CUORE DI DONNA

E' nel trentaseiesimo episodio che Tisifone, dopo aver fatto a lungo credere di aver cercato più volte di uccidere Pegasus solo per vendetta, rivela le sue reali motivazioni. Nel fare questo, ella parla al ragazzo della durissima condizione che le donne sono obbligate a rispettare per poter diventare sacerdotesse guerriere, il corrispettivo femminile, dei cavalieri. "Vorrei che tu mi considerassi un uomo […]. Fin dai tempi più antichi sono stati gli uomini a proteggere Atena. Maledizione ! Il mondo dei cavalieri è sempre stato esclusivamente maschile. Ed è questa la vera ragione per cui quando una donna vuole unirsi a loro deve indossare una maschera per nascondere la sua identità. Solo così può celare al mondo la sua femminilità. La maschera è l'unica protezione. Se qualcuno mi vedesse senza questa copertura è come se mi vedesse nuda. […] E' stato difficile rinunciare alla mia femminilità, ma ho dovuto farlo, era l'unico modo per diventare un guerriero. E' stato un sacrificio enorme, che ho pagato a caro prezzo, ma che alla fine mi ha permesso di realizzare il mio sogno. […] La dolcezza è un sentimento che un guerriero non può certo permettersi !". Tisifone non è l'unica figura femminile della serie a vivere questo tormento interiore, anche Lady Isabel nei primi episodi si trova, seppur in maniera minore, in una simile situazione. Entrambe però finiranno per dare libero sfogo alla loro parte femminile, Isabel recandosi di persona a casa di Pegasus e così abbattendo il muro che divideva il capo della fondazione Thule dai semplici cavalieri, e Tisifone rivelando il suo amore per lo stesso Pegasus, al punto da sacrificarsi per salvarlo da Ioria prima, e da Nettuno poi. Così facendo, dimostreranno che per poter svolgere al meglio il loro compito, non devono necessariamente rinunciare alla loro femminilità, che è un punto di forza e non una debolezza. Più in generale, sono tutte le figure femminili della serie ad essere diverse dagli stereotipi del tempo. Se oggi infatti siamo abituati a pensare alla ovvia parità fra uomini e donne, allo stesso modo sappiamo che non sempre è stato così nel corso della storia. Nei cartoni dell'ultima generazione, ovvero quelli disegnati nel corso degli anni '90, sono frequenti le figure femminili "moderne", ma al tempo della creazione dei cavalieri, le donne, pur avendo legalmente gli stessi diritti degli uomini già da vari anni, erano ancora giudicate in un certo senso inferiori. Questa assurda ingiustizia si ripercuoteva sulle produzioni del tempo, nelle quali le donne apparivano, eccetto rare eccezioni, capaci solo di piangere ed aspettare che qualcuno le venisse ad aiutare. Nei cavalieri la situazione è molto diversa, e per questo la serie appare come un punto di svolta fra il passato ed il futuro (l'attuale presente). Esistono infatti figure allo stesso tempo dolci ed apparentemente indifese, come Fiore di Luna, eppure dotate di una enorme forza interiore, pronte a scendere in campo e, se necessario, a sacrificarsi per salvare chi amano, invece di restare in un angolo ad aspettare che sia tutto finito. Concludendo, aggiungo soltanto che non sta certo a me ricordare tutti i soprusi che le donne hanno subito nel corso dei secoli, per la sola "colpa" di essere tali. Aver capito che tutti gli esseri umani sono uguali e non devono rinnegarsi, indipendentemente dal sesso, ma anche dalla razza e dalla religione, è uno dei grandi meriti dei nostri anni, anche se purtroppo non tutti lo hanno ancora capito. Ricordandoci sempre che sulle spalle di ciascuno di noi è posto il futuro della società, non possiamo per ora fare altro che aspettare di crescere per migliorare le cose.