IL FUOCO ED I GHIACCI ETERNI

Dragone, Cristal ed Andromeda osservano silenziosamente la Dea che hanno di fronte. Estia è seduta su un trono, apparentemente di pietra, posizionato al centro dell'enorme stanza posta subito dietro l'ingresso del tempio. La stanza è completamente vuota, eccezion fatta per una lunga serie di fiaccole accese che, infilate in appositi supporti, adornano le pareti e con il loro chiarore illuminano l'ambiente. La luce tremolante del fuoco proietta e deforma le ombre dei tre ragazzi, dando un aspetto sinistro all'intero tempio. Cristal, Sirio ed Andromeda però non si curano di ciò, il loro sguardo è sempre fisso su Estia, i muscoli pronti a scattare in caso di attacchi improvvisi. Dal canto suo, Estia appare completamente rilassata, quasi incurante della presenza dei tre intrusi. Il suo corpo e la sua armatura sono coperti da una lunga tunica purpurea, le braccia sono appoggiate sui bracciali del trono, i capelli, di un rosso spento, le scendono sulle spalle, stretti sulla fronte da un diadema, che si estende da entrambi i lati assumendo la forma delle fiamme. Gli occhi, castani, osservano i tre ragazzi, ma in essi non si legge né timore né desiderio di lotta, solo una profonda tranquillità.

"Sembra del tutto disinteressata alla nostra presenza, e neppure la mia catena avverte minacce incombenti. Che facciamo ?" sussurra Andromeda ai compagni

"Purtroppo non abbiamo scelta, dobbiamo oltrepassare al più presto anche questo tempio !" risponde Dragone, senza distogliere lo sguardo dal nemico

"Potremmo aspettare l'arrivo di Pegasus, non avverto più alcun segno di battaglia dal primo tempio, deve essere riuscito a superarlo e quindi presto sarà qui. Potremmo proseguire tutti insieme per una volta !" suggerisce il ragazzo, ma Cristal in tono grave risponde "No, amico mio. Pegasus ha sicuramente appena dimostrato il suo valore, sarebbe ingiusto obbligarlo ad impegnarsi in una nuova battaglia, non quando noi tre siamo ancora incolumi e freschi di forze ! Dobbiamo contare solo su noi stessi per andare avanti !" poi, rivolto anche a Sirio, aggiunge "Ascoltate, Estia è la Dea del Focolare, sono il più adatto ad affrontarla, già altre volte in passato ho combattuto nemici abili nel padroneggiare il fuoco e penso di avere buone difese !"

"Sei certo di volerla affrontare da solo, Cristal ? ricorda che è una divinità che hai di fronte !" controbatte Andromeda con tono deciso, ma Sirio gli appoggia una mano sulla spalla, come per trattenerlo, ed afferma "Il cosmo di Atena si indebolisce ogni secondo che passa, non possiamo permetterci esitazioni ! Bada a te, amico mio, noi due…proseguiremo fino al prossimo tempio !" a queste parole Cristal annuisce, poi, rivolto ad Andromeda, lo rassicura "Non temere, noi tre, Pegasus e Phoenix siamo amici da anni ormai, abbiamo combattuto fianco a fianco centinaia di battaglie, anche se saremo lontani, non saremo mai soli, i nostri cosmi si supporteranno e sosterranno a vicenda, così è sempre stato e così sarà sempre !"

Annuendo, Andromeda sorride e, rassicurato, guarda i due amici. Poi, senza altre parole, i tre cavalieri si voltano verso Estia. Andromeda e Sirio si muovono rispettivamente verso sinistra e verso destra, lasciando il solo Cristal di fronte alla Dea, che resta immobile. Guardando il nemico diritto negli occhi, Cristal urla "Preparati, sarò io il tuo avversario !" ed al tempo stesso inizia ad espandere il suo cosmo, bianco e lucente come il ghiaccio. "Andromeda, Sirio, adesso ! Polvere di Diamanti !" grida l'eroe, e dal suo pugno partono una miriade di cristalli di ghiaccio, diretti verso Estia. Contemporaneamente, Sirio ed Andromeda corrono verso il trono della Dea, oltrepassandolo ciascuno da un lato. I due eroi sono già alle spalle del nemico quando gli occhi di Estia si illuminano di una luce intensissima, e come obbedendo al suo comando dalle fiaccole poste alle pareti partono delle enormi spire di fuoco, che circondano Sirio ed Andromeda imprigionandoli in un vortice di fiamme. Al tempo stesso, la Polvere di Diamanti evapora istantaneamente, lasciando Cristal sbalordito. Mentre il cavaliere osserva inorridito i due compagni completamente avvolti dalle fiamme, Estia per la prima volta inizia a parlare "E' già finita la battaglia per i tuoi compagni. Arrenditi ora, o farai la stessa fine " La sua voce non tradisce alcuna emozione, è calma e distaccata, come se nulla stesse avvenendo. A queste parole, Cristal resta un attimo incerto, poi però sorride ed afferma "Credi che sia così facile sconfiggerci ? se è così ci hai nettamente sottovalutati, guarda dietro di te !"

La Dea resta immobile, ma alle sue spalle il vortice di fuoco inizia a turbinare, come avvolto da un mulinello, e si innalza verso il cielo. Mentre le fiamme si diradano, appare chiaramente la catena di Andromeda, disposta nel circolo di difesa a proteggere sia Sirio che il suo padrone. Liberi dalle fiamme, Sirio ed Andromeda si girano verso l'uscita e riprendono la corsa senza dire nulla. Cristal è pronto ad intervenire nel caso Estia attacchi di nuovo, ma stavolta la Dea resta immobile.

Quando i due cavalieri sono finalmente scomparsi alle sue spalle, Estia afferma "Sono stati abili a difendersi dalle mie fiamme, meritano di proseguire, in fondo è impensabile che superino il tempio del sommo fabbro Efesto !" poi finalmente si alza in piedi e, con un movimento rapido, getta via la tunica, mostrando la sua armatura. La corazza, rossastra, copre completamente il suo corpo, ed osservandola con attenzione Cristal nota che su di essa sono incise delle fiamme. "Sei dunque pronta alla lotta ?! Bene, io, Cristal il Cigno, non esiterò !" dichiara l'eroe assumendo una posizione da combattimento, ma con sua grande sorpresa, Estia risponde "Cristal, è questo il tuo nome, dunque vuoi combattere…perché vuoi combattere ?"

"Strana domanda la tua ! Forse non sai che Zeus è intenzionato a distruggere l'umanità ? non sai che Atena sta lentamente morendo ai piedi del tempio di Ermes ?" risponde con rabbia il ragazzo, ma ancora l'espressione della Dea non cambia

"Conosco bene le intenzioni di mio fratello Zeus, così come so ciò che sta accadendo a mia nipote Atena, ed ugualmente ti chiedo perché vuoi combattere contro di me. Non c'è nulla di sbagliato in ciò che sta accadendo, l'umanità merita di sparire, ed Atena ha fatto liberamente la sua scelta !"

"Che cosa ?! Dunque anche tu condividi appieno i propositi di Zeus, anche tu vuoi distruggere gli uomini ?" chiede il cavaliere del Cigno, lasciando trapelare dalle sue parole una rabbia sempre maggiore

"E' così, non ho remore nell'ammetterlo ! Io…"

"Basta così, non ascolterò oltre ! Visto che ti dichiari una nemica, come tale ti tratterò, preparati Polvere di Diamanti !" ed una pioggia di cristalli ghiacciati si scatena contro la Dea. Ancora una volta però, i cristalli evaporano prima di raggiungere il bersaglio. "E sia ! Cavaliere, in centinaia di anni, rare sono state le volte in cui ho deciso di combattere, ma visto che insisti nei tuoi propositi, ora conoscerai la mia forza" afferma Estia, e subito dopo si lancia verso il nemico sollevando la mano per colpirlo. Cristal però scarta verso destra, allontanandosi con un paio di capriole all'indietro, poi salta verso l'alto e, dandosi la spinta dalla parete con le gambe, si porta verticalmente sopra ad Estia ed al tempo stesso brucia il suo cosmo "Vediamo se riuscirai a difenderti ancora ! Aurora del Nord !" urla lanciando ancora una volta il suo colpo, la cui temperatura stavolta è pericolosamente vicina allo zero assoluto. La Polvere di Diamanti circonda Estia, come a formare un cono intorno a lei, e per qualche attimo la figura della divinità scompare fra i cristalli di ghiaccio. In quei brevi secondi, Cristal avverte il sapore della vittoria, ma improvvisamente dal corpo di Estia parte una violenta corrente di aria calda, che spazza via i cristalli e travolge lo stesso cavaliere del cigno, lanciandolo contro le pareti del tempio ad una velocità elevatissima. "Se non riesco a fermarmi finirò sfracellato !" pensa l'eroe, e contemporaneamente le ali della sua armatura divina si dispiegano in un disperato tentativo, destinato a fallire. Con una violenza incredibile, Cristal si schianta contro la parete, la forza dell'urto è tale da far tremare l'intero tempio, il dolore enorme. Per alcuni attimi Cristal resta immobile a mezz'altezza sulla parete, poi il suo corpo scivola verso il basso ed il ragazzo precipita a terra, dove giace immobile. "Ti avevo detto che non avevi speranze, avresti dovuto tornare indietro finché potevi. Mi spiace per te ragazzo, hai combattuto una battaglia impossibile…" pensa Estia, stranamente triste, osservando il corpo di Cristal. Dopo aver soffermato lo sguardo ancora per qualche attimo, Estia si volta avviandosi di nuovo verso il trono. "A…aspetta" la ferma però una voce alle sue spalle, e con suo enorme stupore Estia vede il suo giovane avversario rialzarsi a fatica " Come fai a rialzarti, hai subito un colpo micidiale…" chiede mentre l'eroe si rimette in piedi "E' vero, devo ringraziare solo la mia armatura divina se sono ancora vivo ! La sua resistenza è davvero straordinaria !"

"Capisco…la tua armatura, così come quelle dei tuoi compagni, è stata riparata dal nano Etri, la cui abilità è seconda solo a quella di Efesto… Sei ancora vivo quindi, insisti sempre nel voler combattere ?"

"Continuerò a combattere finché avrò un alito di vita. Sono pronto a tutto per difendere l'umanità da chi come te vuole distruggerla !"

"L'umanità…un tempo anche io difendevo gli uomini, custodivo il benessere e la sicurezza delle città, gli emigranti portavano seco un po' del mio fuoco, propiziatore di buona fortuna. Cristal, le fiamme che sono il mio simbolo non rappresentano il fuoco in quanto tale, simboleggiano il focolare, la sicurezza domestica e quella dello stato, cose a me sommamente sacre !"

"E'…è nonostante questo ora assecondi Zeus ?! Dimmi perché lo fai…per quale recondito motivo assisti le sue azioni ? Hai forse paura del suo potere ? è così, dimmelo !"

"Io non temo nulla e nessuno, tienilo bene a mente ! Sono state le assurde azioni degli uomini a farmi decidere di combattere !"

"Che significano queste parole ?"

"Niente di più, niente di meno ! La famiglia, la casa, la patria, tutte cose che ora non esistono più. Gli uomini hanno distrutto qualsiasi punto di riferimento, vivono solo spinti da brame e desideri di potere. Tradiscono e sono traditi, uccidono e spesso sono uccisi, sono solo capaci di perseguire il male ! E' per questo che meritano la distruzione !"

"Ti sbagli, non tutti gli uomini sono come li descrivi. Se l'umanità venisse distrutta, cosa ne sarebbe dei puri di cuore, di coloro che ancora portano dentro di se un desiderio di giustizia, di coloro che credono in ciò che tu rappresenti ? verrebbero distrutti senza alcuna colpa…"

"Ora basta con le parole ! uomo che ti sei schierato con gli uomini, muori insieme a loro !" urla la Dea bruciando il suo cosmo, ed intanto solleva le mani all'altezza del torace, volgendo i palmi uno verso l'altro, e fra di essi inizia a formarsi un globo incandescente di energia, che si ingrandisce sempre di più. "Vortice di Fiamme Divine !" comanda Estia, ed una sfera di fuoco saetta verso Cristal. "Viene…verso di me…devo difendermi " pensa il ragazzo espandendo il cosmo e sollevando le mani sopra la testa, nella posizione che prelude al suo colpo massimo "Per il Sacro Acquarius !"

Il colpo sovrano delle energie fredde si scontra a mezz'aria con la sfera di Estia, e per un attimo sembra riuscire a contrastarla…per un attimo solamente, poi il potere divino ha il sopravvento, i cristalli di ghiaccio scompaiono inghiottiti dalle fiamme e l'attacco travolge in pieno Cristal. Il giovane eroe viene sollevato in aria dal potere del fuoco, poi il globo, che lo ha completamente circondato, inizia a contrarsi ed infine esplode con una violenza inaudita. L'energia dell'esplosione scaglia il cavaliere del cigno verso il suolo, l'impatto è tale che il ragazzo rimbalza una prima volta, per poi fermarsi definitivamente. Sebbene smorzato dall'armatura, il calore del "Vortice di Fiamme" causa diverse ustioni sul corpo di Cristal, specie alle mani ed alle gambe, e dopo alcuni attimi, un'enorme chiazza di sangue si allarga sotto il corpo dell'eroe ferito. Inizialmente, Cristal resta immobile, come morto, poi, dopo alcuni attimi, dei deboli gemiti testimoniano che invece è ancora vivo. Avvicinatasi a lui, Estia lo osserva con tristezza "Sei ancora vivo, è una sfortuna per te, se non fosse stato per l'armatura a quest'ora le tue sofferenze sarebbero cessate…"

"U…uuh" Cristal prova disperatamente a rialzarsi, ma il suo corpo sembra non rispondere, le braccia sono praticamente insensibili mentre la vista è annebbiata dal dolore.

"Addio, ragazzo" afferma la Dea con voce atona mentre solleva la mano per finirlo, ma una pioggia improvvisa di fasci luminosi azzurri la ferma, obbligandola a saltare all'indietro per allontanarsi. Voltandosi verso l'ingresso del tempio, Estia vede un giovane cavaliere con i capelli castani corti ed un'armatura dorata. "Come osi attaccarmi, chi sei tu ?"

"Pegasus è il mio nome, di Atena cavaliere !" risponde l'eroe in tono di sfida, e subito dopo corre verso l'amico in pericolo "Cristal ! Mi senti, Cristal !" grida scuotendo il compagno, che finalmente apre a fatica gli occhi "Pe…Pegasus, sei tu amico…mi hai salvato, grazie…"

"Non parlare, risparmia le forze. Mi occuperò io di Estia" afferma il cavaliere rialzandosi e girandosi verso il nemico. Dopo averla osservata per un attimo, Pegasus inizia a muovere le braccia, disegnando nell'aria le stelle della sua costellazione. A questo chiaro segno di sfida, anche Estia inizia ad espandere il suo cosmo divino, ed un'aura incandescente la circonda. Le due energie cosmiche elettrizzano l'aria circostante, diverse crepe si aprono al suolo, piccole pietre si sollevano a mezz'aria, attratte dal campo elettromagnetico creato dai due cosmi, per poi essere polverizzate dall'enorme energia sprigionata.

"Sei pronta alla lotta ?" grida il ragazzo

"Aspetta !"

"Cristal !"

"Lasciala a me, te ne prego. Tu hai appena finito di combattere, è ora il mio turno per dimostrarmi degno di essere cavaliere di Atena. Abbi fiducia…" dichiara l'eroe rimettendosi in piedi, e nonostante le ferite nei suoi occhi brillano determinazione e forza.

"Cristal, io…d'accordo, ma da questo tempio usciremo insieme !" accetta alla fine Pegasus, facendosi da parte per osservare il combattimento. Annuendo, Cristal si alza del tutto e, messosi di fronte ad Estia, brucia il suo cosmo, disponendosi ancora una volta nella posizione del Sacro Acquarius.

"Ancora ? non capisci che quel colpo è inutile con me ? prendi ! Vortice di Fiamme Divine !"

"In Nomine tuo, Acquarius !"

Pegasus osserva allibito lo svolgersi degli eventi, entrambi gli attacchi sono di rara potenza, ma il cosmo divino è ancora superiore, e così ancora una volta Cristal viene investito in pieno e scaraventato in aria. "Cristaaal !" grida mentre l'amico cade al suolo, travolto dall'esplosione del colpo.

"Anche il Sacro Acquarius è inutile…che cosa mi resta ?" pensa il ragazzo chiudendo gli occhi mentre precipita.

"Figliolo, non lasciare che l'oscurità ti pervada, te ne prego !"

"Mamma…"

"Ho sempre creduto in te, non deludermi Cristal !"

"Maestro…"

"Coraggio, la forza è dentro di te, ricorda ciò che eri e torna ad esserlo !"

"Abadir…"

"Non avere timori, tu combatti per la giustizia, non puoi essere sconfitto !"

"Lady Isabel…Atena…"

"Cristaaaaal"

"Andromeda, Sirio, Pegasus…"

"Espandi il tuo cosmo fino allo zero assoluto ! Ora sei tu il sovrano delle energie fredde, mostrati degno dell'onore che ti conferii quel giorno all'undicesima casa !"

"Acquarius…amici… si, è vero, io sono il padrone delle energie fredde, non posso arrendermi… non voglio arrendermi !" Cristal apre gli occhi di scatto, e nello stesso istante l'energia cosmica lo circonda, avvolgendolo in un'aura luminosissima.

Pegasus ed Estia osservano l'eroe che con una capriola si raddrizza a mezz'aria in modo da atterrare in piedi. "Ascoltami, Estia. La battaglia di noi cavalieri è appena cominciata, non mi lascerò vincere così facilmente. In nome di tutti gli amici che credono in me, ora ti sconfiggerò !" dichiara con un nuovo vigore nella voce.

"Pazzo ! Sei appena tornato in vita e già minacci con tono beffardo ? Ora pagherai per la tua presunzione !" risponde Estia, e per la prima volta la rabbia trapela dalla sua voce "Ora vedrai il potere di una divinità, sta pronto. Uaaahh!" Il cosmo divino inizia ad espandersi, manifestandosi in onde luminose brillanti come il fuoco. In pochi istanti, l'energia del cosmo pervade l'intero tempio. Il soffitto, le pareti ed il pavimento tremano, le fiamme delle fiaccole si agitano, il trono di pietra su cui Estia sedeva va in pezzi, disintegrato dal potere cosmico, i capelli della Dea si muovono come mossi dal vento.

"Ha un'energia immensa, mai visto niente di simile…" commenta Pegasus sbalordito.

All'improvviso le fiamme delle fiaccole scattano verso Cristal, avvolgendolo in una sfera di fuoco. Temendo per l'amico, Pegasus corre verso di lui, ma prima che possa raggiungerlo le fiamme si mutano in ghiaccio e vanno violentemente in pezzi. I frammenti di ghiaccio colpiscono in pieno Estia, lanciandola contro la parete. A causa dell'impatto, il diadema dell'elmo le scivola dalla fronte, cadendo a terra con un rumore metallico. Rialzando lo sguardo, Estia vede che Cristal ha sollevato le mani sopra la testa ed alle sue spalle è apparsa la figura di una donna che regge fra le mani un'anfora carica di energia cosmica.

"Illuso ! Il Sacro Acquarius è inutile, dovresti averlo capito ormai. Preparati a ricevere il Vortice di Fiamme Divine !" urla mentre inizia a concentrare tra le mani la sfera infuocata.

"No, stavolta non mi lascerò sconfiggere ! Maestro, Abadir, Acquarius, datemi la vostra forza, permettetemi di innalzare il mio cosmo fino a sfiorare il nono senso. In nome di Atena, Per il Sacro Acquarius !"

"Non servirà ! Vortice di Fiamme Divine !"

Lo scontro dei due poteri è terribile e causa un'esplosione devastante, che travolge Estia, Cristal e Pegasus. Le fiaccole vengono spazzate via dalle pareti, il suolo va in pezzi creando un'enorme voragine.

A pochi passi dall'ingresso del tempio di Efesto, Sirio ed Andromeda avvertono il potere dell'esplosione e si girano di scatto verso il tempio di Estia. Per alcuni attimi restano così, incerti se tornare indietro o proseguire, poi Sirio appoggia una mano sulla spalla di Andromeda dicendo "Dobbiamo andare avanti, coraggio". Annuendo, il cavaliere riprende la corsa ed i due entrano di slancio nel terzo tempio.

"Uuh…" Pegasus si rialza a fatica, liberandosi dalle pietre che lo avevano quasi sepolto. Guardandosi intorno, vede la voragine creata dall'impatto dei due colpi. Ai lati opposti, sia Estia che Cristal giacciono a terra. La Dea è chiaramente svenuta, ma non sembra avere gravi ferite, la sua armatura è intatta. "Cristal ! Rispondi amico !" grida il ragazzo avvicinandosi al compagno, poi, vedendolo aprire gli occhi "sei vivo, meno male ! Come ti senti ?"

"Uh, potrei star peggio, se… non fosse stato…per l'armatura…ora non sarei qui " risponde l'altro a fatica, ed osservando la sua corazza Pegasus nota varie crepe all'altezza del torace. "Coraggio, ti aiuto a rialzarti" dice il ragazzo stringendo la mano all'amico e rimettendolo in piedi.

Sostenendo Cristal, che cammina a fatica, Pegasus esce dal secondo tempio, ed immediatamente avverte un'energia cosmica potentissima provenire dal palazzo di Efesto. "Andromeda e Sirio probabilmente sono già impegnati in battaglia. Vai ad aiutarli, non esitare !" esorta Cristal sentendo anche lui questo potere.

"Ma così resterai solo, ed in queste condizioni…" prova ad obiettare Pegasus

"Non ho paura della solitudine, coraggio, vai. Io ti raggiungerò appena mi sentirò un po' meglio. Ora come ora ti sarei solo di peso !"

"Cristal, io…"

"Non perdere tempo, vai ! Non hai fiducia in me ?"

"Va bene, ma al tempio di Zeus arriveremo insieme, ricordalo !" accetta finalmente l'eroe poggiando a terra l'amico ferito. Dopo aver esitato per un ultima volta, Pegasus corre verso il terzo tempio.

"Estia…ti faccio i miei complimenti…il tuo attacco era…davvero potente…uuh" dice il cavaliere del cigno con un filo di voce, poi l'oscurità ha il sopravvento ed il ragazzo crolla al suolo privo di sensi.