AEGAEON DELLA SPADA SACRA POSSENTE FENDITRICE DEL FULMINE

ETA': Sconosciuta, 35 anni circa.

ALTEZZA: Sconosciuta, 1.95 M circa.

PESO: Sconosciuto, 100 kg circa.

OCCHI: Azzurri

CAPELLI: Blu

DATA DI NASCITA: Sconosciuta.

LUOGO DI NASCITA: Sconosciuto.

GRUPPO SANGUIGNO: Sconosciuto.

SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.

PARENTI CONOSCIUTI: Nessuno.

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: ?

ARMATURA / ARMI: Aegaeon indossa la Gravitontector, una Chronotector che copre interamente il suo corpo, in percentuale paragonabile alle armature d'oro. E’ fatta di materiale sconosciuto e ha un'immensa resistenza ai colpi, che la rende equivalente a ben tre armature d'oro. Pur non avendolo un simbolo dichiarato, le forme riprendono quelle di tre segni zodiacali - bilancia, scorpione e capricorno - tutti ben distinguibili attraverso la presenza di teste, code e scudi. La resistenza della Gravitontector è tale da non subire un graffio nemmeno di fronte alle Onde del Tuono di Andromeda, ormai Cavaliere leggendario, e persino nel combattimento contro Phoenix i danni rimangono limitati alle parti più esposte. Gli enormi scudi presenti sulla schiena sembrano solo ornamentali e non vengono mai spostati sulle braccia come effettiva difesa. Aegaeon è armato di una delle quattro spade sacre donate da Saturn, per la precisione della Possente Fenditrice del Fulmine (Jūbakuraizanba) che č la fonte principale dei suoi attacchi e gli permette di controllare i fulmini e la gravitą. Tramite la spada, Aegaeon può schiacciare i nemici a terra, colpirli con saette dal cielo, sferrare raggi di energia e parare colpi segreti. Il taglio dell'arma dovrebbe essere in grado di tranciare facilmente persino un'armatura d'oro, anche se non vediamo mai la cosa direttamente con Aegaeon. La spada ha una resistenza estrema, persino superiore alla Gravitontector, ma può essere danneggiata dall'unione di cosmi abbastanza potenti. A detta di Hyperion, è la più debole delle quattro spade sacre, anche a causa dell'interesse di Aegaeon negli esseri umani.

STIRPE: Pallasite di prima classe.

PRIMA APPARIZIONE: Saint Seiya Omega episodio 58 "La comparsa dei quattro re! Guerra totale tra Atena e Pallas!" (anime).

EPISODI (SAGA): 58, 64, 68, 76-83 (saga di Pallas).

NUMERI DEL MANGA: /

COLPI SEGRETI / POTERI: Aegaeon è uno dei quattro Pallasite di prima classe, i più potenti in assoluto, la cui forza dovrebbe essere equivalente all'incirca a quella di tre Cavalieri d'Oro. Pur considerato dai compagni come il più debole del gruppo, si mostra in grado di tenere testa ai Cavalieri leggendari, sconfiggendo Andromeda e di fatto pareggiando con Phoenix. In combattimento, non ha nessun colpo segreto ma si affida in larga parte alla sua spada, usandola sia per difendersi che per attaccare. La fase difensiva è abbastanza cruda, praticamente usa la spada come barriera con cui parare fisicamente i colpi, anche se attacchi più deboli possono essere respinti attraverso la sola energia emessa dall'arma. In fase offensiva, non la usa quasi mai per combattere da vicino, preferendo usarne il potere a distanza per controllare la gravità, richiamare fulmini o lanciare attacchi energetici. Il controllo gravitazione viene usato sempre solo per aumentare il peso del nemico, schiacciandolo a terra e immobilizzandolo, e non sappiamo se Aegaeon possa anche agire in modo contrario e alleggerire i bersagli per lanciarli via, come fa invece Amor. Può però colpire più nemici sia contemporaneamente che in momenti diversi senza che l'effetto sul primo scompaia, e non ha bisogno di spezzare la presa gravitazionale per lanciare altri attacchi. Quest'ultimo si rivela un vantaggio perché gli permette di paralizzare il nemico con la gravità e poi colpirlo con i fulmini o gli attacchi energetici. Un cosmo estremamente potente però può annullare la presa gravitazionale, come dimostrato da Phoenix. Gli attacchi energetici e i fulmini sono simili, anche se i primi partono dalla punta della spada e i secondi scendono dal cielo, dopo che Aegaeon ha sollevato l'arma e richiamato le nubi. Il Pallasite può controllare sia l'intensità che la direzione dei colpi, ma non sembra in grado di deviarli in corsa o di fargli disegnare un percorso preciso. Le scariche lanciate tramite la spada sembrano la sua forma di attacco più potente, visto che è con loro che frantuma l'armatura della Fenice.

Anche privo di spada, Aegaeon possiede comunque un cosmo molto potente, in grado di tenere testa a quello di Phoenix nonostante quest'ultimo sia in continua espansione. Lo utilizza in maniera cruda, concentrandone l'energia nei pugni e lottando corpo a corpo. Lo scontro del suo cosmo con quello di Phoenix è tale da aprire una specie di spaccatura dimensionale in cui i due finiscono, anche se in un secondo momento Aegaeon permette il ritorno dell'avversario sacrificando se stesso. Ciò suggerisce un minimo controllo di poteri dimensionali da parte del Pallasite, anche se non talmente esteso da permettergli di salvare entrambi. A parte questo, Aegaeon ha una enorme forza di volontà, tale da spezzare il Fantasma Diabolico, ma non ha difese mentali e non vi è immune come altri personaggi della saga.

Aegaeon è infine in grado di eseguire il Chrono Delayed, la tecnica comune a tutti i Pallasite con cui sottraggono il tempo agli esseri viventi. Gli effetti dipendono dal cosmo di chi lo esegue e, quando sferrato da lui, pietrifica metà del corpo di Andromeda, unica circostanza in cui un Cavaliere leggendario ne risente.

STORIA: La storia di Aegaeon è pressoché sconosciuta, e non sappiamo neppure per certo se sia un essere umano o un semidio (vedi Note). In circostanze ignote, divenne parte della guardia scelta dell'onnipotente divinità Saturn e ricevette da lui la spada Possente Fenditrice del Fulmine (Jūbakuraizanba). Seccato dal modo in cui gli esseri umani - e soprattutto i Cavalieri di Atena - si ribellavano agli dei, Saturn mise in atto un complesso piano per liberarsi di loro dando il là a una guerra tra Atena e la dea dell'amore Pallas, mentre lui stesso si mutava in essere umano per osservarli e studiarli da vicino. In sua assenza, Aegaeon e gli altri re celesti - Titan, Hyperion e Gallia - avrebbero dovuto comandare l'esercito e fingere obbedienza a Pallas, allo scopo però di sfruttarla e infine sacrificarla per uccidere Atena. Fieri della fiducia di Saturn e a lui totalmente fedeli, Aegaeon e gli altri accettarono senza esitazioni.

Nel frattempo, sulla Terra era in corso una guerra tra i Cavalieri di Atena e Mars. Poco prima che Saturn si tramutasse in essere umano, la sua presenza venne percepita da Phoenix, uno dei cinque guerrieri più potenti della dea, che iniziò a seguirne le tracce. Aegaeon scese in campo per affrontarlo e sfoderò sia l'armatura che la spada ma, incuriosito dagli esseri umani e distratto dallo studiarli e osservarli, non si impegnò al massimo nel duello. Con suo immenso stupore, Phoenix riuscì a danneggiare leggermente la sua spada, anche se in cambio ricevette ferite abbastanza gravi che lo costrinsero a un lungo periodo di convalescenza. Pur non inseguendolo immediatamente, Aegaeon rimase impressionato dalla sua forza e dal suo spirito combattivo, ritenendolo un degno avversario. Più o meno nello stesso periodo, lui e gli altri Pallasite occuparono la città di Pallasvelda, pietrificandone tutti gli abitanti e facendone il loro quartier generale.

Ben presto, il piano di Saturn iniziò a venir attuato e Pallas fece ritorno sulla Terra nei panni di una bambina. Seppur nominalmente fedele a lei, Aegaeon non aveva intenzione di fare da babysitter e lasciò che se ne occupasse Titan, responsabile anche della gestione delle classi più basse dell'esercito. Per questo motivo, lasciò passare diversi giorni prima di comparire davanti a lei e presentarsi insieme a Gallia e Hyperion. In quell'occasione, i tre discussero gli esseri umani, e Aegaeon confermò di volerne studiare le potenzialità anziché distruggerli subito come intendeva fare Hyperion. Ciononostante, non prese in alcun modo parte agli scontri tra Pallasite e Cavalieri che avvenivano in giro per il mondo, preferendo restare a Pallasvelda e studiarne i libri, comparendo solo di tanto in tanto per commentare l'operato di Titan o ironizzare su come i capricci di Pallas lo mettessero in difficoltà.

Alla fine, la guerra tra Cavalieri e Pallasite scoppiò in pieno, e i primi attaccarono Pallasvelda. Aegaeon continuò a rimanere in disparte senza intervenire, ma seguì con più interesse gli eventi, percependo anche le crescenti esitazioni di Titan sul sacrificio di Pallas. Temendo l'arrivo di Phoenix, inviò un plotone di soldati a trovarlo e ucciderlo, ma la mossa si rivelò fallimentare e anzi spinse la Fenice e a tornare in campo. Avvertendone la comparsa, Aegaeon mise in guardia i compagni sulla sua forza, raccontando del loro primo scontro e avvertendo che la vittoria finale non sarebbe stata facile. Prese poi da parte Titan, dicendogli che il fato di Pallas era ormai segnato e cercando di convincerlo ad allontanarsi da lei, soprattutto visto che il momento del ritorno di Saturn si avvicinava.

Quando i Cavalieri entrarono nel castello di Pallas e si divisero in quattro gruppi, Aegaeon seguì in particolare l'avanzare di uno di loro, incuriosito dalla presenza di Koga di Pegasus, colui che aveva sconfitto Mars. Sempre interessato a comprenderne i limiti e le potenzialità, inviò contro di loro un suo diretto subordinato, Surt della Pietra Mistica, osservando il combattimento dalle sue stanze. La sconfitta di Surt per mano di Koga e Andromeda, fratello di Phoenix, sottolineò la forza che gli umani potevano raggiungere aiutandosi a vicenda e stringendo legami. Decise così di intervenire di persona per metterli alla prova, anche se prima inviò un altro Pallasite di seconda classe, Tokisada, a intercettare un altro gruppo di nemici, sorridendo della sua presunzione e autostima. Mostrò poi la Gravitontector a Pallas, promettendole che si sarebbe sbarazzato dei nemici.

Primo tra i re celesti a scendere in campo, Aegaeon intercettò il gruppo di Koga e Andromeda, di cui facevano parte anche Soma del Leone Minore e Yuna dell'Aquila. Sistemati facilmente i ragazzi più giovani con i poteri della spada, affrontò Andromeda in un combattimento più serio, durante il quale rimase sempre in vantaggio nonostante l'abilità dell'avversario e ne annullò sia la catena che la Nebulosa. Mostratagli la Gravitontector, usò il controllo sulla gravità per bloccarlo e i fulmini per colpirlo, pietrificando la metà inferiore del suo corpo e rendendolo di fatto inerme. Il desiderio di proteggerlo permise però a Yuna, Soma e, soprattutto, Koga di innalzare maggiormente i rispettivi cosmi, con il giovane Pegasus che continuò a provare e riprovare fino a scheggiare la spada di Aegaeon. Prendendolo più sul serio, il Pallasite si preparò a finirlo quando venne fermato da Phoenix, sopraggiunto sul campo di battaglia per concludere il loro vecchio scontro.

Accettando la sfida, Aegaeon lasciò proseguire Andromeda, Koga, Soma e Yuna per dedicarsi a Phoenix, avvertendolo che nel loro primo duello si era trattenuto. Pur incuriosito dagli esseri umani, il Pallasite era infatti convinto che i loro limiti non potessero essere superati, e che i loro sentimenti alla fine fossero una debolezza. La battaglia con Phoenix fu selvaggia, piena di capovolgimenti di fronte: il Cavaliere riuscì ad annullare il controllo di gravità e a danneggiare l'armatura di Aegaeon, che dal canto suo usò la spada per mandare totalmente in frantumi quella dell'avversario, solo per vederla rinascere grazie ai suoi particolari poteri rigenerativi. Per di più, Phoenix colpì due volte la Possente Fenditrice del Fulmine, prima crepandola a mani nude e poi riuscendo a spaccarla con le Ali della Fenice. Allibito, Aegaeon dovette ammettere che era stato merito della forza dei legami degli esseri umani, e dei danni precedentemente causati da Koga. Ora in vantaggio, Phoenix usò il suo colpo mentale Fantasma Diabolico per interrogare Aegaeon e scoprire la vera identità di Saturn, ma il Pallasite fece ricorso a tutta la sua forza di volontà e si ferì alla fronta con l'elsa della spada pur di non tradire il suo signore rivelando la verità.

Pronto al duello finale, Aegaeon gettò via quel che restava della spada e concentrò il cosmo nel pugno, scontrandosi con quello di Phoenix e generando un'energia sempre crescente che presto avrebbe distrutto entrambi. Prima dell'ultimo colpo, i due difesero le rispettive idee, e Phoenix gli disse di essere pronto a morire e affidare il futuro a Koga e i suoi compagni, perché il loro spirito di collaborazione e la loro amicizia li avrebbero portati a raggiungere Omega, lo stato supremo del cosmo. Aegaeon capì allora che, seppur individualmente limitati, gli esseri umani potevano raggiungere potenzialità illimitate unendo le forze. Un attimo dopo, nell'esplosione finale di cosmi, lui e Phoenix scomparvero, precipitando in una spaccatura tra le dimensioni. L'eloquenza di Phoenix non fu però vana: colpito dal suo altruismo e valore, il Pallasite decise di credere negli esseri umani e gli permise di fare ritorno sulla Terra, di fatto sacrificandosi per lui. In seguito, Phoenix onorò il suo nome donando tutto il proprio cosmo a Koga per la battaglia finale con Saturn.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dagli episodi 58, 64, 68, 76-83 della serie Saint Seiya Omega, ambientata circa 13 anni nel futuro dopo gli eventi della serie classica. Di conseguenza, Aegaeon non esiste nel manga. In questa serie, le armature, se non indossate, vengono trasportate sottoforma di gioielli di vario tipo, ma la regola non sembra valere per i Pallasite, e anzi di Aegaeon vediamo anche il totem, che riprende i tre segni zodiacali di appartenenza: Bilancia, Scorpione e Capricorno. La scelta sembra basata solo sull'effetto scenico visto che i tre segni non hanno legami di sorta. Sull'armatura, la bilancia è rappresentata dai due enormi scudi sulla schiena, lo scorpione da coda e zampe sul dorso, e il capricorno dalla testa sulla cintura. Il nome della corazza, Gravitontector, riprende ovviamente la gravità, il cui controllo è uno dei poteri di Aegaeon. Il nome del personaggio riprende quello di una delle lune di Saturno, a sottolineare il suo legame con il dio. La spada Jūbakuraizanba invece significa letteralmente "lama tagliente del bombardamento del fulmine". Graficamente, i quattro Pallasite di prima classe sono palesemente ispirati ai Moschettieri protagonisti dei famosi romanzi di Dumas, e li omaggiano alzando e incrociando le spade quando si presentano a Pallas. Tra i quattro, Aegaeon è Porthos, e riprende il luogo comune di gigante bonaccione. I rapporti tra loro sono freddi e vaghi, ma Aegaeon sembra più vicino a Titan che agli altri due, che ne deridono la morte e non ne condividono gli interessi.

L'esatta natura di Aegaeon, e dei Re Celesti in generale, non è chiara. Pur non definendosi mai apertamente delle divinità, parlano degli esseri umani come se fossero una specie a parte, inferiore alla loro, e sono al servizio di Saturn da un periodo imprecisato di tempo. Considerando che Saturn risiede su Saturno o più in generale nello spazio, è possibile che Aegaeon e soci siano semidei o persino alieni. In quest'ottica, il termine stesso Pallasite potrebbe essere una menzogna, visto che sottintende una fedeltà a Pallas che invece è solo fittizia. Aegaeon e gli altri prima classe vengono spesso chiamati Re Celesti, ma questo è un termine usato di frequente nell'animazione giapponese e nel mondo dei Cavalieri, dove in passato è appartenuto sia al quartetto agli ordini di Mars che ai Cavalieri Neri di Phoenix. Più veritiero è il nome dell'armatura Chronotector, che fa riferimento ai poteri temporali di tutti i Pallasite, evidentemente in principio opera di Saturn. Non sappiamo però se sia stato proprio quest'ultimo o meno a forgiare le corazze. La forza dei quattro prima classe non è uniforme, e subito dopo la sconfitta Aegaeon viene definito il più debole tra i quattro. In effetti, è l'unico senza un colpo segreto, ma non dipende nemmeno interamente dalla spada come Gallia, per cui la veridicità dell'affermazione può essere messa in dubbio. Sin dalla prima apparizione, Aegaeon è apparso come il saggio tra i quattro, lo si vede spesso leggere e ammette di essere interessato a osservare gli esseri umani al punto da trattenersi durante il primo scontro con Phoenix. La sua però sembra una sapienza fine a se stessa, visto che non agisce da stratega ed è felice di lasciare a Titan il comando del grosso dell'esercito. Surt sembra l'unico Pallasite di grado inferiore direttamente al suo comando.

Il momento preciso in cui l’esercito dei Pallasite viene composto non è noto, ma dovrebbe risalire all’incirca al periodo della guerra contro Mars, quando Saturn si trasforma in Subaru e Phoenix affronta la prima volta Aegaeon. Sempre in questi giorni dovrebbe aver luogo anche la conquista di Pallasvelda, ma Aegaeon sembra arrivare in città solo nell'episodio 58. I dettagli del piano di Saturno sono vaghi e contraddittori, visto che si serve di Pallas per uccidere Atena di cui è enormemente più forte, e crea tutta una charada di cui non avrebbe bisogno. Aegaeon è l'unico Pallasite di prima classe a non incontrare mai Subaru, e non dovrebbe comunque essere a conoscenza della sua identità. È però ben al corrente del piano, di cui parla di tanto in tanto a Titan. Proprio Titan sembra essere quanto di più simile ha a un amico nell'esercito, ed è l'unico a rattristarsi della sua scomparsa.

A parte Titan, Aegaeon è l'unico Pallasite a riconoscere il potenziale degli esseri umani e a redimersi dopo la morte, riportando indietro Phoenix. Come faccia, all'atto pratico, non è chiaro, ma è Phoenix stesso a riconoscere di essere vivo per merito suo e a ringraziarlo. Sebbene non venga detto espressamente, si può intendere che Aegaeon avrebbe potuto salvare se stesso e si sia sacrificato per dare l'opportunità a Phoenix. Per un errore dei disegnatori, il primo duello con Phoenix viene mostrato in due modi diversi nei flashback: nel primo, Aegaeon indossa l'armatura, nel secondo no.

Profilo di Shiryu ©