SAINT SEIYA NEXT DIMENSION

CAPITOLO 51 - IL DRAGONE E IL CIGNO

Personaggi Presenti: Hyoga, Shiryu, Toma, Ecate.

Data: 1990.

Lunghezza: 21 pagine in bianco e nero (edizione rivista), 21 a colori (edizione volume).

Sull’Olimpo, Hyoga, giunto all’obelisco della luna, si rende conto di essersi perso e di star girando in tondo. In cima alla colonna compare Toma, che, dopo avergli spiegato che non è così facile spostarsi sull’Olimpo, lo attacca, intenzionato a concludere lo scontro iniziato in Grecia. Hyoga para, ma cerca di allontanarsi, non volendo perdere tempo a combattere. Toma però insiste, fino a fargli volare via lo scrigno ed obbligarlo a indossare l’armatura del Cigno. Ciononostante, l’eroe vuole rimandare di tre giorni il combattimento, ma Toma continua a non sentire ragioni e si prepara ad attaccare. A fermare entrambi è la voce di Ecate che, comparsa in cima all’obelisco, crede siano il Dragone e il Cigno di cui le ha parlato Phoenix. Informa quindi loro che Ikki è partito, poi si allontana, ignorando le domande di Hyoga sulla salute di Atena. La distrazione permette a Toma di portarsi in vantaggio e colpire il nemico con un destro. Ecate intanto si sta allontanando di gran carriera, preoccupata che le continue interferenze nelle azioni di Atena le attirino contro le ire degli Dei. Le sue parole sono udite da Shiryu, giunto a sua volta sull’Olimpo con indosso l’armatura ed in mano il bastone del maestro. Appresa la sua identità, Ecate promette di spiegargli tutto, ma solo in cambio di quel bastone, visto che il suo è andato distrutto. Dopo qualche iniziale esitazione, Shiryu accetta, proprio mentre Hyoga, ancora distratto, è in difficoltà contro Toma. Dragone però interviene, lanciando il bastone per interrompere il duello e dire all’amico, sbalordito dalla sua presenza, che è pronto ad accompagnarlo. Shoryu infatti crescerà forte anche da solo, essendo un maschio come loro. Balzato sul campo di battaglia, Shiryu lancia il bastone ad Ecate, chiedendole in cambio di condurli al lago di Crono. Toma cerca di fermarli, ma Dragone ne blocca il pugno e, aperti gli occhi, rivela uno sguardo ben più determinato e minaccioso di quello che aveva in Cina, al punto da far indietreggiare l’Angel. Per impedirgli di seguirli, Hyoga lo blocca con il Koltso, ed entrambi corrono dietro ad Ecate ridendo un po’ della sorte di Toma. Ben presto, i tre raggiungono il lago di Crono, da cui emerge ancora la catena di fiori lasciata da Saori. Prima di lasciarli andare però, Ecate restituisce il bastone a Shiryu, dicendo di non poterlo tenere perché in esso avverte un cosmo molto potente, segno che probabilmente gli sarà utile. In fondo, aggiunge, ha già ottenuto la giovinezza grazie ai capelli di Saori. Avvisati i Cavalieri che uno dei tre giorni segnati dalla clessidra è già quasi esaurito, la bambina li vede saltare nella nebulosa, diretti verso il Grande Tempio del passato.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel settimo numero dell’edizione JPop.

La logica, questa sconosciuta: Hyoga non sapeva che Saori e Shun fossero partiti per l’Olimpo, eppure si dirige lì, senza che venga spiegato come abbia fatto ad arrivarci così facilmente. Di contro Toma, che gli era vicino in Cina e che conosce già la strada, lo ha raggiunto soltanto ora. Anche Dragone sembra non essere riuscito a raggiungere l’amico, pur essendo partito poco dopo di lui. Per quale motivo Shiryu ha continuato a portarsi dietro il bastone del maestro? Sembra sia già passato quasi un giorno dalla partenza di Shun e Saori, ma di certo il tempo trascorso nel passato è molto di meno, visto che Andromeda ha scalato appena cinque case dello zodiaco, e senza particolari pause. Né Hyoga né Shiryu accennano alla regressione delle loro armature.

Note: "Lui sarebbe lo stesso codardo che ho incontrato ai Picchi dei Cinque Anziani?". 7/10. Un capitolo utile a chiudere le vicende dei protagonisti nel presente, e apprezzabile per la ritrovata determinazione di Sirio, ma minato dall’ormai anacronistico discorso secondo cui Shoryu se la caverà anche da solo "perché è un maschio". Senza l’aiuto di Atena e senza passare dallo Star Hill, sia Hyoga che Shiryu raggiungono l’Olimpo, ma entrambi si perdono nella zona dell’obelisco, come già successo a Saori, Shun e Ikki nei numeri scorsi. Ciò suggerisce che le difese dell’Olimpo siano tali da impedire non tanto di arrivare lì, ma di riuscire ad orizzontarsi evitando di girare in tondo. Nell’immagine panoramica iniziale si nota anche sono ricomparsi i sentieri illusori visti nel 15° capitolo, e abbastanza potenti da confondere persino Atena. Shiryu e Hyoga indossano le rispettive armature V3, entrambe ancora danneggiate come quelle di Shun e Ikki. Nel caso di Hyoga, che inizialmente gira con il semplice scrigno in spalla, ne vediamo anche il totem e la scomposizione, ma non c’è alcun accenno alla regressione dalla forma di armatura divina. Shiryu invece indossa già la sua, che era uscita dallo scrigno in seguito al breve scontro con Toma nel 48° capitolo. Continua inoltre a portarsi dietro il bastone del maestro, che scopriamo essere pregno di un non meglio specificato "cosmo potentissimo", sulla cui origine però per ora non sappiamo nulla. Ecate lo vorrebbe per sé perché il suo è andato distrutto nel 19° capitolo, quando Chronos l’aveva gettata in una delle dimensioni temporali. In seguito però dice di potersi accontentare del dono della giovinezza, ottenuto nel 15° capitolo grazie ad un decotto fatto con i capelli di Saori. Ikki le aveva ordinato di informare Cigno e Dragone nel capitolo 26, certo che i due l’avrebbero presto raggiunto, ma non è chiaro se la strega abbia spiegato loro anche la faccenda dei telomeri e del ringiovanimento forzato di Saori. Nel dare il messaggio la prima volta, si trasforma per due volte in corvo, potere già mostrato alla sua prima apparizione nel numero 2. Toma fa il suo ritorno in scena, comparendo sulla cima dell’obelisco proprio come Ecate nel suddetto 15° capitolo, ma viene trattato con sufficienza dai protagonisti: Hyoga è in difficoltà solo per una distrazione e non lo prende mai davvero sul serio, mentre Shiryu lo snobba con una certa ironia. Dal canto suo, l’Angel non dà ancora alcuna sensazione di essere davvero forte, né sfodera colpi segreti, ma anzi viene facilmente imprigionato dal Koliso del Cigno, la tecnica più debole di Hyoga. Questa seconda figura barbina indica che o è l’Angel ad essere debole, o Hyoga ad essere particolarmente forte, ipotesi però che cozza con la fatica che Shun e Ikki stanno facendo contro i Cavalieri d’Oro nel passato. C’è quindi da ipotizzare ancora una volta che il viaggio nel tempo abbia in qualche modo indebolito i protagonisti, portandoli ad un livello inferiore a quello dei Cavalieri d’Oro. Nel bloccare Toma, Shiryu riapre gli occhi, confermando quanto detto nel 48° capitolo circa il fatto che sono quasi del tutto guariti. Al primo pugno di Toma, Hyoga perde il diadema, elemento dell’armatura che evidentemente Kurumada non ama disegnare. Anche quelli di Tenma, Shun e Ikki infatti hanno fatto fini simili praticamente subito, e nessuno si preoccupa di recuperarlo dopo averlo perso, nonostante protegga una delle zone più vitali del corpo.