SAINT SEIYA N°18

SCOCCA LA FRECCIA D’ORO!

(SCAGLIA LA FRECCIA D’ORO!)

Personaggi Presenti: Seiya, Shiryu, Hyoga, Shun, Ikki, Kanon, Shaina, Poseidone, Kiki, Sorrento, Mu, Aioria, Shaka, Milo, Aldebaran.

Data: 3 aprile 1987

Lunghezza: 43 pagine

Libero da Capo Sounion, Sea Dragon gioisce per l’imminente trionfo, ma in quel momento vede Saga rimproverarlo ed il suo corpo sfaldarsi, come se quella fosse la vendetta degli Dei. In realtà quest'ultima scena era opera del Phoenix GenmaKen di Ikki, ma tutto il resto era realtà, ed ora il cavaliere di Atena sa come tutto ebbe inizio. Il piano di Kanon è di sfruttare Poseidone per dominare sulle terre e sui mari. Ripresosi dal GenmaKen, Kanon riprende il duello con Ikki, forte di un errore appena commesso dal nemico: non averlo ucciso quando ne aveva la possibilità. Al Santuario intanto i Cavalieri d’Oro vedono una seconda meteora partire, stavolta dall’undicesima casa: è l’armatura di Acquarius, inviata dallo spirito di Camus in aiuto dei giovani Cavalieri. Al tempio di Poseidone, Shaina esorta Seiya a provare ancora con la freccia, assicurandolo che lei continuerà a fargli da scudo, e poi, pur rischiando di rendere ancora più grave la propria ferita, si estrae il dardo e lo porge al cavaliere. Il ragazzo stavolta esita, ma il coraggio di Shaina lo convince a tendere di nuovo l'arco. Poseidone critica la scelta del nemico, ma Seiya lancia di nuovo la freccia d'oro, purtroppo sempre col medesimo risultato. Per proteggere Shaina però Seiya l'abbraccia e si volta, in modo da esporre la propria schiena al pericolo. "Grazie per il tuo aiuto, Shaina, ma non posso proteggermi usando una donna come scudo…" dichiara prima di stringerla a se e chiudere gli occhi. Stavolta però è Dragone a proteggere l'amico col proprio corpo, ricevendo la freccia in pieno torace sotto lo sguardo sorpreso di Poseidone. Seiya e Shaina sono stupiti dal gesto del compagno, ma Shiryu, grondando sangue, estrae la freccia del petto e spiega "Noi uomini non possiamo permetterci di usare una donna come scudo" Anche Hyoga è d'accordo e si rialza a sua volta, affiancando Shiryu davanti a Seiya ed esortando il cavaliere a tentare ancora la freccia mentre loro gli faranno da scudo. "Anch'io mi renderò utile" dichiara in quel momento una terza voce, e barcollando Andromeda entra nel tempio e si dirige dagli amici, pronto anche lui a difendere Seiya. Colpito dal loro coraggio, Pegasus decide finalmente di ritentare, anche se questo vuol dire mettere in pericolo uno dei suoi amici. Supplicando Aiolos perché guidi la sua mano, Seiya lancia per l'ultima volta la freccia, stavolta protetta dai cosmi uniti dei quattro cavalieri. Contro tale potere persino Poseidone è impotente, e così la freccia lo raggiunge, facendogli volare via la maschera e ferendolo superficialmente alla fronte. Un rivolo di sangue scorre sul volto del Dio, che barcolla incredulo mentre il suo cosmo scompare. Seiya capisce che Julian è tornato un normale essere umano, ed approfittando del momento favorevole i Cavalieri corrono verso di lui e lo oltrepassano, in modo da avere la via libera per la Main Breadwinner. Dietro di loro, Julian inizia a ricordare gli eventi che lo hanno condotto nel regno sottomarino, ma poi anche qualcos’altro gli torna alla mente. Mentre in un bagliore il suo cosmo inizia ad aumentare vertiginosamente, il ragazzo impugna il suo tridente d'oro dichiarando di non essere più semplicemente Julian Solo. "Io sono il re dei mari, Poseidone!" afferma, mentre il suo cosmo immenso pervade l'intero regno sottomarino. Alla colonna del Nord Atlantico, Kanon, ancora impegnato nel duello con Ikki, capisce che i cavalieri hanno risvegliato completamente Poseidone, e quindi il suo piano di conquista è definitivamente fallito. Ikki è spaventato dalle dimensioni di quel cosmo, e Kanon conferma "La terra verrà sicuramente distrutta!". "Questo pone fine al tuo desiderio, vero?" afferma in quel momento qualcuno, e Kanon vede arrivare Kiki e Sorrento, finalmente a conoscenza dei piani del compagno. Sorrento dice a Kiki di dare a Ikki lo scudo d'oro, poi, alle domande di Kanon, risponde che tutto ciò non è avvenuto per il volere di Poseidone ma solo per quello di Kanon stesso, e quindi è meglio che tutto crolli. Contento della scelta di Sorrento, Ikki lancia lo scudo contro la colonna, che crolla in frantumi, poi chiede a Kanon come sia possibile fermare Poseidone. Al tempio del Dio, Seiya e gli altri sentono il fragore del crollo della settima colonna e capiscono che ora possono salvare Saori, ma in quel momento in cosmo spaventoso li travolge alle spalle, atterrandoli. Solo Seiya riesce a rialzarsi, grazie all'armatura d'oro, e voltandosi vede Poseidone, di nuovo in piedi e con in mano il tridente. Seiya capisce che Julian non esiste più, ora c'è solo Poseidone, ma non ha la forza per contrastare il nemico, che sferra un nuovo assalto. Hyoga però intercetta il colpo ed esorta l'amico a proseguire mentre lui lo difenderà. Seiya esita e Poseidone attacca ancora, ma il nuovo assalto viene fermato dall'armatura dell'Acquario, giunta a difesa del ragazzo. L'armatura si dispone sul corpo del cavaliere del Cigno, ora nuovamente pronto a fronteggiare Poseidone.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 18 Shot e n° 26 Granata.

La logica, uesta sconosciuta: Tecnicamente parlando, Shiryu non avrebbe motivo di proteggere Pegasus visto che lo schienale dell'armatura d'oro, intatto, dovrebbe evitare ferite mortali. Come mai il cosmo di Shaina non avvolge la freccia come quelli dei quattro Cavalieri? L’arco di Sagitter scompare nel nulla da una tavola all’altra. A giudicare dall'angolatura, la freccia non dovrebbe solo far volare via la maschera di Poseidone, ma trafiggergli la fronte. Kanon e Phoenix, alla colonna atlantica, percepiscono chiaramente il cosmo di Poseidone, ma Seiya e gli altri, che sono a pochi metri da lui, sembrano non accorgersene finché non vengono colpiti. Kiki toglie con facilità lo scudo d'oro dallo scrigno e lo lancia a Phoenix, ma in passato l'armatura aveva deciso da sola quale arma far usare ai vari cavalieri. Hyoga indossa l'armatura d'oro sopra i frammenti della vecchia armatura di bronzo. Rispetto all'armatura di Sagitter, quella dell'Acquario impiega tantissimo tempo a raggiungere il Regno Sottomarino.

Note: "Vai, freccia d’oro!". 8. Uno dei migliori capitoli della serie di Poseidone, che tratta il tema dell'amicizia e del sacrificio, mostrando ancora una volta quanto questi quattro amici siano legati e pronti a qualsiasi sofferenza pur di salvare la loro Dea Atena. Come già ad Atene infatti, i Cavalieri mostrano che la loro vera forza non sono le armature o i colpi segreti, ma l'amicizia che li unisce, insieme alla speranza per un mondo migliore. Kanon fa riferimento ai timori di Tetis, più volte espressi nel numero 14 e risultati nel tentativo di rapimento durante la visita di Saori in Grecia. Poco dopo, sempre Kanon conferma che Ikki ha trattenuto la forza del GenmaKen per timore di distruggere la mente del nemico e non riuscire a scoprire tutto quel che era necessario sapere. La freccia trafigge Shiryu al centro del petto, e probabilmente lo sterno le impedisce di andare troppo in profondità e ferire il cuore o i polmoni. Sconfitto Sorrento, Shun si è recato di nuovo al Mediterraneo, raggiungendolo a tempo di record nonostante le ferite. Shiryu, che nello scorso capitolo teneva gli occhi aperti pur non potendo vedere, ora li ha direttamente chiusi per tutto il tempo, ma riesce comunque a muoversi ed agire probabilmente basandosi sul cosmo e sugli altri sensi. Quando Julian per un po’ si risveglia, vediamo sullo sfondo tavole del numero 14 relative al suo incontro con Titis ed all’incoronazione. A giudicare dal punto di partenza, l'armatura dell'Acquario, e probabilmente anche le altre corazze sacre, sono state lasciate nelle rispettive case. Primo tra i Generali a sopravvivere ad una battaglia, anche se con la Scale in pezzi, Sorrento accompagna Kiki da Kanon. Non sono ben chiari i motivi di questo gesto, considerato che, fino all'ultima volta in cui lo abbiamo visto, il Generale era un nemico, nè sappiamo se sia sopravvissuto grazie alla sua forza o se Shun si sia trattenuto. Di certo Kiki è con lui di sua volontà, quindi è plausibile che, subita la Nebula Storm, Sorrento abbia deciso di dare ascolto alla nobiltà d'animo che Andromeda gli aveva visto dentro nel numero scorso ed ai suoi stessi dubbi nei confronti di Kanon (sempre nel numero 16). Da come parla, Sorrento sembra inoltre a conoscenza di quanto Kanon ha rivelato a Ikki la scorsa puntata, quindi potrebbe essere alla colonna dell'Atlantico da più tempo di quanto sembri. Lo scudo della Bilancia è la prima arma ad essere usata per abbattere ben due colonne, essendo servita anche a distruggere quella del Pacifico del Nord dopo la caduta di Sea Horse. Dopo Shiryu e Seiya, Hyoga diventa il terzo protagonista ad indossare un’armatura d’oro, in questo caso quella del maestro Camus. All'epoca della prima pubblicazione su Weekly Shonen Jump, questo capitolo fu diviso in due parti, intitolate "Scoccare senza esitare! " e "Il risveglio del vero imperatore del mare!".