SAINT SEIYA EPISODE G N°10

L'UOMO DELLE DOLCI FRAGRANZE

Personaggi Presenti: Aioria, Iperione, Ceo, Aphrodite, soldati dei Titani.

Data: Incerto, probabilmente 28 Aprile 1979.

Lunghezza: 2 pagine a colori, 42 pagine in b/n.

Al Labirinto, Ceo e Iperione avvertono l'arrivo di Aioria nel loro mondo. Iperione in particolare decide di affrontarlo, per indebolirlo in vista dello scontro con Crono, per proteggere i soldati che in questo momento stanno combattendo con lui e per chiudere il conto che avevano in sospeso dal loro primo incontro in Grecia. Indossata una maschera che gli copre interamente il volto, il Dio si avvia al campo di battaglia. Intanto, i soldati sono timorosi delle fauci del leone, che ha appena dichiarato di volerli sterminare tutti, ma d'altra parte sanno che, sconfitto lui, potranno finalmente tornare a vivere sulla Terra, dopo millenni di prigionia, e questo li spinge a non arrendersi nonostante la precarietà della loro situazione. In quel momento, un vortice nero emerge tra Aioria e l'esercito, e da esso emerge Iperione, la cui presenza rincuora i soldati. Iperione dà il benvenuto al cavaliere nel loro mondo, annunciandogli che, per ricondurre Crono sulla terra, lui dovrà morire, e che tutto è stato organizzato per questo scopo. Poco interessato alle sue parole, Aioria nota con preoccupazione che anche il volto del nemico adesso è protetto, ma poi la sua attenzione è catturata da un gesto del Dio, nella cui mano compare un'enorme spada nera, la cui lama è coperta da scintillanti lettere greche. Con un solo fendente, Iperione spinge indietro Aioria, che non riesce a contrastare la sua forza, molto superiore rispetto al loro ultimo duello. Stavolta infatti Iperione è motivato dal dover proteggere chi crede in lui, proprio come era stato per Aioria in Grecia, e questo sembra renderlo inarrestabile. Il Titano chiede chi sia nel torto, se lui ed i suoi fratelli o Aioria e gli Dei di Grecia, ma è una domanda retorica perchè contemporaneamente dalla sua spada genera un tornado nero, il Gurthang Vortex, che spazza via il nemico. I soldati guardano con ammirazione il Dio che ha sconfitto il loro nemico e gli si inchinano davanti pieni di rispetto. Toltosi la maschera, Iperione li esorta a non temere i cavalieri perchè il loro cosmo non è meno virtuoso di quello dei nemici, nè tantomeno loro sono nel torto a desiderare un avvenire migliore. Se anche dovessero morire, le loro anime non sprofonderanno nell'Ade, perchè qualsiasi Dio non potrà negare benevolenza a uomini così valorosi. In quel momento, un fulmine sfreccia verso Iperione, che lo para facilmente con la spada. Con sommo stupore dei soldati, Aioria si rialza e torna di nuovo all'attacco, ricordando che anche il futuro di Lythos è in gioco, ma Iperione ribatte ricordando che anche tra le loro genti ci sono dei bambini, e che proprio perchè entrambi sono certi di essere nel giusto questa guerra è inevitabile. Dopo aver faticosamente parato un fendente del nemico con il dorso del braccio, Aioria gli chiede allora di porre fine alle ostilità, promettendo che medierà per loro sulla Terra, facendosi portavoce del loro dolore per permettergli di vivere in pace insieme agli esseri umani. Iperione ed i soldati sono colpiti dalle parole del nemico, ma il Dio le reputa troppo ingenue e continua a colpirlo con la spada, facendolo sanguinare più volte. Nel corso del combattimento, Iperione spiega anche che Aioria dovrà raggiungere la cima del Labirinto, superando tutte le difficoltà che troverà sulla sua strada per arrivare fino a Crono, impresa che sembra impossibile viste le scarse condizioni in cui versa. Inoltre, la fierezza di essere Dei permette ai Titani di agire senza esitazioni, forti anche del rispetto del loro popolo, mentre Aioria continua a non essere altrettanto rispettoso e a non inchinarsi di fronte a chi gli è superiore. Colpendo nuovamente il nemico, Iperione cerca di fargli capire cosa sia lo sgomento che si prova di fronte ad un essere superiore, ma Aioria gli risponde che, pur non conoscendo quell'emozione, sa bene cosa sia il terrore, perchè lo prova quando teme di perdere una persona cara. Per non dover mai più vivere in quello stato, è deciso a diventare sempre più forte, in modo da poter proteggere al meglio coloro che ama. Abbandonando il campo di battaglia in un vortice nero, Iperione ammira il cosmo di Aioria, ma lo avverte che anche i suoi soldati combattono conoscendo il terrore perchè sono stati privati del diritto di vivere umanamente. Non appena il Dio è scomparso, i guerrieri si avventano contro il cavaliere, ormai troppo malconcio per contrastarli, ma in quel momento compaiono dei rovi coperti di rose bianche, che fermano il loro cammino. Camminando sulle rose come su un candido tappeto, un'altra figura entra sul campo di battaglia, circondata da un cosmo enorme: Aphrodite dei Pesci, deciso ad usare il sangue del nemico per tingere i suoi fiori di un rosso scarlatto.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 20 Manga Planet.

La logica, questa sconosciuta: La strategia dei Titani non ha molto senso. Hanno bisogno che Ioria raggiunga Crono, ma cercano in tutti i modi di ucciderlo prima che arrivi in cima al Labirinto quando avrebbero potuto semplicemente trasportarlo direttamente lì loro. Ovviamente viene fatto per ragione di trama, in modo da obbligare i Cavalieri d'Oro a superare i vari templi divini, ma in termini di logica interna non sta del tutto in piedi.

Note: "Proprio come tu hai il dovere di proteggere la terra, anche noi abbiamo qualcuno da difendere". Un capitolo che fa riflettere, e che per molti versi ricorda la serie di Asgard dell'anime, dove i nemici dei protagonisti sentono di essere nel giusto quanto i protagonisti stessi, e combattono per una grande causa. Iperione, che finora era apparso come un Dio interessato solo ad eliminare colui che considera inferiori, ora viene mostrato come un vero comandante, capace di proteggere ed incoraggiare i propri soldati, e di lottare per il loro avvenire e per quello delle loro famiglie. Non va comunque ignorato il fatto che, dal suo punto di vista, gli esseri umani debbano inchinarsi rispettosamente di fronte agli Dei, segno che, pur ammirandoli, non li considera mai suoi pari. Curiosamente, questo lo rende molto simile ad un personaggio della letteratura italiana, il fratello di Don Rodrigo negli ultimi capitoli dei Promessi Sposi, che aiuta i protagonisti ma non ritiene adeguato mangiare insieme a loro, anche se quasi sicuramente è solo una coincidenza. Il conto in sospeso di cui Iperione parla è ovviamente quello del numero 2, in cui affrontò Ioria per vari capitoli, prima di ritirarsi in segno di rispetto. Ironicamente, allora il Dio aveva criticato il cavaliere perchè era andato in combattimento senza elmo, ma ora scopriamo che anche lui era sceso in campo senza la maschera, forse perchè non riteneva possibile essere ferito al viso. Iperione mostra inoltre una nuova arma, lo spadone che verosimilmente è associato alla sua Soma. In realtà nel numero 2 era stato stabilito che le Soma sono loro stesse delle armi, quando in forma di totem, ed Iperione ne aveva persino mostrato il potere ferendo Ioria, ma la cosa è stata parzialmente contraddetta nel numero 9, quando Oceano ha tirato fuori due daghe corte. Verosimilmente spada e daghe sono solo parti della Soma, ma la cosa non è del tutto chiara al momento. Ad ogni modo, grazie alla spada Iperione può usare una nuova tecnica, il Gurthang Vortex. Il nome non è casuale ma viene dalla letteratura fantasy. Nel Silmarillion, uno dei libri di J. Tolkien, Gurthang era il nome di una spada nera forgiata dagli elfi oscuri. Per tutto il corso del duello Iperione praticamente gioca con Ioria, facendone quel che vuole. Questo sembra dovuto principalmente a due fattori: la stanchezza del cavaliere e le maggiori motivazioni del Dio. Verosimilmente, una volta sulla Terra i soldati dei Titani e le loro famiglie sarebbero immuni al potere della Sabbia Adamantina, la clessidra con cui Crono sta facendo regredire il mondo. L'arrivo di Fish indica che Camus non ha ancora sigillato di nuovo il Portale a Grevena. Il cavaliere della dodicesima casa mostra un nuovo potere, quello di poter far crescere degli enormi rovi, con cui fermare, e se necessario attaccare, i nemici. Il fatto che proprio lui intervenga in aiuto di Ioria è un pò una sorpresa, anche se finora era l'unico cavaliere d'oro insieme a Libra a non aver combattuto neppure una schermaglia, e le ragioni della sua presenza saranno spiegate nel prossimo capitolo e, retroattivamente, nello speciale del numero 11. Originariamente le prime due pagine di questo capitolo erano a colori, ma nella versione a volume Giapponese ed in quella italiana sono state convertine in b/n.