INTERVISTA A SHINGO ARAKI DEL 2003

L’intervista che segue è stata realizzata nel 2003, e stampata sul libretto del Phoenix Box, ovvero il quinto cofanetto di DVD uscito in Giappone in quegli anni. Per la traduzione dal giapponese al francese si ringraziano Archange e SaintSeiyaPedia.

1) Per cominciare, ci dica come ha iniziato a lavorare su Saint Seiya.

Araki: Siccome avevano cominciato a pubblicarlo da poco su Shukan Shonen Jump, non sapevo assolutamente nulla di Saint Seiya. Poi un giorno, il signor Yoshioka, CEO della Toei, mi disse "Perché non prova a disegnare questo personaggio?" E tutto cominciò così. All’inizio, provai un po’ per caso a mettere in pratica l’esperienza che avevo accumulato fino a quel momento. Disegnai un po’ di esempi da mostrare a Masami Kurumada, e il produttore Hatano gliele fece avere. Poi seppi che Masami Kurumada aveva commentato positivamente, e questo mi diede fiducia convincendomi che potevo continuare a lavorare con il mio stile.

2) Il design delle armature venne modificato per le necessità dell’animazione. Può darci qualche dettaglio sul procedimento?

Araki: I primi esempi che disegnai erano basati sul manga, e mantenevano invariato l’aspetto di personaggi e armature. Poi però, man mano che si procedeva, sorse il problema della produzione dei modellini e avemmo molti meeting con lo staff della Bandai. Per questo fu necessario molto tempo prima di arrivare al design definitivo, che non era più basato sul design del manga, ma su schizzi e prototipi suggeriti dalla Bandai... I primi design furono veramente difficili.

3) I layout di Saint Seiya trasmettono una grande energia...

Araki: Volevo veramente usare layout di quel tipo. Volevo lavorare su un’opera i cui layout potessero trasmettere molta energia. E fu allora che venne Saint Seiya.

4) Si può dire lo stesso per il modo in cui i personaggi corrono...

Araki: Quel modo di correre, protesi in avanti, trasmette un senso di velocità, non è vero? Nella realtà è quasi impossibile correre in quel modo. Il vero modo di correre, muovendo le braccia, avrebbe richiesto troppi fotogrammi chiave da animare, così li feci correre tenendo le braccia immobili (ride). Quel senso di velocità nacque dal desiderio di far fare meno fatica agli animatori. A volte, il numero massimo di fotogrammi richiesti diventa una scialuppa di salvataggio per gli animatori. Ero felice quando mi fu detto che il limite massimo erano 3000 fotogrammi, ma cercai comunque di ridurli il più possibile, e quando riuscii ad abbassare il numero a 2000 fotogrammi, ricevetti i complimenti della produzione. Riuscire a ridurre il numero di fotogrammi necessario mantenendo nel contempo la qualità visiva è uno dei veri piaceri di questo lavoro.

5) Quale personaggio le piace di più?

Araki: Ovviamente Seiya. Tutti i protagonisti dei miei lavori precedenti coesistono in Seiya. Possiede elementi dei protagonisti di Rocky Joe o Tommy la Stella dei Giants. Questo è sicuramente vero anche per gli altri quattro protagonisti, ma l’influenza su Seiya è maggiore. E poi, mi piace anche perché l’ho disegnato un sacco di volte (ride).

6) Quale personaggio l’ha colpita di più tra quelli creati solo per l’anime?

Araki: Il Crystal Saint (Maestro dei Ghiacci). Fu il primo personaggio esclusivo dell’anime, e quando comparve non erano stati ancora creati altri personaggi come lui. Quando creammo questo personaggio, ci dicemmo di lasciarlo da parte per poterlo riprendere un giorno. Fu un personaggio davvero difficile da disegnare (ride). Ma credo abbia aperto la strada per gli altri nuovi personaggi che sono venuti dopo di lui.

7) E quale episodio ha lasciato il ricordo più forte?

Araki: Sicuramente il primo. Guardandolo, si ha la sensazione di star assistendo all’inizio di un’opera epica. Anche l’episodio di Jamian e i corvi (30) ha lasciato un ricordo forte. C’era una scena in cui Seiya salta con tutta la sua forza. La prima volta che la vidi sullo storyboard, non riuscii proprio a capire cosa intendesse il regista. Ma, dopo averla disegnata, la riguardai, capii tutto e pensai "oh, ora capisco!". Compresi la scena che era stata immaginata dal regista Shigeyasu Yamauchi nel creare lo storyboard. Guardare una scena per intero fornisce un punto di vista molto diverso rispetto all’esaminarla sequenza per sequenza.

8) Per finire, qual è il suo messaggio per i fan?

Araki: Saint Seiya è un lavoro davvero stupendo, e tutti noi che ci abbiamo lavorato sopra ci siamo divertiti molto nel farlo. Il nostro scopo ovviamente è realizzare disegni che piacciano agli spettatori, ma poter lavorare su una produzione di questo tipo per noi è una gioia, che si trasforma in energia per i nostri lavori successivi.

Didascalia #1: La prima collaborazione tra Shingo Araki e Shigeyasu Yamauchi, attuale regista principale dell’Hades Sanctuary, fu l’episodio 30 di Saint Seiya. Shingo Araki e ammirato dalla messa in scena Yamauchi.

Didascalia #2: La creazione di personaggi magri i cui muscoli tuttavia trasmettono un'impressione di grande forza è una delle peculiarità dei disegni di Shingo Araki, ed è qualcosa che ha affascinato gli appassionati del passato.

Didascalia #3: La seconda sequenza di apertura mostra la famosa corsa con i corpi protesi in avanti. Queste animazioni sono state realizzate da Shingo Araki.

Didascalia #4: L’episodio 74, che univa armoniosamente i personaggi di Masami Kurumada e quelli di Shingo Araki, è stato sensazionale per l’epoca.