INTERVISTA A M. HATANO E Y. UMAKOSHI

Questa intervista doppia a Morio Hatano e Yoshihiko Umakoshi proviene dall’artbook Saint seiya Pia. E’ stata tradotta dal giapponese da Archange, per Seiyapedia, e in italiano da Proteus.

Per incominciare, può raccontarci le sue passate esperienze su Saint Seiya, signor Hatano?

La prima volta avvenne due anni dopo essere stato assunto alla Toei Animation, quando lavorai come assistente alla regia in Saint Seiya Hades Sanctuary.

Lì venni notato da Shigeyasu Yamauchi, che mi chiese successivamente di essere suo assistente alla regia nel film Tenkai-hen - Overture. Ho imparato così tanto grazie a lui!

In che cosa consiste l’operato di assistente alla regia?

L'assistente alla regia dovrebbe incaricarsi della produzione in Computer Grafica, degli sfondi e di altre faccende in modo che il regista possa concentrarsi sullo storyboard. Grazie a questo, il regista e la sua squadra dovrebbero essere in grado idealmente di confezionare una singola scena in una o due sessioni.

E ora tocca a lei raccontarci faccia a faccia le sue esperienze con Saint Seiya, Umakoshi.

Per Saint Seiya avevo lavorato in Hades Sanctuary, dove ricoprivo il ruolo di facilitatore in 5 sequenze, basandomi sul bozzetto fornito da Shingo Araki. Sono le scene in cui Seiya affronta Rhadamantis nel 13° OAV.

Ero molto preoccupato, mi chiedevo se sarei riuscito ad interpretare correttamente il tratto caratteristico di Araki. Falsare lo stile di disegno che si deve animare conduce a risultati catastrofici, la sensazione restituita poi dall’immagine risulta del tutto straniante.

Avevate mai letto le opere di Masami Kurumada prima di essere coinvolti nella produzione di Saint Seiya?

(Hatano) - Quando ero ragazzino lessi Ring ni Kakero. La storia sulla pagoda di catrame mi colpì molto.

(Umakoshi) - Anche a me piacque molto Ring ni Kakero. La scena che più mi rimasta impressa è quando Shinatora si allena lanciando dei pugni su un ventilatore, "Si farà sicuramente male!". (ride)

Siccome abbiamo menzionato il character design di Saint Seiya, quando è stato che vi siete resi conto che era stato fatto da Shingo Araki?

(Hatano) – Sin dall’infanzia. Quando guardavo Cutie Honey e altre serie, volevo sapere "ma chi è che è in grado di fare dei disegni così belli?"

(Umakoshi) – E’ lo stesso per me. E’ uno dei character designer di cui volevo conoscere il nome.

Anche dopo aver iniziato a studiare per questa professione; vedendo il film La leggenda dei Guerrieri Scarlatti sono rimasto incredibilmente sorpreso dai disegni di altissima qualità di Shingo Araki.

Ora ci racconti come è entrato nel progetto di Saint Seiya Omega, Umakoshi.

Partecipai all’audizione per character designer di SS Omega e infine venni scelto. I quattro temi da interpretare con un disegno per la prova erano: "Seiya, 10-20 anni dopo", "Un nuovo cavaliere di Pegasus", "Una ragazza guerriera", "Presentazione che mostra il nuovo protagonista insieme a Seiya".

L’illustrazione che avevo preparato per il quarto soggetto è servita come modello per la copertina di questa pubblicazione. Quando sentii parlare per la prima volta di una nuova serie di Saint Seiya in fase di progettazione, avevo subito voluto domandare chi si sarebbe incaricato del character design! (ride).

Con quali idee si era approcciato a disegnare le illustrazioni presentate in quel concorso?

Ragionai che se ci fossi stato io in carica, non avrei preteso disegni troppo difficoltosi da realizzare, per procedere con la produzione animata.

Poi, in un contesto più rilassato, mi sono immaginato come disegnare un Seiya che fosse il mio personale. Tuttavia ancora mi tormentavo se fossi stato in grado di disegnare un personaggio famoso. Avevo il dubbio di starmi allontanando troppo dal Seiya originale.

E lei, Hatano, come venne coinvolto?

Fu Wakabayashi, il produttore, a parlarmene. Avevamo lavorato insieme in Heartcatch Pretty Cure; avevo anche collaborato con Umakoshi nell’episodio 23 di quel cartone.

Dal momento che Saint Seiya è un titolo di grosso calibro, in un primo momento mi sono sentito un po’ spaesato, poi ho realizzato che dal momento che avevano scelto me, avrei dovuto dare il massimo.

In quella occasione venni a sapere inoltre che Umakoshi aveva partecipato alla audizioni per character designer. E fu così che noi tre, che avevano lavorato insieme in Heartcatch Pretty Cure, ci siamo ritrovati al comando di Saint Seiya Omega.

Ci spieghi come nacque questo progetto.

Sin dal principio era fondamentale creare un Saint Seiya che ricordasse doviziosamente la vecchia serie. E’ stato in seguito, nel corso delle nostre riunioni, che abbiamo infine deciso di intraprendere una storia nuova, con nuovi personaggi.

Così avete deciso di utilizzare i santi di una generazione successiva nel ruoli di protagonisti, vero?

(Hatano) – Volevamo nuovamente mostrare con questo anime il percorso seguito da giovani ragazzi, nell'universo di Saint Seiya. Siamo partiti da questo concetto per definire i nuovi personaggi e la loro storia.

(Umakoshi) – Sarebbe impossibile disegnare qualcosa senza avere costantemente il vecchio Saint Seiya in mente. E poiché questo è una produzione Toei, che passerà di mattina in TV, vogliamo cercare di fare il più possibile alla stessa maniera. Nonostante siamo dei sostituti, contiamo di essere fedeli all’ardore del passato.

Ci parli del concept dei nuovi personaggi

(Hatano) – Siamo partiti da questo stato d’animo "Dobbiamo comunque fare qualcosa di nuovo!" e lo abbiamo instillato nei nuovi personaggi.

Sin dall’inizio avevate previsto un protagonista che indossa la cloth di Pegasus?

(Hatano) – L’idea alla base era di avere un giovane a cui Seiya avesse trasmesso la cloth di Pegasus, così ci siamo ritrovati con uno dei personaggi principale che porta questo cloth. Ma durante le riunioni abbiamo considerato l’ipotesi che il protagonista non fosse associato alla costellazione di Pegaso.

(Umakoshi) – Anche questa armatura riproduce le forme del corpo del personaggio, in questa nuova versione. Può darsi che i fan di un tempo respingano il nuovo design, ma è il nuovo stile delle cloth che desidero mostrare in Omega.

In effetti il concept delle nuove armature è molto differente.

(Umakoshi) – Il produttore Wakabayashi mi raccomandò di farle di un metallo elastico, partendo dall’assunto che erano costituite da materiali sconosciuti.

Ho prodotto un design semplice, tenendo presente l'animazione di questa serie. Piuttosto che soffermarsi su troppi dettagli, ho preferito un design che invogliasse gli animatori a disegnare questi personaggi, indipendentemente dal numero dei frame da raggiungere.

E’ per questo motivo che queste cloth danno l'impressione di adagiarsi sulla silhouette dei personaggi.

In questo lavoro sono presenti Seiya, come modello a cui si ispira il protagonista, e altri personaggi passati come Shaina o Saori.

(Hatano) – Per noi è importante dimostrare che Saint Seiya e Saint Seiya Omega appartengono allo stesso mondo. Shaina e Saori costituiscono i pilastri del primo episodio, donando la sensazione di un nuovo avvio.

La sceneggiatrice Reiko Yoshida ha pure inserito in una scena di quell’episodio un omaggio al vecchio Saint Seiya.

Che cosa vorreste dire agli appassionati per concludere?

(Hatano) – Finalmente inizia Saint Seiya Omega. Attendetelo con impazienza! E fate del vostro meglio per svegliarvi presto il 1° aprile!

(Umakoshi) – Non dimenticatevi, domenica alle 6:30 del mattino!

Schizzo di Y.Umakoshi per l’audizione per la nuova serie TV di Saint Seiya. I soggetti erano: 1 Seiya; 2 un nuovo protagonista; 3 un guerriero femmina; 4 un poster

Poster che illustra con chiarezza il nuovo protagonista e Seiya. Questo bozzetto è stato utilizzato come base per la cover di questo libro.

Guerriero femminile. “Una sacerdotessa che protegge Athena, senza fare parte dei saint”. Lei non utilizza la maschera e ha un bastone come arma, indossa una armatura sopra la gonna.

Una illustrazione di Seiya che porta la firma di Umakoshi, pur rimanendo vicino allo stile di Shingo Araki.

Come protagonista porta un destino pesante sulle sue spalle; questo disegno mostra la sua determinazione, e anche un senso di solitudine. Questo disegno conferisce l’impressione di un adolescente di più rispetto a Seiya.