SAINT SEIYA NEXT DIMENSION

CAPITOLO 40 - IL CAMMINO

Personaggi Presenti: Suikyo, DeathToll, Shun, Tenma.

Data: 1743.

Lunghezza: 18 pagine in bianco e nero (edizione rivista), 18 pagine a colori (edizione volume).

Scatenato, DeathToll mostra la sua vera forza e malmena i tre nemici, all’apparenza impotenti. Anche insieme, Shun, Tenma e Suikyo sembrano inferiori all’avversario, e la loro condizione è resa più critica dalle numerose ferite subite finora. Cancer decide di iniziare da Pegasus e Andromeda: sollevatili, li trascina fino al baratro della Bocca di Ade, deciso a lanciarli all’interno in modo da impedire loro di tornare in vita. Suikyo tenta di fermare il Cavaliere d’Oro con l’Hiso Byakurenge, ma DeathToll, che ha già visto le Lance di Ghiaccio, le blocca con una sola mano. Così facendo, lascia cadere Shun e Tenma sul bordo del baratro, preferendo occuparsi prima dello Spectre e bloccandone facilmente i pugni. Atterratolo, Cancer spiega che avrebbe preferito lasciarlo andare, come gesto di buona volontà in vista di un suo possibile passaggio alle schiere di Hades, ma, guardandolo, si è reso conto che in realtà Suikyo non ha tradito Atena. E’ un uomo tutto di un pezzo che cerca di far valere la giustizia, un uomo che si è sobbarcato sulle spalle il peso del tradimento ed il disprezzo degli amici di un tempo, continuando ad andare avanti su un sentiero solitario ed irto di difficoltà. In un mondo in cui tutti pensano prima a se stessi, Suikyo ha vero altruismo, e per questo è necessario ucciderlo, come pegno di amore. Ripresi i sensi, Shun e Tenma vedono il Cavaliere d’Oro accingersi a gettare Garuda nella Bocca di Ade. Disperato, Pegasus chiama il nemico, ponendogli una domanda all’apparenza insulsa: è un uomo o una donna? A causa del suo aspetto bizzarro, non riesce a capirlo. Irritato da quella domanda senza senso, DeathToll risponde di essere un uomo, solo per scoprire che Tenma ha puntato Omertà verso di lui. Era tutto un inganno per obbligarlo a rispondere ad una domanda diretta, e così DeathToll viene attirato all’interno del sarcofago, finendo imprigionato. Suikyo intanto è scomparso, ma i due amici intuiscono che probabilmente è già uscito ed ha ripreso la corsa attraverso le Dodici Case. Lasciando lì DeathToll, che invano chiede aiuto dall’interno della bara, decidono di fare lo stesso. Intanto, sulla strada per la quinta casa, Suikyo, in lacrime, ripensa al calore del sangue di Tenma ed alle parole di Cancer, ammettendo che ancora molti ostacoli lo attendono.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel quinto numero dell’edizione JPop.

La logica, questa sconosciuta: Shun, semplicemente. Essendo uno Spectre, Suikyo dovrebbe essere in grado di uscire anche dalla Bocca di Ade, che non fa altro che condurre alla Porta degli Inferi ed alle sponde dell’Acheronte. Come fanno Shun e Tenma ad uscire alla fine?

Note: "Per quanto sia irta di spine, un uomo ha la sua strada da percorrere". 5/10 Il capitolo in sé non è male, ci mostra un Tenma che usa la testa, un Cancer potente, permette ai protagonisti una vittoria insperata e approfondisce un po’ le caratterizzazione di Suikyo e DeathToll, ma proprio la pochezza di quest’ultimo vanifica il tutto, finendo per incidere negativamente su quanto di buono è presente nelle altre pagine. Inoltre, continua a perplimere l’involuzione di Andromeda come guerriero, qui totalmente succube di un nemico cui dovrebbe ormai essere superiore. Non è chiaro quanto DeathToll sia avvantaggiato dalle condizioni dei nemici, ma si mostra in grado atterrarli tutti senza sforzo, restando addirittura immobile sotto i pugni di Suikyo senza nemmeno vacillare. Un atteggiamento totalmente diverso da quello del capitolo 38, per il quale sono accennate varie spiegazioni. In primo luogo, Tenma, Shun e Suikyo sono allo stremo, visto che stanno combattendo ormai da ore. Tenma aveva iniziato prendendole dagli Skeleton e poi da Vermeer nel primo numero, poi aveva subito un paio di colpi di Ox ed Izo, si era scontrato con Shun, era stato colpito più duramente di nuovo da Ox, e infine aveva subito i colpi di Suikyo e di Abele alla terza casa. Shun, aveva preceduto sventure simili con il breve duello con La Scoumune sull’Olimpo, mentre Suikyo aveva affrontato battaglie più serie con Shion, Ikki, Ox, Abele e Caino, subendo anche diversi colpi segreti. Sempre per quanto riguarda lo Spectre, DeathToll da una parte ha il vantaggio di aver già visto le Lance del Loto Bianco, e dall’altra ammette di essersi trattenuto in precedenza, per non rischiare di offendere Ade uccidendo uno dei suoi Comandanti, in vista di un possibile tradimento delle schiere di Atena. Tra i tre però, è Shun quello ad avere meno scusanti, visto che ormai il suo livello dovrebbe essere superiore a quello di un Cavaliere d’Oro. Considerando che non tenta nemmeno la Nebula Storm, è possibile che sia frenato dall’avvertimento di Crono sui rischi di modificare il passato, ma, d’altra parte, ormai il dado è tratto, e la trasformazione di Atena in neonata dovrebbe aver già cambiato le cose. DeathToll conferma quanto ormai intuibile da diversi capitoli: nonostante la morte di Ox, Suikyo non ha davvero tradito, ma sta agendo spinto da una qualche motivazione personale, in maniera analoga a Saga, Shura e Camus nella serie classica. Nel leggere l’avversario, Cancer mostra l’unica sfaccettatura positiva della sua caratterizzazione, per il resto determinata da un forte opportunismo e da una mancanza di morale. Anche la spiegazione data su Omertà si rivela una menzogna: in realtà, il sarcofago assorbe e imprigiona chiunque risponda ad una domanda diretta posta da chi lo ha in mano, indipendentemente da qualsiasi altra condizione. Si tratta quindi di un’arma analoga, e chiaramente ispirata, all’Orcio d’Ambra, uno dei tesori usato dai re demoni Ginkaku e Kinkaku nel celebre romanzo Viaggio in Occidente. L’Orcio, spesso citato anche in serie come Naruto o Dragonball, alla lunga scioglieva i corpi di chi era imprigionato all’interno, ma non è detto che Omertà possieda anche questa facoltà. La battuta di Tenma e l’accenno di DeathToll sul provare amore verso Suikyo sono i primi indizi sull’omosessualità del Cavaliere d’Oro, che sarà ripresa in seguito, anche se sempre a sfondo ironico. Pubblicata in coda a questo capitolo, solo nell’edizione su rivista, c’è la scheda tecnica dell’armatura d’argento della Coppa, appartenente a Suikyo.