TUTTE LE VERSIONI DELLA NOTTE DEGLI INGANNI

La Notte degli Inganni, ovvero le ore che portarono al tentativo di omicidio della neonata Atena, alla fuga di Micene e alle sue peripezie prima della morte, e alla consegna della bambina ad Alman di Thule, sono uno degli argomenti più affascinanti della storia dei Cavalieri, reso particolarmente complesso dal fatto che quasi ogni opera e spin-off ha detto la sua, creando versioni simili ma non sempre compatibili tra loro. Vediamole un po’ in ordine cronologico.

Nel manga classico gli eventi della Notte degli Inganni vengono coperti in maniera abbastanza superficiale, ma contemporaneamente vengono poste le basi principali: nel numero 6 (equivalente al 5 della Perfect Edition), Isabel racconta a Pegasus di come 13 anni prima Alman, durante un viaggio in Grecia, incontrò il morente Micene che gli affidò lei stessa da neonata e lo scrigno del Sagittario. Senza andare nei dettagli, Micene avverte di un grande male che si è impossessato del Grande Tempio, e indica ad Alman di radunare attorno ad Atena una nuova schiera di Cavalieri che in futuro possano proteggerla. Nel numero 7 (equivalente al 6 della Perfect Edition) Isabel va più nei dettagli e racconta a Ioria come Micene la salvò – come lei ne sia a conoscenza, visto che all’epoca era appena una neonata, non ci è dato saperlo. Vediamo il Sacerdote cercare di ucciderla con il pugnale d’oro, Micene fermarlo e smascherarlo – senza però indicare in maniera chiara di aver riconosciuto Gemini – venire ferito e fuggire. Nel volume 11 (8 della Perfect) infine, prima Pegasus e compagni trovano l’incisione lasciata anni prima da Micene, e poco dopo Capricorn rivela a Sirio di essere stato lui a dare il colpo di grazia al compagno 13 anni prima. La cosa però viene narrata a parole, senza un flashback che mostri gli eventi effettivi.

L’anime classico segue la falsariga del manga, riproponendo gli stessi eventi nel 25° e nel 38° episodio. L’unica differenza, sottile ma importante, è che viene lasciato intendere che Micene abbia riconosciuto Gemini sotto la maschera del Sacerdote, anche se la cosa non viene affermata espressamente. Nel 64° episodio, i protagonisti trovano l’iscrizione, ma la prima vera novità avviene nel 65° episodio, in cui Capricorn racconta a Sirio di come affrontò Micene, e stavolta la narrazione è accompagnata da un flashback. Nella nuova scena, vediamo uno scontro in cui Micene, dopo un’iniziale difficoltà, si era portato in vantaggio indossando l’armatura e contrattaccando. La neonata Atena però si avvicinò a Capricorn, impedendogli di attaccare di nuovo e lasciandolo alla mercé dell’avversario, che lo colpì gravemente e diede per morto facendolo cadere in un crepaccio. Capricorn fu anche sul punto di uccidere Atena, ma si sentì paralizzato e, convinto di provare un sentimento di pietà verso la neonata, andò via lasciandola da sola. In seguito, Micene riuscì a trascinarsi fuori dal crepaccio e gli eventi proseguirono come nel manga.

Il primo approfondimento con materiale nuovo viene introdotto nell’artbook Jump Gold Selection 2, in una side story scritta da Takao Koyama, già sceneggiatore dell’anime. Da considerarsi in continuity con la versione anime, questa storia, intitolata "La Storia Segreta di Excalibur" si concentra su Capricorn, che scopriamo essere stato amico fraterno di Micene, prima di essere subdolamente raggirato dal Sacerdote. La storia si concentra sugli eventi precedenti la Notte, aggiungendo qualche dettaglio come il risveglio di Excalibur o l’identità del vero Arles, e giustificando l’assenza di Gemini con una missione nel regno Sottomarino. E’ però importante soprattutto per offrire la prima revisione sulla personalità di Capricorn, che poi verrà ripresa da più parti, e facendo di lui un guerriero fondamentalmente nobile e giusto, ma anche vittima di una troppo militaresca obbedienza agli ordini. La storia finisce prima dello scontro tra lui e Micene, quindi non viene mai chiarito perché non riporti Atena al Grande Tempio.

A parte un breve accenno nell’11° episodio della serie di Hades, in cui Capricorn in una scena extra dell’edizione DVD prova a chiedere perdono a Ioria, per un po’ di anni la Notte degli Inganni non riceve più revisioni, ma le cose cambiano nel 2002, con l’ondata di spin-off che investe i Cavalieri. Il primo a toccare l’argomento è Episode G, nel numero 1 (1 e 2 edizione italiana). Prima, nel prologo, vediamo Gemini ricevere il pugnale addirittura dallo spirito del dio Crono, e scopriamo che si tratta di un’arma speciale capace di uccidere le divinità. Si passa al tentativo di omicidio, con Micene che lo ferma e smaschera, anche in questo caso dando l’impressione di averlo riconosciuto senza però chiamarlo per nome. Qualche capitolo dopo, in un flashback, Capricorn Shura ricorda quel che accadde poco più tardi, mostrando stavolta una versione molto diversa da quella vista nell’anime: raggiunto Micene, che era senza armatura e stava difendendosi da un gruppo di soldati senza ferirli, Capricorn cercò di colpirlo alle gambe per immobilizzarlo e riportarlo vivo al Santuario. Il Sagittario però si posizionò in modo da ricevere il colpo di Excalibur in maniera tale da accecare Shura con lo spruzzo di sangue della ferita, e approfittò di quel momento per saltare in un precipizio e fuggire. E’ la prima volta che lo scontro tra i due ci viene mostrato su carta, e stavolta le intenzioni di Shura sono dichiaratamente nobili: sa che la neonata è Atena e vuole riportarla indietro, se possibile senza uccidere Micene. A sua volta, il Sagittario combatte senza ferire nessuno, neppure i soldati, perché sa che sono stati ingannati e che credono di essere dalla parte del giusto. Nei numeri successivi ci sono altri accenni, relativi a un vago e non meglio specificato ruolo svolto da altri Cavalieri d’Oro – e in particolare da Virgo – nella morte di Micene, ma la cosa non viene mai approfondita. Nel numero 7 (14 in Italia) c’è una specie di epilogo, in cui Shura, nascosto nella nona casa durante la visita di Ioria, riflette sul fatto che sia stata creata una finta copia dell’armatura di Sagitter e della salma di Micene, il cui vero corpo non venne mai ritrovato.

L’incisione con il testamento compare anche in Saint Seiya Omega e in Saint Seiya Next Dimension, ma è l’anime Saint Seiya Soul of Gold ad aggiungere qualche informazione in più. Nel 1° episodio, un flashback ci mostra Micene, già ferito e con Atena in braccio, che parla di nascosto a Ioria, dicendogli addio. L’episodio 5 invece mostra un altro flashback in cui Capricorn riceve dal Sacerdote l’ordine di uccidere Micene e lo insegue, assistendo tra l’altro al suo addio con Ioria. Compatibile con le versioni precedenti, specie dell’anime, questi flashback sono utili soprattutto a indicare che gli altri Cavalieri d’Oro fossero presenti al Grande Tempio, dettaglio omesso da tutte le altre opere. Da notare che nei vari manga Ioria, Mur, Toro, Virgo, Scorpio e Aquarius erano già Cavalieri d’Oro, pur se piccolissimi e inesperti, mentre negli anime si lascia intendere che non lo fossero ancora diventati. I flashback di Soul of Gold tutto sommato si allineano alle versioni della Jump Gold Selection ed Episode G per quanto riguarda la personalità di Capricorn, ma aggiungono quindi qualche dettaglio extra, e correggono graficamente l’aspetto di Shura, che nell’anime classico era disegnato come un adulto pur avendo solo 10 anni.

Passiamo a Saint Seiya Saintia Sho, che ovviamente non poteva farsi mancare qualche intreccio con la Notte degli Inganni. Nel numero 9 scopriamo che Micene era stato svegliato e messo in allarme da Micene e da Olivia, la ragazza a capo della casta delle Saintia, che per prima aveva cercato di fermare Gemini, venendo uccisa. La sua emanazione cosmica aveva però spinto il ragazzo a dirigersi alle stanze di Atena, dando il via agli eventi che conosciamo.

Finora quindi tutte le versioni sono compatibili tra loro, almeno in due grossi filoni anime e manga, e una costante è che lo scontro tra Micene e Capricorn avvenga all’interno della zona sacra ma non nelle Dodici Case. A cavallo tra il 2017 e il 2018 arriva però Saint Seiya Episode Zero a mischiare di nuovo le carte, specie perché il suo autore è Masami Kurumada, che quindi per la prima volta dice la sua sugli eventi di quella notte. Per prima cosa, viene indicato come tutti i Cavalieri d’Oro fossero già stati eletti, ma anche come solo Micene, Gemini, Capricorn, Cancer e Fish fossero al Grande Tempio, mentre gli altri erano fuori a perfezionarsi. Poco dopo, anche Gemini scompare perché si è sostituito al Grande Sacerdote. Capricorn mostra rispetto verso Micene, ma non ci sono riferimenti a una particolare amicizia tra i due. Passando al tentato omicidio, Micene vede il volto di Gemini sotto la maschera sacerdotale ma non è sicuro che sia lui, ingannato dal diverso colore dei capelli. Ferito e messo in fuga, deve attraversare le Dodici Case e affrontare i tre Cavalieri d’Oro presenti, in qualche modo avvertiti dal Sacerdote. I tre sono stati convinti che Micene voglia rapire Atena per portarla da Hades, e per questo lo affrontano senza pietà, anche se nessuno sembra fare troppa attenzione a non ferire la dea. Questa serie si contraddistingue inoltre per l’enorme passività di Micene, che rifiuta quasi sempre di contrattaccare per timore di uccidere i parigrado e indebolire l’esercito in vista della prossima guerra con Hades. Portato all’estremo dalla decisione di non indossare neppure l’armatura, questo pacifismo gli comporta gravi ferite prima contro Aphrodite di Fish, poi fermato grazie alla tecnica Shadow Arrow che immobilizza temporaneamente il nemico attraverso l’ombra, e poi contro Shura, per paralizzare il quale deve intervenire addirittura Atena. Dopo essere passato dalla nona casa a curarsi in qualche modo le ferite, Micene incide il messaggio sul muro, convinto che probabilmente non sopravviverà alla notte. Alla quarta casa, sempre Atena rimanda al mittente gli Strati di Spirito di Cancer, mentre alla terza Gemini imprigiona il compagno nel labirinto dei Gemelli e poi nella Dimensione Oscura, prima che la metà buona riesca a riprendere il sopravvento e a liberarlo. Da notare, in questo caso, che Micene è sorpreso da quella situazione perché convinto che Gemini sia assente dal Grande Tempio, segno che alla fine non lo ha riconosciuto. La fine del Sagittario avviene vicino l’uscita dalla zona sacra, dove viene attaccato da Cancer, Fish e Capricorn insieme. Quest’ultimo, che in precedenza aveva dato a intendere di avere dei dubbi circa tutta la situazione, si comporta in modo ambiguo e, quando ormai il Sagittario avanza solo con la forza della disperazione, taglia il ponte su cui Micene si trova, lasciando cadere lui e Atena in un dirupo, per poi convincere Cancer e Fish a darli per morti perché tanto presto Atena si incarnerà di nuovo. L’assurdità di quest’ultima frase, e il fatto che Shura pianga di nascosto dando le spalle ai due compagni, suggerisce che sia un inganno per dare a Micene una speranza, e che Capricorn voglia credere in lui pur non essendo abbastanza convinto da aiutarlo apertamente, ma l’intera situazione rimane incerta.

Rispetto alle precedenti, la versione di Episode Zero, che – coincidenza o meno – parrebbe ispirata a una missione speciale del videogioco "Saint Seiya – Il Santuario", è incompatibile con tutte le altre eccezion fatta per Saintia Sho, e paradossalmente non collima alla perfezione neppure con il manga classico, pur essendo opera della stessa persona. Nel manga infatti Shura si vanta di aver ucciso Micene, mentre qui è visibilmente amareggiato della piega degli eventi, e Micene dice che "quasi tutti i Cavalieri" sono passati al male, mentre nello Zero è evidente anche per lui che gli altri siano stati ingannati e debbano comunque restare in vita per le guerre future. Si tratta, alla fin fine, di fenomeni di retcon (abbreviazione di retroactive continuity), ovvero piccole correzioni a posteriori. Volendo ignorare le contraddizioni più piccole, ed evitando solo le principali, si possono creare tre linee temporali sensate:

Episode G ® Saintia Sho ® Episode G ® manga classico. Una continuity manga in cui le varie serie si incastrano più o meno bene.

Jump Gold Selection ® Soul of Gold ® anime classico. Una continuity anime.

Episode G ® Saintia Sho ® Episode Zero ® manga classico. La continuity Kurumadiana, in cui comunque possono rientrare anche il flashback di Saintia Sho e il prologo di Episode G.

Unire ulteriormente le serie è possibile, ma richiede retcon maggiori, immaginando ad esempio più scontri tra Capricorn e Micene, o sorvolando sulla questione di Arles nell’anime.

Esiste, infine, un’ultima versione a sé stante, che è quella del film in CGI La Leggenda del Grande Tempio. Qui, Micene fugge in volo con la piccola Isabel, e viene inseguito da Gemini e Capricorn, sempre volando. Gemini alla fine sembra sacrificarsi per permettere a Shura di colpire, e Micene precipita da qualche parte sull’Himalaya. Ovviamente quest’ultima è una versione totalmente incompatibile con tutte le precedenti, e ambientata nell’universo parallelo in cui ha luogo il film.