SAINT SEIYA EPISODE G N°11

COLUI CHE EREDITA IL COSMO

Personaggi Presenti: Aioria, Ponto, Libra, Mur, Aldebaran, Shaka, Milo, Shura, Camus, Grande Sacerdote, Seiya, Cassios, Shiryu, Shun.

Data: Pagina 1-32: incerto, probabilmente 28 Aprile 1979; Pagina 33-40: circa 18 Ottobre 1986.

Lunghezza: 40 pagine in b/n.

Ponto è sbalordito dall'impresa di Aioria, non più semplice essere umano ma vero Leone d'oro. Superando la velocità della luce, il cavaliere è riuscito finalmente a colpirlo, facendolo vacillare. Lo sforzo però si fa sentire, le braccia e le gambe del cavaliere quasi si spezzano per la tremenda pressione cui sono state sottoposte muovendosi ad una velocità così elevata, ed il ragazzo urla dal dolore, crollando a terra. Memore della promessa fatta a Lythos, Aioria lotta per rialzarsi, ma alle sue spalle si innalza la tetra figura di Ponto, completamente trasfigurato dopo il colpo subito. Il combattimento con Aioria infatti lo sta esaltando al massimo, facendogli ribollire il sangue, ed il Dio sferra la propria oscurità contro il cavaliere, ormai allo stremo. Consapevole che le speranze di vittoria sono minime, Aioria tenta disperatamente di usare le proprie zanne per ribattere il colpo mortale di Ponto, ma all'ultimo momento lo scudo di Libra si frappone tra i due combattenti, proteggendo il leone. Entrambi si chiedono chi sia stato a manovrarlo, e la risposta giunge inattesa: Dauko di Libra, giovane e con indosso l'armatura della Bilancia, è giunto in soccorso di Aioria. Dalla Cina, l'anziano maestro spiega di non potersi muovere dal luogo in cui si trova, ma di aver voluto comunque aiutare Aioria, inviandogli l'armatura di Libra e proiettando un'immagine di se stesso grazie al cosmo. Ponto ride di quell'espediente, dichiarando che una semplice illusione non basterà mai a sconfiggerlo, ma Dauko, nel proteggere se stesso e Aioria con lo scudo, ribatte che gli esseri umani hanno la grande forza di saper difendere i propri compagni: "Chi si batte rischiando la vita per un amico, chi sfodera le zanne per proteggere gli altri, chi serba una spada nel cosmo del proprio cuore e chi è capace di rendere la propria vita uno scudo a difesa del prossimo, sono solo gli uomini!". Queste parole colpiscono Aioria, ma non Ponto, interessato solo a continuare il combattimento con il cavaliere della quinta casa. Consapevole che al prossimo assalto del Dio l'illusione svanirà, Dauko esorta Aioria a credere negli umani sentimenti, nobili, forti ed eterni. Dauko poi scompare, lasciando solo l'armatura di Libra, ma le sue ultime parole riecheggiano ancora nell'aria "Aioria, ciò di cui hai bisogno è avere fiducia nei tuoi amici". Questa frase giunge telepaticamente fino al Jamir, dove è raccolta dal Grande Mur, che veste di nuovo l'armatura d'Ariete. Fiducioso nel legame che unisce i cavalieri d'oro, Mur fa appello a tutti i custodi dorati affinchè aiutino Aioria, e perchè gli dimostrino "Che coloro che combattono a rischio della vita hanno sempre degli amici disposti a sacrificarsi insieme a loro". In un lampo di luce, i cavalieri che hanno risposto all'appello compaiono davanti al leone, teletrasportati dai poteri di Mur: Shura, Shaka, Camus, Aldebaran e Milo sono pronti ad aiutare l'amico. Aioria è sorpreso dalla loro presenza, ma gli altri gli ricordano le promesse fatte in precedenza, le questioni lasciate in sospeso con i Titani, la missione dei cavalieri d'oro di proteggere la Terra ed il desiderio di aiutare un amico. Vedendo Ponto ergersi ancora minaccioso, Scorpio incita i compagni contro di lui, ed il Dio si prepara ad attaccare a sua volta, certo della vittoria. In quel momento però la voce di Gemini lo raggiunge telepaticamente, ricordandogli il piano originario di far affrontare i Cavalieri d'Oro contro i Titani, e suggerendogli di non intervenire ulteriormente. A malincuore, Ponto si rasserena, accettando di seguire il corso del destino, ed inizia a svanire. Prima di farlo però, lascia un monito ai nemici "Ascoltami bene, Aioria: una volta sfiorato dalla Dunamis, il tuo cosmo sprofonderà nelle tenebre. Tale è il destino nel tuo cosmo scolpito. E' un futuro prossimo ed inevitabile: tu contrasterai la giustizia. E anche voi cavalieri d'oro, che avete osato levare il pugno contro un Dio, riceverete il castino divino. Inoltre voi cavalieri diverrete nemici di Atena, combatterete i vostri compagni e spargerete il loro sangue, finchè un giorno sarete riportati con la forza alla disciplina, nel nome della giustizia. Disperate per il vostro futuro!". Questa profezia minacciosa preoccupa i cavalieri, che non sanno se crederci o meno, ma Aioria conclude la questione dicendo che, se anche dovesse avverarsi, vi sarà sicuramente un essere umano degno di fiducia che lo ricondurrà con la forza alla ragione.

Sette anni dopo, alla quinta casa del Grande Tempio, Seiya di Pegasus urla ad Aioria di fermarsi, chiedendogli disperatamente se il sacrificio di Cassios non sia bastato a farlo tornare in se. Sordo alle sue parole, Aioria sferra il Lightning Plasma, ma Seiya, sorretto da Atena, riesce a bruciare il proprio cosmo fino al livello del nemico, ed a vedere i colpi lanciati alla velocità della luce, evitandoli. Facendo esplodere il cosmo, Seiya risponde con il Fulmine di Pegasus, travolgendo Aioria, che torna finalmente in se. I due piangono la caduta di Cassios, ma purtroppo non c'è tempo da perdere, e Seiya deve correre verso la casa della Vergine insieme a Shiryu e Shun. Nel vederli, Aioria ne loda la forza, giudicandoli dei veri cavalieri.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 22 Manga Planet.

La logica, questa sconosciuta: Nelle prime pagine Ioria afferma di essersi rotto braccia e gambe, ma poi sta in piedi e si muove abbastanza normalmente. Persino l'illusione di Libra compare senza elmo. L'armatura della Bilancia è ancora presente quando Dauko scompare, ma non è più visibile dopo l'arrivo dei cavalieri d'oro. Dove sono gli elmi di Mur, Toro e Virgo?

Note: "Ascoltatemi, ve ne prego! Insegnamo al leone dorato nostro amico, che aver fiducia nella gente è cosa nobile e splendida". Un capitolo molto epico, incentrato ancora una volta sul crescente legame di amicizia che si è forgiato pian piano tra Ioria e gli altri cavalieri d'oro, e che qui giunge a compimento con l'arrivo di tutti coloro che serbano sentimenti positivi nei confronti del ragazzo. Unica nota un pò stonata è l'illusione di Libra, che sostanzialmente serve solo a dare un pò di spazio al cavaliere della settima casa, impossibile da usare altrimenti. Menzione a parte per le ultime otto pagine, simpatico riferimento alla serie classica, ed in particolare ai numeri 9 e 10 del manga, in cui si può apprezzare il modo in cui Okada rende lo Ioria adulto, abbastanza diverso da quello raffigurato nei capitoli normali, e con occhi decisamente più piccoli. Le prime due pagine e mezzo del capitolo riprendono le ultime tre del precedente, confermando che Ioria si è mosso più veloce della luce, anche se questo gli ha causato varie ferite ai muscoli ed alle ossa, a causa dello sforzo. Verosimilmente, è stata proprio l'eccessiva spinta dei tendini sulle ossa a causare le fratture nelle gambe e braccia del cavaliere. Per la prima volta in Episode G, vediamo Libra da giovane, ovvero con l'aspetto che avrà nel capitolo di Hades della serie classica. Escludendo Sion ed i cavalieri del 1743, Ioria dovrebbe quindi essere il primo a vedere il vero volto di Dauko. Il motivo che impedisce a Libra di muoversi dai Cinque Picchi è ovviamente l'ordine datogli da Atena di vegliare sulla torre degli Spectre, come si vedrà nella serie classica. È la prima volta in qualsiasi serie dei CdZ che Dauko crea un'illusione simile e muove la propria armatura a distanza, anche se l'espediente non è nuovo e viene usato varie volte da Gemini, come nel numero 3 (6 in Italia) di Episode G e nel 9 della serie classica. Rivediamo Mur, assente sin dallo speciale del numero 9 (17 in Italia) e di nuovo con indosso la sua armatura. Il cavaliere teletrasporta in aiuto di Ioria tutti coloro che vogliono aiutarlo, ovvero Capricorn, Acquarius, Virgo, Toro e Scorpio, e questo gesto dà finalmente una ragion d'essere alla continua presenza del Leone nei combattimenti altrui dei numeri scorsi. In quelle occasioni, Ioria ha avuto modo di apprezzare la forza, ma anche la nobiltà, dei compagni, che a loro volta hanno spesso contratto debiti di amicizia nei suoi confronti, cambiando gradatamente il loro giudizio che, nel numero 1, era negativo. Nella fatispecie, Mur e Ioria hanno iniziato a rispettarsi dopo lo scontro con Giapeto nel numero 3, Virgo e Ioria dopo gli eventi dei numeri 5 e 6, Scorpio e Ioria dopo quelli del 6, Capricorn e Ioria dopo quelli del 7 e del 9, Toro e Ioria dopo quelli del 9 e Acquarius e Ioria dopo quelli del 9 e del 10. L'amicizia dei cavalieri d'oro ha gradatamente permesso a Ioria di mettere da parte l'odio ed il rancore che aveva nei loro confronti a causa della morte di Micene, e di accettarli come amici. Gli unici lasciati fuori sembrano essere Gemini, Cancer e Fish, che verosimilmente hanno ignorato il richiamo di Mur. Si tratta dei tre cavalieri d'oro generalmente considerati "cattivi" nella serie classica, e sono anche quelli che meno hanno avuto a che fare con il Leone. Ad ogni modo, Fish non si è più visto dopo il numero 10, e non è chiaro se sia tornato al Grande Tempio o più indietro nel Labirinto di Crono. Resta infine poco chiaro il motivo per cui Mur non si teletrasporti a sua volta, ma probabilmente la cosa verrà chiarita in seguito. Tra le righe, vediamo un accenno all'amicizia tra Mur e Libra, che comparirà di tanto in tanto nella serie classica. La promessa cui Acquarius accenna è quella fatta nel numero 10, quando promise che sarebbe venuto in aiuto di Ioria dopo aver fatto rapporto al Grande Tempio. Capricorn invece fa riferimento allo scontro lasciato in sospeso con Crio nel numero 7, e Toro alle dichiarazioni di amicizia del numero 9. Solo Scorpio continua a negare l'amicizia con Ioria, tratto che sarà presente anche nella serie classica, seppur in modo molto meno appariscente. La profezia di Ponto è ovviamente un palese riferimento agli eventi della serie classica, in cui i cavalieri d'oro, ingannati dal Grande Sacerdote, combatteranno da nemici di Atena, in una guerra che porterà alla morte di Capricorn e Acquarius, oltre che di Cancer, Fish e lo stesso Gemini. Le ultime otto pagine riprendono proprio le fasi finali dello scontro tra Pegasus e Ioria della serie classica, e c'è da notare che seguono la continuity del manga, visto che Cassios si è suicidano e non è stato ucciso come nell'anime. Dopo averlo intravisto nel numero 6 (12 in Italia) rivediamo Pegasus disegnato da Okada, stavolta con indosso la sua prima armatura (V1.3 per essere precisi), e, molto in piccolo e di spalle, anche Andromeda e Sirio. Ovviamente, Ioria in queste circostanze è sotto il controllo mentale di Gemini, e si risveglia grazie al Fulmine di Pegasus. Per un incomprensibile motivo, quest'ultimo colpo segreto viene tradotto con "Meteore del Pegaso", piuttosto che con il classico "Fulmine di Pegasus" dell'anime, o almeno lasciando il "Pegasus Ryuseiken" del manga originale.