SAINT SEIYA N°6

COMBATTETE PER LA DEA ATENA

(COMBATTETE IN NOME D'ATHENA!)

Personaggi Presenti: Seiya, Shiryu, Shun, Hyoga, Saori, Shaina, Mitsumasa Kido, Aioros, Jamian.

Data: Sabato 5 Ottobre 1986.

Lunghezza: 59 pagine

Seiya, Shiryu, Hyoga e Shun sono sdraiati sulla spiaggia, circondati dai pezzi dell'armatura d'oro. Di Marin non c'è più traccia, ma ha lasciato sulla sabbia un messaggio per l'allievo, che recita "Seiya, proteggi Atena". I Cavalieri non capiscono il significato di quel messaggio, visto che l'esistenza stessa della Dea Atena è un mistero, e Seiya in particolare si è seccato di tutta la situazione. I ragazzi poi ripensano al sacrificio dei Cavalieri Neri, ed a Ikki, che secondo Hyoga è abbastanza forte da poter essere sopravvissuto alla frana del Monte Fuji, ma quando Shun prende l'armatura d'oro per riportarla finalmente indietro, Seiya gli dice di buttarla, perchè, come gli ha detto Misty, si tratta solo di un falso. Il ragazzo è colmo di amarezza e rabbia per il modo in cui tutti loro sono stati trattati "Tutto questo per colpa di Saori Kido della Fondazione Grado… anzi di quel maledetto vecchio che si chiama Mitsumasa Kido… chi credeva di essere quell'uomo? Era solo una persona orribile, capace di fare qualsiasi cosa sfruttando il suo potere e le sue risorse! […] Non posso immaginare che un uomo come quello sia nostro padre!". Queste parole sbalordiscono Shiryu e Shun, ma Hyoga, stupendo tutti, conferma che è la verità, perchè aveva già conosciuto suo padre 7 anni prima, quando era andato in Giappone per la prima volta. Nel viaggio, la sua nave aveva fatto naufragio e la madre era morta, ma ciononostante Mitsumasa non gli aveva mostrato alcun affetto, trattandolo come un orfano qualsiasi. Il ragazzo venne poi mandato in Siberia per l'addestramento, e visto che si trattava del posto dove dormiva sua madre, avrebbe voluto restare lì per sempre. I suoi piani vennero tuttavia disfatti da una lettera del Santuario, che gli ordinò di partecipare alle Galaxian Wars ed uccidere i Cavalieri che combattevano per motivi personali. Poi però, nel vedere gli altri combattere, iniziò a dubitare sulla sua missione, e alla fine queste esitazioni hanno reso anche lui un traditore agli occhi del Santuario. Hyoga prosegue ipotizzando che anche per Ikki dev'essere stato simile, l'odio di scoprire che Mitsumasa era suo padre, e che essendo morto era impossibile vendicarsi di lui direttamente, lo aveva spinto a voler distruggere tutto quel che aveva a che fare con lui, inclusi Shun e gli altri orfani, ed alla fine anche se stesso. Seiya afferma che vorrebbe liberarsi di tutto il sangue sporco di Mitsumasa che scorre nel suo corpo, ma Shiryu lo rassicura che non è più necessario "Sia tu che noi… durante queste battaglie abbiamo perso una gran quantità di sangue… Sicuramente il sangue di Mitsumasa Kido è fuoriuscito completamente!" afferma. "Abbiamo buttato via tutto quel sangue disgustoso… è come se fossimo rinati!" conferma Shun, e finalmente i quattro possono scoppiare in una risata liberatoria. A loro insaputa però, da lontano, Shaina li sta osservando. Più tardi, a sera inoltrata, i quattro tornano al Colosseo di Tokio, trovandolo però praticamente distrutto. Al suo interno, da sola, c'è Saori Kido, felice di rivederli sani e salvi, ma i Cavalieri dichiarano di essere tornati solo per completare la faccenda, e dopo aver buttato a terra i pezzi dell'armatura d'oro, si voltano per andare via per sempre, sordi ai richiami della ragazza. "Voi siete i guerrieri prescelti! La vostra vera battaglia inizia adesso!" tuona Saori, ma Seiya non vuole sentir ragioni, e rivela di sapere che Mitsumasa è loro padre. "Avete saputo il segreto della vostra nascita, vero? […] Ora anch'io vi rivelerò la verità! Su mio nonno… su di voi… e su di me!" afferma allora Saori, il cui scettro inizia a brillare, rivelando un cosmo enorme e sereno che sbalordisce i quattro. La fanciulla racconta che circa 13 anni prima, suo nonno era in viaggio ad Atene, quando tra le rovine del Partenone, trovò un guerriero ferito a morte, un Cavaliere, il cui nome era Aiolos, il Cavaliere d'Oro della Costellazione del Sagittario. Con se, Aiolos aveva uno scrigno d'oro ed una neonata in fasce. "Il male regna al Santuario, ed è apparso qualcuno che cerca di uccidere questa bambina… l'ho salvata rischiando la mia vita e l'ho portata sin qui… ma quasi tutti i Cavalieri d'Oro tranne me sono diventati seguaci di questa persona, non posso più fuggire. La prego, protegga questa bambina finchè non sarà cresciuta! Lei è la reincarnazione della Dea Atena, il messia mandato da Dio una volta ogni centinaia di anni, quando il male è più diffuso su questo mondo! Un giorno, intorno a questa Dea si riuniranno i ragazzi dotati di vero coraggio e vera forza… loro cercheranno di eliminare il male e proteggere la giustizia sulla Terra!" disse Aiolos, affidando a Mitsumasa la neonata e lo scrigno dell'armatura d'oro, da dare un giorno al più forte e valoroso tra i Cavalieri. Seiya, Shiryu, Hyoga e Shun sono sbalorditi: Saori è la reincarnazione della Dea Atena! Mentre un enorme numero di corvi vola attorno al Colosseo, i ragazzi osservano dubbiosi Saori, chiedendosi se quella storia sia vera o meno. Seiya in particolare non le crede, gridando che è solo un'altra menzogna, comprovata dal fatto che nemmeno i Cavalieri d'Argento volessero l'armatura d'oro. Saori gli risponde che un vero Cavaliere avrebbe dovuto percepire qualcosa provenire da quell'armatura, il che ricorda a Seiya quando la corazza si dispose a sua difesa contro Ikki, cosa che un falso non avrebbe mai potuto fare. Nonostante questi dubbi però, Seiya decide comunque di andarsene, deciso soltanto a ritrovare sua sorella, ed anche Shiryu, Shun e Hyoga voltano le spalle a Saori, che li caccia accusandoli di essere tutti dei vigliacchi. Usciti dal Colosseo, i Cavalieri discutono sulla situazione, e Shun è particolarmente preoccupato, anche in considerazione del messaggio di Marin, che forse era un invito a proteggere Saori Kido. In quel momento, i quattro avvertono un cosmo potente provenire dal Colosseo, e quando si precipitano all'interno trovano centinaia di corvi che stanno portando via Saori, svenuta, ed i pezzi dell'armatura d'oro. Usando la catena, le cards e lo scudo, Shun, Hyoga e Shiryu ne abbattono alcuni, recuperando l'armatura, ma Saori è ancora in pericolo. Shiryu dice a Seiya di andare ad aiutarla, se non altro come atto umanitario, ed il ragazzo, un pò di malavoglia, obbedisce, lanciandosi all'inseguimento. Attimi dopo, i tre finiscono di abbattere i corvi con l'armatura, chiedendosi come sia possibile che li abbiano attaccati. Hyoga ricorda di aver sentito parlare di un Cavaliere d'Argento capace di usare quegli animali come armi in battaglia, e questo porta i ragazzi a ipotizzare che il gruppo di Misty non fosse l'unico inviato in Giappone. Questo spiegherebbe le condizioni del Colosseo, ma se fosse vero allora Seiya sarebbe a sua volta in pericolo. Tra le montagne, i corvi ritornano dal loro padrone, un Cavaliere d'Argento che ha ricevuto l'ordine di rapire Saori, ma Seiya li raggiunge prima che possa portare via la fanciulla, ancora priva di sensi. Il Cavaliere, Jamian della costellazione del Corvo, è sbalordito nell'apprendere che Misty e gli altri sono stati uccisi, ma si prepara comunque allo scontro, aizzando i corvi contro Seiya. Quest'ultimo ne abbatte diversi con il Ryuseiken, ma quando crede di aver vinto, si accorge che le loro piume lo stanno seppellendo, attaccandosi all'armatura e coprendolo completamente, al punto da obbligarlo in ginocchio senza fiato. Questo è il colpo segreto di Jamian, che conclude sferrando il Black Wing Shaft, un calcio con cui travolge il nemico. L'uomo poi ordina ai corvi di portare via Saori, ma quando sta per andare a sua volta, si accorge che Seiya è ancora vivo, e lo tempesta di calci per finirlo. Allo stremo delle forze, Pegasus continua a resistere e fa bruciare il suo cosmo al massimo, liberandosi con un'esplosione dalle piume che lo coprivano e travolgendo Jamian, per poi lanciarsi all'inseguimento di Saori. I corvi però sono troppo lontani, e Seiya è obbligato a rischiare il tutto per tutto, abbattendo gli uccelli che la imprigionano e afferrando la fanciulla al volo, sbattendo violentemente contro la parete rocciosa. Il suo sforzo disperato va a buon fine, anche se per l'impatto Seiya si spezza il braccio destro. Il ragazzo decide quindi di andare via, rimandando ad un'altra volta lo scontro con Jamian, ma si ritrova improvvisamente davanti un nuovo nemico: Shaina, il Cavaliere dell'Ofiuco, che stavolta indossa a sua volta la propria armatura. In trappola tra due Cavalieri d'Argento, Pegasus non ha molte vie di fuga, perchè da una parte c'è la parete rocciosa, dall'altra un precipizio di oltre 300 metri. In quel momento critico, Saori si risveglia, e sorridendo al Cavaliere promette di affidarsi completamente a lui. Deciso a rischiare ancora una volta il tutto per tutto, Seiya ricambia il sorriso e si getta nel precipizio.

Glossario: Black Wing Shaft: Raggio dell'Ala Nera (Ala Nera di Damian).

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 6 Shot e n° 9 Granata

La logica, questa sconosciuta: Da dove sono spuntati i pezzi dell'armatura d'oro? Nonostante tutto, le reazioni di Ikki e Seiya alla notizia che Mitsumasa è loro padre continuano a sembrare eccessive. La catena di Andromeda dovrebbe percepire la presenza di Shaina sulla spiaggia. Non si capisce da dove vengano fuori i fili con cui i corvi avvolgono Saori, o come abbia fatto la ragazza a perdere i sensi e dove sia finito il suo scettro. Alcuni pezzi di armatura d'oro sono troppo spessi perchè i corvi possano reggerli nel becco.

Note: "Saori Kido è la reincarnazione di Atena?!" Un capitolo particolarmente lungo, che pur soffermandosi troppo sul disprezzo dei Cavalieri verso Mitsumasa e Saori, riesce comunque a dare una grande quantità di informazioni senza diventare troppo pesante, inserendo anche uno scontro al momento giusto. Da notare che questo capitolo in origine era di quasi 90 pagine: il prossimo, dal titolo "Era proprio come una stella cadente" esiste solo nell'edizione Granata, e corrisponde in realtà alle ultime 35 pagine di questo, probabilmente separate per motivi di spazio. Nel fare le analisi, ho lasciato la divisione in modo da rendere tutto più chiaro a chi conosce soltanto la versione Granata. Dopo aver sconfitto Asterione, Marin ha lasciato sulla sabbia la scritta "Seiya, proteggi Atena", mostrando di conoscere la verità su Saori Kido. È molto probabile che l'abbia appresa da Mur, uno dei pochi ad esserne a conoscenza. Dopo la sua partenza, Hyoga, Shun e Shiryu hanno ritrovato Seiya, verosimilmente seguendo la traccia del suo cosmo, e notiamo anche che lo scudo del Dragone e la Catena di andromeda sono tornati al loro posto. Più avanti, Sirio stacca di nuovo lo scudo, separandolo dal resto del bracciale, cui è attaccato da quattro perni a pressione, e usandolo come freesbee contro i corvi, mentre Cristal tira di nuovo fuori le card del Cigno, usandole come improbabile arma a distanza. Una buona parte del passato di Cristal viene rivelata, tra cui il contenuto di quella lettera che gli era stata mandata dal Santuario nel numero 2. Nello stesso volume, dopo aver visto Sirio e Pegasus rischiare la vita pur di vincere, Cristal aveva capito che non combattevano solo per ragioni personali, decidendo di disobbedire all'ordine di ucciderli. Il viaggio di Hyoga verso il Giappone è avvenuto 7 anni prima, il che conferma che è trascorso circa un anno da quando gli orfani sono stati raccolti a quando sono partiti per l'addestramento. Il ragazzo dice che Mitsumasa "si è servito" anche di donne di altri paesi, il che sembrerebbe suggerire che sua madre e le altre non fossero consezienti, ma questo verrà poi smentito più avanti nella serie, quando in un altro flashback lei dimostrerà di ammirare profondamente l'uomo. I cavalieri deducono anche le ragioni dell'odio di Ikki, già rivelate in un flashback del numero 5, ed ipotizzano che alla fine il ragazzo volesse uccidere anche se stesso, cosa che non sarà mai confermata o smentita. A dire a Pegasus che l'armatura d'oro fosse un falso era stato Misty, probabilmente ingannato dal suo aspetto diverso rispetto a quello tradizionale. Rivediamo Saori, assente dal numero 3, e Shaina, che mancava addirittura dal primo, e che ora mostra la sua armatura, simile a quella di Marin in quanto poco coprente pur essendo d'Argento. Il rapporto fortemente contrastato tra Saori ed i Cavalieri è una particolarità della prima parte del manga, e rispecchia un pò un trend comune nei fumetti giapponesi anni '80, in cui le figure autoritarie nascondevano i loro sentimenti dietro una maschera di freddezza e distacco per poter eseguire al meglio il loro ruolo. L'anime ammorbidì la cosa, facendo avvicinare Isabel ai Cavalieri già nei giorni subito seguenti il furto dell'armatura d'oro. Saori, che conosceva la verità sulla nascita dei Cavalieri, racconta la sua storia, permettendoci di vedere per la prima volta Aioros del Sagittario, il guerriero che si sacrificò per salvarle la vita. Le sue ferite saranno in futuro largamente attribuite a Gemini e Capricorn, anche se pure Virgo, in Episode G, accenna ad avere svolto un qualche ruolo quella notte. Il "quasi" di Aioros probabilmente si riferisce a Mu, Libra e forse Aiolia, gli unici Cavalieri d'Oro non ingannati dal Sacerdote. Capace di controllare i corvi, Jamian li usa come spie e come arma, adoperando le loro piume per il suo colpo segreto Black Wing Shaft. Anche se non viene mai detto esplicitamente, è abbastanza chiaro che li controlli tramite il cosmo. All'epoca della prima pubblicazione su Weekly Shonen Jump, questo capitolo fu diviso in due parti (cinque considerando anche quelle del prossimo), intitolate "Il vero impatto!" e "Un nuovo assassino!"