SAINT SEIYA N°10

IL SEGRETO DEL CLOTH DELLA BILANCIA

(IL SEGRETO DELL'ARMATURA DELLA BILANCIA)

Personaggi Presenti: Seiya, Shiryu, Shun, Hyoga, Milo.

Data: 24 Ottobre 1986 circa.

Lunghezza: 36 pagine

Seiya, Shiryu e Shun raggiungono finalmente la settima casa della Bilancia, che sanno essere presieduta dal maestro di Dragone. Fiduciosi di non trovare ostacoli, entrano al suo interno, ma sono sbalorditi nel trovare Hyoga, prigioniero di una gabbia di ghiaccio. Shiryu intuisce che dev'essere opera del maestro del Cigno, Camus dell'Acquario, quando la conversazione è interrotta dalla flebile presenza del cosmo di Hyoga, prova che egli è ancora vivo all'interno della prigione di ghiaccio. Deciso a liberarlo, Seiya sferra il Ryuseiken, che però non sortisce alcun effetto. Il ghiaccio di Camus infatti è estremamente resistente, e forse nemmeno un altro Cavaliere d'Oro riuscirebbe a spaccarlo. Disperati, i ragazzi non sanno cosa fare, quando si accorgono che è comparlo lo scrigno della Bilancia, dal quale emerge l'armatura di Libra. Intuendo che il maestro vuole aiutarli, Shiryu si spoglia delle vesti del Dragone ed avvicina all'armatura della Bilancia, unica del suo genere persino tra le armature d'Oro. Improvvisamente, delle armi si staccano dal totem, volando nelle mani di Dragone: è la Twin Rod, che il ragazzo mostra di saper usare con maestria. Seiya capisce finalmente come stanno le cose e Shiryu conferma, l'armatura della Bilancia è composta da sei paia di armi d'oro: "Un paio di lance, i Twin Rod, un paio di spade, i Triple Rod, i Tongfar, gli scudi rotondi… in tutto sono dodici armi! Sono le armi che soltanto i dodici Gold Saint hanno il diritto di utilizzare! Ma siccome i Saint devono combattere fondamentalmente a mani nude, essi non possono usarle senza il permesso di Atena, oppure possono usarle quando il Saint della Bilancia ha giudicato giusto lo scopo per cui vengono utilizzate, e quindi dà loro il permesso… Per questo il Saint della Bilancia è stato considerato fin dai tempi antichi l'incaricato di valutare chi fra i Saint appartiene al bene e chi al male…" riassume, provando una dopo l'altra le varie armi, la cui forza potrebbe distruggere persino le stelle. Riflettendo con calma su quale scegliere, Shiryu alla fine opta per la spada e vibra un fendente contro la bara di ghiaccio, mandandola in pezzi. Hyoga però è ancora assiderato, e curarlo sembra un'impresa disperata in quelle condizioni. Shun, dopo aver fatto notare che il fuoco della Bilancia si è spento sull'orologio a fiaccole, promette agli amici che se ne occupera lui e li invita a proseguire senza esitare. Il ragazzo però non rivela che è intenzionato a rischiare la sua stessa vita, bruciando al massimo il proprio cosmo per riscaldare il corpo congelato di Hyoga, ed in fondo è felice di poter usare per una volta la sua energia non per ferire ma per aiutare. Seiya e Shiryu infatti sono troppo fiaccati dalle precedenti battaglie, ma anche lui non è certo di riuscire "Chissà se si sveglierà Hyoga… o si brucerà prima la mia vita…?" si chiede. Sulla via per l'ottava casa, Shiryu e Seiya sentono il cosmo dell'amico esplodere, e si chiede cosa stia succedendo. Dragone ricorda un racconto del maestro: c'era una volta una viaggiatore svenuto per la fame, ed una lepre, un orso e una volpe si avvicinarono per aiutarlo. L'orso gli portò pesce e carne ottenuti con la forza, la volpe dell'uva conquistata con l'intelligenza, ma la lepre non aveva nulla da dare, e decise di gettarsi nel fuoco donando se stessa. Similmente, i due temono che ora Shun voglia sacrificarsi per salvare Hyoga. Dragone ammette che "Pensavo di non fare più indossare a Shun il Cloth di Andromeda dopo che questa battaglia sarà finita… anche se è diventato un Saint non è adatto a questo compito… è impossibile per lui ferire un nemico di qualsiasi genere… è troppo generoso…". Seiya, concordando con lui, ricorda il mito della regina Andromeda, che perse la vita per salvare la sua gente, e teme che Shun voglia fare lo stesso. Preoccupati, i due decidono di tornare alla settima casa, ma vengono fermati da Milo di Scorpio, il custode dell'ottavo palazzo, che prima li paralizza con delle onde mentali, e poi li colpisce con lo Scarlet Needle, il suo colpo segreto simile al pungiglione dello scorpione. I Cavalieri sentono il veleno dell'aracnide penetrare nei loro corpi e cadono impotenti di fronte al nemico. In quel momento però sopraggiunge Hyoga, con in braccio Shun.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 10 Shot e n° 15 Granata.

La logica, questa sconosciuta: Tutti i lividi a forma di catena sono scomparsi dal corpo di Shun. La maglietta di Shiryu appare e scompare insieme all'armatura. Seiya e Shiryu si fermano a parlare ad alcuni metri dall'ottava casa e non li vediamo più avanzare, ma quando lo sfondo è disegnato di nuovo sono all'interno. Sembra un pò inappropriato da parte di Shiryu non voler più "permettere" a Shun di indossare l'armatura, visto che l'ha comunque conquistata come tutti gli altri e dovrebbe stare a lui decidere se usarla o meno.

Note: "Rinasci, Cigno!" Un capitolo di pausa decisamente apprezzabile dopo tante battaglie, che oltre a risolvere la questione di Hyoga rimasta in sospeso dal numero scorso, introduce anche le armi della Bilancia, indispensabili in futuro, ed approfondisce la caratterizzazione di Shun. Dispiace però che non venga mostrata la reazione di Seiya e Shiryu alla morte di Ikki avvenuta nello scorso capitolo. Shiryu conosce Camus di fama, e sa che è il maestro di Hyoga, anche se non è chiaro se tale informazione gli sia stata data dal maestro o dal Cigno stesso. Come anticipato da Camus nel numero scorso, il feretro di ghiaccio è impenetrabile anche per un altro Cavaliere d'Oro, sebbene il prequel spin-off Episode G, molto successivo al manga classico, mostri che può essere distrutto in casi eccezionali. Apparte questo, appare comunque eccessiva l'idea che possa resistere alla forza congiunta di tutti gli altri Cavalieri d'Oro, cosa che lo renderebbe quasi al livello del Muro del Pianto della serie di Hades. Le armi della Bilancia sono due Twin Rod (Barre Gemellari, ovvero Nunchaku), due Lance (o meglio tridenti), due Tongfar (o meglio tonfa), due Scudi, due Triple Rod (lancia tripunte) e due Spade. Ben tre su sei quindi rappresentano armi tipicamente orientali, suggerendo che il Cavaliere di Libra è sempre stato straniero, o che le armi sono state modificate nei secoli. Shiryu sa maneggiare tutte e sei con padronanza, forse grazie a qualche addestramento specifico ricevuto dal maestro. Tra le sei, la spada è l'unica adatta a fendere più che a spaccare o trapassare, e per questo Shiryu usa lei in modo da non rischiare di ferire Hyoga. Il Cavaliere del Cigno si trova in uno stato di profonda ipotermia, da cui Shun lo libera grazie al calore del suo cosmo. Anche se era stato implicitamente suggerito prima, è la prima volta che apprendiamo che il cosmo ha una sua temperatura, come ogni forma di energia. Nel finale del capitolo rivediamo Milo, il primo Cavaliere d'Oro ad essere ufficialmente presentato come tale nel numero 7, quando il Sacerdote lo convocò per ordinargli di eliminare Seiya e compagni. All'epoca della prima pubblicazione su Weekly Shonen Jump, questo capitolo fu diviso in due parti, intitolate "L'essenza di un Cavaliere" e "A rischio della vita…".