LADONE

(LADONE)

ETA': Sconosciuta. Esiste sin dalle epoche mitologiche.

ALTEZZA: Sconosciuto.

PESO: Sconosciuto.

OCCHI: Sconosciuto

CAPELLI: Sconosciuto

DATA DI NASCITA: Ere mitologiche.

LUOGO DI NASCITA:. Sconosciuto.

GRUPPO SANGUIGNO: /

SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.

PARENTI CONOSCIUTI: Tifone (padre); Echidna (madre); Ortro, Chimera, mostri mitologici (fratelli).

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: /

ARMATURA / ARMI: L'armatura di Ladone è una Adamas, o armatura di diamante, e più in particolare è l'Adamas di Opale, totalmente nera. Non viene descritta nel dettaglio ma, se è come le altre Adamas, è composta da poligoni di cristalli, neri, e copre interamente il corpo. Non sembra essere dotata di armi o poteri speciali, se non quello di proteggere dagli effetti deleteri del Campo di Flegra. L'Adamas è molto resistente, probabilmente più o meno quanto un'armatura di Scaglie d'oro, ma viene danneggiata da Sirio al termine dello scontro.

STIRPE: Gigante.

PRIMA APPARIZIONE: Gigantomachia, tomo secondo, capitolo 1 "Echidna".

EPISODI (SAGA): /

NUMERI DEL MANGA: /.

COLPI SEGRETI / POTERI: Ladone possiede il cosmo più potente tra i figli di Tifone, definito addirittura il più forte tra quelli che Sirio ha incontrato fino a quel momento (vedi Note). Il suo colpo segreto si chiama Poliorkia, o Assedio, e viene sferrato espandendo il cosmo in tutte le direzioni per avvolgere il nemico. Sembra una tecnica illusoria, visto che chi la subisce vede se stesso divorato da un mostro terribile, ed altre visioni di tenebre e morte. A detta di Ladone, chi subisce questo colpo impazzisce, diventando un bersaglio facile. Se sufficientemente motivati, è comunque possibile sfuggire alle illusioni, e persino ribaltare la Poliorkia con un normale colpo segreto energetico. A parte questo, Ladone è in grado di lanciare raggi estremamente potenti, che possono frantumare un’armatura d’argento con un colpo solo. Verosimilmente è anche capace di muoversi ad una velocità pari a quella dei cavalieri e frantumare la roccia con il pugno. Sembra avere una tendenza a colpire di sorpresa ed a usare tattiche subdole.

STORIA: Figlio di Tifone ed Echidna, Ladone venne generato nelle epoche mitologiche, con un corpo dall’aspetto apparentemente umano, ed indosso un'Adamas di Opale. Forte della sua potenza mostruosa, compì numerose scorrerie, finchè non venne messo a guardia del giardino delle Esperidi, dove venne sconfitto e lanciato in cielo, creando la costellazione del Dragone. In seguito, venne sigillato restando imprigionato per millenni (vedi Note). Stesso destino toccò ben presto anche a Tifone stesso, che venne sconfitto da Atena e Zeus, ed imprigionato nelle profondità del vulcano Etna, in Sicilia.

Centinaia di anni più tardi, Tifone riuscì finalmente a spezzare i sigilli ed a liberarsi, prendendo temporaneamente possesso di un aspirante cavaliere di Atena, Mei, e poi del corpo del proprio fratello Encelado. Tornato alla vita, Tifone usò i propri poteri per spezzare i sigilli che imprigionavano Ladone e due suoi fratelli: Ortro e Chimera, facendo di loro il suo esercito nella guerra contro i Cavalieri di Atena. Essendo il più potente dei tre, a Ladone venne affidato il comando dell’esercito. Insieme ai suoi figli, Tifone si stabilì nelle profondità del vulcano Arima, in Turchia, in attesa che Echidna generasse per lui un nuovo corpo, capace di contenere al meglio la sua essenza. A Ladone e gli altri fu ordinato di fare la guardia alla zona, ed in effetti ben presto un cavaliere di Atena, Andromeda, giunse sul posto in esplorazione. Agendo di sorpresa, Ladone e gli altri lo catturarono quasi subito, non riuscendo però a impedirgli di mandare un segnale di aiuto ai suoi compagni.

Deciso ad usare Andromeda come sacrificio umano, e consapevole che ben presto gli altri cavalieri sarebbero giunti in suo soccorso, Tifone eresse sulla zona il Campo di Flegra, una barriera capace di diminuire i cosmi nemici, ed ordinò ai suoi figli di vigilare. Poco più tardi infatti, un gruppo di cavalieri giunse sul posto, ed i Giganti intervennero distruggendo il suolo sotto di loro e facendoli cadere, separati, nelle caverne sotterranee della zona. Qui, Ladone si imbattè per primo in Mei, nel frattempo tornato in sé, e lo ferì mortalmente. Preferì però non finirlo, ma usarlo come esca per attirare altri nemici e coglierli di sorpresa. Il primo a cadere nella trappola fu Nicole dell’Altare, che Ladone uccise subito con un colpo di sorpresa alle spalle. Insieme a lui c’era un altro Cavaliere, Sirio del Dragone. Nel notare che costui apparteneva alla costellazione da lui stesso creata, Ladone esitò abbastanza a lungo da permettere a Mei di fuggire.

Non curandosene più di tanto, Ladone spiegò a Sirio che, avendo lo stesso simbolo, condividono anche lo stesso destino stellare, sebbene appartenere a divinità diverse li abbia resi nemici. Dopo aver provocato l’avversario sottolineandone la cecità, Ladone usò il proprio, immenso, cosmo per respingere i suoi assalti e colpirlo con la Poliorkia, che sembrò farlo impazzire e paralizzarlo. Al momento del colpo di grazia però, Sirio si riprese, dichiarando di essere sostenuto dalla forza che appartiene a chi ha qualcuno da proteggere. A conferma di ciò, si tolse l’armatura e attaccò con tutta la sua forza, ribaltando la Poliorkia e annientando Ladone con il Colpo Segreto del Drago Nascente.

In seguito alla morte, il cosmo di Ladone venne assorbito da Tifone, cui però questo gesto non bastò per vincere la guerra. In seguito alla sconfitta del Dio, il corpo di Ladone venne per sempre sepolto dal crollo della caverna sotterranea.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dalla mitologia e dai capitoli 1-4 del secondo volume della Gigantomachia. Questo romanzo è basato sugli eventi del manga, ma è comunque fuori continuity visto che i riferimenti al suo interno lo porrebbero sia tra la serie di Nettuno e quella di Hades che dopo quest'ultima. E' inoltre in aperta contraddizione con Episode G, dove i Giganti compaiono con nomi e poteri diversi. L'aspetto di Ladone non viene mai descritto nei dettagli, ma, a differenza di Chimera e Ortro, sembra totalmente umano visto che non si parla mai di alcuna sua caratteristica mostruosa. Ciò però rende difficile capire se l’affermazione di essere lui il drago della costellazione del Dragone sia da prendere alla lettera o solo simbolico. I due fratelli, Chimera ed Ortro, sono effettivamente i mostri mitologici omonimi, quindi anche Ladone dovrebbe essere proprio quel drago, ma in questo caso non sappiamo perché non abbia cento teste, e soprattutto in che senso sia stato "messo in cielo".

La forza del cosmo di Ladone viene sottolineata due o tre volte, con aggettivi come ‘immenso’ e ‘mostruoso’, e Sirio che lo reputa il più potente tra gli avversari affrontati fino a quel momento (e non sappiamo se intenda fino ai Generali o inclusi anche gli Spectre), verosimilmente ad esclusione di Nettuno e, nel caso, Thanatos, Hypnos e Hades. Nonostante questa fama, Ladone viene però sconfitto abbastanza facilmente, non ha un colpo segreto diretto e non riesce a frantumare lo scudo o l’armatura del Dragone.

Non sappiamo dove esattamente Ladone fosse stato sigillato, ma nel volume si accenna ad una grotta nel Peloponneso o al monte Arima, in Turchia. Per sua stessa ammissione, Ladone è il secondo di Tifone ed il comandante degli altri Giganti.

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