SAINT SEIYA N°5

SILVER CLOTH! IL BELLISSIMO ASSASSINO

(IL CAVALIERE D'ARGENTO, BELLISSIMO ASSASSINO)

Personaggi Presenti: Ikki, Seiya, Shiryu, Shun, Hyoga, Mu, Kiki, Misty, Marin, Moses, Asterion, Babel.

Data: Notte tra venerdì 4 e sabato 5 Ottobre 1986.

Lunghezza: 48 pagine

Un cosmo terribilmente potente si avvicina al Monte Fuji, venendo percepito da Kiri e Mu, preoccupato per questo risvolto degli eventi che potrebbe portare alla morte di Seiya e gli altri. Pegasus intanto è sbalordito per le parole di Ikki, che prosegue dicendo che anche Shiryu, Hyoga e Shun sono legati loro da un legame di sangue. "Noi cento orfani raccolti sei anni fa allo scopo di far rivivere la leggenda dei Cavalieri… siamo fratelli nati da diverse madri, ma abbiamo un unico padre!" afferma con amarezza il Cavaliere della Fenice. Seiya, incredulo, chiede chi sia questa persona, ma Ikki risponde solo "E' l'uomo che tutti noi odiamo più di chiunque altro a questo mondo…". In quel momento, la terra inizia a tremare e la caverna frana. Seiya esorta Ikki a fuggire in salvo, ma quest'ultimo, ammettendo di essersi comportato da vigliacco, sembra intenzionato a restare indietro a morire. Pochi attimi dopo, quattro stelle cadenti si innalzano in cielo dal Monte Fuji, rapidamente seguite da altre quattro, precedendo di poco l'apparizione di un nuovo Cavaliere, avvolto in una scintillante armatura, che commenta sul quanto sia stato facile eliminarli. "Dovrebbero essere orgogliosi di essere stati uccisi da me! Da Misty, il Cavaliere d'Argento della costellazione della Lucertola!". Insieme a lui però c'è Marin, cui non sono sfuggite quelle stelle cadenti, segno che i Cavalieri sono fuggiti grazie al teletrasporto. Misty è sorpreso, perchè un potere del genere supera le normali capacità di un Cavaliere di Bronzo, e quindi significa che qualcuno li ha aiutati. Decide così di scoprire di chi si tratta, mentre Marin assicura di informare "Moses" e poi inseguirli a sua volta. In cielo, due delle stelle cadenti sono Kiki e Mu, che ha in braccio Seiya, privo di sensi. Rispondendo a Kiki, quest'ultimo spiega di aver salvato anche i Cavalieri Neri morenti, e che solo Ikki per qualche motivo non è stato preso dal teletrasporto. In quel momento, Kiki avverte un forte cosmo in avvicinamento, e così lui e Mu decidono di atterrare sulla spiaggia. Un attimo dopo, Misty compare di fronte a loro e, riconosciuto subito Mu, gli ordina di consegnare Seiya, aprendo un cratere al suolo con il dito per minacciarlo. Mu resta impassibile, ma Marin, appena sopraggiunta, ricorda a Misty che non è lui il loro nemico, e lo informa anche che Moses e gli altri stanno inseguendo Shiryu, Hyoga e Shun. "Allora puoi anche dare il colpo di grazia proprio al tuo allievo, Marin!" risponde Misty. Poco dopo, Seiya si sveglia sulla spiaggia, privo sia della propria armatura che dello scudo del Dragone e la Catena di Andromeda. Confuso, si guarda attorno, e si ritrova davanti Mu, Kiki, Marin e infine Misty, che gli impedisce di riabbracciare la sua maestra. Marin avverte Seiya che quell'uomo è Misty, un Cavaliere d'Argento mandato per ucciderlo, e contemporaneamente quest'ultimo lo atterra facilmente, schiacciandogli la testa sotto il piede, forte della differenza di potere tra Cavalieri di Bronzo e d'Argento. Misty gli offre di suicidarsi direttamente da solo, ma Seiya lo spinge via, dichiarando di voler combattere. Il Cavaliere d'Argento ride di questa determinazione, resa ancora più folle dal fatto che Seiya è ancora senza armatura, ma Mu interviene dicendo di potersi occupare lui di questa parte, e fa ricomparire la corazza di Pegasus, priva solo dell'elmo che è scomparso in un crepaccio. Misty non capisce perchè Mu si comporti in questo modo, dando inutili speranze ad un condannato a morte, ma ad ogni modo Seiya approfitta della situazione, attaccando subito con il suo RyuseiKen. Incredibilmente però, nemmeno uno dei suoi attacchi va a segno, come se Misty fosse protetto da un muro invalicabile. Il Cavaliere d'Argento ride dell'inferiorità del nemico, ma prima che possa contrattaccare, Marin si porta alle spalle di Seiya e gli trapassa il cuore con un pugno, uccidendolo. Misty si congratula con lei, voltandosi poi a chiedere spiegazioni a Mu per il suo comportamento. "A seconda della sua risposta, la lascio vivere o meno" minaccia. In quel momento, una colonna d'acqua immensa si innalza in mare, poi le acque si spaccano, lasciando uscire Moses della Balena, un altro Cavaliere d'Argento, che getta per terra il cadavere di Shiryu. "Seguendo i consigli di Marin, loro hanno seguito le prime quattro stelle cadenti" pensa Mu, soddisfatto dal risvolto della situazione, mentre compare un terzo Cavaliere, Asterion dei Cani da Caccia, con il cadavere di Shun. Infine, dal cielo cade il cadavere di Hyoga, seguito da un fuoco fatuo che si trasforma in Babel del Centauro, ultimo Cavaliere d'Argento del gruppo. Per mano loro, i Cavalieri di Bronzo sono stati giustiziati.

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Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 5 Shot e n° 8 Granata

La logica, questa sconosciuta: L'intera idea di Alman padre dei 100 orfani è un'esagerazione. Considerando che hanno tutti più o meno la stessa età, come potrebbe averli concepiti in un lasso di tempo talmente breve? Quando Mu e Kiki sono in volo, vediamo due stelle cadenti, ma non è chiaro se siano solo per loro e Pegasus. Se così fosse, allora solo tre Cavalieri Neri sarebbero stati teletrasportati, cosa peraltro confermata dall'assenza di Pegasus Nero nel prossimo capitolo, ma in questo caso i Cavalieri d'Argento dovrebbero inseguire le prime tre o le prime cinque comete, non le prime quattro. Mandare cinque Cavalieri d'Argento per ucciderne quattro di Bronzo, per di più freschi di scontro, sembra eccessivo da parte del Santuario. Quand'è che lo scudo del Dragone e la catena di Andromeda sono tornati ai legittimi proprietari?

Note: "Dovrebbero essere orgogliosi di essere stati uccisi da me! Da Misty, il Cavaliere d'Argento della costellazione della Lucertola!" Tutto sommato un bel capitolo, che riesce a spostare in avanti la trama introducendo i Cavalieri d'Argento senza far perdere il ritmo alla storia dopo il duello con Phoenix. Nota stonata, l'esagerazione che tutti i 100 orfani sarebbero fratelli, figli di Mitsumasa Kido (Alman di Thule), una trovata che non avrà alcuna reale utilità nell'economia della serie, al punto da essere ignorata nell'anime e dimenticata anche dal fumetto stesso andando avanti. Rivediamo Mur e Kiki, rimasti nelle caverne dopo aver accompagnato Sirio sul campo di battaglia. Il cosmo che percepiscono è ovviamente quello di Misty, inviato insieme a Marin, Babel, Asterion, Moses e, come vedremo, Shaina, Argor, Damian, Agape e Vesta per uccidere i Cavalieri di Bronzo e recuperare l'armatura d'oro. D'accordo con Marin, Mur usa i suoi poteri per teletrasportare anche i Cavalieri Neri moribondi, modificando leggermente il loro aspetto in modo da farli confondere con gli originali. Per la prima e unica volta, vediamo il teletrasporto reso come una specie di volo in cielo, invece che una semplice smaterializzazione. Sempre per la prima volta, viene mostrata l'armatura di Marin, meno coprente rispetto a quelle degli altri Cavalieri d'Argento. Osservando queste ultime, si nota come coprano una quantità maggiore del corpo rispetto alle armature di bronzo, proteggendo in particolare la gamba sotto il ginocchio. Misty e Moses, unici tra i Cavalieri d'Argento, indossano il mantello. Rispetto alla versione animata, Misty qui appare molto meno effeminato, e non indossa lucidalabbra o altri trucchi. La scena in cui Misty minaccia Mur è stata simpaticamente ripresa nel primo videogioco dei CdZ per PS2, dal titolo "Il Santuario". Qui, se si fa combattere i due in modalità sfida, Mur rivela finalmente la sua identità a Misty, sfidandolo a mettere in pratica le sue minacce, ed il Cavaliere d'Argento è spaventato nello scoprire che l'altro è un Cavaliere d'Oro. In effetti, Misty mostra di conoscere Mur come riparatore di armature, ma evidentemente ne ignora il vero titolo al Grande Tempio. Kiki teletrasporta i pezzi di armatura che Pegasus aveva perso dopo il duello con Pegasus Nero, con la sola eccezione dell'elmo, dato per perduto in un crepaccio. In realtà, la resa estetica di questo pezzo, simile ad un paio di cuffie più che ad un diadema, non aveva incontrato il favore dei lettori, e così Kurumada lo tolse di mezzo. Solo alle Dodici Case, Mur forgerà finalmente il diadema classico di Pegasus, che verrà poi modificato solo leggermente nelle versioni successive. Moses, Asterione e Babel fanno la loro comparsa circondati rispettivamente da flutti acquatici, stelle cadenti e fiamme, forse per simboleggiare tre dei quattro elementi. Misty, che ha fatto tremare il monte Fujy, potrebbe indicare la terra. All'epoca della prima pubblicazione su Weekly Shonen Jump, questo capitolo fu diviso in due parti, dal titolo "Il nuovo nemico" e "La sorpresa di Marin".