EDDA

L'Edda è un ciclo poetico norreno (antico nordico), cui nel XVII sec., quando ne fu riscoperto il manoscritto, fu dato lo stesso titolo di un'opera del letterato islandese Snorri Sturluson (1178-1241). Lo stesso nome, che forse deriva da quello di una località islandese in cui visse il presunto compilatore della raccolta, indica dunque due opere ben distinte: la prima, chiamata Edda poetica, o Edda di Sæmund (in quanto un tempo se ne attribuiva la paternità al letterato islandese Sæmund, vissuto fra il 1054 e il 1133), è una raccolta di carmi eroici e mitologici; la seconda, chiamata Snorra-Edda, o Edda di Snorri, è un trattato in prosa di poetica e di mitologia nordica.

I carmi contenuti nell'Edda poetica costituiscono il testo più importante cui attingere notizie sul mondo religioso delle popolazioni nordiche. I primi nuclei di questi componimenti si formarono nella penisola scandinava già verso il VII sec. d.C. e si tramandarono — non essendo ancora conosciuta la scrittura — mediante la tradizione orale: i sacerdoti e i cantori apprendevano a memoria i carmi, li recitavano in occasione delle assemblee politiche e religiose e curavano che fossero imparati dai loro figli e dai loro discepoli. Questo procedimento primitivo non esclude che, col succedersi delle generazioni, si siano inseriti elementi nuovi e a volte contrastanti. Di qui il carattere complesso e talora contraddittorio che l'Edda poetica presenta, in quanto una redazione scritta definitiva si ebbe, in Islanda, non prima del XII sec. Fra i canti religiosi va menzionata la Völuspa, che contiene un drammatico vaticinio, riguardante il fratricidio del dio Balder e il conseguente "crepuscolo degli dei". I carmi eroici fanno larga parte alle vicende del ciclo nibelungico e alle imprese del guerriero Helgi. L'Edda di Snorri fornisce un insostituibile complemento all'Edda poetica. Il suo autore si è preoccupato di illuminare molti aspetti del mito, che erano stati rievocati solo parzialmente dai carmi eddici: ci dà così la possibilità di conoscere molti particolari che rimarrebbero, altrimenti, oscuri. Snorri ha diviso il suo scritto in tre parti: Gylfaginning (Incantesimo di Gylfi), dedicata espressamente alla mitologia nordica; Skaldskaparmal (Espressione poetica), che tratta della lingua dei poeti nordici (i cosiddetti scaldi) e delle kenningar (metafore assai ardite, dal significato spesso oscuro); Hattatal (Trattato metrico), con cui si dà l'analisi metrica delle centodue strofe costituenti il panegirico poetico del re di Norvegia Haakon