Saint Seiya Gigantomachia

di Kurumada Masami e Hamazaki Tatsuya

(tradotto da ALEDILEO, dal francese all’italiano - final editing by Shiryu)

CAPITOLO DI MEI

Sicilia

 

Siamo in pieno volo. L’aereo non ha finestre né poltrone. I posti sono pezzi di stoffa sospesi da tubi in ambo i lati della cabina. Lo spazio è scarso: se Pegasus fosse seduto di fronte ai suoi amici, le sue ginocchia toccherebbero le loro. Dall’arredamento sembra più un’aeronave militare che un aereo di passeggeri.

Andromeda non resiste e lascia andare una piccola risata nel vedere la faccia imbarazzata di Pegasus. I due Cavalieri indossano le loro sacre vestigia e portano i contenitori delle Armature di Pegasus e Andromeda nella stiva, nella parte posteriore dell’aereo. Si tratta di un Tilrotor, con capacità di portare dieci passeggeri. Le sue ali possiedono rotori mobili, nella parte esterna si vede la dicitura "Fondazione Thule". Impiega meno di mezz’ora per raggiungere la Sicilia.

A questo punto è necessario interrompere la storia per un piccolo viaggio nel passato. Le lotte combattute tra Athena e gli altri Dei per il possesso della Terra sono chiamate "Guerre Sacre". L’ultima di questo tipo è accaduto poco più di dieci anni fa, quando la nuova incarnazione di Athena discese al Grande Tempio. La Dea era soltanto una bambina e dovette già affrontare un attacco. L’ombra del male scese sulla Regione Sacra quando Saga di Gemini, uno dei Cavalieri d’Oro, fu dominato da sentimenti perversi, desiderando diventare il signore della Terra. Posseduto dall’ambizione Saga assassinò segretamente il Sacerdote all’epoca in carica, affrontando quindi l’indifesa Athena. Per fortuna il Cavaliere d’Oro Micene di Sagitter riuscì a salvare la Dea prima che ella fosse vittima del gladio affilato di Gemini.

Athena venne affidata ad un signore chiamato Alman di Thule, che la condusse nel lontano Giappone battezzandola Isabel e crescendola come sua nipote. Alman di Thule, fondatore della Grande Fondazione, era uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo. Dopo aver posto Athena sotto la sua protezione, offrì in sacrificio i suoi cento figli, che aveva avuto con le sue amanti, chiedendo in cambio che fossero consacrati come Cavalieri della Dea e tornassero con le Sacre Armature. Il vecchio non riconobbe mai la paternità di questi bambini, trattandoli come orfani e lasciandoli al proprio destino ai quattro angoli della Terra.

Le tattiche di allenamento nelle arti di combattimento di Athena superano l’assurdo. Cedere è sinonimo di morte, cercando di unirsi ai guerrieri più potenti della Terra. Gli aspiranti furono sottoposti a boschi infestadi di animali selvaggi, deserti insopportabili, montagne dove respirare è un supplizio, pianure gelide dove il freddo conduce alla morte una persona in meno di cinque minuti, isole vulcaniche con calore infernale e gas tossici.

Praticamente tutti i figli di Alman di Thule morirono in questa fase, inviati all’inferno dal proprio padre. Soltanto dieci di loro riuscirono a completare quest’addestramento estremo e, eletti dalle costellazioni, tornarono miracolosamente in Giappone con le loro Sacre Armature. Tra questi pochi vi sono Pegasus e Andromeda.

Non c’è tempo per analizzare nel dettaglio il conflitto che scoppiò al Grande Tempio, conosciuto come "la rivolta di Gemini". Il lettore interessato può trovare informazioni al riguardo in una biblioteca, dove troverà i registri di questa serie di battaglie. Passarono tredici anni dall’incontro tra l’eroico Micene e il vecchio Alman, passando per il risveglio di Athena (Isabel di Thule) e culminando con la sconfitta di Gemini, quando finalmente la Dea riuscì a riconquistare la Regione Sacra.

Tra gli aspetti più drammatici di questo periodo vi è la scoperta, da parte dei dieci orfani sopravvissuti, che la nipote del vecchio Alman, che alcuni arrivarono persino ad odiare, era in realtà la Dea Athena. O il fatto che il loro padre li aveva offerti in sacrificio per creare i Cavalieri che avrebbero dovuto vivere per difenderla.

Una volta riconosciuta Isabel come la vera Athena, Pegasus e i suoi compagni riuscirono a superare la loro infelice infanzia e, cosa più importante, sconfissero il malvagio Gemini, liberando il Grande Tempio dal suo oscuro potere. Non possiamo dimenticare che ciò avvenne a costo di innumerevoli sacrifici e perdite incalcolabili e grazie al grandioso amore di Athena la pace sulla Terra riuscì ad essere preservata.

La simpatia che i tre giovani sentono l’uno per l’altro tiene radici molto più profonde che il cameratismo conquistato per essere sopravvissuti all’addestramento per diventare Cavalieri. Ad eccezione di avere madri diverse, sono tutti fratelli.

Di fatto, la Isabel di adesso è l’immagine perfetta della grande Dea Athena, simbolo di amore e fiducia assoluta, però non è sempre stata così. Quando era una bambina, attirava attenzione solo per la sua bellezza fisica, dando impressione di grande superbia. Il risvegliarsi della Divina Volontà di Athena si verificò soltanto dopo il suo sviluppo fisico. Prima di ciò, per gli orfani come Pegasus e gli altri, Isabel, che riceveva l’amore dello stesso Alman di Thule, non era che il bersaglio di gelosia e rancore.

Di fatto, non tutti hanno accesso ai nomi dei Cavalieri. È una specie di segreto militare, come molte informazioni riguardo alla Regione Sacra. Soldati di gerarchia inferiore, come Mei, in generale conoscono soltanto un minimo numero di Cavalieri.

Andromeda dice i nomi dei suoi fratelli sopravvissuti, uno per uno.

Anche se i due non si somigliano affatto in termini di carattere, essendo l’opposto: mentre Andromeda ha un carattere delicato, che può ricordare una ragazza, Phoenix è il suo perfetto opposto, un ragazzo brutale e duro, con un gran gusto per le arti marziali.

Mei si emoziona con la lista dei Cavalieri sopravvissuti. Riesce a ricordare i volti di ognuno di loro.

In quel momento l’altoparlante annuncia che stanno sorvolando lo spazio aereo siciliano. Il viaggio dalla Grecia fino a lì era stato troppo corto per uccidere i dubbi. Pegasus e Andromeda corrono verso le loro Armature, mentre Nicole, che non aveva partecipato alla conversazione, poiché stava pilotando l’aereo, annuncia seccamente:

Forse un lettore puà rimanere sorpreso nel vedere un Cavaliere come Nicole, della costellazione dell’Altare, capace di pilotare un’aeronave di tecnologia avanzata come questo Tilrotor. Ciò nonostante il fatto che i Cavalieri di Athena siano entità completamente isolate dal mondo quotidiano non significa che non si relazionino ad esso. La loro missione non è proteggere un universo fantastico di storie di fate, ma il pianeta in cui viviamo. Anche i Cavalieri cambiano, come il cielo e la terra, in una progressiva evoluzione con essi.

Ciò nonostante, conforme all’idea di gettarsi nel vuoto, Pegasus avanza con Andromeda verso il portellone sul retro, che è aperto e lascia entrare nella cabina intense correnti di aria. Sono a dieci metri di altezza, per questo non vi è bisogno di utilizzare paracaduti.

***

Se pensiamo alla Penisola Italiana, con la sua forma a stivale, l’isola di Sicilia rimane a pochi chilometri dalla punta della scarpa, separata dal continente dello Stretto di Messina. È un’ubicazione privilegiata nel Mar Mediterraneo: dal suo estremo ovest è possibile scorgere il continente Africano.

Questa è l’isola più grande della regione, all’incirca con la stessa area di Sergipe, in Brasile. La sua forma triangolare le ha procurato il nome di Trinacria (Isola delle tre punte). La Sicilia ha un clima ameno e un suolo fertile, che, unito alla sua posizione strategica nella mappa europea, fu oggetto di innumerevoli dispute e guerre nel corso della storia.

Nell’antichità vi prosperavano colonie greche. Secoli più tardi, la regione fu conosciuta come il "Granaio di Roma". Dopo vi furono le invasioni barbariche e la dominazione dell’Impero Bizantino. Nel Medioevo l’isola fu conquistata dagli arabi venuti dall’Africa e, nell’Undicesimo Secolo, i Normanni, discendenti dei nordici vichinghi, si allearono con le forze islamiche per stabilire il regno di Sicilia, che a un certo punto arrivò persino a dominare il Sud Italia.

Il trono siciliano passò per varie famiglie e casate monarchiche: il Sacro Romano Impero Germanico, la Casa di Angiò, francese, gli Aragona, spagnoli, e gli Asburgo. Nel Diciannovesimo Secolo venne fondata la regione di Napoli, ed in principio si conosceva come "Il Regno delle due Sicilie". Finalmente, nel 1861, la Sicilia fu annessa all’Italia, paese del quale fa parte tutt’oggi, anche se la sua cultura e tradizione storica sono completamente indipendenti.

Abitata da popoli di molteplici origini e lingue, la Sicilia è diversificata, colorita e molto complessa come un mosaico. Il suo stesso nome ha subito innumerevoli variazioni, come Siqueria, adattato quando era una colonia greca, o Siquilia, all’epoca della dominazione romana. Allo stesso modo la città di Siracusa, al sudest dell’isola, famosa per essere la terra natia di Archimede, ricevette differenti denominazioni nel corso della sua storia, come Surakusai, Siragosa, Siracusa.

L’architettura siciliana è uno dei suoi punti di forza, una combinazione armoniosa di culture mediterranee medievali (bizantina, islamica e gotica) e della corrente barocca, adattata a partire dall’età moderna. Al tempo stesso alcuni luoghi conservano tanti resti della Grecia Antica. Costellano l’isola rovine di monumenti eretti in onore agli Dei dell’Olimpo, come i tempi che si trovano nella valle di Agrigento, e come anche innumerevoli e grandiosi teatri e arene.

Vari episodi della mitologia greca vedono la Sicilia come scenario, come la già menzionata Gigantomachia. Per esempio narra la leggenda che Odisseo, uno dei più grandi eroi dei poemi epici greci, combatté una battaglia difficile con il mostro marino Scilla, vicino allo stretto di Messina.

Gli amici si sono rifugiati in un isolotto piccolo e oscuro, da dove Mei osserva l’antico teatro di Taormina. Sono arrivati là dopo il rischioso salto. Ciò che sarebbe suicidio per le persone normali non è però niente in confronto all’addestramento che i tre avevano vissuto per diventare Cavalieri.

Pegasus ci pensa un po’ su e poi dice:

Taormina si trova nella costa orientale dell’isola, con una popolazione di circa diecimila abitanti. Situata in un declivio del monte Tauro, a 400 metri di altezza, la città possiede una magnifica vista sul mare. La sua bellezza naturale le ha permesso di divenire scenario di molti film e la regione è un centro turistico famoso in tutto il mondo.

L’area urbana di Taormina è antica e, come accade in molte città europee, predominano i marciapiedi e le strade strette. Il pavimento è tutto costruito di pietra, completamente inadatto per le automobili moderne, e praticamente non esiste inquinamento qua. Dalla strada numero 114, sul lato del mare, partono mezzi di trasporto che portano i turisti in visita alla città.

I Cavalieri sono stati inviati in Sicilia dopo l’attacco al Grande Tempio, però non hanno idea di dove si trovi il rifugio degli invasori.

Attraverso della parete di archi è possibile vedere il Mar Ionio a sinistra e Taormina a destra, separati dal litorale che si estende in direzione sud-ovest. Ancora più in là di questo spettacolare paesaggio sorge un’imponente montagna.

Si tratta del più grande vulcano attivo di tutta Europa, alto 3340 metri. Per le sue molteplici eruzioni e la grande quantità di lava emessa, il monte ha una leggera pendenza, non esageratamente inclinata. Dalla sua cima scaturisce un’intensa cappa di fumo e di cenere.

Il sole è poco più che un cerchio spento nel cielo e tutta l’isola è coperta da una specie di penombra. Nonostante siamo nel pieno dell’estate, non vi è quasi nessuno a Taormina, al punto che il luogo sembra quasi una città fantasma.

Con spavento, i giovani si mettono in posizione di allerta, mentre alcune ombre sbucano fuori da differenti punti del teatro a cielo aperto.

Sul palco si ergono Agrios, la Forza Bruta, Thoas, il Lampo Veloce, e Pallas, lo Spirito Stupido, armato con i suoi Artigli del Burattino. Le loro Armature di Adamas riflettono un torbido luccichio sotto il cielo oscurato.

La catena affissa alla Sacra Armatura di Andromeda trema come se fosse stata colpita da un fulmine.

L’ombra del quarto Gigante appare improvvisamente in mezzo a un gorgo di fumo nero. La sua voce poderosa risuona nell’arena e pare che tutto il luogo tremi con quella vibrazione.

***

Così dicendo, onde vibratorie ricorrono nell’aria, stridendo contro le rovine e causando varie esplosioni concentriche. La forza incredibile di questa voce scaraventa Pegasus, Andromeda e Mei contro le gradinate.

In quel momento Mei viene scaraventato nuovamente indietro, stavolta contro la parete, e il suo corpo cade pesantemente al suolo.

Mei è particolarmente fragile per non avere addosso un’Armatura Sacra in grado di proteggerlo, come Pegasus e Andromeda, che indossano le Armature più potenti della Terra, composte da una miscela di super metalli ancora sconosciuti all’umanità, come Orialcon, Gamanion e Polvere di Stelle.

Il suo volto è nascosto dietro una maschera con sembianze di Orco, o di demonio divoratore di uomini. La sua Armatura di Adamas, abbastanza adornata, è di color giallognolo, con un topazio eclissato, ed è coperta da una tunica da sacerdote.

Encelado sta chiaramente cercando di irritare i Cavalieri con queste offese.

Mei realizza che non possono continuare in quel modo, devono andare a cercare Yulij immediatamente.

È difficile dare le spalle a Encelado dopo tutte quelle provocazioni, ma quella lotta deve aspettare. I giovani iniziarono a correre in direzione del Monte Etna, evitando la zona urbana di Taormina, a una velocità così incredibile da non lasciare ombre nel loro cammino. Anche senza poteri extrasensoriali come il teletrasporto, l’agilità e i salti di un Cavaliere sono immensamente superiori a quelle di un essere umano normale.

La città rimane rapidamente indietro, lasciando il posto a colline con piantagioni recintate da muri di pietra e arbusti. Tutto qui è coperto dalle ceneri vulcaniche.

Pallas, dal canto sua, segue Mei da vicino.

Pegasus non è disposto a conversare e salta in direzione dei Giganti. Se vogliono lottare adesso, che sia una cosa veloce, per poter salvare finalmente la signorina Yulij!
Il bagliore delle Armature di Adamas è di un azzurro tenebroso. La pesante armatura, con artigli esposti su tutta la sua superficie, simboleggia chiaramente la naturale aggressività delle creature. Sotto il casco adornato con corna, Agrios fissa Pegasus con un sorriso malizioso.

Nessun avversario può resistere in piedi a più di cento colpi al secondo, ognuno con la forza di Pegasus, che cadono sul suo corpo come una pioggia di stelle fugaci.

Ogni volta risulta sempre più chiaro che i Giganti possiedono un potere equivalente ai Cavalieri.

Le Adamas dell’Armatura di Agrios non mostrano danno alcuno. Pegasus si arresta secco, di fronte al dolore che gli attraversa il pugno. Per quanto potente sia, nessun corpo è in grado di resistere al colpo segreto di un Cavaliere, l’essenza della distruzione, capace di rompere gli atomi. L’unico modo di bloccare un attacco come questo è con una forza uguale a superiore a quella dei Cavalieri. Stiamo parlando della forza interiore, il cosiddetto Cosmo.

In quel momento Agrios si china verso il basso, respirando vigorosamente. Pone una delle sue mani nella terra, inclinandosi. Pegasus osserva con orrore quando esplosioni interne di forza fanno sì che i muscoli del Gigante si espandano più che mai.

Il Gigante salta in direzione di Pegasus, colpendo il suolo con il suo piede per dare maggior potenza al suo attacco impetuoso. Il suo colpo raggiunge in pieno il Cavaliere, che solo riesce ad emettere una specie di spasimo soffocato.

***

Di ritorno al Grande Tempio, nella Sala del Grande Sacerdote, ritornato dalla Sicilia, Nicole dell’Altare incontra Isabel di Thule, la Dea Athena, in piedi nella stessa posizione in cui stava quando egli era partito.

Isabel può sembrare parecchio emotiva per essere una Divinità, ma è esattamente questa la volontà di Athena.


***

Non è facile spiegare con parole la naturalezza del Cosmo, quando si tratta del Settimo Senso. Le parole sono l’espressione propria della sapienza umana e al giorno d’oggi stiamo affrontando qualcosa di completamente alieno all’umanità.

L’essere umano comune possiede essenzialmente cinque sensi: vista, udito, gusto, olfatto e tatto. Esiste un sesto senso, che è consuetudine chiamare intuizione o capacità di premonizione, però soltanto coloro considerati paranormali possiedono questa dimensione più sviluppata.

In un passato lontano tutte le persone erano dotate del Settimo Senso. Siamo nell’era del mito, quando ancora non vi erano nitide frontiere tra gli Dei e gli esseri umani. Nonostante sia presente anche adesso, in forma lieve, fonte stessa di vita sulla Terra, lo sviluppo della civilizzazione sta portando gli uomini a perdere questa meravigliosa capacità. Il Settimo Senso è l’origine dei poteri sovraumani dei Cavalieri di Athena.

Attraverso di esso i Guerrieri dominano la tecnica di scomporre gli atomi, divenendo capaci di manipolare, incendiare ed espandere l’energia che dà origine alla vita, ed è per questo che sono tanto potenti. È da questa incredibile abilità che nasce il Cosmo, una forza grandiosa e impari.

Nel Monte Etna, le piante del paesaggio diventano ogni volta più rade man mano che avanziamo in direzione della cima del vulcano. Qua si verificano frequentemente terremoti. I neri versanti sono coperti di cenere, pietrisco, ciottoli e cumuli di lava solidificata.

Le Adamas della sua Armatura sono di malachite scura, con pietre incrostate che sollevano occhi verdastri. L’Armatura è stranamente bella ed elegante, contrastando con le forme aggressive dotate di corna e artigli che adornano le Armature degli altri Giganti.

Anche l’espressione di Thoas è differente dagli altri Giganti. Con lunghi capelli neri e viso estremamente bianco, la sua sembianza si mantiene generalmente serena. Il suo sguardo, adornato da sopracciglia marcate e scure, può considerarsi tranquillo. Con certezza, e questo vale per tutti i Giganti, la sua apparenza non ricorda per niente i Giganti delle pitture ispirate alla mitologia greca, comunemente ritratti come demoni spaventosi dai capelli bianchi.

I Cavalieri si basano più sul Settimo Senso che non sugli occhi, orecchi, narici, piedi, bocca o intuizione. È attraverso il Cosmo che la loro percezione sensoriale raggiunge il punto massimo.

Thoas risponde con un’altra domanda.

Il Cavaliere cade al suolo, reso scivoloso dalla ghiaia e dalla cenere vulcanica, e rotola lungo il pendio.

In quel momento un suono stridente di metallo risuona quando scintille saltano nell’aria. Thoas retrocede, proteggendo il polso ferito dalla Catena di Andromeda, che adesso attornia il Cavaliere in una frenetica spirale che ricorda un ciclone.

Questa catena è un’eccellente difesa, ragazzo! Pensa Thoas.

Il lettore che conosce da tempo la mappa delle costellazioni celesti saprà sicuramente che Andromeda condivide una stella con la costellazione di Pegasus e rappresenta una donzella con le mani incatenate.

Raccontano le leggende greche che la regina Cassiopea di Etiopia aveva provocato l’ira di Poseidone, il quale devastò il suo paese con maremoti e inondazioni. Il re Cefeo consultò un oracolo, cercando un modo pacificare il possente Dio dei Mari, e l’oracolo gli rispose che doveva offrire al grande Poseidone la principessa Andromeda in sacrificio. Così, Cefeo ordinò che la principessa fosse incatenata a delle rocce, nella baia del mare. Andromeda fu salvata dall’eroe Perseo, che la liberò a cavallo del suo destriero Pegasus. Tutti i personaggi citati in questa leggenda furono innalzati al cielo e trasformati in costellazioni.

Fu quella stessa catena che sopportò la pesante spada dell’Oreste mascherato nell’Acropoli. Ella attende l’elevarsi del cosmo di colui che la possiede, rompendo lo spazio soltanto per proteggerlo. Le Armature sacre dei Cavalieri sono molto più che Armature costruite con super metalli, esse possiedono un mistero divino, vita e volontà propria.

L’immagine della galassia formata nella penombra della montagna aumenta infinitamente la sua estensione, grazie a un potere proveniente da una dimensione sconosciuta.

Forze interiori esplodono. I cosmi di Andromeda e Thoas si scontrano con violenza nella lotta, avvolgendo la Catena di Andromeda.

***

Nel momento in cui riesce a recuperare i sensi, Yulij del Sestante non ha idea di dove si trovi. Si sente intontita, con un dolore acuto in testa, e una difficoltà tremenda a respirare. Come se i suoi polmoni stessero bruciando.

Di fatto, l’interno della caverna è riempito di gas vulcanici con un accentuato odore di zolfo. Adesso tenta di sollevare le mani al viso, per coprirsi la bocca, ma Yulij si accorge che le sue braccia sono incatenate a una rocca.

Normalmente non avrebbe alcuna difficoltà a rompere quelle catene di ferro, ma il suo corpo è intorpidito, per l’effetto dei gas. Yurij si guarda attorno, voltandosi gradualmente. Non sa dove si trovi, però capisce che è una specie di grotta. Nonostante non vi sia, nel suo campo visivo, alcuna torcia o fonte di luce riesce a vedere chiaramente all’interno della caverna.

Perché non c’è oscurità qua? Pensa la giovane.

Si volta per vedere in direzione della voce e trova un demonio. No, è una maschera. Un uomo dal volto coperto da una diabolica maschera, simile ad un Orco.

È Encelado, la Voce Sigillata, con la sua lunga armatura, che risplende di un riflesso dorato di topazio, e osserva attentamente la sua prigioniera.

Essendo una Sacerdotessa Guerriero non dovrebbe spaventarsi per una faccia coperta da una maschera. Riesce a riconoscere e a identificare con precisione l’incredibile potere del nemico.

Ricercando tra le sue conoscenze come Ufficiale Ausiliario ricorda che i Giganti sono esseri maligni di dimora sconosciuta, esilitati da Athena nell’antica Gigantomachia. È una storia di una guerra distante, della quale praticamente non esistono registri nemmeno nel Grande Tempio.

Ancora una volta Yulij si guarda intorno, senza comprendere da dove venga questa lieve luminosità dell’ambiente. Sarà la roccia stessa a brillare come una parete luminosa o sarà tanto satura di una luce particolare? In ogni modo non è una luce comprensibile per la logica umana. Certamente si trova in una Regione Sacra, però questa volontà è di una natura completamente diversa da quella di Athena.

Non capisce come il Gigante che ha di fronte possa restare immune agli effetti dei gas. Ricorda che le maschere delle Sacerdotesse Guerriere hanno effetto di neutralizzare i gas tossici, ed è probabile che la maschera dell’orco abbia la stessa funzione.

Allora Yulij ricorda che la sua maschera fu rotta nella lotta all’osservatorio. Il suo viso è esposto, senza protezione. Per una Sacerdotessa Guerriero essere senza maschera è come essere nuda.

Nonostante fosse indebolita, Yulij non riesce a trattenere una risata.

In contrasto con il suo atteggiamento pacifico del giorno-per-giorno, quando si tratta di vegliare per la protezione della Dea, Nicole è severo e totalmente insensibile alle necessità individuali dei Cavalieri e delle Sacerdotesse Guerriero.

Questo può significare due cose! Conclude, riflettendo tra sé. Che questa situazione è molto seria e che, ancora una volta, Athena ha agito d’accordo con il suo enorme cuore.

Un palpitare. Yulij riesce a sentire il ritmo di un cuore che batte. Il suo Settimo Senso le dice che, molto più in là di quella caverna, ai confini perduti del vuoto tra Gea e il Tartaro, un Cosmo dalle proporzioni mai immaginate è in agitazione. In qualche tempio sotterraneo sta venendo nutrito un male di dimensioni sconosciute.

Il colpo di bastone diabolico la raggiunge con un sordo suono. La Sacerdotessa Guerriero sviene, con i capelli macchiati di sangue.