SAINT SEIYA EPISODE G N°13

COLUI CHE DUELLA SENZA TREGUA

Personaggi Presenti: Shura, Crio, Iperione, Ceo, Rea, Aioria, Shaka, Milo, Aldebaran, Camus, soldati dei Titani, popolo dei Titani.

Data: Incerto, probabilmente 28 Aprile 1979;

Lunghezza: 44 pagine in bianco e nero.

Scosso dalla distruzione del palazzo di Crio, e dalla scomparsa di due simboli del Theos Sema, il mondo dei Titani vibra spaventosamente, riempiendo di paura i cuori dei soldati e del popolo degli Dei. Gli uomini temono che il loro sogno di poter vivere sulla terra sia destinato a svanire, ma le donne ed i bambini supplicano gli Dei: "Fate si che nostro padre torni a casa sano e salvo. Noi crediamo in voi, fortissimi Dei. Siamo certi che ci salverete. Vi preghiamo… accompagnateci in un mondo luminoso". Le loro preghiere arrivano all'orecchio di Iperione e Ceo, ed entrambi sono intenzionati ad esaudirle. Considerano infatti un loro dovere il donare speranza a chi li implora, anche perchè quella gente non c'entra nella guerra tra i Titani e gli Dei dell'Olimpo, ed ha il diritto di vivere alla luce del sole. "Poichè questo è il nostro destino, non temo di versare il mio Ichor… ma vorrei farlo per il bene della nostra gente" afferma Ceo, ed Iperione concorda "Se batterci è il nostro compito, lo è anche il condurre il nostro popolo in una terra su cui risplenda la luce!". Altrove, anche Rea concorda, e decide di spazzare via il ghiaccio che impedisce al popolo di attraversare il portale per la Terra. Con i suoi poteri, evoca così un'immensa salamandra di fuoco, che si innalza davanti ai Cavalieri d'Oro. L'essere sferra una fiammata contro il portone congelato, ma Camus interviene per fermarlo, consapevole che in caso contrario l'esercito nemico invaderebbe il Grande Tempio. Gridando "E' con la vita che si proteggono altre vite!", sferra l'Aurora Execution, congelando le vampe. Sostenuta da Rea, la salamandra continua a ruggire, così Camus chiede ai compagni di proseguire mentre lui rimane ad affrontarla. Altrove, Crio e Shura continuano il loro scontro. Il Titano si è accorto che l'armatura d'oro contiene a sua volta tracce di Oricalco, il che significa che i due combattono ad armi pari, e che la vittoria non dipenderà dalla spada ma dallo spadaccino. Usando l'Aster Shield, respinge i fendenti di Excalibur, per poi contrattaccare con l'Orichalcum Blade, spaccando l'Oricalco con la sua lama e tempestando Shura di frammenti. Il Capricorno sembra crollare in ginocchio, così Crio sferra il colpo di grazia, ma con suo enorme stupore Shura ne assorbe l'impatto, sfruttandolo per eseguire una capriola in aria e sferrare il Jumping Stone, ovvero un calcio volante con cui devia la lama nera. In questo modo, ha aperto uno spiraglio nella guardia di Crio, e può attaccare con Excalibur. "A donare il potere di questa spada sono stati tutti coloro con i quali ho combattuto. Perdere equivarrebbe a infangare il loro cosmo!" dichiara, preparandosi a colpire. Il Titano erge allora l'Aster Shield a sua difesa, ma Shura, memore di come Aiolia abbia sconfitto Giapeto, e soprattutto del grande valore di Aioros del Sagittario, sferra Excalibur bruciando al massimo il suo cosmo, e per la prima volta riesce a spaccare l'Oricalco. Crio, la cui lama va in pezzi, deve ammettere il valore del nemico, e lo riconosce come un avversario degno di battersi con un Dio. Per questo motivo, anche lui combatterà con tutte le forze, preparandosi a utilizzare il suo mortale colpo segreto, che mai aveva adoperato di fronte ad un umano. Per farlo, conficca nell'Aster Shield l'elsa della sua spada nera. Dal canto suo, Shura è pronto a contrastarlo.

Glossario: Orichalcum Blade: Lama di Oricalco; Jumping Stone: Pietra Saltante.

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 26 Manga Planet.

La logica, questa sconosciuta: /

Note: "Giuro su questa spada, che forgiai combattendo contro Aiolos del Sagittario, un Cavaliere d'Oro di immenso valore, che anch'io come Aiolia credo in lui e non lo tradirò!". Un capitolo abbastanza bellino, specie nel modo in cui mostra ancora una volta il lato buono e compassionevole dei Titani, evitando di cadere nel clichè del cattivo completo. Pur avendo disprezzato più volte gli esseri umani, Iperione e Ceo sono pronti a comportarsi come veri Dei nei confronti di coloro che non li hanno abbandonati e li supplicano. D'altra parte, i Cavalieri d'Oro devono proteggere il Santuario da un'invasione, quindi si ha una situazione simile a quella della serie di Asgard, dove entrambi i contendenti hanno le loro ragioni. Non è la prima volta che Rea evoca una creatura: nel numero 9 (17 e 18 italiani) aveva infatti creato un'Idra contro cui combattè Toro. Stavolta invece evoca una gigantesca salamandra di fuoco, le cui fiamme sono abbastanza forti da obbligare Camus a ricorrere all'Aurora Execution. Giapeto nota l'Oricalco presente nell'armatura del Capricorno, anche se essa è composta pure da altri materiali, come il Gamanion e la Polvere di Stelle. La spada Excalibur venne spezzata nel numero 7 (13 e 14 italiani) da Crio, o meglio da Capricorn stesso, il cui cuore era temporaneamente caduto vittima del male a causa dell'influsso di Gemini. In quell'occasione il Cavaliere aveva sfruttato il potere di rigenerazione della lama, che però può essere adoperato solo una volta. Il Jumping Stone è una tecnica minore di Shura, già vista nella serie classica: in pratica, sfruttando la spinta del corpo nemico, il Cavaliere si contorce sferrando un calcio volante di discreta potenza. È comunque uno dei colpi più fisici tra quelli dei Cavalieri d'Oro, ed usato più come distrazione che come arma vera e propria. Sempre nel numero 7, Shura aveva confessato l'ammirazione che nutriva per Aiolos, pur ammettendo di non essere pentito per averlo ucciso, e si era in questo modo conquistato parte del rispetto di Aiolia.