I MITI DEI PROTAGONISTI: CORONA BOREALE

By Aledileo

Greci

1° versione

Nel 500 a.C. Ferecide ci racconta che quella era la corona regalata da Dioniso alla povera Arianna, figlia di Minosse re di Creta, piangente per l'abbandono di Teseo. Dopo la sua morte, la corona fu posta in cielo.

Si diceva che quella corona fosse stata fatta da Efesto, dio del fuoco, e fosse incastonata di magnifiche pietre preziose provenienti dall'India.

2° versione

Secondo un'altra versione, Arianna non dette a Teseo il mitico gomitolo (per fuggire dal labirinto) bensì una corona splendente - donatale come regalo di fidanzamento da Dioniso - che gli illuminò la via della fuga nelle tenebre del labirinto e di guadagnarne l'uscita. Per questo motivo la corona sarebbe stata situata nel cielo presso la figura dell'Inginocchiato, che secondo un'interpretazione astromitologica raffigurava lo stesso Teseo.

3° versione

Secondo un terzo mito Dioniso, che aveva ricevuto la corona in dono da Teti, ottenne dal padre Zeus il privilegio di ricondurre la madre Semele fuori dagli inferi dov'era stata gettata per la sua imprudenza. Cercando un accesso al mondo sotterraneo, egli giunse nell'Argolide dove incontrò un uomo di nome Polinno che gli indicò la strada chiedendo in cambio di possederlo; e il dio promise di concedersi al suo ritorno. Giunto alla porta degli inferi, Dioniso depose la corona in un luogo,poi chiamato Stèphanos in ricordo dell'avvenimento, perché non voleva contaminare con i morti il dono di un'immortale; e dopo aver ricondotto la madre dall'oltretomba, la incastonò fra gli astri per perpetuarne la memoria. Quanto a Polinno, nel frattempo era morto. Il dio, per adempiere alla sua promessa, intagliò un bastone a forma di fallo e sulla sua tomba si concesse al simulacro per soddisfarne l'ombra.

Latini

Ovidio, nei Fasti, dice che la stessa Arianna (abbandonata da Teseo) divenne una costellazione

Arabi

Per gli arabi la costellazione era un piatto rotto o la "scodella dei poveri".

Pellerossa

Per i pellerossa Shawnee era la Sorella Celeste.

Secondo un mito degli Indiani d'America, invece, un gruppo di giovani sorelle danzavano in cerchio nel cielo, quando furono viste da un prode cacciatore e mago, Falco Bianco, che ne volle una in moglie. Falco Bianco si travestì da topolino di campagna, strisciò fino alle sorelle, afferrò la più giovane e la portò via. Falco Bianco era molto gentile con la ragazza, e presto ella si innamorò di lui. Tuttavia, malgrado fosse felice con il marito, voleva danzare ancora con le sorelle. Falco Bianco le donò allora una penna magica di falco bianco, grazie alla quale poteva viaggiare fra la Terra e il cielo in una cesta d'argento, ogni volta che lo avesse voluto. Nella costellazione si può vedere un vuoto nel cerchio di stelle: è il posto riservato alla ragazza, che si riempie solo quando lei raggiunge le sorelle e danza con loro.

Algonchini e Irochesi

Un mito comune agli indiani algonchini e agli irochesi, che abitavano il nord-est degli attuali Stati Uniti ed il sud-est dell'attuale Canada, riguarda la storia di un'orsa, rappresentata dalle quattro stelle del quadrato del Carro, inseguita da sette cacciatori celesti.

Nella tarda primavera l'Orsa si risveglia dal letargo ed esce dalla tana, raffigurata dal gruppo di stelle della Corona Boreale.

Cinesi

I Cinesi la chiamavano la conchiglia perlifera, la stella Alpha Coronae Borealis, è, infatti, detta anche Gemma, brillante quanto la Polare

Cristiani

Nel 1627 venne pubblicato ad Augusta il Coelum Stellatum Christianum dell’astronomo gesuita Julius Schiller. Il "Cielo stellato cristiano" si proponeva di sostituire il mondo mitologico greco con quello ispirato al Vecchio e al Nuovo Testamento.

Le costellazioni zodiacali venivano denominate con i nomi dei dodici apostoli, quelle boreali e australi con i nomi dei personaggi del Nuovo e Antico Testamento. La Corona Boreale diventò la Corona di Spine.

Australia

Per gli aborigeni australiani era un boomerang.

Letteratura

Dante la descrive nel Paradiso come Figliuola di Minoi.

Virgilio la chiamava "la cnosia stella della fulgida Corona", dove "cnosia" significa "del signore di Cnosso", ovvero di Minosse.