CAPITOLO 8

L'Oscuro demone ancora non si è arreso; egli ha preso la sua drastica decisione

" DANNATO CHE NON SEI ALTRO… " Pensa malvagiamente

Hades, celando il suo cosmo, si è rimesso in piedi afferrando la sua spada con indescrivibile rabbia

" QUESTA VOLTA NON IMPRIGIONERO' SOLTANTO LA TUA ANIMA… NON MI LIMITERO' SOLO A QUELLO… LA SPEGNERO' ETERNAMENTE " Pensa con perfidia

Deciso più che mai a porre fine all'esistenza del suo nemico; il dio degli Inferi, d'improvviso, scaglia, con tutte le sue forze, la sua arma intrisa d'odio contro Pegasus… è un lancio perfetto, preciso… diretto inarrestabilmente ed inesorabilmente verso la sua meta… il cuore del valoroso guerriero; vittima predestinata di tale attacco

- MUORI… MALEDETTO… - Sussurra Hades con tono vittorioso; un ghigno malefico compare sul suo volto

Il vento, tornato a spirare, copre il sibilo metallico e raggelante della gelida lama di quella spada indemoniata.

Pegasus, ancora voltato verso Sirio, non si è accorto di nulla ma non il Cavaliere del Dragone; egli ha compreso e visto; rendendosi conto che la vita del suo più grande amico, è in gravissimo pericolo, egli, con le scarne forze che ancora gli rimangono, urla con tutto il fiato che ha in gola

- PEGASUS… ATTENTO!… HADES!!! -

Il ragazzo si volta; è in quel momento che egli si vede pombare contro, come un fulmine, la spada di Hades; Pegasus, colto di sorpresa, rimane fermo ed immobile con gli occhi sbarrati, gelido come una statua di marmo

convincendosi, forse, che ormai non sarebbe potuto sottrarsi a quel destino ma Sirio, trasportato dall'istinto, improvvisamente si pone davanti di lui… quella lama assetata di sangue colpisce, con gelida perfezione, il Dragone in pieno petto; Sirio innalza al cielo un urlo di straziante dolore e cadendo all'indietro, egli piomba a peso morto contro Pegasus che lo afferra attutendogli la caduta

- OH NO!… SIRIO!!!… -

Urla il giovane con gli occhi spalancati e sorpresi

Crollato in ginocchio, tra l'erba, Pegasus sostiene Sirio per le spalle: il Cavaliere del Dragone tiene il capo posato sul petto dell'amico, il volto, divenuto ancor più pallido, contratto in una smorfia di dolore; la ferita al petto sanguina copiosamente… la sua vita si stà ormai spegnendo…

Pegasus osserva l'amico con occhi increduli, densi di lacrime; egli, con voce tremante, pone una domanda a Sirio

- Perchè?… Sirio… perchè?!… perchè?!! - E' pregna di dolore la voce del ragazzo

Il Dragone riuscendo ad aprire leggermente gli occhi, volge lo sguardo affaticato e sofferente verso l'amico, sussurrando a malapena

- Non… non potevo permettere che… che quel demonio ti…ti privasse della… della vita…-

Sirio geme di dolore stringendo le labbra tra i denti e, nella mano sinistra che tiene lungo il fianco, alcuni ciuffi d'erba bagnati dal suo sangue.

- Non dovevi farlo Sirio… non dovevi… -

Mormora Pegasus con le lacrime agli occhi

- Pegasus… la tua vita è… è troppo importante… troppo preziosa per… per perderla… -

Sussurra il Dragone in un fil di voce ormai impercettibile

Sirio cerca la mano dell'amico, Pegasus lo comprende e gliela porge, il Cavaliere del Dragone, con un ultimo sofferente gesto, gliela afferra dicendogli con voce estremamente affaticata

- La vita di… di Atena è… è nelle tue mani… proteggila anche… anche in nome mio; la affido alle tue cure… e… e ricorda… io… io sono e sarò sempre al tuo fianco… sempre; il… il mio spirito lotterà con te… non dimenticartene amico mio… -

Per l'ultima volta il cosmo del Dragone risplende della sua luce smeraldea, un delicato e acennato sorriso si dischiude sul volto di Sirio, egli lentamente chiude gli occhi…

« ADDIO… »

Quell' ultima parola pronunciata dal ragazzo si perde in un lieve soffio di fiato: abbandonato alla scia del vento che spira portandolo via con sè verso il firmamento celeste in una lieve melodia delicata, scomparendo nell'immensità del Cosmo universale tra le galassie e le stelle dove dimorerà in eterno.

Andromeda, Cristal e Phoenix, osservano la scena atterriti, sconvolti e stravolti; in un attimo, senza rendersene minimamente conto, crollano al suolo in ginocchio, piangono i Cavalieri… è un pianto silenzioso il loro: un pianto sommesso

- Non… non è possibile… non può esser vero; Sirio non può averci abbandonato…non può…- Sussurra il sensibile Andromeda nella disperazione più assoluta

Sirio ha già reclinato il capo di lato, la sua mano scivola nuovamente lungo il fianco priva di forze e l'eco dei battiti del suo cuore diviene sempre più flebile sino a perdersi,poi, completamente…

« SIRIO!… SIRIO!!!!… »

Urla Pegasus con tutto il fiato che ha in gola, è un grido straziante, doloroso, incredulo quello che il giovane innalza al cielo, il suo volto è rigato di lacrime mentre stringe contro il suo petto il corpo esanime del valoroso Guerriero Divino… la vita di Sirio, il Dragone, si è inesorabilmente spenta tra le braccia di colui che, da sempre, fu amico fraterno; china il volto addolorato posandolo sul capo di Sirio e piangendo di dolore:Sirio Cavaliere Divino del Dragone… il secondo guerriero caduto per mano di Hades.

Compiuto il suo atroce compito, la spada di Hades abbandona il corpo del giovane e torna tra le mani del suo legittimo proprietario che ne afferra l'elsa con rabbia

" DANNAZIONE A QUELL'IMPERTINENTE CHE SI E' MESSO DI MEZZO… BHE'… COMUNQUE TANTO PEGGIO PER LUI, UN'INSULSA VITA, VENUTA A MANCARE, E' SOLO UN'INEZIA, CONTA POCO E NIENTE… MEGLIO COSI', E' UNA FATICA IN MENO DA FARE… "

Pensa Hades in modo cinico e perfido

" VORRA' DIRE CHE USERO' UN ALTRO MODO PER ELIMINARE KOSMOS "

Sorride beffardo il dio oscuro.

Hades volge lo sguardo verso Pegasus, dicendo

« SEI PATETICO KOSMOS! TI STAI COMPORTANDO COME UN RAGAZZINO PIAGNIUCOLONE!! »

Tuona la voce imperiosa di Hades

Pegasus solleva il volto di scatto, il dio degli Inferi avanza di qualche passo dicendo con tono vile ed ìnfido

- STAI FACENDO RIDERE ANCHE I SASSI… QUANTO SEI RIDICOLO… -

quelle ultime tre parole, Hades le pronuncia con tono di sufficienza e ironico disprezzo, accigliando lo sguardo

Pegasus, infastidito e alterato, volge lo sguardo verso il nemico, gli occhi del ragazzo sono letteralmente iniettati di dolore e di rabbia… incendiati di odio smisurato.

Il giovane adagia delicatamente, tra l'erba, il corpo dell'amico poi si solleva dal suolo voltandosi verso Hades; egli si rivolge al dio degli Inferi con tono fermo ed imperioso

- Hades, ti avverto… non sfidarmi… -

- NON TI TEMO, KOSMOS, SAPPILO… - Dice Hades con tono di sfida

Le due divinità si fissano reciprocamente senza timore, freddamente; il cielo, tornato ad incupirsi, si colma di nuvole oscure ed un fulmine, improvvisamente esploso, sembra squarciare il cielo a metà.

Il dio degli Inferi esclama

- LA MORTE DEL DRAGONE, COSI' COME QUELLA DI GEMINI, SONO SOLO UNA PICCOLA MORTE… NULLA IN CONFRONTO A CIO' CHE AVVERRA' A BREVE… TUTTO SARA' INGHIOTTITO DAL NULLA ETERNO… TUTTO!!! -

- Non credere che io ti lasci fare Hades…non te lo permetterò mai… MAI!!! -

Ribatte Pegasus con tono fermo ma deciso aggiungendo poi

- … Fosse anche l'ultima cosa che avverrà per mano mia… io ti sconfiggerò -

Il giovane stringe una mano a pugno urlando

- SALVERO' QUESTO PIANETA ED I SUOI ABITANTI DALLA TUA FOLLIA MALSANA… ANCHE A COSTO DI DOVER PERDERE QUESTA MIA VITA… PREPARATI FOLLE DEMONIO!!!… -

Pegasus espande il suo fulgido cosmo esclamando

« COMETA DELLE GALASSIE!! »

Dal pugno serrato del dio del Cosmo esplode un vortice luminoso la cui scia sembra davvero quella di una cometa, essa è diretta contro Hades alla velocità della luce se non addirittura superiore ad essa; sembra che quell'attacco vada a segno ma il dio degli Inferi riesce a schivarlo, con un balzo felino egli si solleva poi dal suolo e sospeso a mezz'aria contrattacca con un attacco fulmìneo

« CUSPIDI DEMONIACHE!! »

Urla Hades.

Dalle mano sinistra del dio degli Inferi parte un fascio di luce nera, a breve essa si tramuta in una serie di accuminatissimi aghi; sembrano un fascio di schegge impazzite… incontrollabili!… la velocità di quell'attacco e la sua potenza sono inimmaginabili ed impossibili da descrivere tanto sono fulminei e devastanti; quell'attacco di inaudita veemenza raggiunge in un attimo Pegasus, colpendolo in ogni parte del corpo; il ragazzo è trafitto senza alcuna pietà da quelle dannate cuspidi le quali sono di gran lunga ben più potenti ed invasive delle15 Cuspidi assemblate del Cavaliere d'Oro di Scorpio, esse fanno stramazzare al suolo il giovane dio del Cosmo e facendogli innalzare al cielo grida strazianti di dolore; in breve tempo il giovane si vede il corpo ricolmo di ferite grondanti di sangue e la tunica candida che ha indosso, completamente sporca di linfa vitale… il respiro è affaticato mentre sotto al suo corpo si spande una pozza di sangue inarrestabile: Pegasus ha gli occhi sbarrati, rivolti al cielo plumbeo, il corpo immobile e massacrato dal colpo sferrato da Hades.

Il dio degli Inferi si avvicina al giovane al suolo, lo osserva in silenzio, tacitamente e con sguardo di sufficienza e di disprezzo poi, sorridendo ironico, dice con tono di scherno

- TI AVEVO AVVISATO KOSMOS… NON PUOI NULLA CONTRO DI ME… FATTENE UNA RAGIONE… E' FINITA PER TE -

Hades tace ancora qualche attimo poi dice con un sorrisetto sarcastico sul volto

- E' SOLO QUESTIONE DI UN ATTIMO E… A BREVE … LE CUSPIDI DEMONIACHE COMPIRANNO IL LORO DOVERE… NEPPURE LA PIU' POTENTE ED ONNIPOTENTE DIVINITA' CHE SI CONOSCA, RIESCE A SOPRAVVIVERE AD ESSE, PERCUI INIZIA A RACCOMANDARE LA TUA ANIMA A QUALCUNO… -

Il dio degli Inferi ride senza ritegno; è una risata perfida, oltraggiosa, isterica! gli occhi di Hades sono divenuti ancor più perfidi, il dio oscuro appare un folle, prigioniero della pazzìa più totale, esso fà ancor più paura; è un mostro di perfidia!

Quella risata si innalza al cielo; la divinità dell' Oltretomba, in preda alla follia espande il suo cosmo oscuro ai suoi limiti assoluti, il suo volto diviene spaventosamente iracondo tanto da rivoluzionarne la fisionomia completamente… stravolgendone i tratti facendolo sembrare un non ben definibile essere mostruoso, le sue mani divengono quasi scheletriche, le unghie divengono artigli affilatissimi, più taglienti della lama di un coltello… in lui ben poco vi è rimasto di umana sembianza, anche il tono della voce si muta; sembra che un demone ancor più malvagio si sia impossessato di lui.

Hades urla con voce poderosa e spaventosamente cupa

« CHE IL NULLA ABBIA IL SOPRAVVENTO SU OGNI COSA!!!… CHE SIA A FINE E LA DISFATTA ETERNA DI TUTTO QUESTO MONDO E DELL'INTERO UNIVERSO… CHE CIO' AVVENGA ORA E PER MIO SUPREMO VOLERE!!! PER SUPREMO VOLERE DI HADES COLUI CHE E' INCONTRASTATO SIGNORE E SOVRANO DELL'OLTRETOMBA!!!! »

Il dio solleva la sua spada, essa si incendia di una luce infernale, una potenza smisurata si staglia da essa elevandosi oltre il cielo stesso, esplodendo poi in un rombo assordante nello spazio che riesce a cambiare e sconvolgere l'intero sistema solare.

Un buco nero stà per fare la sua comparsa nello spazio pronto ad inghiottire e distruggere ogni cosa!

I Cavalieri sopravvissuti alzano gli occhi al cielo, dire che sono stravolti è davvero ben poca cosa!… una poggia di meteoriti sfrecciano nel cielo raggiungendo ogni parte del mondo recando morte e distruzione ovunque ed indistintamente

- Santi Numi… ma… ma che diamine stà accadendo?!! -

Urla Andromeda spalancando i suoi occhi verdi e puri

- E'… è un'Apocalisse!!! - Grida Cristal col terrore negli occhi

- No… non può finire tutto così… non deve - Mormora Phoenix

Il Cavaliere della Fenice si volta verso Hades; in un ultimo disperatissimo terntativo, egli fa esplodere il suo cosmo di fuoco al limite supremo di un'esplosione cosmica, poco lontana dal BIG BENG, l'esplosione che fu all'origine dell'Universo stesso; mai altri Cavalieri giunsero ad elevare il loro cosmo a tal punto: neppure il Cavaliere d'Oro più forte ed invincibile che si sia mai conosciuto! ma Phoenix sì…

« HADES!!!!! »

Urla Phoenix lanciandosi come una saetta verso il dio e avventandosi contro di lui avvolto in una sfera dai colori oro e platino intrisi di fulgidi riflessi del color del fuoco e gridando al cielo, con tutto il fiato che ha in corpo, il nome del suo più forte colpo

« ALI DELLA FENICE!!»

L'attacco della Fenice è sferrato ad una velocità inimmaginabile! sembra di assistere ad uno scontro fra dei ma il dio degli Inferi non si lascia sorprendere e attacca fulmineo Phoenix

« OBLIO OSCURO! »

Senza pietà l'attacco del dio oscuro raggiunge il giovane colpendolo con una forza inaudita; in un grido straziante, Phoenix piomba al suolo in un tonfo muto, prosciugato di ogni minima forza vitale; Hades ha posto fine, purtroppo, anche alla vita del più forte dei Cavalieri Divini di Atena: Phoenix, Cavaliere Divino dell'Araba Fenice.

A poca distanza, Pegasus, attanagliato dalle atroci sofferenze dell'attacco precedentemente subìto, è al suolo… lentamente il colpo del dio degli Inferi sta compiendo il suo infame compito; la Demoniaca Morte Nera stà ormai imprigionando il dio dell'Ordine Cosmico che giace immobile ed inerme tra l'erba portandolo verso la fine: macchie brunastre stanno coprendo ormai ogni parte del suo corpo mentre il sangue prosegue a defluire senza sosta, verso l'esterno, dalle ferite, inarrestabilmente; negli ultimi attimi che ancora gli rimangono da vivere, egli percepisce che anche la vita di Phoenix è perduta

" Phoenix… anche tu… "

Pensa egli con ineluttabile rassegnazione

Gli occhi della giovane divinità del Cosmo si chiudono lentamente mentre nella sua mente ormai apannata scivola via un pensiero pregno di dolore

" CREDEVO DI POTER SALVARE OGNI VITA…

CREDEVO DI ESSERE IN GRADO DI SOPPRIMERE IL MALE INFIDO UNA VOLTA E PER SEMPRE…

CREDEVO DI RIUSCIRE A SALVARE QUESTO PIANETA QUALE E' LA TERRA E PERSINO L'UNIVERSO ED IL COSMO STESSO…

CREDEVO DI ESSERE INVINCIBILE ED ONNIPOTENTE… SUPERIORE A QUALSIASI ALTRA DIVINITA' PRIMORDIALE ED OLIMPICA CHE ESSA FOSSE…

TANTE COSE CREDEVO… TANTE COSE PENSAVO

MA ALLA FINE L'INELUTTABILE VERITA' E' CHE IL MIO ARDIRE E LA MIA INEZIA HANNO SOLO CAUSATO LA DISFATTA TOTALE…

ED HO MISERAMENTE FALLITO "

Pegasus reclina il capo di lato, avverte che i sensi si stanno spegnendo inesorabilmente e si abbandona all'oblìo senza neppure cercare di lottare contro quell'infido, maledettissimo Destino di morte.

E' un attimo… poi una voce scuote l'inconscio del giovane

« KOSMOS!! »

Il giovane apre d'istinto gli occhi, attono a lui solo l'Infinito lo circonda

" L'infinito Universo… " Pensa tra sè e sè.

Il ragazzo è sospeso tra quell'Infinito che gli è attorno, i suoi occhi socchiusi e sofferenti osservano stanchi quello Spazio sconfinato mentre la sua lunga e fluente capigliatura volteggia attorno al suo corpo rivestito da una candida e semplicissima tunica, egli giace abbandonato ed inerme, privo di forze, tra le galassie e le stelle che popolano l'Universo

" E così è giunta la fine… ed io… io non sono stato in grado di portare a termine il mio compito, oh che vile sono stato… quante vite si sono perdute… quante…"

A quel pensiero alcune lacrime si fanno avanti inondando gli occhi scuri della divinità

" A cosa è mai dunque servito questo mio risveglio?… a cosa se ho fallito contro il nemico infido… che miserabile sono stato "

Pegasus chiude gli occhi arrendevolmente ma, all'improvviso, egli percepisce l'avanzare di una potentissima aurea cosmica che in un attimo lo avvolge, ci vuole poco ed egli comprende che si tratta di un cosmo di divina provenienza, d'istinto egli riapre gli occhi: sopra di lui una luce abbagliante e fulgida, circonda la figura di una persona, una voce imperiosa si ode

« ALZATI!! »

E' l'ordine perentorio di quella voce imperiosa e dal tono fermo e deciso, possente.

Una forza superiore ad ogni qualsivoglia volontà, costringe Pegasus ad alzarsi; i suoi occhi fissano quella luce come ipnotizzati da essa.

Alcuni attimi dopo quella luce và scemando rivelando chi si cela dietro di essa:

è un uomo dall'aspetto giovanile, un viso dai lineamenti delicati e nobili, occhi allungati e profondi dal colore blu oltremare, severi ma con un alone di mistero che rende quello sguardo magnetico, capelli lunghissimi dal color castano; quell'uomo ha indosso una lunga ed ampia veste candida riccamente e finemente ricamata, sulle spalle un manto blu che egli tiene elegantemente avvolto attorno ad un braccio, il sopraggiunto osserva tacitamente la giovane divinità del Cosmo il quale rimane innanzi all'uomo ancora immobile.

- Padre… voi… -

Mormora il giovane con un fil di voce pregno di emozione

- Sì… sono io…-

Risponde egli con tono deciso e avanzando con incedere elegante verso di lui fermandosi poi poco lontano dal giovane: il sopraggiunto altri non è che Urano… Primordiale e Somma Divinità del Cielo e dell' Universo, progenitore di tutte le Divine Discendenze Olimpiche.

Urano è fermo innanzi al ragazzo il quale lo osserva con un lieve timore.

Il dio dell'Ordine Cosmico, pochi attimi dopo, abbassa lo sguardo mormorando

- Il mio risveglio è stato inutile… ho fallito miseramente ed ora la Terra è sotto il controllo assoluto di Hades… avete visto anche voi quanto è accaduto, egli mi ha sconfitto con un solo attacco e in più… tre Cavalieri di Atena hanno perso la vita per mano di quel demonio… -

- Il Signore dell'Ordine Cosmico non può arrendersi! - Dice l'uomo con tono severo ed autorevole fissando il giovane innanzi a lui con uno sguardo di rimprovero

Il ragazzo solleva lo sguardo di scatto verso il padre il quale prosegue dicendo sempre severamente

- Non tutto è ancora perduto, Kosmos… la battaglia contro Hades non è ancora giunta al suo termine e Atena ed i suoi Guerrieri hanno ancora bisogno del tuo aiuto… figlio mio prediletto -

- Padre… io… io non posso più far nulla ora!… la mia vita è perduta… -

Ribatte egli con tono lievemente alterato

Urano prende la parola dicendo con tono paterno ed amichevole

- No, tu ancora puoi fare molto…-

- Ma cosa dite? - Domanda il giovane con un velo di sospetto nella voce

- E' giunto il momento di tornare a prender possesso della tua completa Essenza Divina… - Risponde Urano con tono deciso.

Il dio supemo spalanca il palmo della mano sinistra, da esso parte un fascio di luce dalle cristalline sfumature che richiamano i colori dell'arcobaleno, quell'onda di luce raggiunge Pegasus avvolgendogli completamente il corpo, essa lo circonda tramutandosi poi in un vortice assumendo la forma di un cono di purissima energia cosmica, prendendo le sfumature del platino e dell'oro essa si unisce al cosmo del ragazzo esplodendo poi in un'unica, straordinaria ed accecante luce dalla potenza e dalla luminosità talmente rifulgente da riuscire ad illuminare a giorno l'intero Universo, quasi da far impallidire il sole stesso.

Tutto dura solo pochi attimi ma sulla Terra, chi ancora è sopravvissuto, ha potuto assistere ad uno spettacolo ineguagliabile… uno spettacolo di giochi di luce che, per quanto possa sembrare impossibile; in un attimo è riuscito ad infondere speranza ai pochissimi scampati alla furia distruttiva di Hades

Cristal alzando lo sguardo al cielo mormora

- Cosa mai può essere questa luce al di sopra alle nostre teste?… Cosa stà accadendo?! - Si dice tra sè e sè

- Che prodigio è mai questo?…-

Si domanda Andromeda spalancando i suoi occhi verdi e puri

Atena solleva il volto sofferente verso il cielo

" Sei tu… lo riesco a percepire… il tuo cosmo… esso è ineguagliabile "

Pensa la dea della Giustizia.

Atena, barcollando, si solleva dal suolo; sul suo volto stanco ed affaticato è comparso un sorriso

- La luce della speranza è tornata a rifulgere… ed il suo chiarore ancora donerà vita… lo sento… -

Sussurra la fanciulla sollevando lo sguardo al cielo, il cosmo di Atena lentamente torna a riaffiorare

" Sono pronta a tornare a lottare… " pensa socchiudendo gli occhi

" Che i nostri cosmi si uniscano al'unisono tra loro… che divengano unica luce di fulgida speranza… "

Hades si accorge che nella fanciulla stà tornando prepotentemente a risplendere la sua aurea divina in tutta la sua forza, alza gli occhi indemoniati al cielo

" DANNAZIONE… COLUI CHE CREDEVO PERDUTO STA' TORNANDO… IL SUO PODEROSO COSMO STA' ALIMENTANDO QUELLO DI ATENA… SE QUELLA DANNATA GUASTAFESTE TORNA A RIMPOSSESSARSI DELLA SUA FORZA DIVINA… PER ME SARA'' LA FINE… NO NON DEVE ACCADERE! "

Pensa il dio degli Inferi a denti stretti, egli rivolge lo sguardo malvagio verso la dea

" NON DEVE SUCCEDERE! " Pensa con terrore

Hades abbassa la sua arma demoniaca

" ATENA DEVE MORIRE…" Pensa, ora, con terribile determinazione accigliando lo sguardo infido e malvagio

L'oscura divinità, improvvisamente, scaglia la sua mortale arma contro la dea della Giustizia urlando follemente

« MUORI ATENA!!!!! »

Atena si volta verso Hades; come un fulmine l'arma del nemico fende l'aria in un sibilo raggelante, diretta verso di lei, la dea spalanca gli occhi con sorpresa, nei suoi occhi si fà largo il terrore, la spada del nemico sembra una saetta inarrestabile dalle sfumature violcee che danno verso il nero più cupo; è tale la sua velocità che essa quasi scompare agli occhi dei presenti, inesorabilmente essa stà per raggiungere il cuore divino di Atena.

Andromeda e Cristal sono come paralizzati, gli occhi dei due Cavalieri sono intrisi di timore e terrore: un terrore che sembra averli paralizzati, non riescono a muovere neppure un passo, incapaci di fare anche una qualsiasi mossa…

Non manca molto… la punta di quella lama raggelante stà ormai trafiggendo a morte la dea: arrendevolmente, Atena, chiude gli occhi ma ecco che un qualcosa ferma la corsa indemoniata di quella spada, un muro di energia dalle sfumature multicolori, è stato innalzato e contro di esso, l'arma di Hades è destinata ad infrangersi e a terminare la sua folle corsa cadendo al suolo: all' improvviso si ode una voce squillante ed autorevole che esclama

« HADES, ATENA ED I SUOI CAVALIERI NON SONO PIU' SOLI… IO SONO TORNATO PER COMBATTERE CON LORO… NON ARRECHERAI PIU' MORTE… SAPPILO!!!… AFFRONTAMI DANNATO FOLLE DEMONE! »

Hades, incredulo, strabuzza gli occhi esclamando

- NO!!!… DANNAZIONE… SEI TORNATO!!!! -

- Avevi dubbi in merito?! -

Domanda, sarcastico e deciso, colui che è comparso

Il dio degli Inferi indietreggia di qualche passo, il suo volto è distorto da una smorfia di adirazione.

A pochi metri da lui vi è il dio dell'Ordine Cosmico con indosso una sfavillante armatura di platino ed intarsi in oro con le fattezze che richiamano nitidamente quelle di un'aquila reale, simbolo di vittoria della luce sulle forze del male, virtù sovrana della giustizia; quelle sacre divine vestigia sono scintillanti come e più di tutto l'intero firmamento universale!… osservando il dio dell'Ordine, sembra di trovarsi innanzi al sole stesso, il suo corpo emana un cosmo di inenarrabile potenza ben di gran lunga superiore ad ogni qualsiasi altra aurea divina che, sino a quel momento, i Cavalieri di Atena avessero mai conosciuto.

Ora l'umana natura di Pegasus ha ceduto definitivamente il posto all'Essenza Divina Suprema di Kosmos, Signore dell'Ordine Cosmico.

Hades appare disarmato innanzi alla maestosità del suo divino nemico, indietreggia ancora di qualche passo, stringe una mano a pugno rivolgendo lo sguardo, ora divenuto più intimorito, verso il suo antagonista; Kosmos lo fissa glacialmente: senza più un solo lieve velo di timore in quello sguardo ora divenuto ancor più determinato che mai.

Il dio dell'Ordine Cosmico solleva un istante gli occhi al cielo, nota il buco nero creato da Hades che velocemente stà ingrandendosi nel cosmo inghiottendo tutto ciò che trova lungo il suo spandersi nello spazio

" Dannazione… " Pensa Kosmos con rabbia

" Se quel buco nero continua ad espandersi… tutto sarà perduto… "

Lo sguardo del giovane diviene accigliato e preoccupato,

" Devo sconfiggere quel dannato demone… costi quello che costi… "

La giovane divinità torna a rivolgere lo sguardo austero verso Hades esclamando

- COMBATTI DANNATO ESSERE DEMONIACO… IO TI STO' ASPETTANDO!! … O DEVO PENSARE CHE NE HAI TIMORE?! -

- CHI DEVE AVER TIMORE… QUELLO NON DEVO CERTO ESSERE IO, KOSMOS, MA TU… PREPARATI!! -

Urla Hades con tono irato ritrovando la sua aria strafottente e decisa che per un istante ha ceduto alla debolezza della paura

- SONO PRONTO A COMBATTERE… E ANCHE A MORIRE SE SARA' NECESSARIO… -

Dice il giovane espandendo il suo cosmo divino

- ED E' QUELLO CHE ACCADRA' MOLTO PRESTO!… PREPARATI!! -

Esclama il dio dell'Oltretomba

Lampi, tuoni e fulmini solcano il cielo che inesorabilmente diviene sempre più oscuro, mentre un lieve strato di ghiaccio inizia a ricoprire la scarna vegetazione che ancora cerca di sopravvivere ed il paesaggio circostante…