e non solo la testa.

Attese la mossa del suo avversario, non voleva scoprire la carta più potente che aveva nel suo arsenale.

Al Grande tempio l’allenamento di Asher procedeva malino, Minos lo stava massacrando come un pupazzetto. Il giudice del tribunale infernale si annoiava, non capiva proprio cosa Rhadamantis ci avesse mai visto in quel cavaliere di bronzo.

Asher era riverso a terra in una pozza di sangue, i legamenti delle braccia erano spezzati, il suo corpo era ricoperto di ferite, Minos era di fronte a lui un po’ depresso perché non riusciva a tirare fuori nulla da lui.

Si avvicinò a lui, aveva intenzione di massacrarlo definitivamente, del resto era un atto di pietà.

"Se non lo faccio lo farà qualche altro cavaliere!".

Nella mente di Asher si affollarono moltissimi pensieri, e a un certo punto la sua mente corse all’episodio di quando si offrì di fare da cavallino a Asher e tutti i bisticci con Seiya riguardo a Lady Isabel.

Cominciò ad avere la consapevolezza che forse Minos aveva visto giusto, si rialzò a fatica e si rimise in piedi, pronto a lanciare un ultimo attacco.

Nella sua mente la figura di Lady Isabel non venne più associata all’amore carnale per il suo corpo ma anche a una devozione incondizionata verso Athena, lo stesso sentimento che gli aveva permesso di vincere i cavaliere di Eracle.

Balzò in aria e lanciò un violentissimo Galoppo dell’unicorno, Minos fece un sorriso e iniziò a muovere la mano velocemente per parare i vari colpi di Asher.

"Ah finalmente iniziamo a fare qualcosa di serio………..".

Asher venne respinto ma il colpo che aveva lanciato aveva raggiunto la velocità della luce.

Asher disse in tono di sfida: "Ora combattiamo!".

Si rialzò pronto a combattere, sebbene il suo fisico fosse a dir poco massacrato.

Minos disse annoiato ma allo stesso tempo vagamente interessato: "Vediamo se fai qualcosa di buono adesso!".