SESTA E SETTIMA PRIGIONE

Nome originale: Sixth and Seventh Prison

Prima apparizione: Saint Seiya n°23 (manga); Saint Seiya Hades episodio 129 (anime).

Apparizioni: Episodio 129. Saint Seiya Lost Canvas episodi 7-8

Visitato da: Pegasus; Tenma, Yato, Yuzuriha, Asmita.

Anime

Storia: La sesta e settima prigione separano il labirinto della città di Dite dal Cocito e le sue otto sfere. Nella serie classica, vengono sostanzialmente scavalcate da tutti i personaggi, con il solo Pegasus che vede brevemente il lago di sangue della sesta prima di essere salvato dalla catena di Andromeda. Un’apparizione appena più lunga ha luogo in Lost Canvas, prequel ambientato in un universo alternativo, dove il protagonista Tenma affronta Asmita di Virgo nella cascata di sangue che separa la sesta dalla settima prigione. La maggior parte delle informazioni sui due luoghi provengono comunque dalla mappa degli Inferi. La sesta è divisa in tre valli: il Lago di Sangue, in realtà simile a lava, dove bruciano i violenti; una foresta, dove sono imprigionati i suicidi; un deserto di sabbie ardenti, dove risiedono gli edonisti (e non i violenti contro Dio o i disonesti, come erroneamente affermato nelle edizioni italiane del fumetto). La settima invece è divisa in ben dieci malebolge, dall’aspetto di crateri rotondi simili alle bocche di un vulcano. Nella prima, sono frustati ruffiani e seduttori; nella seconda, gli adulatori sono immersi nello sterco; nella terza, i simoniaci sono torturati con cera bollente; nella quarta, i falsi profeti vagano con le teste torte all’indietro; nella quinta, i corrotti sono immersi in laghi di pece bollente e pungolati dai demoni; nella sesta, gli ipocriti camminano appesantiti da mantelli di piombo; nella settima, i ladri sono tormentati dai serpenti; nell’ottava, bruciano i cospiratori; nella nona, coloro che seminarono discordia sono continuamente fatti a pezzi per l’eternità; nella decima, i falsari sono tormentati da piaghe. Tra le due prigioni, la cascata di sangue, composta dalle lacrime e dal sangue versati dai peccatori di tutto l’Inferno. In cima alla cascata, in Lost Canvas, ha germogliato la magnolia degli Inferi, unico caso di forma vivente in Ade, i cui frutti saranno in seguito usati per creare il Rosario usato da Asmita. In teoria, entrambe le prigioni dovrebbero essere un passaggio obbligato per raggiungere la Giudecca, e quindi venir attraversate da tutti i protagonisti e vari Cavalieri d’Oro, ma la cosa non viene mai mostrata, né vengono presentati gli Spectre guardiani del posto. Territorialmente, le tre valli della sesta prigione formano un angolo di novanta gradi, e segnano un netto cambio di direzione, riavvolgendo in un certo senso il territorio degli Inferi. Ciò fa sì che sulla mappa la foresta si trovi di fronte al labirinto della quinta prigione, il deserto di fronte alla Palude Nera e alla terza prigione, e la cascata di sangue di fronte alla seconda. Difficile però stabilire quanto sul serio si possa prendere questa rappresentazione, visto che i luoghi sembrano su livelli leggermente diversi, con la sesta prigione più in alto delle altre, e separati da una sorta di vuoto, che potrebbe essere il territorio roccioso di Ade o un qualche spazio interdimensionale su cui sembra galleggiare l’Inferno. Il dislivello è particolarmente evidente in corrispondenza della cascata, la cui altezza non viene indicata, ma che appare comunque notevole. L’origine delle prigioni è ignota, anche se è chiaro che sono state create da Hades ai tempi del mito. La natura dei prigionieri, in alcuni casi, risente fortemente della Divina Commedia, apparendo inevitabilmente datata al giorno d’oggi e nell’ottica dei Cavalieri. In particolare, viene da chiedersi perché i simoniaci (coloro che comprarono o vendettero cariche ecclesiastiche nella chiesa cattolica) meritino un castigo privato da parte di un dio greco. Si può anche supporre cehe di "demoni" della quinta malebolgia siano in realtà Spectre o Skeleton. Come il resto dell’aldilà, queste prigioni scompaiono dopo la sconfitta di Hades.

Descrizione: Come detto, le informazioni e l’aspetto sui territori della sesta e settima prigione si evincono soprattutto dalla mappa di Ade. Le tre valli della sesta sono squadrate, con la seconda e la prima ad angolo retto rispettivamente con la terza e con la quinta prigione, oltre che presumibilmente in salita. Il lago di sangue della prima valle, intravisto da Pegasus, sembra più che altro una distesa di lava in cui bruciano i dannati senza poter però diventare cenere, in modo da essere costretti a soffrire per l’eternità. Come spiegato da Lune, il calore è tale da sciogliere pelle e carne, riducendoli solo ad ossa. Parrebbe diviso in numerosi laghetti più piccoli, e si notano sullo sfondo una riva o pareti rocciose, cui però i dannati non sembrano potersi aggrappare per uscire. La foresta, a giudicare dalla mappa, è piena di alberi scheletrici, ma non è chiaro se tali alberi siano i dannati stessi, che nella Divina Commedia sono tormentati dalle arpie. La terza valle, il deserto di fiamme ardenti, parrebbe la più grande ed estesa, oltre ad essere del tutto priva di strade o percorsi. Superato il deserto, si giunge sulla cima della cascata dove, secondo Lost Canvas, si trova la magnolia, un albero rigoglioso dotato dell’ottavo senso. L’origine della cascata viene descritta su carta ma non compare graficamente, quindi si può supporre che il sangue e le lacrime dei peccatori siano in qualche modo raccolti qui da canali sotterranei o poteri mistici. La cima della cascata è incorniciata da due rocce coniche, a punta, mentre la parete circostante è di dura roccia, dotata però di abbastanza blocchi e appoggi per poter essere scalata senza eccessivi problemi. Dopo il lungo salto, la cascata arriva nel territorio della settima prigione, e da qui si divide in svariati fiumi che si disperdono negli Inferi. A giudicare da Lost Canvas, il sangue ha una temperatura normale ed è costantemente in forma liquida, senza mai accennare a rattrappirsi. La Magnolia ha in tutto e per tutto l’aspetto di un normale albero rigoglioso, alto qualche metro e avvolto da una leggera aura bluetta. I suoi frutti, nella continuity di Lost Canvas, vengono fatti germogliare dal cosmo di Tenma e diventano i grani del rosario della Vergine, ma per far ciò l’albero viene distrutto. Non sembra esistere un corrispondente nella serie classica, dove si dice che il rosario fu creato dagli Dei nelle epoche antiche. Le dieci malebolge della settima prigione, come detto, sembrano fosse o crateri, neanche particolarmente grandi, disposte senza alcun ordine o schema su una pianura rocciosa piena di spaccature. Sempre in Lost Canvas si intravede brevemente la quinta malebolgia, con i dannati che soffrono nel catrame bollente. Anche se non viene detto espressamente, in questa continuity lo Spectre guardiano dovrebbe essere Violate di Behemoth, che utilizza proprio i dannati di questa malebolgia per la sua Tecnica dell’Ombra. Non è però chiaro se ogni malebolgia abbia uno Spectre a sé o se Violate sia il guardiano dell’intera settima prigione. Sempre qui si trova inoltre un passaggio segreto, collegato addirittura alla Bocca di Ade, nel territorio esterno degli Inferi. Ciò non trova riscontro nella serie classica o in Next Dimension dove, tra l’altro, la Valle di Ade è territorio di Atena. Considerando tutti i territori, la sesta prigione è la più estesa in assoluto insieme al Cocito, mentre la settima, che si estende più o meno quanto la Palude Nera, è quella con teoricamente il maggior numero di dannati nel territorio più stretto.

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Manga

Nel manga, le prigioni sono pressoché identiche all’anime.

Galleria

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