LE CARTE DEI TAROCCHI DI EPISODE G

Nel numero 7 originale di Episode G, è uscito in allegato un mazzo di 24 carte dei tarocchi, ridisegnate con i personaggi del manga. Alcune carte nascondevano sottili indizi su sviluppi futuri della storia, mentre altre ricostruivano in maniera più o meno fedele la simbologia grafica dei tarocchi. Qui sotto, un'analisi carta per carta.

Per la stragrande maggioranza del lavoro, si ringrazia NemesJ, che si è presa il tempo per analizzare le carte una per una.

Si dice che i tarocchi siano di origine egizia, inventati dal dio della saggezza Thot.

Il mazzo in genere si compone di 78 carte, di cui 22 Arcani Maggiori (con simbologia di derivazione Cristiana) e 56 Arcani Minori, le normali carte da gioco con denari, coppe, bastoni e spade. Gli Arcani Maggiori sono simboli universali, rappresentano ruoli, virtù, concetti filosofici e religiosi, oltre a fatti particolari ed esperienze di vita nella divinazione; i minori sono una specie di "punteggiatura" ai responsi. Sugli Arcani Minori non mi dilungherò: Okada ha disegnato solo i maggiori.

IL MATTO (numero 0):

E' anche conosciuto come Il Folle ed Il Vagabondo, e si dice che rappresenti il paladino Orlando, impazzito per amore. Di solito nei Tarocchi è raffigurato come un uomo povero che cammina, con in spalla un bastone e a volte un fagotto, spesso minacciato da un cane in agguato, a volte con alcune piume nei capelli e lo sguardo perso oltre l'orizzonte. A volte ha i piedi nudi. In alcune rappresentazioni cammina sull'orlo di un baratro e ha in mano una rosa.

Qui Okada ha fatto un mix. L'uomo che cammina rappresenta il viaggio, ovvero la vita, intesa come passaggio dell'uomo sulla Terra. Lo sguardo perso nel vuoto simboleggia il distacco dalla realtà, il fagotto le esperienze di vita (intese nella loro totalità), il cane in agguato l'istinto che lega l'uomo al mondo reale. I piedi nudi simboleggiano la povertà ed il distacco dalle cose terrene, che permettono al matto di esprimersi liberamente e non lasciarsi intimidire, strumentalizzare o condizionare da nessuno: la sua casa è il mondo, non ha legami nè affetti e vive solo con il suo spirito. Il baratro simboleggia il confine tra genio e follia, che può essere valicato in qualunque momento, la rosa la personalità psichica e mentale in sviluppo, come il fiore che si apre lentamente alla luce (riferimento ai Rosacroce).

Il numero 0 è il "moltiplicatore universale" e rappresenta l'unità del tutto (ogni numero, moltiplicato per 0, dà come risultato sempre 0); inoltre, essendo il primo di tutti i numeri, rappresenta anche il "nuovo inizio". In Astrologia è associato al cerchio dello Zodiaco, al pianeta Marte ed all'elemento dell'Aria. E' inoltre associato all fuoco della vita intellettuale.

SIGNIFICATO: è una carta duplice, caratterizzata dal connubio e dalla contrapposizione di genio/follia. Rappresenta la parte irrazionale che può condurre chiunque sia verso il bene che verso il male, e comprende tutto quello che sta tra ingenuità e vera e propria pazzia, compresi l'istinto, l'originalità, la spensieratezza, le azioni incomprensibili, il distacco mentale, l'irresponsabilità, l'esibizionismo, l'inesperienza, l'immaturità. E' associato ai filosofi, agli artisti, agli anarchici, a coloro che, pur di perseguire la verità che cercano, non si fanno remore ad infrangere le regole.

Se è diritta: rappresenta il nuovo inizio, un livello di consapevolezza di se stessi e del mondo dato dall'esperienza, l'occasione di ricominciare da capo la propria vita. Può anche rappresentare un imprevisto importante in arrivo.

Se è rovesciata: rappresenta la fuga dalla realtà in un mondo di fantasia, l'esibizionismo, l'irresponsabilità, l'indifferenza, la depressione ed il vuoto interiore, a volte addirittura la perdita della propria libertà.

In Episode G è associata al Titano Giapeto.

IL MAGO (numero 1):

Questa carta è anche conosciuta come il Giocoliere e l'Artigiano, e tra tutti gli Arcani Maggiori è quello col valore inferiore. Di solito nei Tarocchi è raffigurato come un giovane artista di strada, in genere un prestigiatore, in piedi accanto ad un tavolo con gli strumenti del suo mestiere (che a volte richiamano i semi delle carte: coppa, bastone, moneta e spada). Nella mano destra, sollevata, stringe un bastone o una bacchetta magica e in generale non guarda mai verso lo spettatore. La mano sinistra è sempre abbassata. A volte, sulla testa, ha il simbolo rappresentante l'Infinito ed è circondato da fiori.

La figura del prestigiatore rappresenta al tempo stesso l'abilità e l'inganno: la direzione dello sguardo, la postura delle mani e l'impianto scenico servono a distrarre lo spettatore. Gli attrezzi sul tavolo simboleggiano i quattro elementi, su cui il Mago ha il dominio: la moneta simboleggia la terra, la coppa l'acqua, la spada l'aria ed il bastone il fuoco. Il simbolo dell'infinito sulla testa del Mago simboleggia la divinità dell'uomo e le infinite possibilità del suo pensiero.

Il numero 1 simboleggia il principio, l'inizio e l'unità, è la forza primordiale e il centro dell'Universo. Nella corrispondenza Astrologica si identifica nel segno dell’Ariete il cui elemento è il fuoco, l’esaltazione del Sole. In alchimia, è associata all'Alchimista stesso (e chi più di Mu?)

SIGNIFICATO: rappresenta tutto ciò che si trova tra abilità ed inganno, compresi la capacità d'adattamento, le potenzialità, il trasformismo, la fantasia, la volontà, la diplomazia, la capacità di manipolare persone, cose ed eventi a proprio piacimento, il coraggio, l’entusiasmo e la carica innovatrice e realizzatrice. Il Mago è inoltre associato alla giovinezza con tutte le sue promesse.

Se è diritta: simboleggia la capacità del consultante di ottenere tutto ciò che desidera, in quanto possiede la preparazione fisica e mentale necessaria per operare bene. Può rappresentare anche un momento propizio per realizzare i propri obiettivi, o l'aiuto di una persona capace in tal senso. A volte è associata alla fecondità.

Se è rovesciata: indica inganno, seduzione o un eccesso di fiducia che porta al fallimento.

In Episode G è associata al Grande Mur.

LA PAPESSA (numero 2):

Questa carta è anche conosciuta come La Sacerdotessa, La Sposa Divina e Giunone. Raffigurerebbe la leggendaria Papessa Giovanna ed è sempre piena di simboli.

Generalmente l'immagine è quella di una sacerdotessa o di una monaca che indossa tiara (una triplice corona), veste e mantello e che regge nella sua mano destra un bastone con un simbolo simile ad una croce (a volte il bastone non c'è ed il simbolo si trova sul copricapo oppure sulla veste) oppure due chiavi. In genere è seduta su un trono, poggia i piedi su un cuscino (a volte su una falce di luna) ed alle sue spalle si trova un drappo decorato.

Nella sua mano sinistra tiene sempre un libro appoggiato in grembo che non legge, e guarda dritto davanti a sè con aria sicura. In alcuni mazzi il trono è fiancheggiato da due colonne, una bianca ed una nera con le lettere B e J, ed il copricapo ha la forma delle tre fasi lunari (crescente, plenilunio e ultimo quarto). Sul drappo a volte sono dipinti fiori e frutti (in genere melagrane), e sul rotolo o libre che tiene in mano ci sono la parola "TORA" o i simboli Yin e Yang (il Tao).

Questa carta, Okada l'ha parecchio reinterpretata, ma a ben cercare, i simboli ci sono quasi tutti!

In tutti i circoli esoterici, la figura della Papessa è considerata come l’Iniziatrice, colei che detiene il segreto della vita e della morte. Il libro, la Torah, è la legge ebraica, ma in questo caso rappresenta la legge in senso lato. La Papessa non lo legge perché possiede già la conoscenza di tutte le cose, motivo per cui può tenere alta la testa e guardare al futuro con sicurezza. Tale conoscenza, simboleggiata dal mantello che lascia parzialmente scoperto la veste, è da lei svelata solo in parte. La tiara o il copricapo con le fasi lunari rappresenta i tre stadi dell'essenza femminile (fanciulla, madre, anziana). Le lettere "B" e "J" sulle colonne sono le iniziali di Boaz e Jakin, le colonne del tempio di Salomone, e simboleggiano la forza e la giustizia come basi della saggezza. La falce di luna è un potente simbolo femminile e religioso insieme: è associato alla Madonna, alla Grande Madre della tradizione celtica ed alla dea Iside, e rappresenta la chiaroveggenza, l'intuizione e la percezione di altri mondi. Le melagrane simboleggiano la purezza della conoscenza spirituale.

Il numero 2 rappresenta il dualismo, l’equilibrio realizzato ed è l’espressione di tutte le ambivalenze (vita e morte, bene e male, uomo e donna, ecc.), spesso sottolineata anche da altri simboli, come le due colonne di colori contrapposti, il Tao raffigurato nel libro, la presenza di due file di pietre nella tiara o di due chiavi. Corrisponde alla seconda casa dell’oroscopo e al segno femminile del Toro dove la Luna e’ in esaltazione e Venere il domicilio.

SIGNIFICATO: simboleggia la fede, una delle tre virtù teologali del Cristianesimo, l'amore platonico e l'armonia con il creato. Può anche rappresentareuna persona sincera che tiene fede alla parola data o un suggerimento molto importante da seguire.

Se è diritta: rappresenta la conoscenza segreta in tutte le sue forme (la legge, la scienza, il passato, il presente e il futuro) e l'universo materiale e spirituale nella sua dualità. In genere è sempre una carta positiva che indica la giusta via alle persone rette, risolvendo i loro problemi senza però suggerire le risposte (la conoscenza non va svelata del tutto, si possono dare consigli ma ognuno deve raggiungerla per conto proprio).

Se è rovesciata: rappresenta ignoranza, ipocrisia, falsità, bigottismo e superficialità. Indica cattivi consigli e influenza negativamente tutte le carte della smazzata.

In Episode G è associata alla Titana Temi.

L'IMPERATRICE (numero 3):

Questa carta è anche conosciuta come La Madre celeste, Venere Urania, La Fecondità universale. Rappresenterebbe l'Imperatrice di Bisanzio Teodora, sposa di Giustiniano. Di solito sulla carta è raffigurata una giovane donna con una corona sul capo, regale, serena e con uno sguardo impassibile. E' seduta su di un trono e stringe con decisione uno scettro nella sinistra ed uno scudo (su cui a volte è raffigurata un'aquila) nella destra. I piedi spesso sono coperti o si intravedono appena; a volte se ne vede uno solo poggiato su una mezzaluna rovesciata. In alcuni mazzi, il trono ha una spalliera molto alta o due ali che seguono il contorno dello schienale.

Dal momento che Titani e Cavalieri sono 24 e gli arcani maggiori solo 22, Okada ha raddoppiato la figura dell'imperatrice, dividendo i simboli tra le due carte.

La carta rappresenta il comando, il grande potere femminile, il Matriarcato ed anche la Natura intesa come madre. Il volto solenne ma sereno esprime tranquillità, intelligenza creatrice, raggiungimento di un equilibrio fra le cose terrene e quelle celesti, fra lo spirito e la materia. L’Imperatrice rappresenta anche la generosità, la disponibilità umana e la verità sopra tutte le cose come la Venere Urania dei Greci. Lo scettro, la corona ed il trono sono simboli di potere. Lo scudo rappresenta le capacità difensive. L’aquila, da sempre considerata il re degli uccelli, è il simbolo della forza e del coraggio (in senso divinatorio il simbolo richiama l’arte degli auguri che interpretavano i voli dell’aquila come segno della volonta’ divina).

Il numero 3, corrispondente alla terza casa dell’oroscopo (Gemelli, il cui pianeta è Mercurio), si riferisce alla parola e alla comunicazione. Il tre è sempre stato considerato il numero perfetto: tre sono le virtu’ Teologali(fede, speranza e carità), tre sono le nozioni del tempo (passato, presente e futuro), tre sono gli aspetti della Trinità, tre sono gli elementi della Grande Opera Alchemica (il soffio, il mercurio e il sale). Inoltre anche la vita umana si racchiude in tre ordini inscindibili : la materia, l’intelletto e lo spirito.

SIGNIFICATO: Simboleggia il potere temporale, ma anche l'intelletto e la grazia, l'aspetto percettivo e ricettivo dell'autorità. E' il simbolo dell’intelligenza, del potere, dell’energia vitale. L’imperatrice rappresenta anche la femminilità, la seduzione, la dolcezza della persuasione ed è associata alla fecondità.

Se è diritta: indica un momento favorevole nei rapporti familiari, o l'azione positiva di una persona che ci è cara (spesso una madre autoritaria ma molto comprensiva). Influenza in positivo le altre carte della smazzata.

Se è rovesciata: simboleggia la sterilità, l'aridità ed il vuoto dei sentimenti, lo spreco inutile e infruttuoso, la vanità. È una carta negativa soprattutto per le donne.

In Episode G è associata alle Titanidi Teti e Rea.

L'IMPERATORE (numero 4):

Questa carta è anche conosciuta come La Volontà Creatrice ed Il Dominatore. Rappresenterebbe l'Imperatore Carlo Magno o, secondo altre scuole di pensiero, Alessandro Magno, Zeus, Atlante o Plutone. L'immagine è quella di un sovrano, spesso con una lunga barba grigia o brizzolata, seduto maestosamente sul trono (in alcuni mazzi è però un Faraone!).

Nella maggior parte dei casi, il viso è rivolto verso sinistra, ma a volte anche verso destra o di fronte. Le gambe sono in genere leggermente incrociate (posizione tenuta dai magistrati secondo l'antico diritto germanico mentre esercitavano le loro funzioni). Nella mano destra, il sovrano regge uno scettro (a volte sormontato da un globo con la croce, a volte da un fiordaliso). La sinistra regge un globo o la chiave di Ankh, oppure è chiusa a pugno. Accanto al trono a volte è presente uno scudo con un'aquila.

La figura del monarca rappresenta la sicurezza totale, l'autorità, il carattere forte, la volontà, la virilità, la ricchezza, la costanza, l'energia creativa. L'Imperatore regna e governa con saggezza, consapevole della sua grande forza e del suo potere, che gli consentono di dominare tutti gli altri. Lo scettro, il trono ed il globo simboleggiano la sovranità, la chiave di Ankh è la chiave del sapere (secondo la leggenda, apre la porta che separa il regno dei vivi da quello dei morti), il fiordaliso (inteso come "Fleur de Lys, il Giglio araldico), rappresenta al tempo stesso la regalità e fierezza guerriera. Il Pugno chiuso è simbolo di fermezza. Lo scudo, come per l'Imperatrice, è simbolo della capacità difensiva e l'aquila della forza e del coraggio.

Il numero 4 rappresenta il quadrato, il potere attivo, ciò che è concreto. In astrologia corrisponde alla quarta Casa dello Zodiaco (Cancro) che rappresenta la famiglia, e Giove è il suo pianeta. Il quattro viene rapportato ai quattro elementi (il fuoco, la terra, l’acqua e l’aria) ed ai quattro punti cardinali che danno a questo numero l’idea dell’universo. Quattro sono inoltre le fasi lunari e le stagioni, che rappresentano nascita, crescita, maturazione e morte.

SIGNIFICATO: La carta rappresenta il potere terreno, la potenza della materia che trabocca energia e l'intelligenza acuta e creativa in grado di controllarla e dominarla.

Se è diritta: indica apporti pratici e efficaci, consigli favorevoli e determinati. Influenza tutte le carte vicine e le indirizza al meglio senza però farsi influenzare da esse.

Se è rovesciata: simboleggia il potere che diventa schiavo di se stesso, la tirannia inflitta o subita, l'immaturità esistenziale. Indica ostacoli insormontabili e risultati avversi.

In Episode G è associata al Titano Crono.

IL PAPA (numero 5)

La carta è anche conosciuta come Giove e Il Grande Sacerdote. L’iconografia tradizionale spesso raffigura sulla carta un tipico papa cattolico con la tripla tiara come la Papessa e un mantello rosso o blu (in ogni caso, rosso e blu sono messi da qualche parte).

La mano sinistra tiene l’asta della triplice croce pontificale, simbolo della potenza sul mondo divino, intellettuale e fisico. In alcuni tarocchi, il Papa tiene tra le mani la croce di Malta (a 8 punte), la croce di Sant'Andrea (quella diagonale) o la croce dei tre mondi. La croce di Malta a volte è dipinta sul dorso dei guanti del Papa o riportata du altri elementi del Tarocco. Spesso è seduto tra due pilastri come la Papessa ed ha davanti a sé due discepoli (o due chierici), di cui uno china la testa ed uno guarda il Papa.

Il Papa è il simbolo della fede religiosa, colui che, mosso da una profonda vocazione, inizia i discepoli ai misteri della vita e li aiuta a superare le difficoltà, è l’intermediario tra il divino e l’umano, il Grande Sacerdote. Nei Tarocchi dove la figura del Papa viene sostituita da Giove, dio del cielo e della luce, si vuole rappresentare un'autorevole figura protettiva che porta benessere materiale, intellettuale e morale, colui che ha il compito di conservare la pace, assicurare la giustizia, infondere fiducia. Il rosso è il colore considerato fondamento della vita, mentre il blu è quello della profondità, della purezza e dell’immaterialità. Il blu rappresenta anche il cammino dell’infinito e della verità. La Croce latina tra le mani del Papa simboleggia passione, morte e risurrezione, è un monito ad accettare pazientemente anche la sofferenza, un simbolo di speranza e un monito contro le immagini erronee di Dio.

Le otto punte della Croce di Malta simboleggiano invece le otto beatitudini teologali (Lealtà, Pietà, Franchezza, Coraggio, Gloria ed onore, Disprezzo per la morte, Solidarietà, Rispetto a Dio), l'eternità e gli 8 princìpi che dovevano rispettare gli antichi cavalieri: spiritualità, semplicità, umiltà, compassione, giustizia, misericordia, sincerità, sopportazione. I guanti simboleggiano le mani che non accettano doni e non toccano nulla di corrotto. Come per la Papessa, i due pilastri rappresentano diversi aspetti duplici, fra cui la vita e la morte, oppure la forza e la giustizia quali basi della saggezza. Il discepolo che china la testa è la rappresentazione della fede che obbedisce, mentre quello che guarda il Papa simboleggia colui che vuole comprendere ed imparare.

Il numero 5 è il simbolo dell’unione, il numero nuziale e il centro dell’armonia e dell’equilibrio. E'anche il simbolo dell’uomo visto con le braccia aperte e le gambe divaricate e dei sensi che ci permettono le percezioni materiali (vista, udito, gusto, olfatto e tatto). Cinque e’ anche il numero del cuore e dei colori dell’arcobaleno. Per i Maya il cinque è il numero della perfezione e rappresenta la divinita’ sulla terra, mentre per i seguaci dell’Islam è il numero della fortuna e del matrimonio. In astrologia il cinque è associato al Leone, Casa del Sole, simbolo di protezione e prestigio.

SIGNIFICATO: Rappresenta la lealtà, la sincerità, il rispetto, la discrezione, la riservatezza, la meditazione e la vocazione in tutti i suoi aspetti spirituali e materiali. Può indicare un buon maestro o comunque una persona disposta a dare disinteressatamente aiuto e consigli al consultante (nella famiglia, il padre o il decano). E' una carta che indica illuminazione e chiarezza, dunque dona sicurezza.

Se è diritta: simboleggia il raggiungimento del giusto equilibrio tra spirito e materia. Rappresenta l'insegnamento esemplare, la sicurezza, la serietà.

Se è rovesciata: simboleggia gli aspetti grotteschi del Sacro e la sua esasperazione, cioè il falso moralismo, il bigottismo e l'intolleranza. Può essere associata anche ad un falso profeta.

In Episode G è associata a Gemini.

GLI AMANTI (numero 6)

Questa carta è conosciuta anche come l'Innamorato e l'Amore, e ha un'iconografia molto varia. In genere vi è rappresentato un uomo tra due persone in procinto di sposarsi, altre volte è un uomo tra due donne, altre ancora una donna tra due uomini. I colori dominanti sono sempre il blu, il rosso e il giallo.

Dietro di loro campeggia un angelo in un disco solare, a volte sostituito da Eros che scocca la freccia in direzione della donna o da amorini che "mirano" agli amanti. La figura centrale a volte ha il viso rivolto verso uno dei personaggi laterali ma il corpo e i piedi rivolti verso l'altro personaggio. La posizione dei due innamorati, in alcuni tipi di tarocchi, è di unione nella parte inferiore del corpo e distaccato dal busto in su, ricordando una "y". In alcuni mazzi la carta degli "Innamorati" raffigura due giovani che si danno la mano come a suggellare una promessa, mentre Cupido dall’alto, a occhi bendati, tiene con la mano sinistra la freccia al fianco e la destra alzata in gesto benedicente. A volte gli amanti sono circondati da rose o è presente una mela d'oro. In alcuni mazzi, su questa carta sono rappresentati Adamo ed Eva col Serpente e la mela.

Questo Arcano Maggiore si interpreta come la necessità di scegliere tra due strade, soprattutto in occasione dell’incontro con l’Amore, la grande forza della vita che muove il creato. Le due donne (o i due uomini) rappresentano il vizio e la virtù, oppure l’amore sensuale e quello spirituale. La giusta scelta sta nel trovare il partner che assommi in sè tutti e due gli aspetti (ecco perchè a volte il viso della figura centrale è rivolto in una direzione ed i piedi nell'altra). Anche la Y formata dai corpi di due amanti va interpretata come rappresentazione di un bivio, di una scelta a livello amoroso.

La freccia di Cupido simboleggia il destino (l'immagine è rafforzata dal fatto che Cupido è spesso bendato, a significare che il destino è cieco, non guarda in faccia nessuno), il disco solare è simbolo di eternità, grandezza, illustre nobiltà, magnificenza, potenza, provvidenza. La rosa è simbolo di bellezza, onore puro, soavità di costumi, nobiltà e merito riconosciuto.

La mela è un simbolo con diversi significati. In primis, soprattutto quella rossa, è sibolo d'amore e fertilità: nell'antica Grecia, lanciare una mela equivaleva a una dichiarazione d'amore o ad un invito per un convegno amoroso (ecco perchè il pomo della discordia di Eris viene scambiato dagli dei per un dono destinato "alla più bella"). Con l'avvento del Cristianesimo divenne simbolo del peccato originale (Gesù Bambino è a volte rappresentato con una mela in mano a significare che prenderà su di sè tutti i peccati del mondo). Simboleggia infine anche le gioie ultraterrene (come le mele di Avalon e quelle delle Esperidi).

Anche il serpente è un simbolo sia positivo che negativo: l'immagine del serpente che si morde la coda realizzando figure geometriche rappresenta la completezza, il suo cambiare pelle lo rende inoltre un simbolo di rinnovamento e rinascita che può portare all'immortalità; nella Bibbia il Diavolo tentatore è rappresentato come un serpente, mentre nella mitologia norrena simboleggia l'albero della conoscenza del bene e del male.

Il numero 6 è il numero del completamento della Creazione (il mondo fu creato in sei giorni, nelle sei direzioni dello spazio piu’ lo zenit e il nadir -anche le regole architettoniche classiche, come emanazioni divine, sono sei-) e, curiosamente, anche il numero di Nerone (sesto Imperatore). Astrologicamente il numero sei corrisponde alla Vergine ed è consacrato ad Afrodite, dea della bellezza e dell'Amore Fisico. Molti attribuiscono a questa carta anche il significato di Prova riferendosi al libro dell’Apocalisse dove il simbolo del peccato è appunto il numero sei.

SIGNIFICATO: L'interpretazione di questa carta,come la sua iconografia, è molto varia: dipende dal contesto e dalle altre carte della smazzata. Molti associano questo Tarocco all'innamorato che si trova a dover scegliere, all'incertezza, al desiderio d'amore. Rappresenta l'ottimismo e i buoni sentimenti, i voti, i desideri, ma anche le tentazioni piacevoli, può avere anche il valore di un momento magico che completa un ciclo di vita e prelude a un altro. Per altri, più che l'amore la carta rappresenterebbe il libero arbitrio, la scelta più o meno istintiva tra bene e male (non a caso a volte le tre figure sono sostituite da Adamo ed Eva).

Se è diritta: generalmente è favorevole ma duplice nel significato. Può avere sviluppi negativi o positivi a seconda delle carte che precedono o seguono nella smazzata. Se la situazione riguarda i rapporti con un'altra persona, presagisce amore, matrimonio o comunque concordia. Nel lavoro indica unione, armonia e cordialità. In domande che riguardano la salute la carta dell’Innamorato è di buon auspicio e precisa che la serenità e la vicinanza delle persone care sono le condizioni indispensabili per ridare e conservare un buon equilibrio fisico. In affari è un monito a trovare soluzioni amichevoli o cercare alleanze.

Se è rovesciata: indica una situazione di confusione che porterà inevitabilmente ad una scelta sbagliata ed al fallimento: le debolezze e i dubbi che ognuno conserva nascosti nel cuore vengono alla luce e causano separazioni o isolamento. A volte si associa ai desideri non realizzati.

In Episode G è associata a Fish.

IL CARRO (numero 7)

A volte è conosciuto anche come S.M. (Sua Maestà). Solitamente, la figura è quella di un Re o un guerriero che conduce un carro trainato da due (o più) cavalli o sfingi, sormontato da un baldacchino sorretto da colonne (in genere quattro). Il conducente del carro spesso indossa un copricapo, a volte una corona. In alcuni casi, la biga è alata e i cavalli sono uniti nella parte finale del corpo. I cavalli sono spesso di due colori differenti, e a volte trainano il carro in direzioni diverse, producendo però sempre un avanzamento in avanti. Sono sempre in numero pari: a seconda dei tipi, una coppia guarda a destra, l'altra a sinistra, oppure, in altri casi, entrambi i cavalli guardano nella stessa direzione.

A seconda del tipo di tarocco si possono dare diverse interpretazioni dei simboli.

Il Re o il guerriero è colui che sa di poter decidere del proprio destino, poichè tiene tra le mani le redini del proprio agire e quindi la vittoria e il trionfo (o anche la vendetta). Il baldacchino è l’emblema della dignità regale, della fortuna acquisita e anche della protezione degli agenti esterni. La forma quadrata del carro e conseguentemente del baldacchino fa riferimento alla terra, cioè alla concretezza e alla stabilità. I cavalli rappresentano, secondo alcuni, le due colonne del Tempio di Salomone (Boaz e Jachin), ovvero la Legge e la Giustizia: i loro opposti colori simboleggiano la capacità di "guidare" il corso degli eventi in una certa direzione.

Nelle rappresentazioni in cui un cavallo tira a destra e l'altro a sinistra, il Carro rappresenta la scelta. Questa carta richiama la simbologia platonica dell'anima che, dopo la morte, nell'Empireo è fatta salire su di un carro in cui gli unici due cavalli, uno bianco ed uno nero (tipici nei disegni di questa carta), la trascinano in due direzioni opposte, poichè vanno uno verso il basso (l'Istinto) ed uno verso l'alto (la Ragione).

Il numero 7 è il simbolo del rinnovamento e del movimento, ed è considerato un importante numero magico. Nella Bibbia lo troviamo spesso (il candeliere a sette bracci, sette anni per la costruzione del Tempio di Salomone, sette gli animali di ciascuna specie salvati dal Diluvio, ecc). Sette sono inoltre i giorni della settimana, le note musicali ed i pianeti che hanno influenze astrologiche sulle nostre vite. Il sette è anche il simbolo dell’uomo pienamente realizzato, cosciente del senso della vita e del fine ultimo al quale è destinato. In Astrologia è associato alla Settima Casa dello Zodiaco o, talvolta, al segno del Sagittario, segno dell'ambizione e del desiderio di emergere, all'intelletto ed alla severità.

SIGNIFICATO: Il Carro è un arcano di vittoria e trionfo sugli eventi grazie alle proprie capacità. Rappresenta la fedeltà, l'equilibrio, la gloria, la vittoria su se stessi o altri, la riuscita, avvisando però che sono necessarie perizia e prudenza (gli stessi valori di chi deve condurre un mezzo tra molti ostacoli) per raggiungere i propri obiettivi. Per alcuni, il Tarocco è associato alla pericolosa traversata dell'uomo nel mondo materiale per raggiungere il mondo spirituale. Si può leggere anche come un futuro dubbio, in cui il consultante avrà di fronte due strade contrapposte, da valutare bene. A volte è associato ad un viaggio.

Se è diritta: è una carta abbastanza favorevole e positiva, soprattutto per chi sa condurre una vita ordinata, armonica e serena. Suggerisce che, valutando tutti i fattori contrastanti prima di agire, si sarà in grado di trionfare su tutto e su tutti. Questo Arcano e’ legato a un momento di maturità, di consapevolezza delle proprie capacità e dei propri meriti. Può essere l’inizio di un nuovo ciclo di vita dove ci sono tutti i presupposti per il successo ed il trionfo grazie alle proprie capacità. Influenza sempre in positivo la carta la precede nella smazzata.

Se è rovesciata: mette in risalto i difetti pratici di chi evidenzia una falsa maestria ed è destinato inevitabilmente al fallimento. Alcuni vi leggono anche un avviso a non abusare del proprio corpo.

In Episode G è associata a Toro.

LA FORZA (numero 8/11)

A seconda del mazzo di carte usato, questa carta è numerata otto oppure undici. Dove La forza è il numero otto e La Giustizia il numero undici (come nel nostro caso) , si è tenuto conto dell'influenza della posizione astrologica dei segni zodiacali del Leone e della Bilancia, simboli rappresentati nelle carte.

La carta raffigura solitamente una donna dal viso disteso, con il copricapo a forma di otto orizzontale che tiene aperta la bocca di un leone. Nel nel gesto non vi è violenza nè collera solo una decisa fermezza. In altri mazzi la donna è rappresentata seduta nell'atto di spezzare una colonna di notevoli dimensioni, oppure è rappresentato Ercole che abbatte un leone con una mazza o lotta con esso. La donna simboleggia la fortezza, la disciplina, la forza interiore, il coraggio, la sicurezza. L’espressione del volto che non esprime alcuno sforzo particolare indica che la sua forza è decisamente superiore alle avversità che deve affrontare, motivo per cui non c'è alcun bisogno di provare paura, ansia o sgomento. Il gesto di aprire la bocca del leone senza l'intenzione di abbatterlo ma per domarlo simboleggia la saggezza che suggerisce di bloccare le forze incontrollate degli istinti, incanalandole nella giusta direzione per ottenere il proprio obiettivo. Le mani, attraverso cui si esprime la forza della figura, sono l’affermazione del potere e dell’autorità. Il leone è da sempre simbolo di forza, di coraggio, di nobiltà; il leone domato rappresenta la supremazia della virtù sugli istinti.

Il numero 8 è un simbolo antichissimo: è il numero della rosa dei venti,della Torre dei Venti ateniese, delle forze della natura, dei petali del loto (quindi, nel Buddismo, è anche il numero dei sentieri della Via) e persino del Giappone, dove è sacro e rappresenta la quantità innumerevole, immensa ma non indefinibile. E' considerato il numero dell'equilibrio cosmico e questa simbologia è all'origine delle piente ottagonali di templi e chiese nelle varie religioni (soprattutto nel Buddismo). Inoltre, se ruotato di 90 gradi diventa il simbolo di Infinito.

Significato: rappresenta il coraggio che affronta il pericolo, l’energia necessaria ad andare avanti, la fatica di combattere contro le avversità della vita, il vigore e lo sforzo, la capacità di far valere i propri diritti, la fiducia in se stessi, la volontà caparbia di voler procedere per la propria strada, la padronanza dei propri mezzi, la capacità di vincere il dolore grazie al coraggio.

Se è diritta: è un buon presagio, soprattutto se ci sono degli ostacoli da superare; il consultante sarà sicuramente in grado di avere pieno dominio di sè in qualunque situazione.

Se è rovesciata: si verifica una disarmonia tra ragione e istinto che porterà inevitabilmente alla sconfitta ed al fallimento.

In Episode G è (ovviamente) associata al protagonista Ioria.

L'EREMITA (numero 9)

E' anche conosciuto come il Vecchio, il Vegliardo, il Saggio, Diogene, il Cappuccino, il Tempo, il Povero, il Gobbo.

Sulla carta è rappresentato un vecchio saggio con una lunga barba bianca, che cammina sorreggendosi ad un bastone. Nella destra regge una lampada che gli illumina il cammino oppure una clessidra (o un orologio). In alcuni tarocchi, guarda fisso in avanti senza guardare la strada, in altri guarda in basso. Indossa il saio tipico di un frate mendicante o del pellegrino, con un cappuccio che gli copre il capo ed una corda che gli stringe la vita. In alcuni tarocchi è un vecchio angelo che si regge su due stampelle. A volte, sulla strada percorsa dall'Eremita, c'è un serpente o un altro animale in agguato, a volte invece ci sono una o più farfalle.

La figura dell'Eremita, in quanto colui che sta solo e cerca la conoscenza, rappresenta la sapienza e l'ascesi, ma anche la cautela e la prudenza. Rappresenta anche la ricerca mirata e la filosofia analitica, l'esperienza, lo studio e la saggezza. Il suo lento e circospetto procedere nell’oscurità simboleggia il non volersi fermare di frote alle difficoltà perchè il bisogno di conoscere è superiore ad ogni necessità. Il bastone a rappresenta il passato ma anche la prudenza, e la lanterna la conoscenza in quanto luce che permette di individuare i pericoli sul proprio cammino (il serpente), purtroppo infinitesimale rispetto al buio che lo circonda (le cose ancora da apprendere). La clessidra è simbolo del tempo ed è associata al numero nove, non a caso il numero della carta. La farfalla, l'insetto più gentile e grazioso, simboleggia l'uomo virtuoso che cerca il lume della virtù, ma anche l'anima umana.

Il numero 9 è il numero del triangolo ternario, cioè la perfezione della perfezione, simbolo della verità (moltiplicato per se stesso o sommato ai numeri che lo precedono da'sempre nove). Il nove, come ultimo numero della serie di nove cifre, simboleggia la fine di un ciclo, il compimento di un percorso che chiude il cerchio. La prova del nove è l’operazione che ci consente di verificare l’esattezza del calcolo, nove sono i mesi della gestazione di un essere umano, nove sono le Muse che rappresentano tutte le scienze e le arti conosciute dall’uomo. In astrologia la carta dell’Eremita è associata a Saturno, che rappresenta la razionalità, la solitudine, la forza d’animo, la tenacia, il rigore, l’inflessibilità e soprattutto la perseveranza.

Significato: L'Eremita è una carta con valore iniziatico; indica che per avvicinarsi alla verità è necessario pecorrere una parte del cammino della vita in solitudine, prestando molta attenzione. I significati divinatori sono vari: il tempo, la prudenza, la discrezione, la serietà, l’avarizia o l’economia, la pazienza e perseveranza, la testardaggine, il silenzio e la solitudine, l’isolamento voluto o imposto. E’una carta che esprime la resistenza passiva ed il simbolo del temporeggiatore.

Può rappresentare la necessità di fermarsi e riflettere. E' anche associato alla segretezza ed all'oscurità (la lampada è una luce flebile che rischiara solo ciò che è molto vicino).

Se è diritta: esorta a non prendere decisioni affrettate, a ponderare a lungo, a osservare in oni minimo particolare la realtà o la persona che ci sta a cuore (controllare sempre le carte vicine). Illumina le carte precedenti della smazzata e fugge dalle seguenti. È il silenzio, l'attesa.

Se è rovesciata: mette in evidenza l'ipocrisia, l'imprudenza e naturalmente l'egoismo. Indica oscurità e tutto ciò che comporta l'assenza della luce (spirituale e materiale). Indica una situazione stagnante senza vie d'uscita visibili. E' associata anche a scetticismo, avarizia, povertà, misantropia o misoginia.

In Episode G è associata a Libra.

LA RUOTA DELLA FORTUNA (numero 10)

Questa carta è conosciuta anche come La Fortuna, La Ruota, Ruota del Destino, Ruota della Vita o Ruota del Tempo. Ogni mazzo di Tarocchi rappresenta la Ruota della Fortuna in modo soggettivo.

Solitamente vi è raffigurata una ruota della fortuna con tre figure: in alto una sfinge con una spada, sulla destra, in fase ascendente, un cane con collare, sulla sinistra, in fase discendente, una scimmia. In alcuni mazzi, ai quattro lati della carta troviamo i simboli dei quattro evangelisti (uomo, bue, leone ed aquila - incarnazione , passione, resurrezione ed ascensione), mentre sulla ruota vi sono la sfinge, una figura umana con testa canina ed un serpente. In altre carte al centro della ruota c'è una dea bendata. Spesso sulla ruota trovano posto i simboli dei quattro elementi naturali e la scritta TARO. In alcune rappresentazioni sono presenti dei serpenti che si avvolgono intorno a qualche elemento, richiamando la figura del caduceo.

La Ruota è simbolo del Sole intorno al quale girano tutti i pianeti e le stelle, il cerchio che racchide tutto, sia il bene che il male, il simbolo di tutti i cicli, di ciò che deve rinnovarsi, ricominciare da capo. Simboleggia il fato, l'equilibrio precario e la mutevolezza della sorte: tutto evolve e ciò che sta in alto cadrà e viceversa. La sfinge con la spada è simbolo della giustizia, il cane col collare della sottomissione, la scimmia la decadenza. La scritta TARO è l'anagramma di ROTA (ruota in lingua latina). Il serpente ha la duplice valenza di rinnovamento e pericolo, il caduceo è un antichissimo simbolo dai molti significati: in questo contesto rappresenta probabilmente il premio dell'onestà, che alla fine trionferà sul male portando la concordia.

Il numero 10 simboleggia il mondo delle mutazioni, l’alternarsi delle vicende umane e, come la ruota, ha numerosi significati. In molte religioni è il simbolo della reincarnazione, la possibilità di riscattare gli errori della vita precedente. Nella religione Cristiana il Dieci corrisponde ai Dieci Comandamenti Divini. In Astrologia è associato alla Casa dello Zodiaco che rappresenta la realizzazione dell’Io.

Significato: ha fondamentalmente un significato molto favorevole, in quanto sblocca qualsiasi situazione stagnante, offre occasioni di cambiare, di ricominciare da capo. E’ una carta che incoraggia la realizzazione di un progetto o avvisa di un incontro determinante ed è associata alla fortuna cercata ed ottenuta, alla capacità di essere al di sopra degli eventi, allo spirito libero svincolato da identificazioni e suggestioni, alla capacità di cambiamento e modificazione rispetto ad una necessità senza farsi coinvolgere da modi ed atti esterni.

Se è diritta: è associata a circostanze favorevoli, come lo sblocco di una situazione stagnante ed il progresso per chi lo merita, ed alla buona centralizzazione e buon uso delle proprie energie. Il consultante è in grado di prendere in mano le situazioni in modo lucido e con buona riuscita, sagacia, capacità di centrare i problemi. A volte è interpretata come un monito ad accontentarsi di ciò che si ha.

Se è rovesciata: significa eccessivo attaccamento al materiale, progetti abbandonati a metà, disgrazie improvvise, perdite economiche, imprevisti, atteggiamento di passività verso la casualità della vita, momento di grande confusione interiore e/o esteriore, leggerezza ed insicurezza. Il consultante è incapace di agire per conto proprio ed è limitato da un materialismo esasperato, non sarà in grado di cogliere l'occasione propizia.

In Episode G è associata a Micene.

LA GIUSTIZIA (numero 11/8)

E' anche conosciuta come la Legge universale, Osiride, la vergine Astrea. In alcuni mazzi è la carta numero 8.

La figura è quella di una donna severa, senza età, che amministra la giustizia con imparzialità. Secondo alcuni rappresenterebbe Astrea, dea greca della Giustizia e madre di Ipno. Secondo altre scuole di pensiero è identificata con l'Arcangelo Michele, i cui attributi sono appunto la spada e la bilancia, oppure Osiride, pesatore delle anime dei defunti, o Temi, dea del Diritto, Dike od Astarte. Lo sguardo è fisso, come se non ci fosse altro che la interessa se non ciò per cui è stata incaricata. In alcuni tarocchi ha un cappuccio, in altri un copricapo o una corona ornato con la figura di un sole. Solitamente è seduta su uno scranno e stringe nella destra la spada della fatalità, solitamente puntata verso l'alto in un gesto ammonitore, e nella sinistra la bilancia. In alcuni tarocchi lo schienale dello scranno è sostituito da due colonne.

La donna che rappresenta la giustizia può essere paragonata a una imperatrice che ha lasciato lo scettro e lo scudo per un gladio e una bilancia: in lei coabitano il bene e il male, entrambi parte integrante dell' equilibrio universale. Il sole sul cappuccio simboleggia la luce che illumina tutte le cose portando chiarezza. La Spada è l’emblema della forza e della purificazione, simboleggia il principio secondo cui la Legge va rispettata, in ogni caso: coloro che lo accettano non patiranno nessuna punizione (che spetta solamente ai colpevoli). Nella giustizia bene e male trovano un equilibrio perfetto grazie ad un travaglio interiore simboleggiato dalla bilancia, richiamo anche al saper dare alle cose il giusto valore. Le colonne, dove presenti, sono Boaz e Jakin, le colonne del tempio di Salomone, che simboleggiano la forza e la giustizia (inoltre Salomone è notoriamente una figura associata alla giustizia ed al giudizio imparziale).

Il numero 11 è considerato la via della consapevolezza spirituale e la conoscenza oltre la comprensione altrui. È anche associato ad apertura mentale, intuizione, idealismo e visione.

Significato: Le carte vicine sono determinanti per stabilire il risvolto positivo o negativo di questo Arcano. Rappresenta la Legge suprema, severa, incorruttibile ma giusta, l'intelligenza cosmica che amministra con giustizia il mondo, la potenza giusta e conservatrice delle cose. Simboleggia l'armonia esistenziale che è raggiunta da coloro che possiedono rettitudine e onore, ma anche rigore, equità, virtù e onore. E' una protezione per l'uomo giusto e rappresenta anche la completa guarigione di coloro che hanno saputo ritrovare il giusto equilibrio. E’ una carta che suggerisce il predominio di un comportamento disciplinato, non influenzato dai desideri e dalle passioni. E’ una carta legata all’età matura, e può anche essere considerata come il monito a dare un assetto più equilibrato alla propria vita.

Se è diritta: è una carta positiva e favorevole, ma soltanto per le persone rette. In genere, indica un equilibrio raggiunto, o che l'interlocutore sarà valutato equamente secondo i propri meriti.

Se è rovesciata: l'equilibrio e l'armonia interrotti portano malattie e depressione. L'ingiustizia trionfa in ogni campo; qualsiasi causa difficilmente viene vinta. Denota insofferenza, misantropia, ingratitudine. Rivela contestazioni sfavorevoli.

In Episode G è associata a Capricorn.

L'APPESO (numero 12)

E' conosciuto anche come L'Impiccato o Il Traditore.

Rappresenterebbe l'immagine che il libro di Calvino "Il Castello dei destini incrociati", quando il paladino Orlando, impazzito per amore, viene legato a testa in giù e, recuperato il senno, afferma: "Lasciatemi così. Ho fatto tutto il giro e ho capito. Il mondo si legge anche all'incontrario. Tutto è chiaro". La figura è quella di un giovane appeso capovolto per una caviglia al ramo di un albero o allo stipite superiore di una cornice. Indossa una giacchetta con nove bottoni ed ha un aspetto modesto (potrebbe essere un giovane trovatore o un contadino, comunque un uomo semplice). Ha una gamba piegata dietro l'altra e i polsi dietro la schiena, presumibilmente legati. A volte tiene in mano due sacchetti di monete (talvolta stilizzati in semplici sfere). Sebbene la carta descriva un supplizio, il giovane appeso viene tradizionalmente raffigurato con un volto sereno, in preda all'estasi più che al dolore o all'umiliazione; in alcuni casi ha anche il volto contornato da una aureola. L'albero, solitamente, ha sei rami tagliati.

Questo Arcano Maggiore è l’esatto contrario di quello della Forza. Nel corpo dell'appeso tutte le energie sono andate perdute, e le mani legate rappresentano l'incapacità di tenere tra le mani le redini del proprio destino o di utilizzare le proprie forze e capacità per volgere gli eventi a proprio favore. L'uomo è rappresentato giovane a significare che la sofferenza, il supplizio, mettono in moto sentimenti dolorosi e vivi che non hanno età: chi soffre e’ sempre giovane. I sacchetti di monete rappresenterebbero il prezzo del tradimento o il motivo per cui l'uomo è sottoposto al supplizio (anticamente l'essere appesi a testa in giù spettava ai debitori insolventi). L'albero generalmente è simbolo di concordia (i vari rami giungono tutti allo stesso tronco), ma quando è secco, come in questo caso, simboleggia malinconia, impresa non riuscita.

Il numero 12 è associato al "bene sopra tutto", alla virtù che non è solo pensiero ma anche azione, all'agire senza lucro e senza calcolo. E' il numero biblico per eccellenza (12 tribù di Israele, 12 Apostoli, ecc.), ma anche il numero delle ali di Lucifero e delle droghe, intese sia come spezie che come allucinogeni. L’Arcano Maggiore numero dodici è una delle carte più inquietanti e piene di interrogativi sulla vita e il destino dell’uomo.

Rappresenta il suo passaggio doloroso sulla terra che non lo risparmierà dalla sofferenza morale o fisica, che lo farà sentire debole di fronte alle prove della vita. Questo Arcano ci dice che l’uomo, qualunque sia la sua condizione, incontrerà il dolore, sarà impotente contro le avversità, inquieto e solo nel suo supplizio, nell’agonia che precederà la morte.

Significato: è una carta ambigua che si presta a essere letta allo stesso modo anche capovolta. La situazione che manifesta è sempre di grave e tormentosa incertezza. Indica che si stanno vivendo o si preparano avvenimenti che "capovolgono la vita" e costringono a sopportare un periodo molto difficile e pesante con accettazione, cercando l'armonia interiore e la capacità di trascendere le convenzioni e osservare il mondo da un punto di vista più spirituale. Vicino a carte negative l’Appeso può significare il dolore nelle più diverse espressioni, dall’incidente all’aggravarsi di una malattia, al tradimento di una persona in cui si riponeva fiducia, ad una situazione insostenibile.

In Episode G è associata al Titano Oceano.

LA MORTE (numero 13)

La Morte è conosciuta anche come L'Arcano senza Nome, in quanto in molti mazzi è contrassegnata solamente dal numero per via della superstizione secondo cui, nominandola, la morte potrebbe giungere inaspettata. Al timore attorno a questa carta è collegato, tra l'altro, uno dei tanti attegiamenti superstiziosi verso il numero 13. In alcuni mazzi questa carta non è presente ed è sostituita con La Filosofia.

Nei mazzi tradizionali è rappresentata come uno scheletro armato di falce, come nell'iconografia comune (a volte impugna un arco e regge una freccia). Spesso lo scheletro è avvolto in un mantello e falcia teste e membra umane tra germogli di piante (solitamente in numero di tredici). A volte lo scheletro è vestito con un'armatura nera e galoppa su un cavallo bianco, reggendo uno stendardo che raffigura una rosa a cinque petali. A terra vi sono un re caduto, alcuni fanciulli in agonia e un vescovo ancora in piedi ma in procinto di cadere. Sullo sfondo il sole sta tramontando o sorgendo tra due torri. In alcuni mazzi, la morte è raffigurata come Anubi, il dio egizio dei morti.

Lo scheletro è il simbolo della morte. Come simbolo esoterico, la morte va intesa come rinnovamento, trasformazione, momento necessario di cambiamento in cui chiudere con il passato e guardare al futuro; l'erba del prato infatti è normalmente rappresentata con un colore verde acceso per suggerire la vitalità insita nella carta. La falce simboleggia il momento del raccolto e quindi per le messi è la fine di una fase e l'inizio di un nuovo significato. Le spoglie umane ed i germogli si rifanno alla mitologia egizia, secondo la quale il dio Seth uccise Osiride e fece il suo corpo in 13 pezzi, che furono poi ricomposti dalla dea Iside. Il Re, il Vescovo e i bambini, dove presenti, rappresentano tre classi sociali (nobiltà, clero e popolo), ad indicare che la morte giunge uguale ed inevitabile per tutti, qualunque posizione si ricopra. La rosa a cinque petali è il simbolo dei Rosa Croce e della rinascita. La rinascita è simboleggiata anche dall'ambiguità della posizione del sole, che potrebbe sorgere oppure tramontare.

Il numero 13 è considerato un numero nefasto, ma anche il più potente e il più sublime. L’Arcano Maggiore numero tredici è in corrispondenza astrologica con Plutone, il Dio delle tenebre e degli inferi, il regolatore del destino. Ha corrispondenze astrologiche col pianeta Saturno e col segno zodiacale dello Scorpione.

Significato: Il significato originale di questa carta è un memento mori, un invito a riflettere sulla fragilità della vita e a occuparsi delle cose spirituali. E' il simbolo della trasformazione, della rinascita, della liberazione e rappresenta la fine di un ciclo, presupponendo l'inizio di una fase successiva più evoluta, matura o semplicemente radicalmente diversa. Rivolto alla salute normalmente indica un periodo di fiacchezza o di non positività. Indica malattia grave, lunga convalescenza e morte fisica solo se in posizione negativa (rovesciata) e accompagnata da altre carte che confermino questo significato. Se la carta riguarda lo stato d’animo del consultante è evidente che sta attraversando una fase di pessimismo.

Se è diritta: indica rinnovamento e avverte di usare prudenza nell'affrontare i cambiamenti. Talvolta questo arcano ci dice che la cosa a cui abbiamo pensato è certa; infatti si dice: "è sicuro come la morte". Può essere una verità pesante da accettare, un prezzo duro da pagare. Un affare che ci costerà molto prima di concluderlo. Dipende dalle carte vicine e dalla loro sequenza, è sempre comunque una carta di grande avvertimento: nulla sarà facile.

Se è rovesciata: indica morte, malattia, suicidio, disonore, aggravamento della situazione attuale (se associata ad altre carte negative), oppure separazione, delusione, avvenimenti ineluttabili che faranno crollare sogni, illusioni, desideri e ambizioni. A volte è interpretata come un successo cancellato da un avvenimento improvviso.

In Episode G è associata, abbastanza logicamente, a Cancer.

LA TEMPERANZA (numero 14)

Rappresenta l'angelo della vita universale, oppure il coppiere degli dei, Ganimede, il versatore d'acqua, ovvero di vita e di conoscenza (anche la costellazione dell'Acquario rappresenta Ganimede).

La Temperanza è raffigurata come una donna bionda che compie un gesto armonioso, paziente, come quello di versare incessantemente l’acqua da una brocca a un’altra. Solitamente indossa un vestito lungo fino ai piedi, di colore rosso e blu. In alcuni mazzi, la fanciulla ha le ali come un angelo ed in mezzo alla fronte il segno solare. In altre carte sono presenti i simboli del sole e della luna. La Temperanza è la quarta e ultima virtù cardinale del Cristianesimo, preceduta dalla Prudenza (la carta dell’Eremita), dalla Giustizia e dalla Fortezza (la carta della Forza). E' situata tra la carta della Morte e quella del Diavolo a simboleggiare l'equilibrio tra due forze contrastanti. L'Acqua è il fluido vitale, l’energia rigeneratrice, mentre la brocca è simbolo materno di nascita e nutrizione. Il sole è simbolo di eternità, grandezza, illustre nobiltà, magnificenza, potenza, provvidenza. La luna in questo caso è simbolo di forza d'animo nella sventura, in quanto astro che illumina nelle tenebre. I colori rosso e blu nel vestito rappresentano l'azione e lo spirito.

Il numero 14 è simbolo di equilibrio, indica il favore del corso dell'energia, l'utilizzo costruttivo della libertà; suggerisce un’energia caratterizzata dall’osservazione e dalla continua trasformazione. E' un numero associato alla lealtà, all'anima ed all'apparizione.

Significato: è semplice e lineare nella sua simbologia, e non pone particolari problemi interpretativi. Rappresenta il rassicurante, eterno fluire della vita, l’equilibrio interiore tra i due poli della personalità umana, la serena accettazione delle cose, la capacità di comunicare, la disponibilità fraterna e l’altruismo. E' associata all’assenza di egoismo in tutte le sue forme, al vero, all’autentico e all’uguaglianza. E' un'esortazione a essere tolleranti e a vedere la realtà anche in funzione del nostro prossimo, a cercare l'equilibrio e la moderazione.

Se è diritta: rappresenta il giusto equilibrio e addolcisce le altre carte, è un invito a guardare dentro di sè per trovare la soluzione ad ogni problema. E' associata all'armonia ed alla calma, alla moderazione, all'equilibrio vitale raggiunto con l'autocontrollo.

Se è rovesciata: indica la perdita di controllo, ansie e timori che fanno sprecare energie vitali, perdita di tempo, irresponsabilità ed immaturità.

In Episode G è associata ad Acquarius.

IL DIAVOLO (numero 15)

Sulla carta sono solitamente rappresentate tre figure in piedi. Quella nel mezzo, solitamente su di un piedistallo, è il diavolo con tutte le sue caratteristiche tipiche (ali di pipistrello, piedi caprini, testa cornuta), questa figura è un ermafrodito perché ha gli organi maschili ed i seni femminili.

In alcuni mazzi è rappresentato con fattezze simili ad un'arpia o come il Baphomet templare con zampe di capra, la massima alchemica del Solve et Coagula tatuata sulle braccia, il simbolo di Mercurio sulla zona degli organi sessuali e un pentacolo sulla fronte (un pentagramma inscritto in un cerchio). L'espressione del volto è ambigua: suggerisce sia una profonda concentrazione, sia una smorfia infantile. A volte regge una spada nella mano destra mentre la sinistra, in basso, regge una fiaccola: il gesto è opposto a quello del Bagatto e della Temperanza. Le altre due figure sono un uomo e una donna (o a volte, altri due diavoli "minori") rappresentati nudi e legati da una catena per il collo al piedistallo.

La simbologia è semplice: due uomini di sesso diverso si fronteggiano e sono legati all'altare del demonio che regna su di loro. Nel pensiero antico, i demoni erano gli esseri più simili agli dei per il loro grande potere sugli uomini; avevano una forza superiore al comune mortale, tanto che in molte religioni è loro attribuita l'identità di angeli che hanno tradito la natura, trasgredito le regole. In quanto androgino che riunisce in sé gli attributi e le corrispondenti potenze dei due sessi uniti, il Diavolo rappresenta il sesso nella sua forma di pulsione elementare, istintiva, energetica; è il desiderio, è Kundalini, ossia il serpente arrotolato nel loto. Le ali di pipistrello e la torcia indicano che il diavolo è una creatura notturna, così come le passioni che rappresenta vivono nella notte profonda dell'inconscio. La torcia rappresenta inoltre il profondo desiderio di ascendere nuovamente verso la luce. Il Diavolo, in quanto Angelo Caduto, ha conosciuto la vera Luce, e continua ad aspirare ad essa; allo stesso modo l'anima umana che affonda nel corpo carnale sente il desiderio profondo di risalire alle origini, alla divinità creatrice. I personaggi della carta, miscuglio di umano e animale, alludono alle potenze primarie, ai ricordi preistorici seppelliti nel profondo dell’inconscio. L'uomo e la donna incatenati suggeriscono che il Diavolo è il coagulo di tutte le energie del cosmo, l'unione degli opposti che sono fissati l’uno all'altro proprio al centro del segno della coagulazione (l'anello a cui è fissata la catena). Il pentacolo è un simbolo esoterico comparso innumerevoli volte e con innumerevoli significati nella storia. Solo col Cristianesimo ha assunto connotazioni negative. Il cerchio in cui si trova il pentagramma rappresenta l'infinito, le punte della stella invece sono i cinque elementi su cui si basano le leggi dell'universo (in senso orario a partire dalla punta superiore, Spirito, Acqua, Fuoco, Terra, Aria.). In epoca classica il simbolo era fortemente in uso tra i pagani cultori della dea Venere. Nell'occultismo è utilizzato come catalizzatore dei contatti tra il mondo umano e il mondo spirituale. In alchimia la formula "Solve et Coagula" era utilizzata nel processo di tramutazione dei metalli in oro.

Il numero 15 esprime la potenza della forza occulta e dei processi non sempre facilmente spiegabili ad un primo impatto visivo. Il simbolo astronomico di Mercurio è una rappresentazione stilizzata del caduceo del dio. In astrologia è associato all'intelligenza, all'astuzia, all'apprendimento, all'agilità e alla lucidità mentale, allo spirito critico, ai riflessi e alle capacità comunicative dell'individuo.

Significato: i significati della carta sono molteplici. E' il male in tutte le sue manifestazioni, una carta che indica ribellione, una forza istintiva più potente della ragione, energia incontrollata, tenebrosa e segreta. Rappresenta la lussuria, la debolezza umana verso gli eccessi, la seduzione, gli istinti più selvaggi ma soprattutto il legame inconscio a sentimenti istintivi e deleteri. È anche un richiamo alla ricerca dell’occulto, dell'immortalità e dell'energia che racchiude lo psichismo, necessaria per qualsiasi opera umana. Può indicare a volte semplicemente una forte arrabbiatura o una grande carica erotica in senso negativo, che porta solo all'aspetto peggiore delle cose. Questa carta puo’ influenzare enormemente le carte vicine ed è sempre di grande ammonimento.

Se è diritta: Indica conflitti interiori, più o meno causati da eventi esterni. La carta successiva potrà però suggerire come risolverli. A volte è interpretato come entrate di denaro, e rimanda al desiderio di ricchezza. Gli si associa anche l'annuncio di una grande passione, di una tentazione, di un'avventura amorosa che può condurre indifferentemente alla fortuna o alla rovina. E' una carta positiva per le questioni creative. Può anche indicare un seduttore attraente.

Se è rovesciata: può rimandare a debolezza, a carenze energetiche, a inconcludenza, a paura delle responsabilità e dell'ignoto. Si associa anche ad assoluta mancanza di regole, soprattutto in campo sessuale, ad un egocentrismo smodato, a rabbia e invidia, ad un amore interessato, a tradimenti, bugie, gelosia ed invidia. Può anche indicare una persona nemica, ostile, violenta ed egoista, priva di scrupoli; un seduttore attraente ma negativo per il consultante.

In Episode G è associata a Mnemosine, primo indizio del ruolo che si scoprirà avere in seguito.

LA TORRE (numero 16)

Questa carta è conosciuta anche come Il Fulmine o La Casa di Dio. Rappresenterebbe la Torre di Babele, abbattuta dal fulmine divino.

Solitamente la carta raffigura una montagna con una torre, con una corona in cima, colpita dal fulmine. Due personaggi, di cui uno incoronato, cadono dalla torre. Nei mazzi più antichi la torre è scoperchiata e da essa fuoriesce una fiamma che sale al cielo.

La carta simboleggia la superbia e la presunzione (la torre che si innalza verso il cielo) che vengono punite con il castigo (il fulmine). La Torre ci ricorda Babele, che letteralmente significa "la porta del cielo"; è un simbolo di dominio, forza e costanza. Il fulmine o la folgore in tutte le mitologie sono sempre stati considerati l’arma o lo strumento divino per eccellenza. Di solito i personaggi che cadono sono il re ed il costruttore della torre. La distruzione della costruzione rappresenterebbe anche la transitorietà di tutte le cose (nulla è eterno).

Significato: per ciò che riguarda l’interpretazione di questa carta bisogna essere molto cauti; molto dipende dalle altre carte e dalla domanda a cui si riferisce la situazione. In genere l'Arcano avvisa di un pericolo, suggerendo che dall’estrema rovina delle cose materiali si può arrivare alla sublimazione dello spirito.

Se è diritta: intervento divino, capovolgimento di una situazione, fine delle ingiustizie, punizione della superbia.

Se è rovesciata: guerra, distruzione, opera distrutta dal destino o da altri frangenti esterni, pericolo, malattia, incidente o trauma, fallimento.

In Episode G è associata a Ceo.

LA STELLA (numero 17)

Questa carta è conosciuta anche come Le Stelle.

La carta raffigura una donna nuda, in riva ad un ruscello. Nelle mani ha due brocche, con una delle quali versa un liquido nell'acqua e con l'altra sulla terra. In cielo brilla una grande stella ad otto punte, attorniata da altre sette stelle più piccole (a volte la stella è in una delle mani della donna e la brocca è una sola). A volte le stelle formano una "corona" intorno al capo della donna, con una stella più grande al centro. Nei mazzi più antichi la donna è raffigurata in piedi con il viso rivolto ad un'unica stella. Su un albero è appollaiato un uccello che guarda in direzione della donna, a volte sostituito da una farfalla

La donna simboleggia la speranza e viene rapportata a Eva, la prima donna del Creato, nella sua accezione panteistica: è la pura gioia fisica della natura che sprigiona il senso della vita in tutte le sue manifestazioni. E' totalmente nuda per ricordare che quando tutto ci viene a mancare ci restano comunque sempre la Fede e la Speranza. La stella simboleggia l' aspirazione a cose superiori o ad azioni sublimi. La stella "singola" viene interpretata come la Stella cometa "guida" dei Re Magi. Le sette stelle rappresenterebbero le Pleiadi, i sette pianeti e le future promesse o anche l’energia cosmica. L'uccello appollaiato sull'albero è un ibis, simbolo dell'anima. La farfalla è la rappresentazione della risurrezione e della vita oltre la morte.

Il numero 17 rappresenta la sintonia tra l'uomo ed il creato. Nel linguaggio corrente invece al 17 è stato attribuito un significato negativo in quanto XVII è anagramma di VIXI (cioè sono vissuto = sono morto, un'associazione simile al n. 13).

Significato: rappresenta tutto ciò che è bello e raffinato, il fascino, la bontà, l’allegria, la pace, la dolcezza. La Stella è uno degli Arcani Maggiori che influenza positivamente le carte vicine.

Se è diritta: è associata a nuove posiibilità di successo, di apertura, allo spirito che si rinnova, al dare tutto di sè senza timore perchè tutto ritornerà con i suoi frutti. Indica fortuna, proposte di lavoro piacevoli, promesse serie, azioni benefiche, amore corrisposto, pieno di promesse, vittoria dopo una dura lotta, superamento di pene, speranze esaudite, il giusto equilibrio tra desideri e realtà, soddisfazione, piacere, appagamento, imminenti realizzazioni di ciò per cui ci si è impegnati.

Se è rovesciata: perde parte della sua carica positiva: può indicare un affare o una situazione che si concluderà, ma non nel modo che si sperava o non totalmente; mancanza di occasioni o leggeri squilibri, delusioni, pessimismo.

In Episode G è associata a Crio.

LA LUNA (numero 18)

Di solito vi sono rappresentati due lupi (o cani) che ululano alla luna fra due torri, e un granchio che emerge dall'acqua. I due cani fanno guardia all'unico passaggio a volte rappresentato da un sentiero che passa fra le due torri, mentre la luna, vista piena o in primo quarto, irradia con la sua luce il paesaggio.

La luna in astrologia simboleggia l'inconscio, i lati più nascosti dell'individuo, la sensibilità, la fantasia, le abitudini, le reazioni, gli istinti, i sogni, l'infanzia, la memoria. In altre parole, la Luna è il comportamento emotivo e spontaneo delle persone, la parte femminile di ognuno di noi, sia uomo che donna, la notte con i suoi sogni. E' complementare del Sole, pianeta maschile, diurno e attivo che completa con la sua femminilità, notturnità, passività. Noviluni e pleniluni, scanditi dalle fasi lunari, erano un tempo le notti del sabba, dedicate alla stregoneria e alla veggenza; questo spiega l'aspetto più inquietante dell'arcano, significatore fra l'altro di profetismo, parapsicologia e pratiche magiche ed evocative. Il granchio, richiamo alla costellazione del Cancro, domicilio della Luna, rappresenta l'inconscio o l'immaginazione che emerge verso percorsi difficili e pericolosi (il passaggio tra i due cani e tra le torri verso luoghi minacciosi). Contemporaneamente, il granchio è l'animale che divora tutti i residui, vale a dire il peso del passato, perchè l'acqua non emanicattivi odori. I due cani richiamano il Cane Maggiore ed il Cane Minore, e sono i difensori dell'ordine cosmico, della proprietà e dell'inconscio (abaiando alla Luna, le impediscono di uscire dalla sua orbita). Anche le due torri sono due sentinelle ammonitrici

Il numero 18 rappresenta l'intraprendere la conoscenza nei segreti della natura. La carta è dominata dal binomio sapienza/passività. In termini religiosi il numero della bestia dell'Apocalisse di Giovanni è 6, 6, 6 che può intenderci anche come 6 + 6 + 6 = 18.

Significato: è l'Arcano dell'inconscio, dell'inespresso, significatore della dimensione notturna e oscura delle cose. A trionfare sono le facoltà inconsce dell'uomo, la memoria, l'intuito, la riflessione, la fantasia, il sogno, insomma tutto ciò che implica un approccio indiretto, più ricettivo che attivo. Rappresenta il principio creativo femminile, l'infanzia, la femminilità, la donna, la madre. Non è mai una carta completamente positiva, neppure quando è affiancata da carte benefiche; infatti associa questi doni del profondo con altre caratteristiche meno desiderabili: l'eccessivo ripiegamento su se stessi, le forze negate, i desideri inconfessati, i traumi, i presentimenti e le visioni angosciose.

Se è diritta: indica un viaggio lungo e tormentato o una difficile conquista della verità, invita a ricercare il significato reale delle cose affrontando difficoltà e pericoli. E' associata a ricordi, rimpianti, segreti, incontri con persone che appartengono al passato (amici d'infanzia, parenti che non si vedono da tempo), alla timidezza, all'ingenuità, alla credulità, alla sensibilità ma anche alla mutevolezza, alle emozioni incontrollate, alla passività, ai turbamenti ed agli istinti. Allo stesso tempo la luce lunare esercita però un certo potere sull'oscuità, e quindi la carta può assicurare una vittoria sulle tentazioni, il riconoscimento di un inganno prima che si verifichi il danno, la ricerca intellettuale feconda, la capacità di percezione, riflessione, perseveranza, la lucidità mentale.

Se è rovesciata: evidenzia i risvolti negativi, difficili da vivere, delle energie inconsce: la depressione, le emozioni distruttive, l'inquietudine. La realtà assume sembienze falsate, ingannevoli, contro cui l'arcano mette in guardia: la superficialità, le illusioni, le evasioni fantastiche e le intuizioni ingannevoli che ritardano l'evoluzione, idee errate, pregiudizi, fanatismo, sentimenti confusi, caos interiore, scandali, tradimenti, equivoci, sotterfugi, ricatti, minacce, pericoli e nemici reali o immaginari. Quando le carte vicine le confermano, le esasperazioni delle qualità lunari di ricettività e riflessione si traducono in pigrizia, cattiva volontà, inazione, autocompatimento, negligenza, disordine, incertezza ristagno. In genere gli ideali del consultante, troppo soggetti ai condizionamenti esterni, non sono destinati a realizzarsi.

In Episode G è un'altra carta doppia, sempre per equiparare i 24 Cavalieri e Titani con le 22 carte. È associata a Tia e Febe.

IL SOLE (numero 19)

In tutte le versioni della carta è presente il globo solare, quasi sempre antropomorfo, nella parte alta. Gli altri elementi sono variabili per ognuna delle diverse rappresentazioni. In alcuni tarocchi sono presenti gocce d'acqua disposte intorno ai raggi solari, e due gemelli sono raffigurati a braccetto o mentre stanno giocando, di fronte a un muro. In altre versioni della carta è raffigurato un solo bambino, a volte nudo, mentre cavalca un cavallo bianco reggendo una bandiera scarlatta. In altre ancora, al posto dei gemelli ci sono due giovani amanti. Sullo sfondo, oltre all'immagine di un muro, sono talvolta presenti dei girasoli.

L'Arcano del Sole deve essere studiato in contrapposizione con il suo complementare: la Luna. Infatti, dove là c'è il mutamento, l'apparenza, qui c'è il fisso, tutto ciò che è stabile e costantIl Sole, la sostanza delle cose. Il sole simboleggia l'ascesa, la vetta, il risultato ma anche l'abilità, l'intelligenza, il carisma necessari a raggiungerlo. In astrologia è il primo e più importante pianeta del sistema solare. Rappresenta la parte virile di ognuno di noi, quella solare e diurna, la figura del padre e, per una donna, anche quella del marito, è il modo di affrontare il mondo, la realtà, è creatività, l'aggressività. La posizione del Sole in un oroscopo determina il segno zodiacale di appartenenza e conferisce alla persona le caratteristiche proprie di quel segno. Avere il Sole in Ariete significa essere del segno dell'Ariete, e così via per tutti gli altri segni che sono sul pianeta. I due gemelli rappresentano la ragione (il principio maschile, attivo) unita al sentimento (il femminile, ricettivo), trionfante nella luce della verità e della chiarezza. Sono un richiamo a Castore e Polluce,la costellazione dei Gemelli. I raggi solari rappresentano l'oro dello spirito, la ricchezza suprema.

Il numero 19 rappresenta la visione chiara nelle cose, la realizzazione di quanto iniziato, il comportamento ragionevole, la comprensione del mondo circostante (a proprio vantaggio), la santità e il cilo di crescita.

Se è diritta: indica un completo appagamento, un successo su tutti i fronti, il superamento di qualsiasi problema; complice, naturalmente, il temperamento adattabile e ottimista del consultante, sempre pronto all'allegria ed al buonumore e capace di accontentarsi di ciò che possiede. E' associato alla serenità, al benessere, alla sicurezza, alle conquiste, ai progressi, al sapere, ad una riuscita perfetta e duratura. Ha inoltre il potere di attenuare gli effetti negativi delle carte vicine.

Se è rovesciata: tutta la positività della carta è rovesciata. Dove c'era chiarezza ora c'è buio, dove c'era concordia, litigi e incomprensioni. La generosità si è tramutata in egoismo, la gioia di vivere in pessimistica inquietudine. Penalizzato risulta soprattutto il regno della parola, contrassegnato dalla mancanza di armonia, difficoltà di comunicazione, rotture di accordi. Il consultante sta attraversando un momento difficile ma, invece di accettare aiuti e consigli, si rifugia in una sdegnosa solitudine, in verità celate, bugie, malintesi, ipocrisia, ideali nebulosi che portano disarmonia, ansia, conflitti ed insoddisfazione.

In Episode G è associata ad Iperione, anticipando la rivelazione sul suo ruolo originario.

IL GIUDIZIO (numero 20)

E' conosciuto anche come L'Angelo.

Sulla carta è raffigurato un Arcangelo dalle ali dorate che suona la tromba avvolto in una nube azzurrina, mentre tre figure nude (generalmente un uomo, una donna ed un bambino), escono da una tomba. A volte le figure sono di più. La simbologia della carta rimanda all'idea del Giudizio Universale. L'angelo che suona la tromba è probabilmente l'arcangelo Michele, messaggero, giudice e guida di anime, contrapposto alla figura del Diavolo. Secondo il bogomilismo, Satanael -il diavolo- e Michele -l'Arcangelo- erano fratelli, figli di Dio. Satanel, però, si trasformò in una creatura malvagia che si ribellò al padre e fu cacciata dal regno dei cieli. Egli creò l'inferno e la terra come luoghi del suo esilio, cercando nel contempo di generare l'uomo: non riuscendovi chiese aiuto al padre, che soffiò l'anima nel corpo inanimato. Satanael divenne così padrone dell'uomo per aver creato la sua parte materiale, mentre a Dio appartiene la parte spirituale. A Michele venne dato il compito di guidare le anime delle persone verso Dio, contrapponendosi al fratello rinnegato. La famiglia che resuscita sorgendo dalla tomba simboleggia l'umanità rigenerata. Il giudizio è il momento della verità in cui ciò che è materiale viene separato da ciò che è spirituale e in cui lo spirito trionfa sulla materia. Attraverso la sintesi dei contrari, rispettivamente simboleggiati dall'uomo e dalla donna (maschio e femmina, fisso e mutevole), nasce l'essere spirituale trasmutato, simboleggiato dal bambino.

Il numero 20 è associato al cambiamento. Tra le altre cose, in natura, venti sono gli amminoacidi nelgi organismi viventi. È un numero associato alla clessidra di Saturno e quindi al tempo.

Significato: è una carta di ottimo auspicio sia nei consulti che nella meditazione. E' associata all'imprevisto inatteso che porta piacevoli sorprese ed eventi positivi, una svolta decisiva nella vita. Indica guarigione, evoluzione emotiva e spirituale, ottime notizie in arrivo. In significato più dettagliato indica qualcosa che era fermo da tempo che trova una soluzione, positiva o negativa.

Se è diritta: presagisce una riuscita, un risveglio, una seconda iniziazione con una certa esperienza, un prossimo cambiamento, una rinascita, un cambiamento molto positivo da una situazione di dipendenza ad una indipendente, la trasformazione a tutti i livelli e l' ampliamento di visuale. Indica entusiasmo, rinascita, miglioramento, crescita, ispirazione artistica e spirituale.

Se è rovesciata: si traduce in una difficoltà di rinnovamento e nel rifiuto di una verità lampante. Cose ritenute concluse vanno rimesse in discussione assumendosi le proprie responsabilità. E' associata a brutte notizie, sgradevoli sorprese, cambiamenti forzati, delusioni, mancanza di energia o di desiderio evolutivo, mediocrità, inazione, stasi, tendenza a sopravvalutarsi. Può inoltre riferirsi a pratiche magiche coercitive, spiritismo, evocazioni, catene medianiche, inganni. La risposta alla domanda formulata dal consultante è assolutamente negativa, il giudizio definitivo sfavorevole.

In Episode G è associata a Scorpio.

IL MONDO (numero 21)

E' conosciuta anche come la Terra, l'Universo o Trionfo XXI.

La carta raffigura due putti che reggono un cerchio o una ghirlanda circolare nel quale è raffigurata una città murata, presumibilmente Milano. I mazzi più antichi presentano il tetramorfo, cioè i simboli della figura umana (un angelo), del toro, del leone e dell'aquila, ai quattro angoli della carta. Al centro c'è una ragazza nuda, spesso raffigurata col seno scoperto e il pube coperto da un velo rosso. In alcuni mazzi porta una corona d'alloro o una mezzaluna sul capo e tiene due bacchette, una in ogni mano; è in piedi con le gambe incrociate, la sinistra dietro. A separare le due zone c'è una ghirlanda di frasche o di fiori e frutti.

La donna rappresenterebbe la Vita, o addirittura l'antica divinità femminile della terra e della fecondità (di cui la falce di Luna che le orna la fronte è uno degli attributi principali e simbolo di fertilità). La forma ovale della ghirlanda ripropone simboli femminili altrettanto significativi: l'uovo, concentrato della nuova vita, la mandorla, frutto del matrimonio e della fertilità, il serpente che si morde la coda, signore dell' eterna trasformazione e infine il grembo e gli organi sessuali femminili, sede della formazione e della nascita. Il cerchio, senza inizio né fine, rappresenta anche l'infinito, l'universo e il ciclo della vita che si ripete di continuo. I quattro simboli del tetramorfo, nella tradizione cristiana, sono associati ai quattro Evangelisti, (Matteo, Luca, Marco e Giovanni). Nelle tradizioni esoteriche questi simboli corrispondono rispettivamente ai segni dell'Aquario, del Toro, del Leone e dello Scorpione (le quattro "costellazioni fisse" che insieme simboleggiano l'unità del tempo), a loro volta associati agli elementi dell'Aria, della Terra, del Fuoco e dell'Acqua. Il Tetramorfo è anche associato a Incarnazione (l'uomo), Passione (il bue), Resurrezione (il leone), Ascensione (l'aquila).

Il numero 21 esprime il "lieto fine", il successo, la sicurezza. E' associato alla spirale ed al segnozodiacale del Toro, cui è associata un'evoluzione lenta, ma costante, nella direzione del compimento totale.

Significato: qualunque sia il campo d'azione cui si riferisce, il successo sarà completo e duraturo, la vittoria sugli ostacoli addirittura schiacciante, l'esito del tutto favorevole e quasi miracoloso. E' la carta della pienezza, della realizzazione, della perfezione, della certezza che non dà adito a dubbi: con la complicità delle circostanze, del tutto favorevoli, e con la protezione del destino, il ciclo degli eventi ha raggiunto il culmine ed è tempo di riscuotere il premio, di godere della ricompensa delle proprie fatiche, nel pieno appagamento di ogni desiderio, in un clima di felicità assolutamente perfetto. È significatore di tutto ciò che è perfetto, stabile e duraturo. L'arcano del Mondo è sempre in relazione con la questione centrale del gioco e spesso con la figura del consultante stesso.

Se è diritta: si associa a salute, allegria, gioia di vivere, affetti ricambiati, obiettivi professionali raggiunti, notorietà: tutto procede nel senso delle migliori aspettative del consultante. L'equilibrio psicofisico si riflette in una condizione emotiva e sentimentale di grande dolcezza, pazienza, armonia, integrità morale. Indica un successo, una grossa realizzazione, il raggiungimento di un’aspirazione a lungo attesa, la manifestazione concreta di un desiderio, una situazione propizia da sfruttare appieno.

Se è rovesciata: si verifica un'attenuazione della pienezza ma non il rovesciamento del significato. Gli eventi, per quanto prossimi alla realizzazione, non sono ancora realmente conclusi, forse proprio a causa delle paure del consultante stesso, refrattario alle innovazioni e ai cambiamenti. Il successo, certo ma non immediato, risente dell'influenza di ostacoli esterni d'ordine ambientale, superabili ma fastidiosi. Indica noie, contrattempi, piccole delusioni dovute a una riuscita solo parziale, un clima di ostilità che impone una scelta fra la lotta e la rinuncia temporanea, un sacrificio che non porterà subito frutti.

In Episode G è associata a Virgo.