SAINT SEIYA N°14

RINASCITA! I NUOVI CLOTH!

(RESURREZIONE! LE NUOVE ARMATURE!)

Personaggi Presenti: Seiya, Shun, Shiryu, Hyoga, Libra, Kiki, Shunrei, Tetis, Sea Dragon, Sea Horse, Shaka, Aioria, Milo, Mu, Saori, soldati dei mari.

Data: 3 aprile 1987

Lunghezza: 54 pagine

Seiya e gli altri sono sorpresi nel vedere gli scrigni delle loro armature, ma non capiscono perché Kiki le abbia portate visto che ormai sono praticamente distrutte ed è come se fossero morte. Il bambino però risponde dicendo che non avrebbe fatto la fatica di venire sin dal Jamir su ordine di Mu se fossero inutili e li apre, rivelando le quattro corazze che non solo sono state riparate, ma persino un po’ modificate. Le armature si dispongono sui corpi dei ragazzi, allibiti di fronte all’energia che sentono provenire da loro. Kiki spiega che quelle armature ormai morte sono rinate con il sangue d’oro. Per riparare una corazza infatti è necessaria una grande quantità di sangue di Cavaliere, e coloro che l’hanno donato sono stati i Cavalieri d’Oro in persona, in gesto di riconoscenza. Aioria ha versato la propria linfa sull’armatura di Pegasus, ringraziandolo per aver ristabilito il nome di Aiolos. Milo, in nome della sua amicizia con Camus, ha donato il proprio sangue per l’armatura del Cigno promettendo di vegliare su Hyoga. Shaka, in attesa del ritorno di Phoenix che sicuramente risorgerà, ha deciso di proteggere la persona che Ikki più amava riparando l’armatura di Andromeda. E infine Libra stesso ha versato il proprio sangue sull’armatura del Dragone, dicendo come un tale gesto mostra che non solo i Cavalieri d’Oro in vita, ma anche quelli che sono scomparsi nella guerra hanno riconosciuto i ragazzi come loro successori. Mu ha poi riparato le armature con i suoi attrezzi, facendole rinascere in questa nuova forma. I Cavalieri sono commossi, ma le parole di gratitudine sono interrotte dall’esplodere del cosmo di Atena. Ricordando loro che il tempo è vitale, Kiki si offre di accompagnarli nel regno sottomarino e, seguendo l’odore di Tetis, si tuffa nella cascata, subito imitato dai quattro ragazzi. Libra è triste perché tocca di nuovo a loro combattere, ed alle sue spalle Shunrei è ferita e disperata. Shiryu e gli altri sono ancora pieni di ferite per l’ultima battaglia e riparando le loro armature i Cavalieri d’Oro li hanno come mandati al massacro. Libra però afferma che ci sono delle battaglie che è necessario combattere, affinchè il sole possa un giorno tornare a brillare sulla terra. Nel regno marino, al tempio di Poseidone sotto il Mediterraneo, Tetis è a rapporto da Sea Dragon quando scopre che Seiya e gli altri l’hanno seguita e raggiunta. Sea Dragon si volta per andar via, dicendo che solo i Cavalieri d’Oro avrebbero una speranza di salvare Atena, e contemporaneamente un gruppo di soldati dei mari attacca i quattro ragazzi. Seiya e gli altri però li annientano in pochi istanti, impressionando Sea Dragon abbastanza da fargli ordinare a Tetis di spiegare loro la situazione. Obbedendo, la ragazza riassume gli eventi, spiegando di come Saori sia prigioniera nella Main Breadwinner, ma aggiungendo anche che quel pilastro, cuore e punto nevralgico del regno di Poseidone, non cadrà finchè saranno in piedi le sette colonne dei sette mari, ciascuna protetta da uno dei sette Generali degli Abissi. "Dobbiamo sconfiggere i sette Generali il più presto possibile e distruggere le loro colonne…" riassume Shiryu. Alle strette e con poco tempo a disposizione, i Cavalieri si separano correndo ciascuno verso un oceano diverso. Seiya entra ben presto nel regno di Sea Horse, padrone del Pacifico del Nord, e dopo aver facilmente sconfitto dei soldati semplici raggiunge l’immensa colonna. Per abbatterla sferra il suo Pegasus SuiseiKen, ma, con suo enorme stupore, il colpo viene fermato dalla mano di Baian di Sea Horse, il Generale del Pacifico del Nord. Pegasus e Baian si preparano a combattere, ed è il Cavaliere di Atena ad attaccare per primo con il RyuseiKen. Con suo enorme stupore però, non solo Baian non subisce un solo colpo, protetto da una specie di muro invisibile, ma riesce anche a travolgerlo con una folata di vento chiamata God Breath. Seiya cerca di rialzarsi e contrattaccare, ma anche il secondo RyuseiKen va a vuoto, esponendo di nuovo il ragazzo al God Breath. Pur con tutta la sua forza, questa tecnica sembra però inadatta a finire Pegasus, al punto che Baian decide di ricorrere alla sua arma più potente, il tremendo Rising Billows, con cui riesce a travolgere Seiya con una forza tale da scaraventarlo fino in superfice, attraversando l’intera massa dell’oceano Pacifico. Allo stremo, il Cavaliere teme di non avere speranze, ma poi trova la forza per reagire e, con immenso stupore di Baian, pochi istanti dopo è di nuovo sul fondale pronto alla battaglia. Per di più le sorprese per il Generale non sono finite: l’ennesimo RyuseiKen di Seiya apre una crepa nella sua difesa invisibile. "La tua capacità non può assolutamente competere con quella dei Gold Saint!" minaccia Seiya, rinvigorito e pronto a vincere il duello.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 14 Shot e n° 21 Granata.

La logica, questa sconosciuta: Se Kiki ha portato le armature dal Jamir, Mu aveva lasciato di nuovo il Santuario mentre avrebbe potuto ripararle lì. Anche se per ragioni che saranno spiegate in seguito, Libra prende tutta la faccenda di Poseidone con un po’ troppa leggerezza. Shunrei piange perché i Cavalieri d’Oro hanno riparato le armature, ma dovrebbe sapere che sarebbero probabilmente andati anche senza. Tutta la logistica degli spostamenti è assurda: i Cavalieri percorrono in pochi minuti migliaia di miglia, raggiungendo il Mediterraneo dalla Cina guidati da Kiki che non può neanche muoversi alla velocità della luce. Poi, supponendo che ogni colonna si trovi sotto il rispettivo Oceano, corrono per altre migliaia e migliaia di chilometri, e Pegasus va prima al Pacifico che all’Atlantico, che è molto più vicino al Mediterraneo. Per di più, per raggiungere il Pacifico Settentrionale dal Mediterraneo è necessario passare attraverso l’America o costeggiare la Terra del Fuoco, attraversando quindi sia l’Atlantico Meridionale che il Pacifico Meridionale o, in alternativa, i Mari Artici. Kiki sente l’odore di Tetis in acqua attraverso un fiume e due oceani, ma teme che possa essere cancellato dalla pioggia. Per l’ennesima volta l’idea che il regno sottomarino sia proprio il fondo del mare, confermata in questo capitolo quando Pegasus vola fino all’esterno, pone un’infinità di problemi.

Note: "Dobbiamo sconfiggere i sette Generali il più presto possibile e distruggere le loro colonne ". 6.5, un capitolo con gli stessi problemi del precedente, che proietta i protagonisti in una nuova corsa contro il tempo, introducendo subito il primo Generale a difesa del suo territorio, elencando i suoi colpi segreti e poi mettendolo in difficoltà poche pagine dopo. Ci sono però anche momenti apprezzabili, in particolare le parole dei Cavalieri d’Oro nel riparare le armature, ed i disegni sono in evidente miglioramento rispetto alla saga del Grande Tempio. Shun dice che le armature sono ormai morte, e poco dopo viene ricordato che per ripararle servono grosse quantità di sangue di Cavaliere: sono nozioni introdotte nel numero tre da Mu, che ne parlò a Shiryu, e poco più tardi Kiki riportò il dialogo a Seiya, Shun e Hyoga, che quindi ne sono consapevoli più o meno da allora. Le nuove armature sono generalmente chiamate V2, anche se questa nomenclatura non è del tutto corretta nel manga visto che, se per Shun e Hyoga si tratta effettivamente della seconda corazza, per Seiya è addirittura la quarta e per Shiryu la terza. Si tratta però della prima occasione in cui tutte e quattro cambiano forma nella stessa sequenza, iniziando anche a coprire una quantità più estesa del corpo, specie per quanto riguarda le gambe che in precedenza erano protette solo sulle ginocchia e sulle caviglie. In Italia sono generalmente note come Pegasus di Fuoco, Dragone di Smeraldo, Cigno d’Argendo e Andromeda la Notte. La quinta, Phoenix la Luce, è comparsa nel manga nel numero 13, segnando la prima e unica volta in cui uno dei co-protagonisti cambia armatura prima di Seiya. Considerando che per ogni armatura è necessario 1/3 del sangue presente in corpo, i Cavalieri d’Oro non hanno rischiato la vita per creare queste corazze, ma si sono comunque indeboliti e sottoposti ad un certo rischio. Vista l’assenza di Aldebaran, la riparazione dovrebbe aver avuto luogo contemporaneamente agli eventi del secondo capitolo di questo numero, mentre il Cavaliere del Toro era a Tokyo. Non è però chiaro dove sia stata fatta, visto che Libra non ha mai abbandonato Goro-Ho ed è improbabile che Shaka, Aioria e Milo abbiano lasciato il Santuario. Probabilmente quindi sono stati Kiki o Mu a portare l’armatura del Dragone dalla Cina in Jamir, dove poi le corazze sono state materialmente riparate. L’accoppiamento Cavaliere d’Oro-Cavaliere di Bronzo non è casuale, ed anzi sembra quasi che siano stati lasciati in vita appositamente dei custodi dorati in qualche modo collegabili ad uno dei protagonisti. È invece un po’ tirata la definizione di Aphrodite e Death Mask come veri Cavalieri fedeli ad Atena, anche se tutto il passaggio può essere inteso come un vago preludio agli eventi della serie di Hades, in cui effettivamente tutti mostreranno la loro fedeltà alla Dea. A tal proposito, è curioso come subito dopo Libra parli del sole, scomparso dietro le nubi da molti giorni. Viene confermato che il tempio principale di Poseidone è sotto il Mediterraneo, ed i Cavalieri lo raggiungono seguendo l’odore di Tetis dalla Cina (!) grazie alle non meglio specificate abilità di Kiki. Anche se non viene mostrato, è sottinteso che si tuffino nel fiume di Goro-Ho, nuotando fino al mare e da lì raggiungendo il fondale e poi il Mediterraneo, ma l’intera sequenza è talmente assurda da essere difficile da immaginare. Tra l’altro, pur essendo a poche centinaia di metri dalla Main Breadwinner, tutti seguono subito le spiegazioni di Tetis senza neppure provare ad incontrare o affrontare Poseidone e raggiungere subito Saori. Gli scontri con i soldati dei mari sono più significativi di quanto potrebbe sembrare: secondo l’Ipermito, l’enciclopedia Taizen e Cosmo Special, costoro sono forti quanto un Cavaliere di Bronzo, quindi la facilità con cui i protagonisti li sconfiggono evidenzia la loro crescita combattiva. Il SuiseiKen con cui Seiya cerca di abbattere la colonna è il colpo creato nel numero 13, al termine del duello con Saga. Seppur lanciato palesemente con meno energia, indica comunque che i Generali dei Mari sono avversari di un certo livello, sebbene i fan tendano a disprezzarli come categoria per il minimo spazio che hanno nella serie. In particolare, è annosa la questione sulla loro forza rispetto ai Cavalieri d’Oro, complicata da due frasi di Seiya che nel giro di pochi minuti prima dice che non sono affatto inferiori a questi ultimi e poi afferma che non sono paragonabili a loro. La tecnica base di Baian, il God Breath, è stato erroneamente chiamato God Bless nell’edizione italiana Starcomics del manga. All'epoca della prima pubblicazione su Weekly Shonen Jump, questo capitolo fu diviso in tre parti intitolate "Sangue d’Oro…!!", "Distruggete le sette colonne!" e "Il Soffio Divino".