SAINT SEIYA LOST CANVAS

CAPITOLO 176 - IL TEMPO DELLA BESTIA

Personaggi Presenti: Kagaho, Doko, maestro di Doko.

Data: 1743

Lunghezza: 20 pagine in b/n.

In ginocchio, si Doko sta rapidamente disidratando, al punto che Kagaho inizia già ad allontanarsi, dopo aver spiegato che lui è proprio come quel sole nero che brucia ogni cosa. Il Cavaliere d’Oro ricorda il suo maestro, un drago che viveva sotto le acque di una cascata, e che gli consigliava sempre di essere come l’acqua e non lasciar mai inaridire il suo spirito. Un giorno però il drago dovette salire al cielo e fuggire, perché ormai aveva perso la sua umanità mutandosi in una bestia. Sul campo di battaglia, due draghi avvolgono il sole nero e inizia a piovere, reidratando Doko e spegnendo la croce ansata di fiamme nere. Il Cavaliere si rialza, spiegando di aver capito perché non riesce a odiare Kagaho: non perché Aldebaran ne aveva riconosciuto il valore, ma perché i suoi occhi gli ricordavano quelli del maestro. L’istruttore, che aveva già mille anni quando Doko lo incontrò, un tempo era un essere umano che, afflitto dal dolore per la perdita della donna amata, si dedicò esclusivamente alle arti marziali, inaridendo il cuore fino a trasformarsi in una bestia senza tracce di umanità. Libra sente che anche Kagaho è vicino al fare quella fine, ma lo Spectre ribatte dicendo di essere già una belva, e di essere felice a rinunciare alla propria umanità pur di proteggere Aron. Doko decine di combattere anche per farlo tornare in sé.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel numero 40 della Panini Comics.

La logica, questa sconosciuta: Stendiamo un velo sull’intera storia dell’uomo che si è trasformato in drago solo per rabbia. Parte del flashback è ambientata ben 1000 anni prima, eppure il maestro veste sempre i soliti abiti tradizionali cinesi. Inoltre, come ha fatto a vivere mille anni? Il legame tra il drago e Doko, come quello tra Kagaho e Aron, dovrebbe bastare a ripristinare o mantenere l’umanità. Non è chiaro da dove venga esattamente la pioggia, specie considerando che i templi sono sopra le nuvole. Non basta bagnarsi la pelle per reidratarsi, è necessario bere i liquidi e farli entrare in circolo nel sistema. In quasi ogni immagine, mancano le barre gemellari e le spade sugli schinieri di Doko.

Note: Nel bene o nel male, scopriamo che il maestro di Doko è stato un vero dragone, o meglio un uomo che con il passare del tempo si è trasformato in drago per l’essersi chiuso in sé stesso. In precedenza, era stato un maestro di arti marziali in Cina, verso l’anno 700, prima che la perdita della donna amata, in circostanze non meglio specificate, lo spingesse a dedicarsi solo alla lotta. Tramutatosi in drago, andò a vivere sotto un fiume nelle prossimità di una cascata, che però non sembra quella dei Cinque Picchi. Anche se Doko lo chiama maestro, non è chiaro quanto gli abbia effettivamente insegnato, specie sull’uso del cosmo o simili. È difficile dire se sia stato un Cavaliere, il cui cosmo causò la trasformazione, o solo una persona normale, ma pare che, inizialmente, pur nelle sembianze di drago gli fosse rimasta dell’umanità. Anche il contatto con Doko però non bastò a farlo tornare umano, e anzi alla fine salì al cielo e scomparve. Nella mitologia cinese, i draghi sono spesso collegati alla pioggia, da cui probabilmente il diluvio che salva Doko. Lo scontro tra drago e fenice inoltre è lo scontro tra due dei quattro animali mitologici sacri d’Oriente. Libra accenna ancora al primo scontro tra Kagaho e Aldebaran del Toro, che ebbe luogo nel numero 5. In seguito, pur uscendo vincitore, Aldebaran lasciò fuggir via Kagaho per quel che aveva scorto in lui.