ARTEMIDE

(ARTEMIDE)

ETA': Sconosciuta. Esiste sin dalle epoche mitologiche.

ALTEZZA: Sconosciuta. 1.68 M circa.

PESO: Sconosciuto. 55 Kg circa.

OCCHI: Verdi chiaro

CAPELLI: Biondo platino

DATA DI NASCITA: Ere mitologiche.

LUOGO DI NASCITA:.Delo.

GRUPPO SANGUIGNO: /

SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.

PARENTI CONOSCIUTI: Zeus (padre), Latona (ninfa, madre), Apollo (fratello), Atena, Afrodite (sorellastre), Efesto, Ares, Ermes (fratellastri), Nettuno, Hades, Era (zii). Imparentata in grado minore con tutti i figli di Zeus.

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: /

ARMATURA / ARMI: L'armatura di Artemide non è mai stata mostrata. Come armi possiede un piccolo arco d'oro che sa usare con maestria sia per la caccia che per la battaglia.

STIRPE: Divinità dell'Olimpo.

PRIMA APPARIZIONE: OAV 5, "Overture al Tenkai" (anime).

EPISODI (SAGA): OAV 5 (Tenkai Overture).

NUMERI DEL MANGA: /.

COLPI SEGRETI / POTERI: Artemide è una divinità ed in quanto tale possiede un cosmo potentissimo, superiore a quello di qualsiasi mortale. Gli esatti poteri del suo cosmo sono sconosciuti, ma può usarlo ad esempio per avvicinare la luna alla Terra, creare eclissi, trasformare uomini in animali ed esercitare un certo controllo sui venti e sulle correnti. E' inoltre capace di volare, teletrasportarsi e far comparire oggetti inanimati. A parte questo possiede controllo sulla luna ed è una esperta arciere e cacciatrice.

STORIA: Figlia di Zeus e della ninfa Latona, Artemide nacque sull'Isola di Delo insieme ad Apollo. Ben poco è noto della sua infanzia, ma ben presto Artemide assunse il titolo di divinità della caccia e luna. Sull'Olimpo, Artemide combattè varie battaglie insieme agli altri Dei, affrontando nemici del calibro di Tifone o dei Giganti. Quando finalmente gli Dei ottennero vittoria sui loro nemici, Artemide decise di dedicarsi quasi completamente alla caccia, attività nella quale era accompagnata da un corteo di ninfe. A differenza del padre Zeus, Artemide decise di votarsi alla castità, e lo stesso valeva per le ninfe del suo corteo. In rare occasioni, degli uomini la videro nuda mentre accingeva a bagnarsi nelle fonti, ma furono sempre puniti e trasformati in animali selvatici, ai quali la Dea stessa diede in seguito la caccia.

Secoli dopo, quando la sua sorellastra Atena, Dea della Giustizia, creò come propria guardia personale un'armata di potenti guerrieri mortali, i Cavalieri dello Zodiaco, Artemide decise di imitarla e nominò a sua volta dei guerrieri che combattessero per lei. Non volendo avvicinarsi agli uomini mortali, scelse come suoi guerrieri degli angeli, ai quali donò delle speciali armature. Nonostante queste precauzioni comunque, Artemide non venne coinvolta nelle Guerre Sacre tra Atena ed altre divinità, come Ares, Dio della Guerra, Nettuno, Dio dei Mari, o Hades, Dio dell'Aldilà.

Ai tempi della rivalità tra la Grecia e la città di Troia, Artemide venne offesa da Agamennone, re della città di Micene, che uccise una cerva a lei sacra. Per punirlo della sua superbia, Artemide usò i suoi poteri sui venti per impedire alla flotta greca di salpare, chiedendo in cambio la vita di Ifigenia, figlia di Agamennone. Alla fine il condottiero accettò di sacrificare la figlia, ma Artemide ne ebbe pietà e la salvò all'ultimo momento. In seguito, la Dea seguì con vago interesse lo svolgersi della guerra di Troia, non facendosi coinvolgere come altre divinità.

Per motivi sconosciuti, col passare dei decenni la Dea perse progressivamente interesse nei mortali, preferendo dedicarsi alla caccia. Alla fine, prese a considerare i mortali come esseri immeritevoli della protezione e delle attenzioni divine, e decise di tornare sull'Olimpo.

Molti secoli dopo, Artemide, dall'Olimpo, fu testimone degli sforzi di un uomo, Touma, di diventare potente quanto gli Dei. Per questo motivo Touma venne incatenato in una prigione celeste, ma Artemide fu affascinata dalla sua determinazione e, mostratasi a lui, decise di farne il suo cavaliere prediletto e di permettergli di unirsi ai suoi angeli.

Nello stesso periodo, Artemide aveva seguito le nuove battaglie combattute tra Atena, reincarnatasi nella giovane Lady Isabel, ed altre divinità, come Nettuno o Hades. Al fianco di Atena vi erano i suoi cavalieri, ed in particolare cinque di loro, Pegasus, Dragone, Cigno, Andromeda e Phoenix, si erano mostrati più volte molto determinati ed erano riusciti persino a ferire gli Dei. Quando i cavalieri, pur riportando gravi ferite, riuscirono a sconfiggere Hades ed a tornare sani e salvi sulla Terra, Zeus decise di punire la loro audacia, irrispettosa degli Dei, e diede ad Artemide il compito di ucciderli. Obbedendo senza esitazioni, Artemide inviò Touma e due angeli, Teseo ed Odisseo, ad eliminare Pegasus, che dopo la battaglia con Hades era costretto su una sedia a rotelle.

L'intervento di Atena, che si pose a difesa di Pegasus, obbligò Artemide a scendere di persona sul campo di battaglia per fronteggiare la sorella. Convinta che gli Dei potessero disporre degli uomini a loro piacere, Artemide non riusciva a capire perché Atena continuasse a schierarsi insieme ad esseri inferiori. Con suo grande stupore però, Atena accettò di abbandonare la difesa dell'umanità, chiedendo come unica condizione il perdono per Pegasus e gli altri cavalieri. Artemide, seppur confusa dall'improvvisa scelta della sorellastra, accettò il patto, avvisando però che i cavalieri sarebbero stati uccisi se si fossero opposti di nuovo agli Dei. Per sugellare l'accordo, Artemide si fece consegnare da Atena lo scettro di Nike, da sempre suo simbolo, e prese possesso del Grande Tempio, il luogo della Grecia storicamente devoto alla Dea.

Giunta al Grande Tempio, Artemide usò i suoi poteri per modificarne l'aspetto, aggiungendo enormi laghi, fonti e gole scoscese. La Dea inoltre prese il comando dei pochi cavalieri presenti ed ordinò loro di uccidere chiunque osasse entrare nella zona, in particolare Pegasus e gli altri quattro cavalieri. Per maggior sicurezza, Artemide diede lo stesso ordine anche a Touma ed ai due angeli. Fatto ciò, Artemide informò Atena che Zeus e le altre divinità olimpiche avevano deciso di distruggere la razza umana, ormai irrispettosa degli Dei. Nel sentir ciò, Atena decise di provare almeno a rallentare la distruzione dell'umanità sacrificando se stessa. Artemide fu stupita da tale decisione, ma non si oppose.

Non molto più tardi, come Artemide aveva previsto, Pegasus, miracolosamente guarito dalle ferite infertegli da Hades, venne al Grande Tempio per trovare Atena. Poco più tardi, anche gli altri quattro cavalieri, Andromeda, Phoenix, Sirio e Cristal raggiunsero il luogo. La Dea non attaccò i nemici personalmente, convinta che i suoi angeli li avrebbero facilmente eliminati, ma con suo grande stupore sia Teseo che Odisseo vennero alla fine sconfitti ed uccisi dai cavalieri. Artemide comunque non pianse la caduta dei due angeli, verso i quali non provava alcun affetto. Ben più legata era invece a Touma, e per questo quando lo vide dubbioso sulle proprie scelte si recò di persona a rassicurarlo, ricordandogli che era l'unico essere umano che lei avesse mai scelto e facendo intuire che ci sarebbe stato un posto per lui al suo fianco nella nuova Terra creata dagli Dei. Prima di andar via, Artemide consigliò a Touma di uccidere Pegasus davanti agli occhi di Atena, ed il ragazzo seguì il consiglio e fece in modo di portare il cavaliere davanti alla sua Dea.

Grazie al suo cosmo, Artemide seguì lo svolgersi del combattimento, e rimase molto sorpresa quando Atena, memore della promessa fatta, la invocò per poter riavere il suo scettro ed uccidere Pegasus. Convinta che la sorellastra fosse tornata dalla parte degli Dei, Artemide acconsentì a restituire lo scettro di Nike ed osservò Atena trapassare Pegasus al petto con l'arma. Quando però vide Atena piangere sul corpo del ragazzo e Pegasus rialzarsi, Artemide comprese di essere stata ingannata perché la Dea non aveva ucciso Pegasus ma anzi lo aveva liberato dai postumi dello scontro con Hades. Furiosa per essere stata ingannata, Artemide decise a malincuore di affrontare personalmente Atena ed ucciderla. Le due Dee discussero su quali fossero i doveri delle divinità nei confronti degli uomini. Artemide, memore anche delle offese subite in passato, continuò ad affermare che gli umani non fossero altro che esseri creati dagli Dei, e che dunque potessero essere eliminati senza rimpianti o esitazioni. Al contrario, Atena continuò a sostenere la tesi secondo cui gli Dei, in quanto immortali, dovessero mettersi al servizio degli uomini e proteggerli durante la loro breve vita.

Alla fine, resasi conto di non poter far cambiare idea alla sorella con le parole, Artemide fece comparire il suo arco d'oro per porre fine alla vita della sorellastra. Con sua enorme sorpresa però, la freccia d'oro del suo arco venne fermata proprio da Touma, che difese Atena con il suo corpo. Il cavaliere, nel frattempo sconfitto da Pegasus, aveva cambiato idea su cosa fosse giusto o meno, ed aveva deciso di proteggere Atena a rischio della vita. Confusa dalla scelta di Touma, Artemide rischiò di essere colpita da un attacco di Pegasus, ma la sfera d'energia del guerriero venne dissolta dal cosmo di Apollo, giunto personalmente sul campo di battaglia. Nel vedere il fratello, Artemide si fece da parte, lasciando proseguire a lui la contesa.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dalla mitologia greca, dal 5 OAV e dall'Hypermyth ufficiale di Kurumada. E' possibile che Artemide abbia poteri mentali e li abbia usati per controllare Tisifone, Asher ed Aspides, ma la cosa non viene mai detta o mostrata. Le circostanze dell'incontro tra Artemide è Touma sono ignote, ma visto il modo in cui la Dea gli parla è verosimile che si conoscessero già da qualche tempo prima degli eventi dell'OAV. E' anche difficile stabilire se Artemide provi qualcosa nei confronti di Touma, ma la cosa sembra plausibile vista la loro vicinanza in alcune scene ed il modo in cui lo accarezza per incoraggiarlo.

Artemide stessa ammette che Touma è il primo umano che abbia avuto l'onore di far parte del suo seguito. Questo suggerisce che il resto delle sue armate è composto da angeli come Teseo e Odisseo o, verosimilmente, da ninfe. Che Artemide abbia seguito le battaglie passate dei cavalieri di Atena è suggerito dagli accenni che fa agli scontri con Nettuno e Hades.

Gli eventi del 5° OAV preludono direttamente alla serie Tenkai, che al momento non è ancora stata realizzata. Il finale è pertanto tronco e non sappiamo se Artemide ricomparirà o meno.

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