SAINT SEIYA N°15

IL BRONZE CLOTH D’ORO

(L’ARMATURA DI BRONZO DAL COLORE D’ORO)

Personaggi Presenti: Seiya, Shun, Shiryu, Hyoga, Baian, Io di Scilla, Kiki, Tetis, Shaina.

Data: 3 aprile 1987

Lunghezza: 53 pagine

Baian non riesce a credere che i colpi di Seiya, un semplice Cavaliere di Bronzo, siano riusciti a ferirlo, ma Pegasus intende dimostrargli che non è stato un caso e sferra di nuovo il RyuseiKen. Sea Horse eregge nuovamente la sua barriera difensiva, solo per scoprire con orrore che i colpi di Seiya ora riescono non solo a superarla, ma anche a travolgerlo. Il Generale si chiede come possa la forza del nemico essere aumentata a tal punto, e soprattutto come sia potuto sopravvivere al Rising Billows. "E’ stato possibile grazie a questo cloth rinato!" risponde Seiya. Sbalordito, Baian vede che l’armatura del Cavaliere ha cambiato colore, ed ora risplende di bagliori dorati. "Il cloth di Pegasus sta risplendendo ed è diventato d’oro!" afferma incredulo. Seiya però non è sorpreso, in quanto ha capito la ragione di quella trasformazione: il sangue d’oro dei custodi del Grande Tempio, che ha elevato la sua armatura di bronzo ad un livello paragonabile alle sacre vesti dorate, grazie alla quale è sopravvissuto al God Breath ed al Rising Billows. Deciso a vincere per ringraziare i Cavalieri d’Oro di questo dono, Seiya lancia un altro RyuseiKen, travolgendo malamente Baian. Il Generale non capisce perché anche l’attacco del nemico sia diventato più potente, visto che non dovrebbe avere a che fare con l’armatura. Pegasus racconta allora di aver sconfitto in passato un uomo con una tecnica simile, Misty della Lucertola, che creava con le mani un muro d’aria a sua difesa. Baian fa lo stesso, muovendole quasi alla velocità della luce, e l’umidità sottomarina fa comparire cerchi d’acqua dove si infrangono i colpi. Concentrandone la forza, Seiya ha quindi abbattuto quella difesa, proprio come aveva fatto in passato con Misty. Baian ammette di averlo sottovalutato, ma dichiara comunque di essere in vantaggio grazie all’armatura che lo protegge, che porta il nome di Scale e che è simile ad un’armatura d’oro. Purtroppo per lui, un attimo dopo sulla corazza compaiono delle crepe, segno che i colpi di Seiya hanno causato più danni del previsto. In crisi, Baian sferra il God Breath, ma con suo enorme stupore Seiya lo ferma agevolmente, avendolo ormai visto numerose volte. Sea Horse decide allora di ricorrere al Rising Billows, ma in quel momento Seiya fa esplodere il suo cosmo, mutando nuovamente in oro la sua armatura, e sferra un potentissimo SuiseiKen, frantumando completamente la Scale e massacrando Baian. Morente, il Generare lo avverte però di una cosa: "E’ assolutamente impossibile per te distruggere quella colonna che sostiene l’Oceano Pacifico Settentrionale". Non credendogli, Pegasus colpisce il pilastro con il SuiseiKen, ma incredibilmente esso resiste senza nemmeno un graffio. Anche il RyuseiKen fallisce, e Seiya inizia a temere che persino sconfiggere i Generali possa non servire a niente per salvare Atena. Al tempio di Poseidone, Kiki, impaziente per il ritorno dei Cavalieri, deride Tetis che finora era rimasta lì con lui. La ragazza gli fa notare che non ha motivo di lasciarlo in vita e salta verso di lui per ucciderlo, frantumando facilmente le rocce che il bambino ha sollevato con la telecinesi per difendersi. A salvare Kiki è un arrivo inatteso: Shaina dell’Ofiuco, che porta con se uno scrigno d’oro lucente. Alla Colonna del Pacifico, Seiya è spossato ma tutti i sui tentativi sono stati vani ed il Pilastro è ancora in piedi senza il minimo danno. Stremato, Pegasus decide di tentare una mossa disperata e lanciarsi contro la Colonna per distruggerla a rischio della vita. In quel momento però sopraggiunge Kiki, e sulle sue spalle c’è lo scrigno d’oro portato da Shaina: lo scrigno della Bilancia. L’armatura d’oro, dono del vecchio maestro, compare davanti a loro e Seiya, memore delle parole di Shiryu alla settima casa, spiega a Kiki che non indosserà l’armatura, ma ne userà le armi per distruggere la Colonna. Come a conferma delle sue parole, lo scudo d’oro vola nelle sue mani e Seiya lo lancia a tutta forza contro la colonna. In un impatto tremendo l’arma torna nelle mani del ragazzo, e contemporaneamente la colonna, fino a quel momento indistruttibile, cade in pezzi. Per di più, il crollo causa un piccolo terremoto che fa abbassare il livello del mare, cosa che porterà anche le acque sulla terra a ritirarsi un po’. Seiya dice a Kiki di portare l’armatura agli altri, che nel frattempo hanno sentito il crollo e compreso che il loro amico è riuscito nella prima impresa. Anche Tetis, impegnata ad affrontare Shaina, sente con orrore il rumore del crollo. Attimi dopo, Seiya e Kiki raggiungono le ragazze. Pegasus, ringraziata Shaina per l’aiuto, corre verso l’Atlantico Meridionale e si separa da Kiki, mentre la Sacerdotessa dell’Ofiuco tiene impegnata Tetis impedendole di attaccare i due. Intanto, Shun ha raggiunto la colonna del Pacifico del Sud quando la catena di attacco avverte una minaccia. Immediatamente il ragazzo la lancia all’attacco, ma la figura che è comparsa davanti a lui è solo una fanciulla in preghiera. Allarmato, Shun ferma la catena, solo per vedere la fanciulla svanire per qualche istante. Quando ricompare, dal suo corpo emergono sei bestie fameliche che si avventano sul Cavaliere, obbligandolo a difendersi con la Rolling Defence. Soddisfatto, il Generale del Pacifico del Sud si fa avanti per combattere.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 15 Shot e n° 21 Granata.

La logica, questa sconosciuta: Seiya sottintende di aver superato le difese di Baian concentrando i colpi in un punto solo come fece con Misty, ma nello scorso capitolo il Generale aveva fermato con una mano sola il SuiseiKen che, in quanto colpo concentrato, avrebbe dovuto almeno ferirlo. Seiya non è minimamente sorpreso quando la sua armatura diventa d’oro, nonostante si tratti di un fatto abbastanza straordinario. In crisi, Baian dovrebbe colpire con la tecnica più potente invece di tentare ancora il God Breath. Come fa Shaina ad arrivare proprio al tempio di Poseidone? Mentre Seiya ha raggiunto la colonna del Pacifico del Nord e sconfitto Baian, gli altri tre non hanno ancora nemmeno raggiunto le loro colonne nonostante siano tutte più vicine rispetto a quella di Pegasus. In particolare, Seiya ha il tempo di andare, vincere e tornare dal Pacifico del Nord prima che Shun arrivi al più vicino Pacifico del Sud. Per tornare al Mediterraneo, Seiya dovrebbe inoltre aver attraversato l’Atlantico del Sud verso cui invece poi si dirige.

Note: "Il cloth di Pegasus sta risplendendo ed è diventato d’oro!". 6.5, un capitolo discreto, colpevole soprattutto di liquidare troppo in fretta Baian, sostanzialmente sconfitto in maniera totale dopo aver messo a segno pochissimi colpi. La magra figura del Generale è in particolare responsabile, insieme alle contraddittorie frasi di Pegasus, della scarsa reputazione dei Generali di Nettuno tra i fan. Apprezzabile invece l’idea dell’armatura della Bilancia, e ancora di più quella delle armature di bronzo dorate, uno dei principali colpi di scena della saga di Poseidone. Lo scontro tra Pegasus e Misty avvenne nel numero 5, ed è uno dei rarissimi riferimenti alla saga dei Cavalieri d’Argento che, specie nel manga, vennero tirati via abbastanza in fretta. In molti hanno interpretato il paragone come un’affermazione che la forza di Baian sia simile a quella di Misty, mentre è chiaro che la similitudine è solo nella tipologia di tecnica, basata su un muro d’aria. Sebbene non venga mai evidenziato con enfasi, è ovvio che nel regno di Nettuno c’è una forte umidità, e così il muro d’aria di Baian quando viene colpito crea dei cerchi d’acqua, che probabilmente sarebbero assenti in superfice. Il fatto che il Generale riesca ad eseguire la tecnica in un’ambiente così sfavorevole sottolinea tra l’altro la sua superiorità su Misty, che invece proprio in acqua era impotente. D’altra parte, pare eccessiva la frase di Pegasus secondo cui con la vecchia armatura sarebbe morto al primo God Breath, specie visto che quell’armatura aveva resistito ai colpi dei Cavalieri d’Oro e che istanti dopo Seiya definisce Baian inferiore a questi ultimi. E’ però possibile che faccia riferimento all’armatura prima della riparazione di Mu alla prima casa, quando il Cavaliere d’Ariete avvertì lui e gli altri che le loro corazze sarebbero andate subito in pezzi. Anche la scena seguente, in cui Seiya ferma con le mani il God Breath è un riferimento al duello con Misty, quando fece lo stesso con il Marble Tripper. Kiki ricorda di essere stato l’apprendista di Mu, e di non essere riuscito a diventare un Cavaliere. Considerata la giovane età deve aver rinunciato abbastanza presto, anche se più volte nella saga mostrerà il valore e lo spirito di sacrificio di un Cavaliere. Le ragioni che lo spinsero ad abbandonare, o a fallire, non saranno mai rivelate. Per la prima volta Pegasus pensa di gettarsi contro un ostacolo per distruggerlo con il proprio corpo: alla fine lo farà contro la Colonna Portante, e considererà di nuovo la cosa nella saga di Hades, al Muro del Pianto. Stavolta invece viene fermato da Kiki, che ha con se l’armatura di Libra, i cui segreti Seiya ha appreso nel numero 10 da Shiryu. Non è chiaro perché proprio lo scudo voli nelle sue mani, visto che qualsiasi arma dovrebbe andar bene. Dopo il crollo vediamo una mappa del regno di Nettuno aggiornata con le posizioni dei personaggi: Shun è il più vicino alla sua colonan, e infatti combatte per secondo. Shiryu è leggermente più indietro e lotterà per terzo, e Hyoga, ancora più indietro, per ultimo. Da notare però che in ogni caso la differenza è di pochi passi appena, mentre ogni scontro inizia solo dopo il termine del precedente, quindi la mappa non va presa troppo alla lettera. All'epoca della prima pubblicazione su Weekly Shonen Jump, questo capitolo fu diviso in tre parti intitolate "L’armatura di Bronzo dal colore oro!", "Un inviato del Vecchio Maestro" e "Il mistero dei due visi della Colonna".