Capitolo 37: Duello terrestre ed aereo

Lorgash si rialzò di nuovo, colpito dalla lama che copriva il capo di Knives, "Cavaliere d’oro, accetta la resa, non sarà disonore per te cadere senza vedere la mia arma migliore, seppur sarà una delusione per me", sogghignò con tono sarcastico il Runouni del Gallo, preparandosi ad un altro scatto furente.

"Head Blade", urlò improvvisamente il guerriero di Giada, scattando verso il nemico, "Colpisci sacra Spada Excalibur!", tuonò in tutta risposta il Gold Saint di Capricorn, lanciando diversi fendenti con il taglio della mano destra, così da produrre più di una fenditura nel terreno dinanzi a se.

"Sei ancora troppo lento e stupido, cavaliere", affermò con tono derisorio Knives, apparso chinato sulle ginocchia dinanzi al nemico, all’altezza dello stomaco, poco prima di lanciare un fendente affilato con il proprio elmo verso il ventre dell’avversario, così da gettarlo al suolo con le vestigia scalfite.

"Veloci sono le sue gambe e degne d’attenzione le tecniche che usa, l’armatura poi, fatta di Giada cinese è pari alle vestigia d’oro sacro d’Atene, nemico pericoloso è dunque costui, questo Knives del Gallo ed io, con fare disattento gli ho più volte permesso di avvicinarsi a me e colpirmi", osservò con voce dolorante Lorgash, rialzandosi in piedi.

"Esatto, cavaliere d’oro, hai commesso quest’errore, che ti porterà di certo alla morte. Mai permettere ad un nemico di superare le portate difensive dei propri colpi, né i fendenti della sacra Spada, né la Croce d’oro possono niente contro il mio elmo, arma letale se combinata con la mia velocità, tale da superare ogni tuo attacco, che sia lanciato frontalmente, o lateralmente", replicò con tono soddisfatto il Runouni.

"Ma come può essere, per caso ti muovi a velocità superiori a quella della luce?", domandò sbalordito Kain di Shark, che osservava lo scontro insieme agli alleati.

"No, mariner, non è questione di velocità, bensì è la portata degli attacchi la differenza fondamentale fra me e lui, i suoi sono colpi statici, i miei più dinamici e quindi impossibili da fermare", rispose seccamente il guerriero di Giada, mentre un sottile sorriso si dipingeva sulle labbra appena visibili.

"Si, da questo punto di vista hai ragione, Runouni del Gallo. Tutti i miei colpi, dal più semplice fendente della Sacra Spada fino alla tecnica suprema del mio maestro che ancora non ti ho mostrato, si fondano su un secco movimento delle braccia che impone una stabilità di posizione a dir poco inumana, per lanciarli ho dovuto imparare ad allenarmi sui terreni più aspri ed i picchi più irti del Monte Ro, ma non pensare che quest’apparente differenza ti renda invincibile alle tecniche del Capricorno. La sacra spada Excalibur ha delle potenzialità infinite e nessuno potrà mai batterle così facilmente", avvisò con tono determinato il santo d’oro, preparandosi ad un nuovo confronto con il nemico.

Knives sorrise al nemico, "Ti vedo pronto a subire un altro colpo", esclamò con tono sarcastico prima di scattare verso l’avversario, "Tutt’altro", replicò seccamente Lorgash, correndo anch’egli verso il proprio nemico.

"Head Blade!", urlò il Runouni di Giada, "Kuzuryusen", rispose il Santo d’Oro.

Kain, Neleo ed Odeon che osservavano lo scontro videro i due contendenti correre l’uno verso l’altro alla velocità della luce, poi, improvvisamente, Lorgash scagliò i suoi nove colpi consecutivi, uno per ogni posizione di spada possibile. Nove attacchi combinati in uno solo quella era la potenza del Lampo del Drago a Nove teste, una tecnica che il santo d’oro aveva sviluppato durante gli allenamenti con Shiryu.

L’impatto con quel colpo spinse indietro Knives, che, ferito, cadde contro una parete del balcone, con l’elmo ormai in pezzi.

I piccoli occhi neri del Runouni furono circondati da due strisce di sangue, prodottesi dalla ferita che si era aperta sull’ampia fronte del guerriero di Giada durante lo scontro.

L’elmo cadde al suolo, diviso in due parti, mentre lo sguardo maligno di Knives osservava il proprio nemico, rialzandosi.

Lorgash era fermo nel punto in cui i due si erano fronteggiati a così alta velocità, ricambiava lo sguardo nemico con determinazione, pronto ad affrontare le altre due misteriose armi di cui si vantava.

"Ti faccio i miei complimenti, santo d’oro", esordì l’Arma Umana, "sei riuscito a lanciare nove colpi alla velocità della luce e con così tanta precisione da bloccarmi la via di fuga sia a destra sia a sinistra con sei di questi, per poi rallentarmi con quello verso la cinta, distruggermi l’elmo con quello sul capo e gettarmi in dietro con l’affondo al petto, che, però, non aveva poi così tanta potenza da essere letale", osservò il Runouni, guardando le vestigia, ancora integre, se si escludeva l’elmo ed i gambali.

L’Arma Umana sorrise al nemico, dopo aver studiato le proprie ferite, "Ora, ti onorerò con la mia terza arma, la più complicata per metodo d’uso, per cui ci sono voluti diversi mesi d’allenamento", avvisò con tono soddisfatto il Runouni, saltando su uno dei merli del balcone su cui appoggiò ambo i piedi, congiunti, ed aprendo le braccia ai suoi lati.

Knives saltò alto nel cielo, simile ad un pipistrello con quell’ampio mantello aperto, piuttosto che ad un Gallo e Lorgash si preparò a qualsiasi sorpresa il suo nemico avesse pronta per lui.

"Piume taglienti", invocò la voce del Runouni dalla posizione rialzata in cui si trovava.

Il santo d’oro vide cadere dal cielo le piume di Giada dell’armatura del Gallo ed indietreggiò con una serie di veloci capriole, inseguite dall’avversario che planava verso di lui con inesorabile decisione.

Quando ormai si trovò con le spalle alla ringhiera composta da merli, Lorgash tentò il tutto per tutto con un veloce scatto in avanti, così da evitare gli ultimi dardi di Giada del Verde nemico.

Knives atterrò su un altro dei merli, dal lato opposto del balcone, quello da cui Lorgash si era allontanato con uno scatto, "Allora, cavaliere di Capricorn, che ne pensi di questa tecnica? Non è forse la più elegante che tu abbia mai visto? Una danza di piume che cadono dal cielo, mentre il loro padrone plana con la morte in persona verso il proprio nemico", esclamò soddisfatto il Runouni, preparandosi ad un secondo attacco.

"Devo ammettere che ogni tecnica che mostri è più potente della precedente. Prima gli uncini con le catene che muovevi con le gambe, bloccandomi ogni spostamento laterale, poi la lama sull’elmo, che arrivava velocemente al nemico, permettendoti, dato il luogo in cui era posta, di evitare i singoli colpi avversi, quindi questo nuovo attacco che, essendo portato dall’alto, non può essere contrattaccato se non con un confronto aereo", rifletté il santo d’oro del Capricorno, salendo anch’egli su uno dei merli del balcone.

"Davvero pensi sia così semplice la risoluzione di questa tecnica? Soltanto saltando con me e confrontandoti in aria speri di vincermi? Quale stupida speranza la tua", sogghignò il Runouni, spiccando un salto, contemporaneamente al santo d’oro.

"Piume Taglienti", urlò Knives, "Kuzuryusen", replicò Lorgash, scatenando i nove colpi consecutivi.

Questa volta ciò che videro i tre spettatori fu diverso: il santo d’oro riuscì a lanciare i nove colpi di seguito, ma ognuno di questi non poté fare altro che fermare alcune delle piume che il Runouni scagliava roteando sul proprio asse. Poi, quando furono l’uno vicino all’altro, i due contendenti sembrarono quasi fondersi in un’unica figura aerea, poco prima che il guerriero di Giada raggiunse con un calcio allo stomaco il santo d’Oro, gettandolo al suolo, senza gravi ferite.

Knives atterrò sul merlo da cui era partito nel suo primo attacco aereo e guardò il nemico rialzarsi, "Devi inventarti di meglio", lo derise il Runouni, preparandosi a spiccare un altro salto, "Davvero?", replicò Lorgash, spazientito dai modi superbi dell’avversario, "Bene, vedrò di rischiare un po’ di più nel prossimo attacco", minacciò il santo di Atena, risalendo su un merlo del balcone.

Nuovamente i due nemici saltarono alti nel cielo, "Piume taglienti", urlò il Runouni, "Golden Cross", replicò il Gold Saint.

La Croce d’oro volò attraverso le diverse piume verdi, dilaniandole, e feroce si diresse verso il proprio bersaglio, ma Knives non attese il confronto con il colpo nemico e grazie ad un inumano avvitamento deviò la propria traiettoria di volo, spostandosi a sud-est del nemico e raggiungendolo alle spalle con diverse piume di Giada, che colpirono in più punti il santo d’oro, lasciandolo precipitare al suolo.

Lorgash cadde contro un merlo del balcone, distruggendolo con il proprio peso e mentre il suo corpo rotolava al suolo, i tre spettatori poterono osservare le diverse piume conficcatesi nell’armatura, alcune senza portare ferite, altre sufficientemente in profondità da ferire il cavaliere.

"Ti voglio confidare un segreto, cavaliere", esordì Knives, ancora in piedi su un altro dei merli neri, "la mia velocità negli scontri aerei e terrestri è a dir poco letale, ma devo ammettere che ben poca cosa sono io in confronto a ciò che sa fare Raizen della Tigre", affermò con tono divertito il Runouni del Gallo.

"Raizen?", ringhiò Kain, riconoscendo il nome che, secondo le parole di Zodd, era dell’assassino di Argo, "Si, uno dei due comandanti dei Runouni di Giada, un guerriero così veloce e letale da portare la morte in un attimo a qualsiasi nemico, persino al vostro pari, mariners. Nessuno può superarlo in agilità e velocità, io stesso, per migliorare l’utilizzo di queste tre armi minori mi sono addestrato con lui, ma l’ultima, la più potente, mi era naturale saperla usare, d’altronde per con quel tipo di arma mi ero allenato, malgrado la mia non fosse così potente", spiegò con fare sibilino il guerriero del Gallo, prima di prepararsi ad un nuovo attacco.

"Mi dispiace che tu non abbia ancora usato quell’ultima arma di cui vai tanto fiero, perché non avrai la possibilità ormai di mostrarmela, sarò costretto io stesso a darti una dimostrazione della vera potenza degli allievi di Shiryu, con il colpo migliore che il mio maestro mi ha trasmesso", spiegò con tono di sfida Lorgash, rialzatosi e pronto ad un nuovo confronto aereo.

"Davvero?", domandò beffardo Knives, saltando in aria, medesimo gesto fece, nuovamente, il santo d’Oro.

"Piume taglienti", esclamò il guerriero di Giada, in volo contro il nemico.

Lorgash sollevò il braccio destro sopra il capo ed espanse a dismisura il proprio cosmo dorato, "Ryutsuisen", invocò poi, calando il braccio con tutta la potenza di cui era padrone.

Un bagliore dorato corse verso il Runouni del Gallo che, sbalordito per la potenza dell’attacco nemico, non poté evitare quel colpo così potente da gettarlo a terra, distruggendo diverse mattonelle intorno a lui, oltre che le sue vestigia in più punti, così da produrgli alcune ferite molto profonde.

Anche Lorgash atterrò nuovamente, poco distante dal nemico, "Arrenditi, Runouni, ormai la vittoria è mia", avvisò il santo d’Oro.

"Davvero?", balbettò Knives, rialzandosi. Le vestigia del Gallo erano state distrutte in più punti e profonde ferite si aprivano sul petto e sulle gambe del guerriero, oltre che sul suo volto, per una pura fortuna non era morto.

"Io, cavaliere, direi piuttosto che se questo era il tuo colpo migliore, ora la vittoria è mia, perché non potrai di certo niente con questa tecnica contro l’ultima arma che possiedo", avvisò il Runouni.

"Tu vaneggi!", replicò il Gold Saint, "hai ferite lungo tutto il corpo, non potrai di certo scagliare un altro di quei tuoi agili attacchi", lo ammonì poi, osservando il sangue che scorreva dalle gambe dell’avversario, "Non ne avrò bisogno, come scoprirai se provi ad attaccarmi", replicò con tono sicuro Knives.

"Forza, santo del Capricorno, toglimi la vita, se ci riesci, con un singolo fendente", lo sfidò il guerriero di Giada, con un gesto della mano.

"Come preferisci", replicò Lorgash.

"Colpisci Sacra Spada Excalibur!", urlò il santo del Capricorno, scagliando un fendente e subito Knives cambiò la posizione delle braccia, movendole come per lanciare anch’egli un fendente, "Attacca Possente Spada Nuinazen!", fu la risposta del guerriero del Gallo dinanzi al colpo nemico.