ASGARD CONTRO NETTUNO

Questo racconto è una specie di cambiamento di poche cose nella storia originale dei CDZ: Hilda di Polaris riceve un anello che stregherà la sua volontà, ma questo anello non è da parte di Nettuno, bensì da parte di Ades, che convincerà la regina di Asgard a combattere contro i 7 generali di Nettuno…

L’ANELLO DELLE TENEBRE

"Mia regina Hilda" Orion, cavaliere del Nord del drago, s’inginocchiò davanti alla sua regina, che stava pregando Odino perché i ghiacci polari non si sciogliessero. "Sì, Orion?" chiese Hilda molto cortesemente, e Orion le comunicò che era giunta da lontano una donna molto infreddolita che chiedeva di vedere Hilda di Polaris. "Falla entrare, Orion…poveretta, sarà assiderata!" il guerriero così uscì dalla sala, e parlò con qualcuno, che poi entrò nella sala del trono di Hilda. Era una donna molto bella, con lunghi capelli neri e occhi grigi e profondi come le tenebre, e un lungo vestito nero coperto da piccoli frammenti di ghiaccio. "Chi è lei?" chiese Hilda, e la donna rispose, tremando: "Mi chiamo Pandora, e sono venuta per parlare con lei, signora Hilda di Polaris regina di Asgard".

"Perciò lei mi chiede ospitalità qui ad Asgard?" domandò ancora una volta Hilda alla donna, con cui stava prendendo un bel the caldo; "Esatto, io vorrei poter restare in questa terra, se lei me lo concede…" Hilda sorrise "Ma certo, Pandora, posso darti del tu? Potrai restare qui ad Asgard, gli abitanti della terra di Odino saranno felici di accoglierti" "Oh grazie" Pandora ringraziò la regina di Asgard, "Per mostrarle la mia riconoscenza, le dono un anello, signora Hilda…" la donna estrasse dalla tasca un anello bellissimo, nero come l’oscurità con una gemma nera splendente al centro, "Oh grazie, ma non c’è n’è bisogno, non ha bisogno di ringraziarmi" "Insisto, mi voglio sdebitare" Pandora porse ad Hilda l’anello, così la donna lo prese e poi se lo infilò al dito… e in quel momento, una scarica di energia nera la percorse in tutto il corpo, poi cessò, e la regina di Asgard sbarrò gli occhi come posseduta.

"Fa ciò che l’anello ti ordinerà…" sussurrò Pandora minacciando Hilda, poi si allontanò e scomparve nelle tenebre più profonde.

"Allora, signorina Pandora?" gracchiò Frog di Zelos, mentre lady Pandora attraversò velocemente i corridoi del castello reale. "Bene, Zelos… Hilda è caduta in pieno nella trappola, corro ad avvertire il signor Ades… presto i generali di Nettuno e i cavalieri di Asgard si faranno a pezzi a vicenda, e allora noi potremo invadere ciò che resta dell’impero marino e poi potremo invadere la terra…" Frog rise facendo il suo verso demenziale, poi saltellò via, mentre Pandora entrò in una grande sala.

"Hilda, ne è sicura?" domandò Mime della Cetra, sbalordito. La loro pacifica regina, Hilda di Polaris, stava proponendo ai 7 cavalieri del Nord di scendere in battaglia contro le forze di Nettuno. "Certo che ne sono sicura, Mime…vorresti per caso contraddirmi?" il cavaliere di Benetsch scosse la testa e poi chinò la testa, mentre un ombra dietro ad una colonna assisteva sbalordita la scena. Megres dell’Ametista si alzò prima degli altri compagni "E allora andiamo, guerrieri! Scendiamo in campo ed eliminiamo i generali degli abissi…con ogni mezzo" Hilda fece un cenno di approvazione a Megres, poi aggiunse che bisognava sbrigarsi. Intanto Orion stava riflettendo, e non capiva bene cosa stesse succedendo: "La mia regina Hilda che vuole combattere? E che da ragione alle folli idee di Megres, che tra noi è il guerriero più sleale? Non riesco a crederci" "Sbrigati Orion!" Hilda incitò il guerriero ad alzarsi, e Orion si guardò intorno: tutti gli altri erano già passati, così corse via anche lui.

"Sai Artax…sospetto qualcosa su Hilda" disse Orion al suo migliore amico, mentre Luxor, Thor, Mime, Megres e Mizar camminavano vicino a loro, ed Alcor li seguiva, nascosto nell’ombra. "Sospetti qualcosa?! E perché mai?" domandò il guerriero di Hagen, mentre Orion scosse la testa, "No, mi sto sbagliando…è solo che mi sembra strano che Hilda intraprenda una guerra!" Artax però scosse la testa, poi proseguì. Nel frattempo Hilda arrivò davanti ai suoi cavalieri del Nord, già tutti riuniti davanti al gorgo acquatico che conduceva verso il regno di Nettuno: "Guerrieri del Nord! Cavalieri di Asgard, la vostra missione non sarà semplice, ma potrete eseguirla!" Hilda aprì la mano davanti ai suoi guerrieri e mostrò sei piccoli frammenti di anello delle tenebre; "Guerrieri di Asgard, solo con questi frammenti neri potrete fare a pezzi le colonne…dovete sapere infatti che il regno di Nettuno è retto su sette colonne che reggono la volta marina…" la regina cominciò a spiegare, mentre i suoi guerrieri al completo la ascoltavano attentamente. "Sette colonne, del Pacifico del Nord e del Sud, dell’Antartico, dell’Artico, dell’Atlantico del Sud e del Nord e dell’Indiano… ognuna di queste colonne è protetta da un generale degli abissi: sconfiggere il generale e abbattete la sua colonna" nella mente di Hilda cominciarono a scorrere le immagini di tutti i generali dei mari: Syria, Kira, Krisaore, Lemuri, Cavallo del mare, Dragone del mare ed Abadir.

"Perciò ad ognuno di noi sarà assegnata una colonna?" domandò Thor, e Hilda annuì, "Ogni cavaliere prenderà di mira una colonna, mettetevi d’accordo voi. Su, andate, Nettuno non vi aspetta, sorprendetelo!" così uno dopo l’altro i guerrieri del Nord si gettarono nel gorgo, diretti verso il regno marino.

Syria sospirò, "è come immaginavo…una terra sottomessa alla nostra sta cercando di ribellarsi, ma troverà la rovina in questo scontro" affermò Syria delle sirene osservando il mare, che nel regno degli abissi era come il cielo. "Perciò dobbiamo tornare subito alle nostre colonne?" chiese Abadir di Kraken, e Syria rispose di sì "Esatto, tutti noi generali faremo meglio a correre alla difesa delle colonne…sembra proprio che questi avversari non siano cavalieri da poco" "Sei il solito pessimista, Syria… non sono un granché gli uomini del Nord, e tu dovresti saperlo" "Dragone del mare!" Syria si girò in direzione della voce che lo aveva canzonato: era proprio il generale del Nord Atlantico, Dragone del mare, e al suo fianco c’era Titis, guerriera sirena. "Vorresti dire che non occorre difendere le colonne?!" Dragone del mare però strinse le spalle; "Non ce ne è bisogno, Syria… come possono distruggerle?" "è ben noto che l’unica cosa che può farlo sono le armi di Libra… e credo che il cavaliere del Grande Tempio non concederà ai guerrieri del Nord di usarle" in quel momento però una possente voce risuonò, al di sopra dei cavalieri marini, che alzarono la testa per vedere chi fosse: "Invece sì… la regina di Asgard, Hilda di Polaris, è stata posseduta da un anello donatole dal dio della morte Ades in persona… con quell’anello sarà possibile anche distruggere le colonne, perciò dovrete proteggerle" "ADES?!?!" ripeterono tutti insieme i generali degli abissi, mentre la voce di Nettuno cessò. "Visto, dobbiamo correre ai nostri pilastri!" gridò Syria, e tutti i generali si sparpagliarono.

Nel frattempo i cavalieri di Asgard erano stati fermati all’entrata del regno di Nettuno da un gruppo di soldati marini, che con le loro armi erano pronti ad attaccarli. "Fateci passare, voi non siete niente!" gridò Orion, ma i soldati si infuriarono sempre più: "Noi non siamo niente!? Questo lo vedremo, cavaliere! Soldati dei mari all’attacco!" tutto l’esercito si buttò contro i nemici, però bastarono pochi colpi per sconfiggerli tutti: "Spada di Asgard!" "Braccio di Titano!" "In nome dei ghiacci eterni!" il primo gruppo venne sbaragliato e travolto dal vortice magnetico di pietre provocato dalla Spada di Asgard, il secondo gruppo venne travolto dal pugno di Thor e il terzo gruppo venne congelato e letteralmente spazzato via dai cristalli di ghiaccio di Mizar. Dopo questo piccolo contrattempo, però, i guerrieri del Nord notarono un uomo su uno scoglio, che li guardava dall’alto. "Chi sei?!" chiese Luxor; "Dragone del mare è il mio nome celeste, e sono generale degli abissi" "Vuoi combattere qui Dragone?" chiese Mime preparandosi a suonare la Cetra, ma il nemico alzò una mano sprigionando tanti lampi gialli: "Assaggiate il potere del dragone!" tanti fulmini e lampi luminosi scaturirono dalla mano di Dragone del mare, ma con grande sorpresa di quest’ultimo Orion riuscì a pararli, anche se con grande fatica.

"Noi combatteremo alle colonne, e non qui, contro di te!" concluse il cavaliere del Nord guardando Dragone del mare con espressione di sfida. "E va bene…vi aspetto alla colonna atlantica, ma dubito che giungerete fin lì…" Dragone del mare si ritirò, mentre i cavalieri di Asgard si divisero, dirigendosi verso le varie colonne.

L’INSEGNAMENTO DI MIZAR

Mizar, cavaliere del Nord, si stava velocemente dirigendo verso la colonna che, d’accordo con gli altri compagni, aveva deciso di abbattere: la colonna dell’oceano Pacifico del nord. Non conosceva il suo custode, ma era pronto a sconfiggerlo, sempre aiutato dall’ombra di Alcor dietro di lui. All’improvviso giunse davanti all’immenso pilastro, e si guardò intorno ma non vide proprio nessuno. "E va bene…io, Mizar, abbatterò la colonna del Pacifico del Nord senza bisogno del frammento di Hilda! Bianchi artigli della tigre!" ma prima che la moltitudine di artigli bianchi colpissero la colonna, una mano fermò il colpo.

"Che cosa…" balbettò Mizar, poi si girò e vide un uomo, vestito con vestigia marine, che lo guardava sorridendo: "Come hai fatto a fermare il mio colpo?!" il generale però sorrise e poi incrociò le braccia; "Non è stato difficile per me… Cavallo del mare, generale degli abissi al servizio di re Nettuno!" "Bene, il primo generale da sconfiggere…" Mizar si preparò ad un attacco, mentre Cavallo del mare continuò a parlare senza preoccuparsene, "Voi invasori sarete presto sconfitti… perché avete attaccato il vostro re?" "Il nostro re e dio è soltanto Odino! Nettuno non può essere padrone di Asgard! Bianchi artigli della tigre!" Mizar lanciò il suo colpo luminoso contro Cavallo del mare, ma con sua grande sorpresa il generale fece un movimento con le mani e poi le aprì davanti a sé: i colpi si infransero contro una potentissima barriera di difesa creata dal generale degli abissi, senza causare alcun danno a Cavallo del mare, che per tutta risposta cominciò a creare una potentissima corrente e ad aumentarla sempre più. Mizar sbarrò gli occhi, e anche Alcor, nascosto dietro alla colonna, si chiese cosa stesse succedendo. "Adesso sentirai su di te tutto il peso del Pacifico, e ne verrai certamente travolto!!" urlò Cavallo del mare, poi cominciò ad incrementare il potere del suo colpo; "Come mai non ha avuto effetto su di te il mio colpo, generale?!" chiese Mizar cercando di opporsi, ma invano, "La mia difesa non lascerà passare i tuoi colpi, guerriero del Nord…al contrario tu ora riceverai i miei! Vortice del pacifico!" un potente vortice d’aria investì in pieno il cavaliere di Asgard, che venne scaraventato contro una colonna e la mandò in frantumi, mentre Cavallo del mare rimase immobile.

Mizar però si alzò, resistendo, e toccò lo zaffiro di Odino incastonato nelle sue vestigia, per assicurarsi che non gli fosse stato tolto. "Allora, vuoi andartene o devi essere spazzato via da me?" domandò Cavallo del mare, mentre Mizar non si arrese e ritentò l’attacco: "Bianchi artigli della tigre!!!!" un'altra volta però il suddito di Nettuno creò la sua difesa impenetrabile, mentre Mizar lo osservò attentamente; "Deve avere un qualche punto debole…nessuno in questa terra ne è privo…" pensò il guerriero del Nord, poi si accorse che la difesa di Cavallo del mare poteva forse essere sconfitta…ma non ebbe il tempo di provare, perché per la seconda volta venne preso in pieno dal Vortice del pacifico, che lo gettò ai piedi della scalinata. Mizar, però, riuscì nuovamente ad alzarsi, senza subire danni mortali. "Hai visto, ormai ho scoperto il tuo punto debole!" disse al generale mentre risaliva le scale "E presto potrò sconfiggerti, cavaliere! Il tuo colpo non mi ha provocato mortali danni!" Cavallo del mare, accortosi che ciò che diceva il suo avversario era vero, si infuriò: "Non posso provocarti danni mortali, eh!? E tu credi che quel colpo fosse l’unico che possiedo!" e detto questo due colonne d’acqua si sollevarono intorno a lui, mentre il cosmo del Cavallo del mare si distinse sempre più luminoso alle sue spalle. Mizar, dal canto suo, si preparò a colpire, "Questo è l’ultimo colpo…spero di condurti alla vittoria, fratello…insegnandoti come oltrepassare la difesa del nostro nemico…"

"La tua fine è vicina, Mizar di Asgard! Flutti degli abissi!!!" "Bianchi artigli della tigre, unitevi in un unico grande artiglio bianco!" i due colpi si scontrarono, in una battaglia degna di nota: i Flutti circondarono Mizar e cominciarono a sollevarlo in aria, trascinandolo senza che potesse resistere, mentre i colpi del guerriero di Hilda continuarono a non causare danni a Cavallo del mare, che creando i vortici d’aria li fermò. Così Mizar venne travolto e scaraventato contro il cielo-mare del regno di Nettuno, mentre Cavallo del mare non subì apparentemente alcun danno. "Bene, ogni invasore è già spazzato via…" osservò il generale della prima colonna mentre Mizar ricadeva sulla scalinata, formando un buco nel terreno per la forza dell’impatto. Invece, un pezzo dell’armatura a scaglie d’oro si ruppe, e Cavallo del mare cominciò a sanguinare. "M, ma cosa!?!?" esclamò il generale, toccandosi una spalla e notando che sanguinava "Lui mi ha ferito!! Mi ha ferito!" in quel momento un potentissimo attacco colpì da dietro il generale, che cadde a terra. Alcor stava in piedi dietro di lui. "Mizar, anche se non sei riuscito ad aver ragione di questo nemico… mi hai insegnato come fare…grazie, fratello" sussurrò Alcor, mentre nella sua mente le scene di pochi secondi prima si ripetevano: Mizar che univa tutti i bianchi artigli della tigre in un unico colpo e che attraversava le difese di Cavallo del mare, poco prima di essere travolto dai Flutti degli abissi… "Ora concluderò la missione prendendo il tuo frammento di anello e poi abbattendo questa colonna" il cavaliere ombra si avvicinò al fratello morto, ma in quel momento una voce lo fermò: "Cosa credi…di fare…?" si girò, era Cavallo del mare, che si era ancora alzato, nonostante avesse qualche ferita che sanguinava, "Per caso credevi di avermi ucciso solo con quel colpo? Illuso!" Alcor però non si intimidì, anzi si preparò all’attacco; "Non credere, generale, che vivrai dopo ciò che hai fatto a Mizar, mio fratello! In nome dei ghiacci eterni!" il colpo di Alcor partì potente e deciso, sotto forma di una sfera di ghiaccio e di tanti frammenti congelanti, e raggiunse il generale, che però alzando nuovamente le mani creò i vortici d’aria. Tutti i ghiacci sembrarono infrangersi senza conseguenza contro la barriera. Cavallo del mare infine la disattivò, mentre Alcor si fermò per prendere fiato.

"Visto? Come i colpi del tuo caro fratello, neanche i tuoi superano la difesa di Cavallo del mare!" esclamò il generale, ma pochi istanti dopo notò che alcuni pezzi della sua armatura erano ricoperti di ghiaccio. Un pezzo dell’armatura a scaglie d’oro era stato congelato dai ghiacci eterni! "N, non ci credo…ancora! Ancora una volta i vostri colpi hanno vinto sulla mia difesa!!" esclamò Cavallo del mare, mentre Alcor spiegò, "è stato Mizar ad insegnarmelo, concentrando gli artigli della tigre prima di morire…mi ha mostrato come fare" dopo questa rivelazione, Cavallo del mare restò quasi paralizzato; "Non è possibile! È soltanto un caso, la mia difesa non è superabile da nessuno! Tuo fratello è morto invano!" il generale cercò di convincersi del fallimento dei due nemici, poi attaccò deciso, mentre anche Alcor fece lo stesso. "Cavallo del mare, questo sarà l’ultimo scontro, e io ti sconfiggerò! Bianchi artigli della tigre!!" "Flutti degli abissi!" gridarono all’unisono i due nemici, ma questa volta fu Alcor a trionfare: tutti gli artigli della tigre si unirono in un unico grande artiglio che oltrepassò l’armatura di Cavallo del mare e lo uccise sul colpo, mentre anche i Flutti degli abissi andarono a segno, ma soltanto gettando in aria Alcor, che comunque subì considerevoli danni. "L’ho sconfitto…e ora devo abbattere la prima colonna!" esclamò il guerriero del Nord, e poi lanciò il frammento d’anello delle tenebre di Mizar contro la colonna, che andò in frantumi. In tutto il regno marino risuonò l’abbattimento della prima colonna. Alcor si preparò ad andarsene verso una prossima colonna, ma all’improvviso un melodioso canto lo fermò.

"Sei un generale??" chiese girandosi, ma davanti a lui c’era soltanto una guerriera sirena. "No, non sono un generale…ma soltanto Titis, guerriera sirena dei mari" rispose la donna, poi attaccò decisa: "Non posso lasciarti andar via dalla colonna, hai già causato troppi danni! Sottile trama corallina!" il corallo cominciò ad avvolgere il guerriero ombra, ma nonostante fosse molto indebolito Alcor riuscì a distruggere il corallo, ma Titis non gli diede il tempo di controbattere e lanciò subito un ennesimo colpo. "Per il Sacro Pisces!" gridò la sirena, usando l’attacco ereditato da suo fratello Fish della dodicesima casa (lo so non è vero è un invenzione! NdS). Questa volta Alcor non poté resistere, e venne gettato violentemente accanto alle rovine della prima colonna.

AURORA BOREALE ALLA MASSIMA POTENZA

"Che strano…" Hilda di Polaris guardò il cielo, da Asgard, e sentì un grosso fragore: segno del crollo della colonna del Pacifico del nord. "Accidenti, è stato un massacro!" osservò la regina "Oltre al custode della colonna, anche i cosmi di Mizar e Alcor sono scomparsi nel nulla, e qualcuno ha interferito!"

Infatti qualcuno aveva interferito, uccidendo Alcor pochi secondi dopo che lui aveva ucciso Cavallo del mare. Titis la sirena, che ora si preparava a lasciare la prima colonna ormai distrutta. "Re Nettuno mi premierà…ho impedito che quell’invasore lasciasse la colonna di Cavallo del mare! Ora posso spostarmi!" ma prima che la guerriera marina potesse andarsene, una musica triste e lenta la sorprese, intorpidendo i suoi sensi; "Chi è?!" domandò Titis girandosi, ma non vide nessuno, "Syria, sei tu?" chiese Titis, ma all’improvviso si fermò vedendo che le corde di una Cetra la stavano intrappolando, lentamente, accompagnate dalla melodia di requiem che risuonava nell’aria. Prima che la sirena potesse opporsi, le corde dello strumento la stritolarono completamente, fino ad ucciderla.

Abadir del Kraken, dalla colonna dell’Artico, avvertiva distintamente la situazione. "Questa guerra sarà difficile… Cavallo del mare, primo generale, e Titis, sono stati già uccisi…" constatò il guerriero "Cavallo del mare dai due cavalieri del nord, mentre Titis da qualcuno di molto potente…si sta dirigendo verso la colonna dell’Atlantico del sud…" ma i pensieri di Abadir vennero interrotti da una voce forte e possente che risuonò dietro di lui: "Invece di pensare ai tuoi compagni pensa alla tua vita!" il guerriero del Kraken si girò: davanti a lui c’era Thor, guerriero di Asgard della Gamma di Odino. I due avversari si studiarono per qualche istante, poi Abadir cominciò ad espandere il suo cosmo, rendendo l’aria attorno a loro sempre più fredda. "Guerriero di Asgard, pensaci prima di attaccarmi, o il Kraken ti distruggerà" Abadir cominciò a creare dietro di sé l’aura del Kraken, mitico mostro marino che uccide i malvagi simile ad una manta, mentre Thor si mise in posizione di attacco, resistendo perfettamente all’aria congelante attorno ai due nemici; "Abadir del Kraken, io, Thor, ti sconfiggerò per ordine della regina Hilda! Presto di te e della tua colonna dell’Artico rimarrà soltanto un confuso ricordo! Braccio di titano!" dopo queste parole Thor caricò il suo pugno di energia viola, poi si lanciò contro Abadir, che però agilmente schivò l’attacco e poi cercò di colpire Thor con un calcio, ma il nemico ritentò il pugno di poco prima, e Abadir fu costretto a spostarsi dietro all’avversario; "Invasore, ora ti congelerò!" gridò prima di emanare dalla mano una potentissima aria congelante, che da vento diventò tempesta di ghiaccio e scaraventò in aria Thor, che cadde accanto alla colonna. Ma quest’ultimo si rialzò senza problemi. "Come, la mia potente aria congelante non ti ha fatto nessun effetto!", il cavaliere di Asgard annuì, poi rispose all’affermazione di Abadir: "Esatto, non ha effetto su di me la tua debole aria congelante…dal momento che io vivo ad Asgard, e lì ci sono temperature che nessuno può superare! Ovunque tu ti sia allenato, cavaliere di Nettuno, non potrai superare il freddo di Asgard, che è appunto situata sul tuo regno del mare Artico!" Abadir capì che il nemico davanti a lui gli avrebbe dato diversi problemi, e preparò un'altra tattica, ma prima che potesse attuarla il nemico lo prese di sorpresa con il suo "Braccio di titano!!" questa volta il pugno di energia andò a segno, e un pezzo di corazza a scaglie d’oro andò in pezzi, mentre Abadir fu scaraventato contro dei coralli.

"E adesso verrai travolto da una valanga, Abadir! E non pensare di poterti salvare, è la tua fine!" gridò Thor, poi cercò una montagna per farla crollare con la sua forza, ma non trovò nulla. "Mi dispiace deluderti, ma non ci sono montagne da far crollare qui, come nella tua amata Asgard…questa volta il luogo da aiuto a me! Attacco furioso del Kraken!!!" un altro colpo di Abadir (non si è mai visto nel cartone ma potrebbe anche possederlo! NdS), rappresentato dal grosso mostro mitologico, si abbatté contro Thor, che questa volta subì il colpo e venne scaraventato contro la scalinata, distruggendola. Abadir invece si rialzò in piedi, dolorante dopo aver subito il colpo segreto di Thor, e si accorse che dal pezzo di busto delle vestigia distrutto gocciolava sangue. Intanto Thor si alzò nuovamente in piedi, pronto a lottare ancora, e Abadir notò per la prima volta che dalle sue braccia pendevano due asce. "Queste due, guerriero dei mari, sono le asce di Mionlir, che appartengono a me, Thor! E sarà con queste che io mostrerò la mia gratitudine ad Hilda per avermi risparmiato, uccidendoti!" "La tua regina è soltanto una conquistatrice, e intende rendere suo l’impero dei mari! Ma si illude, il grande dio Nettuno schiaccerà presto una mosca come lei!" "Zitto!!" gridò Thor su tutte le furie, poi scagliò deciso le sue asce contro Abadir, che non tentò di evitarle ma di congelarle, in modo da renderle inutilizzabili, e così aumentò il suo freddo cosmo fino a giungere quasi all’Aurora boreale, ma non successe nulla. Le asce continuarono a viaggiare contro di lui, senza fermarsi nemmeno in mezzo alla nevicata che Abadir stava creando, "Illuso! Anche le mie asce, come me, resistono alle tue gelide temperature! Asce, colpite Abadir!" il cavaliere di Nettuno venne colpito da entrambe le asce, che distrussero completamente la sua corazza a scaglie e poi lo ferirono gravemente. Abadir si accasciò a terra, morente, mentre Thor si preparò a dargli il colpo di grazia, ma il guerriero di Nettuno si alzò ancora, e con un aria congelante più potente di prima lo sbatté violentemente contro la colonna.

"Non credere di poter vincere così facilmente! Non hai ancora visto il massimo… il massimo del mio potere… l’Aurora Boreale!" urlò Abadir, e nonostante la grave emorragia si alzò ancora in piedi, e si mise in posa, mentre il Kraken comparve una seconda volta alle sue spalle.

Thor invece preparò ancora una volta il Braccio di titano, e attaccò Abadir: "Braccio di titano, per la regina Hilda!!!" "Spazza via gli invasori, Kraken! AURORA BOREALE!" i due colpi si scontrarono, e un istante sembrarono anni; Abadir venne travolto dal colpo del nemico, e senza più vestigia marine a difenderlo venne gettato in aria e poi cadde a terra morto, mentre Thor sentì che i sensi cominciavano ad abbandonarlo: questa volta l’aria congelante del nemico aveva saputo superare quella di Asgard. "Anche se muoio, lo faccio felice…di aver abbattuto questa colonna!" Thor esalò il suo ultimo grido e lanciò il suo pezzo di anello di Hilda contro la colonna del mare Artico, che si distrusse, poi cadde a terra morto pure lui. Il combattimento alla seconda colonna, perciò, era finito in pari: due valorosi guerrieri erano morti entrambi, forti nella convinzione di servire il loro signore.

IL LUPO NORDICO CONTRO LE SEI BESTIE DI SCILLA

Intanto Syria delle sirene osservava il cielo-mare, e dopo un fortissimo rumore di crollo si accorse della situazione: "Non è possibile! Un'altra colonna è crollata, è quella…dell’Artico! Non ci credo, dopo Cavallo del mare anche Abadir è stato sconfitto…" il cavaliere del flauto continuò a preoccuparsi, "Non avrei mai immaginato che ci avrebbero tanto danneggiato, quegli invasori! Già due colonne sono distrutte, ma nonostante tutto anche tre di loro sono morti…ormai soltanto io, Kira, Lemuri, Dragone del mare e Krisaore possiamo difendere Nettuno…" in quel momento Syria si fermò, si voltò e scrutò l’orizzonte, "Non venire qui, Mime… io non voglio ucciderti, tu che sei stato mio allievo…"

Un lupo si lanciò contro una fanciulla in posizione di preghiera, ma prima che potesse toccarla la bellissima ragazza si tramutò in un orripilante mostro, e da sotto di lei uscirono 6 bestie, che colpirono il lupo scaraventandolo ai piedi di un guerriero di Asgard e uccidendolo. Poi l’illusione di quella ragazza svanì. "Lo avrei dovuto immaginare, un illusione…" sussurrò Luxor di Fenrir, guardando il suo lupo ucciso; "Chiunque tu sia, generale degli abissi del Pacifico del Sud, io ti ucciderò" in quell’istante una voce cominciò a risuonare nel luogo, una risata. "Mostrati, codardo!" gridò Luxor spazientito, è un uomo con i capelli viola cominciò a scendere la scalinata della colonna, con un espressione di risata sul volto. "Mi fai ridere…sai soltanto usare i lupi come arma?" chiese a Luxor "Ti accorgerai che non sono arma da poco…" rispose però il cavaliere di Odino, mentre Kira si fermò davanti a lui, e il cosmo di Scilla lo circondò, "Dico solo il lupo…" spiegò "Perché io non dispongo soltanto di un lupo come il tuo, ma di sei bestie sacre…le bestie della costellazione di Scilla!". "Scilla! Il mostro dello Stretto di Messina… beh, non mi interessa, potresti avere anche migliaia di bestie, ma credo che i miei lupi saranno sempre superiori!" ribatté il cavaliere del Nord, mentre Kira aprì le braccia come ali, "Vedremo tra le bestie quali sono le più abili! Volo dell’aquila possente!" l’aquila, prima bestia di Kira, volò contro Luxor, che però con un agile salto la evitò, e poi attaccò: "Lupi nella tormenta!" tanti lupi scaturirono dal pugno di Luxor, poi attaccarono l’aquila distruggendo una parte dell’armatura di Scilla. "No! Non è possibile, come sei riuscito a…distruggere l’aquila!" gridò Kira in preda al panico per una sconfitta così immediata.

"Te lo spiegherò, perché l’ho appena capito…ma prima lancia un'altra bestia!" "E va bene, ma non credere di potercela fare così facilmente! Questa volta la mia scelta cade sulla libellula!" la libellula uscì dal dito di Kira e attaccò Luxor, che questa volta cambiò tattica: "Denti del lupo azzannate!" tutti i denti azzannarono violentemente la libellula, poi distrussero anche un'altra parte delle scaglie d’oro di Scilla. "Bene, ora posso spiegartelo…" disse il cavaliere al servizio di Hilda, mentre Kira si rialzò dopo il grave colpo subito, "Tu hai tante potenti bestie, ma… non sono perfette! In pratica, io mi concentro al massimo su una sola bestia, ovvero il lupo, mentre tu concentri solo parte del tuo immenso potere in ognuna delle bestie… perciò non potrai sconfiggermi!" Kira si accorse che ciò che diceva il guerriero di Asgard era vero, però non si arrese: "Ah sì, su questo non ti sbagli…ma vedremo per quanto tempo potrai resistere alle mie bestie…se ad esempio passassi…" sulla schiena del generale spuntarono due ali, poi congiunse le mani, "… alle Ali del vampiro!" tutti i vampiri, centinaia e centinaia, attaccarono Luxor, che cercò di difendersi usando i "Lupi nella tormenta" ma i vampiri, che erano veramente troppi, superarono le sue difese e poi cominciarono a succhiare il suo sangue; Luxor cadde a terra ferito, mentre Kira cessò l’attacco. "Hai visto, cavaliere? Non essere mai troppo convinto della tua vittoria, potrebbe costarti caro! Come vedi nelle mie bestie ho messo comunque abbastanza impegno!" Luxor si rialzò, nonostante i danni, e poi attaccò nuovamente il generale del Pacifico del sud, senza arrendersi: "Denti del lupo azzannate!" ma Kira evitò tutti i denti, poi attaccò ancora con le "Spire del serpente". Luxor venne catturato e poi stritolato. "Mi stai deludendo,non sei forte come affermavi all’inizio di questa battaglia! Mi lasci a bocca asciutta, i tuoi colpi sono leggermente ripetitivi! Invece ho ancora un paio di bestie da mostrarti!"

Luxor, ferito e con parte dell’armatura di Odino in pezzi, si alzò nuovamente, cercando di attaccare nuovamente il generale, che però lanciò nuovamente il serpente: "Questa volta sei tu ad aver sbagliato, il serpente lo conosco già! Denti del lupo azzannate!" questa volta le zanne del lupo nordico sconfissero il serpente, e la terza parte dell’armatura di Scilla andò in frantumi. "Ho capito che non sei cavaliere da poco, non posso ormai ripetere i colpi…ma posso usare ancora due bestie…" Kira rifletté un istante, nel lupo Luxor gli era troppo superiore, perciò restava solo… "L’orso bruno è la mia tecnica finale, la mia bestia più potente! Ora vediamo se riesci a resistere!" esclamò Kira all’improvviso, mentre il potente orso bruno apparve davanti a Luxor, e con una zampata lo gettò lontano. L’armatura del guerriero di Asgard andò del tutto in pezzi, mentre anche Kira si inginocchiò, ferito e stanco. Ma prima che potesse riprendere fiato, Luxor ricominciò a muoversi, anche se a fatica. "Generale del p,pacifico meridionale… io sono cresciuto assieme ai lupi, e ogni giorno sono stato sottoposto a grandi prove di sopravvivenza…e posso… resistere!" disse il guerriero nordico, e con le ultime forze che gli rimanevano scagliò i "Lupi nella tormenta" distruggendo anche l’orso bruno. Poi cadde a terra privo di vita, senza aver potuto abbattere la colonna. "Luxor di Fenrir…eri un grande guerriero" pensò Kira di Scilla "Sei morto per provocarmi più danni possibili…"

Intanto una figura avvolta nell’ombra giunse alla colonna dell’Artico, ormai crollata, e vide Thor morto a terra… e lo zaffiro di Phecda di fianco a lui. Guardando ancora nella sua mano quello di Mizar, lo raccolse, poi sentì svanire il cosmo di un altro cavaliere del Nord e quello del generale di Scilla diminuire notevolmente, così corse verso la colonna del Pacifico meridionale, pronto ad impadronirsi del terzo zaffiro di Odino.

CETRA CONTRO FLAUTO, ALLIEVO CONTRO MAESTRO

Syria, dalla colonna dell’Atlantico del sud, avvertì che la battaglia che poco prima si era combattuta furiosamente al Pacifico meridionale era finita. La colonna non era crollata questa volta, ma sentì il cosmo di Kira di Scilla diminuire molto. All’improvviso però una dolcissima melodia di requiem lo costrinse a voltarsi. Syria, vedendo il suo prossimo nemico, abbassò la testa e cominciò a lacrimare. Davanti a lui c’era Mime, cavaliere dello zaffiro di Benetsch e suo allievo prediletto. In quel momento, vedendolo, nella mente di Syria si affacciarono tanti ricordi…

"Mime, dopo la morte di Folken devi imparare ad allenarti da solo… così potrai difenderti da chi vuole farti del male" affermò Syria, guardando Mime che cercava di suonare con la sua Cetra una potente melodia di requiem, "Soltanto così potrai far trionfare sempre la giustizia sul male". "Certo, maestro… io mi impegnerò!" rispose Mime, poi cominciò a suonare una bellissima melodia…

"Mime, non provare ad attaccarmi! Se lo farai sarò costretto a togliere la vita al mio prediletto allievo!" gridò Syria, ma Mime non prestò attenzione alle sue parole: "Syria, per ordine di Hilda mia regina dovrò farlo…mai avrei voluto, ma devo farlo" insistette il guerriero del nord, poi cominciò a suonare sempre più forte la sua dolce cetra. "E va bene, cercherò di dimostrarti che Hilda è malvagia…e che Folken che tu odiavi ti ha sempre amato!" rispose Syria furioso, poi cominciò a suonare il suo flauto, mentre le molteplici illusioni delle sirene si formarono attorno a lui. Mime per tutta risposta riuscì a resistere all’incantesimo suadente di Syria, controbattendo con la sua melodia, e questo stupì molto il generale; "Riesce a non essere incantato dal canto delle sirene!" Mime ebbe il tempo di cercare di colpire il suo maestro con le corde del pentagramma affilate, ma Syria riuscì ad evitarle tutte creando delle illusioni con la musica, ma anche Mime fece lo stesso. Nessuno dei due riuscì a colpirsi: Syria non riuscì ad usare la sua tecnica tagliente contro Mime e il cavaliere di Asgard non riuscì a colpire Syria con le corde del pentagramma. "Siamo troppo simili, i nostri poteri sono troppo simili, nessuno di noi avrà ragione sull’altro!" gridò Syria mentre evitava i colpi dell’allievo, ma Mime non lo ascoltò: "Invece sbagli, ora dimostrerò che differenza c’è tra di noi! Melodia delle tenebre!" Syria continuò a suonare la melodia di flauto, sicuro che il colpo del nemico non l’avrebbe raggiunto, e invece pochi istanti dopo si accorse che le corde della cetra lo stavano lentamente intrappolando. All’improvviso non riuscì più a suonare il flauto, completamente bloccato dal reticolo di corde, e sentì che le sue vestigia marine davano segni di cedimento. "Maestro, ora arrenditi e lascia che io abbatta la colonna!" disse Mime, poi chiuse gli occhi pronto a dare il colpo di grazia al generale dell’Atlantico, ma quando li riaprì intrappolato dalla Melodia delle tenebre non c’era Syria delle sirene, bensì un orribile arpia urlante. Il guerriero di Odino si spaventò e allentò la presa, ma a tradimento ricomparve Syria, che tendendo un braccio scatenò un colpo energetico che travolse Mime, gettandolo a diversi metri di distanza.

"Mi contraddico, ciò che ho detto poco fa era falso!" spiegò il generale di Nettuno a Mime, "La sottile differenza che c’è tra di noi è che io sono il tuo maestro, e sono perciò superiore a te, nonostante le nostre armi siano identiche!" "Io non credo… saprò superare persino te, Syria, maestro che mi ha insegnato ogni cosa…" ribatté Mime, poi ricominciò a suonare la sua melodia delle tenebre e si nascose tra i suoi innumerevoli sosia. "Adesso mi hai stancato, insolente!" gridò Syria, poi tendendo un braccio ed usando il suo colpo simile all’Excalibur di Capricorn cercò di sconfiggere Mime, ma questa volta l’attacco andò a vuoto; "Non sarà così facile vincermi!" urlò Mime pieno di rabbia, scatenando la melodia al massimo potere e usando subito la Melodia delle tenebre, ma Syria questa volta sfuggì alle corde della cetra e poi suonò anche lui al massimo, mentre Mime cominciò ad accusare gli effetti di aver ascoltato per tanto tempo la musica di Syria, e cominciò a soffrire. "Incantesimo suadente" pronunciò Syria, e Mime cominciò a venire incantato dalla melodia delle sirene, che circondarono i due avversari, così si avvicinò al maestro. Ma all’improvviso, quando Syria era oramai pronto a colpirlo definitivamente, si riprese e toccando le corde della cetra lanciò il reticolo luminoso, che Syria bloccò soltanto usando la sua difesa circolare all’ultimo istante.

"Non posso crederci, la mia musica comincia a farti poco effetto!" esclamò il generale, mentre Mime si fermò, "Te l’avevo detto che non mi sarei arreso, Syria… io combatto per le terre di Asgard, e trionferò!" gridò il cavaliere del nord, poi cominciò ad usare per la terza volta il suo colpo segreto, che questa volta intrappolò Syria del tutto. "è la tua fine, stritolalo Melodia delle tenebre di Mime!" gridò Mime, mentre l’armatura a scaglie d’oro di Syria cominciò a sgretolarsi. "Fermati, Mime! Questa è l’ultima volta che ti avverto!" esclamò Syria, mentre avvicinò la bocca al flauto con molta fatica, e la sua armatura cominciò ad andare in pezzi per pressione delle corde della cetra; "Mi basterà suonare solo un ultima nota e tu morirai!" ma Mime non lo ascoltò e continuò a suonare la requiem finale, ma Syria, sforzandosi oltre ogni limite, suonò ancora una nota, mentre la sua corazza andò letteralmente in pezzi. Mime fu scaraventato contro la colonna e cadde a terra in un lago di sangue; prima di morire parlò un ultima volta, sussurrando: "Sapevo che mi avresti sconfitto, Syria mio maestro…sapevo che mi sei sempre stato… superiore" poi spirò e morì, mentre Syria si inginocchiò piangendo. "Dopo due colonne abbattute due sono state salvate… ma è costata la tua vita, Mime…presto ci rivedremo nel paradiso dei cavalieri e suoneremo ancora…insieme" poi Syria continuò a piangere disperato.

BATTAGLIA PER L’ONORE

Intanto il misterioso guerriero aprì la sua mano: nel suo palmo luccicavano gli zaffiri di Mizar, di Benetsch, appena raccolto, di Phecda e infine di Fenrir. "Ormai soltanto Merak e Dubhe mancano all’appello… e poi io conquisterò Asgard!" disse il cavaliere guardando gli zaffiri, poi corse alla sua colonna per eseguire la sua missione.

Intanto Artax, fedelissimo guerriero di Hilda, giunse alla colonna dell’Antartico. Il suo nemico si trovava esattamente lì, da qualche parte. Una fitta coltre di nebbia circondava la quinta colonna, mentre Artax iniziò a preoccuparsi, "Non sento il crollo di un'altra colonna… questo significa che Luxor e Mime hanno fallito! Il mio successo è ormai fondamentale!" in quel momento il guerriero scorse una figura nella nebbia, e pensando che fosse il generale si preparò ad attaccare con le sue "Nevi di Asgard", ma una voce lo fermò: "Cosa fai, Artax, amico?! Alzi un pugno contro di me?" "O, Orion…" balbettò Artax abbassando le mani, mentre distinse nella nebbia la figura del capo dei guerrieri di Odino, "Orion, ma tu non eri diretto alla colonna dell’Atlantico settentrionale?" ma il guerriero scosse la testa "No, Artax, mi sono perso in questa nebbia, quale colonna è questa?" "Mare Antartico" rispose Artax, poi si guardò intorno perplesso, "Ma ancora…non vedo il generale" Orion allora fece la sua proposta "Cerchiamolo, io vado di là, tu vai dalla parte opposta!" il guerriero dei ghiacci e del fuoco annuì, poi si girò dando le spalle ad Orion. Non ebbe nemmeno il tempo di guardarsi intorno che una voce rimbombò dietro di lui, mentre due potentissime sfere di energia lo colpirono in pieno: "Occhi del drago colpite nel segno!!" Artax venne scaraventato lontano, mentre le sue vestigia nordiche subirono danni. "Bene, è già morto…uh, uh, uh…" gracchiò una diabolica voce, mentre i lineamenti di Orion si deformarono e poi cambiò completamente: il guerriero davanti ad Artax non era più Orion, bensì Lemuri, generale del mare Antartico, capace di mutarsi in qualsiasi persona e imitarne i colpi, "Per me, Lemuri generale di Nettuno, nessuno può essere pericoloso! Qualsiasi nemico diventa innocuo!" rise il generale più spregevole, ma con sua grande sorpresa Artax cominciò ad alzarsi in piedi; "Cosa!?" "Non so come hai fatto, ma devi essere un potente guerriero…se hai potuto imitare gli Occhi del drago di Orion…" Lemuri sbarrò gli occhi, stupito che il cavaliere fosse ancora in vita, ma poi si mise a ridere: "Infatti, io, Lemuri, posso sconfiggere chiunque!" gridò il generale, ma Artax si mise in posizione d’attacco; "Chiunque? Io non credo, adesso sarai sconfitto, codardo! Nevi di Asgard!" immediatamente Artax lanciò il suo colpo congelante, cercando di intrappolare Lemuri nel ghiaccio, ma il generale in qualche istante riuscì a cambiare mutazione, trasformandosi in Abadir del Kraken. Così riuscì a fermare l’attacco di Artax, avendo ricevuto in dono i poteri dei ghiacci. "Maledetto, rivelati per cosa sei veramente!" gridò ancora Artax, poi cercò di usare ancora le Nevi di Asgard, ma questa volta Lemuri glielo impedì, e prima che potesse attaccare scagliò gli "Occhi della salamandra" gettando nuovamente in aria Artax e facendolo sbattere contro il marmo di una piccola colonna. "Benissimo, hai capito di cosa sono capace adesso? Uh, uh, uh!" ridacchiò il generale, ma Artax si alzò ancora in piedi senza aver subito troppi danni ed attaccò deciso; "Non riuscirai a trasformarti in eterno, e prima o poi ti colpirò! Nevi di Asgard!!" questa volta il colpo andò a segno, e Lemuri venne scaraventato lontano e congelato. Il cavaliere di Nettuno vide le sue scaglie d’oro andare lentamente in pezzi, per la temperatura simile allo Zero assoluto scatenata dal suo avversario. "Come vedo sei un cane che tanto abbaia ma non morde! Alla fine senza le tue illusioni non sei così potente, basterà un altro solo colpo per sconfiggerti!" esclamò Artax, poi si preparò a lanciare il suo Caldo soffio del meriggio, e grandi colate di lava comparse dal nulla lo circondarono. Lemuri intanto per salvarsi cercò di leggere il cuore di Artax…

"Artax!" una ragazzina corse verso il cavaliere del nord, una ragazzina con lunghi capelli biondi e un bel viso…

"Ora so come sconfiggerlo, non è detta l’ultima parola!" gridò Lemuri, poi la nebbia circondò la colonna, mentre Artax portò al massimo il potere del suo soffio infuocato. "Dove sei, codardo! Mostrati!" in quel momento, quando la nebbia si dissolse nuovamente,davanti a sé non vide il generale di Nettuno, ma vide Flare, la sua amata. "F…Flare?!?" balbettò perplesso il giovane guardando la ragazza impaurita; "Artax, aiutami! Non lanciare quel colpo, devi aiutarmi!" Flare cominciò a piangere, disperata, mentre Artax cominciò a fermarsi, ma poi portò al massimo il Caldo soffio del meriggio, "No Flare! Se anche tu fossi la vera Flare, io non posso rischiare di non abbattere questa colonna…perciò, che tu sia Lemuri o Flare, io lancerò il mio colpo!" Artax si convinse, mentre Flare cercò di fermarlo: "Cosa fai, noo!" "Flare, dovresti sapere che per me il dovere verso Hilda e maggiore dei sentimenti! Caldo soffio del meriggio!" il cavaliere di Hilda lanciò il suo colpo avvolto dalle fiamme, e travolse Flare, che in realtà era Lemuri. Il generale non ebbe il tempo di evitare il colpo, e cadde a terra morente. "Per te, Artax di Asgard, l’onore conta più dei sentimenti… contro un nemico come te io non posso vincere…maledetto" concluse Lemuri. Artax così lanciò il suo frammento di anello e distrusse la colonna del mare Antartico, terza a cadere. "Devo raggiungere il tempio di Nettuno!" esclamò il guerriero, e corse via dal pilastro distrutto, diretto al tempio del dio dei mari.

L’AMBIZIONE DI MEGRES

Il possente rumore che segnalava il crollo di un'altra colonna risuonò in tutto il regno di Nettuno. Syria e Kira, gli unici due generali che dopo un combattimento erano vivi, capirono che Lemuri su cui tanto contavano era stato già sconfitto. Anche Julian Kedives, Nettuno, dalla sala del trono sentì tutto, mentre la voce di Hilda risuonò nella sua mente: "Nettuno, ormai il tuo regno fondato sulle sette colonne sta cadendo in rovina… già tre colonne sono abbattute…" "Tsk, parli a vuoto, Hilda…" rispose il signore dei mari "Vorrei ricordarti che quattro generali sono ancora in vita, di cui solo due sono stanchi, mentre dei tuoi guerrieri che hanno già lottato ne resta soltanto uno, e sta venendo qui…"

Intanto Megres dell’Ametista giunse alla colonna dell’oceano Indiano, il suo bersaglio, mentre contemplò nella sua mano gli zaffiri che già aveva raccolto. "Maledizione, ancora non posso rubarlo ad Artax…però potrò farlo presto, perché Nettuno lo spazzerà sicuramente via…questa guerra è proprio adatta ai miei sogni…di conquista" il cavaliere meschino cominciò a sognare di diventare padrone del mondo: "Quando i miei compagni erano vivi non potevo rubare i loro zaffiri… ma posso rubarli quando muoiono dopo la lotta con i generali… una volta che Nettuno ed Hilda si saranno eliminati a vicenda, io prenderò il possesso del mondo! Ah, ah, ah!" ma in quel momento una lancia quasi lo colpì, provocandogli un graffio sanguinante sulla guancia destra. "Mi dispiace interrompere le tue ambizioni, ma avrei una correzione da apportare" un generale degli abissi di aspetto indiano emerse dall’ombra della colonna, "Nettuno e Hilda non si annienteranno a vicenda…la vostra regina sarà spazzata via!" esclamò il generale, poi si presentò: "Mi chiamo Krisaore, e sono il generale dell’Indiano" "Io sono Megres di Asgard, e bramo alla conquista dei sette zaffiri per ottenere la leggendaria Balmung…non mi interessa nulla di Hilda, voglio solo sottomettere tutti voi! Teca viola dell’ametista!" una potente luce scaturì dal corpo di Megres, ed abbagliò Krisaore, che pochi istanti dopo fu intrappolato in una teca di ametista. "Vedo che non è stato molto difficile eliminarlo…ora devo prendermi gli zaffiri, non ho tempo da perdere con questo buffone!" dopo aver deriso il suo nemico, Megres cominciò ad allontanarsi dalla colonna, lasciando Krisaore intrappolato, ma all’improvviso la teca di ametista viola andò in pezzi: Krisaore, usando la sua lancia,non era stato intrappolato dal nemico.

"Credevi di avermi già sconfitto, cavaliere del Nord? Noi generali siamo potenti, non illuderti! Lancia di Nettuno!" Krisaore passò al contrattacco, e cercò di trafiggere Megres con la sua lancia d’oro, ma Megres riuscì ad evitarla più volte. Alla fine Krisaore riuscì a colpirlo ad un fianco, mandando in pezzi una piccola parte della corazza di Odino, ma Megres riuscì ad allontanarsi prima di essere colpito ancora. "E va bene, generale! Se la mia teca d’ametista non ha effetto, vorrà dire che passerò a un mio altro colpo non meno efficace! Anime del nobile casato di Megres d’ametista, giungete a me dalle foreste di Asgard!" Krisaore colpì immediatamente Megres con la sua lancia, distruggendogli parte dell’armatura, ma prima che potesse dargli il colpo di grazia le anime degli alberi di Asgard cominciarono ad agitarsi, e giunsero fino al regno di Nettuno, dinnanzi a Krisaore, che cercò di colpire gli spiriti con la sua lancia, ma fu del tutto inefficace. "Lo sapevo! Non saprai mai sconfiggere le mie Anime della natura!" gridò Megres, poi aizzò gli spiriti contro Krisaore. Il generale non poté fare assolutamente nulla,e le anime della natura lo colpirono duramente, stritolandolo e danneggiandolo incredibilmente, mentre la sua armatura a scaglie d’oro andò in pezzi. Megres continuò a non fermarsi mai, ignorando le sue ferite della lancia, e cessò il suo colpo segreto quando Krisaore scomparve nel nulla. "Perfetto, non è resistito molto! Adesso posso veramente andare!" affermò il cavaliere di Hilda, poi si girò e cercò ancora di allontanarsi, ma in quel momento un potentissimo cosmo lo fermò: Krisaore cominciò a levitare, e nonostante le anime della natura gli avessero inferto gravi danni, sembrò non essere affatto spossato, circondato da un alone di luce divina. "Megres, sei cavaliere pieno di sorprese e di potenti colpi segreti… ma io ho già capito il segreto delle tue potenti Anime della natura, e ora non faranno più effetto su di me…l’unico modo di sconfiggermi sarebbe colpire i miei chakra…ma non potrai farlo!" Megres, però, furioso per non aver ancora concluso la battaglia, lanciò ancora le "Anime della natura" ma questa volta Krisaore, arrivato alla perfetta armonia dell’anima, non fu sfiorato dal colpo; "Te l’avevo detto, ora perirai per mano della mia energia cosmica, i Kundalini!" Krisaore aumentò sempre più l’energia del suo cosmo simile a quello di Virgo, ma Megres non si arrese ed estrasse una spada potente: "Anch’io possiedo un arma, la Lama d’ametista, lo sapevi? E credo di non essermi ancora arreso!" Krisaore si stupì per quanti colpi possedesse Megres, ma poi si concentrò al massimo e arrivò al suo culmine, per lanciare l’Unione spirituale. "La mia ambizione non finirà, io comanderò il mondo! Lama d’ametista, colpisci!" "Pazzo! Unione spirituale!"

Una potentissima luce illuminò tutto il luogo della battaglia, e per qualche secondo non si vide nulla: poi la luce si dissolse, e Krisaore stava sanguinando. I suoi chakra erano stati colpiti tutti dalla Lama d’ametista. "Ma come…come hai fatto a… colpirmi… non conoscevi la posizione dei miei chakra…" balbettò Krisaore, mentre il suo alone luminoso si spegneva lentamente "è stata la Lama d’ametista a guidare il mio braccio! Addio per sempre, la mia vittoria è ormai prossima!" Megres si mise a ridere malvagiamente, mentre Krisaore dovette arrendersi e cadde a terra morto, mentre il cavaliere del nord distrusse un'altra colonna con il suo frammento. "Ormai devo solo rubare la pietra ad Orion… ma andò verso la reggia di Nettuno con Artax…" pensò il cavaliere di Odino, poi oltrepassò la colonna.

DUE NEMICI EGUALI

Kira si chinò sulla sua colonna, ancora ferito, mentre dietro di lui qualcuno gli posò una mano sulla spalla. Immediatamente si voltò mettendosi in guardia pronto a lanciare il lupo, ma vide soltanto Syria, generale suo compagno. "Kira" disse il cavaliere dal dolce flauto, "Dobbiamo correre alla reggia di re Nettuno. Senti, un'altra colonna è crollata, e Krisaore è stato sconfitto… già due guerrieri invasori stanno giungendo al tempio di Nettuno, e noi dobbiamo impedirgli di disturbare il nostro dio!" Kira annuì, e lui e Syria si diressero verso la colonna portante.

Megres, nel frattempo, con già quattro zaffiri di Odino saldi nella mano, barcollò lungo la strada che lo conduceva verso la reggia di Nettuno. Si accorse che l’Unione spirituale lanciata poco prima dal generale dell’oceano Indiano aveva fatto i suoi effetti, infatti sentiva le forze che lo abbandonavano e la vista gli si stava annebbiando. "Maledetto…" sussurrò, poi proseguì cercando di non mollare.

Nel frattempo Orion, capo dei cavalieri del nord, giunse alla colonna del Nord Atlantico. Il generale notò con disappunto che ancora due colonne dove si era combattuto erano in piedi. "Dov’è il generale che protegge questa colonna?" si chiese Orion scrutando attorno a sé, "Meglio così, abbatterò subito l’ultima colonna!" ma prima che potesse colpire la colonna con il frammento di anello notò che Dragone del mare era pronto ad affrontarlo, ed era appena comparso di fronte a lui. "Abbi pazienza, cavaliere, adesso ti combatterò, o meglio, ti ucciderò immediatamente!" Orion non fece nemmeno in tempo a prepararsi che venne travolto brutalmente dal colpo del nemico; "Esplosione della galassia!" molte galassie si congiunsero insieme e poi esplosero tutte insieme, spazzando via ogni cosa davanti al generale. Dragone del mare si convinse di aver già eliminato l’invasore, così si girò per allontanarsi, ma all’improvviso si accorse che Orion era ancora vivo, nonostante la sua armatura avesse riportato pesanti danni. "Come, dopo la mia esplosione…tu sei vivo!" esclamò il generale dell’Atlantico, mentre il suo nemico sorrise leggermente "Ma i colpi e il dolore non sono miei compagni…" rispose Orion, "Tempo fa mi bagnai del sangue di un drago che infestava le foreste di Asgard, e da allora sono invulnerabile!" "Allora e vera la leggenda del drago e del suo sangue che rende invulnerabili…" sussurrò Dragone del mare pieno di stupore, ma fu Orion questa volta che non lo lasciò prepararsi, e immediatamente attaccò: "Mettiamo fine a questa assurda battaglia, chiaramente sarò io il vincitore! Spada di Asgard!" il potente colpo si abbatté sul guerriero dei mari, che venne sollevato in aria, e poi molte pietre cominciarono a danneggiarlo, ma Dragone del mare riuscì a distruggerle tutte, e l’unico effetto del colpo del nemico fu quello di sfilargli la maschera e l’elmo. "Finalmente vedo il tuo volto…" disse Orion, mentre il generale spiegò tutto; "Esatto, Dragone del mare è il mio nome celeste…ma il mio vero nome è Kanon, Kanon di Gemini" "Kanon…di Gemini? Beh, non mi importa, l’unica cosa che mi importa è la tua colonna!" rispose Orion, poi cominciò a prepararsi a lanciare nuovamente la Spada di Asgard, ma Kanon lo precedette: "Io non credo che potrai vincermi, nonostante i colpi non facciano effetto su di te… mi basterà spedirti in un'altra dimensione!" "Cosa?!" Orion rimase stupito dalla sicurezza del suo nemico, che creò con le braccia un triangolo davanti a sé, "è la fine! Adesso farai un bel viaggio nel Triangolo delle Bermuda! Triangolo d’oro, ingoia Orion!" questa volta il miglior cavaliere di Hilda non poté resistere,e venne catturato dal colpo. "Questo combattimento è già finito…" rise Dragone del mare, pieno di orgoglio per la facile vittoria.

In quel momento una dolcissima musica cominciò a risuonare nel regno dell’Atlantico settentrionale, accompagnata da dei passi. Kanon si girò e vide due generali suoi compagni. "S…Syria, Kira, cosa ci fate voi qui? Non siete rimasti alle vostre colonne per difenderle?" chiese il generale, mentre gli altri due si fermarono; "Dragone del mare, hai già sconfitto il cavaliere del Nord assegnato alla tua colonna?" chiese Syria, e Kanon annuì con un cenno del capo, "Adesso dobbiamo correre alla reggia di re Nettuno! Già due cavalieri di Asgard hanno sconfitto due generali, e presto saranno laggiù!" Kira illustrò la situazione a Kanon, che rifletté nella sua mente: se quei due sollecitassero troppo Nettuno sarebbero guai… "Dobbiamo correre!" gridò poi ai due compagni, che si prepararono ad abbandonare la colonna, quando un potente cosmo li circondò. "A chi appartiene questo imponente cosmo?!" chiese Syria, mentre Kanon di Gemini capì immediatamente, "è Orion, non è bastato il mio Triangolo d’oro per fermarlo…" e proprio in quel momento, Orion comparve di fronte ai tre nemici, pronto a combattere ancora.


"Kanon di Gemini, non avrai creduto sul serio che mandarmi in qualche dimensione bastasse per fermarmi?" domandò con spavalderia il guerriero di Odino, mentre Kira si preparò a colpirlo; "Cosa credi di fare contro tutti noi tre?" chiese Syria preparandosi a suonare il suo flauto, ma Kanon gli fece segno di fermarsi: "Sarò io ad eliminare Orion, voi trovate i due invasori ed eliminateli" "Non sarete voi a fermare Megres e Artax, perché io vi annienterò qui!" gridò però Orion, ma prima che potesse attaccare Dragone del mare lo fermò, e Kira e Syria corsero via.

ADES SIGNORE DELL’ALDILA'

"Ora mi hai veramente stancato, Occhi del drago colpite nel segno!!" gridò Orion, lanciando il suo più potente colpo, ma con sua grande sorpresa Kanon riuscì a fermarlo, anche se a fatica. "Cosa?! Come è possibile!" esclamò Orion vedendo il suo colpo segreto del tutto inefficace sul nemico, mentre Kanon ridacchiò: "Credi che io non sia capace di fermare questo patetico colpo? Questo è un vero colpo segreto, Esplosione galattica!!!" urlò Kanon, e per la seconda volta un immensa esplosione travolse ogni cosa, ma alla fine dell’attacco Orion sembrò ancora illeso… quando cominciò a sanguinargli una ferita sul cuore; "N, non è possibile…" balbettò il cavaliere del Nord, mentre Kanon abbassò le mani, "Anche io conosco le leggende…e so benissimo della foglia che si posò sulla tua schiena…" spiegò al suo nemico il generale. Orion sentì le forze che lo abbandonavano e cadde a terra gravemente ferito. Kanon si mise a ridere e poi si preparò a dargli il colpo di grazia, quando una luce lo fermò. Si girò e vide che dalla scalinata della colonna stava arrivando un uomo biondo, che indossava un armatura scura come la notte.

"Chi, chi sei?" chiese il generale degli abissi perplesso, mentre il nuovo arrivato si fermò e si presentò: "Minosse di Griffon è il mio nome celeste, e sono gigante dell’esercito di Ades…"

"Come, gigante dell’esercito di Ades?!?" esclamò Dragone del mare fissando il nemico, "Esatto, Ades, re del mondo dei morti…sono giunto qui per punire Hilda di Polaris e i suoi cavalieri del Nord, che hanno fallito la missione da noi assegnatagli…" rispose Minosse, poi spiegò tutto dettagliatamente: "Vedi, come forse tu già saprai, con lo scopo di invadere la terra e il mondo marino, sire Ades ha consegnato alla regina di Asgard un anello, l’anello delle tenebre, che l’ha resa schiava del volere del nostro signore… ordinando ad Hilda di invadere il regno degli Abissi, Ades ha provocato un massacro tra i cavalieri del Nord e i generali dei mari…" mentre Minosse parlava, Orion cominciò a riprendersi, "…e in questo modo potremo invadere il regno degli abissi e Asgard sprecando pochissime forze, e infine concentreremo tutto il nostro potere nella battaglia contro Atena" concluse Minosse, fissando Orion in fin di vita, "Togliti di mezzo, generale, se ti è cara la vita…ora ucciderò Hilda che non ha saputo vincere per noi…" "Puoi scordartelo, voi siete nostri nemici, e non credere che ti lascerò passare!" rispose però Kanon, ma Minosse sorrise: "L’hai voluto tu, Cosmic Marionette!" dopo queste parole, innumerevoli fili uscirono dalle dita di Minosse, e legarono le braccia e le gambe di Kanon, poi lo sollevarono, mentre Minosse rideva di gusto, "Perché non balli un po’?" lo specter della stella del cielo nobile mosse le dita, e fece muovere innaturalmente un braccio a Kanon, quasi strappandoglielo. Il generale di Nettuno urlò disperatamente dal dolore, e Minosse si preparò a continuare, ma all’improvviso una voce lo fermò: "Sono io il tuo avversario, specter!" "Oh, Orion…" Minosse lasciò cadere al suolo ferito a morte Kanon e si girò verso il guerriero di Asgard, che lo fissava con sguardo ostile. "Non dirmi che anche tu vuoi attaccarmi, non hai visto com’è finito il tuo amico?" domandò Minosse beffandosi di Orion, mentre Kanon, con l’armatura completamente distrutta, continuò a sanguinare; "La mia regina Hilda è stata corrotta da voi, e io…ho il dovere di proteggerla! Dragone del mare, spero che tu, i tuoi compagni e il dio Nettuno possiate salvarla…per ora io vi aiuterò sconfiggendo Minosse e attaccando Ades!" il cavaliere era ormai deciso, e si preparò all’attacco. "Fermati, Hilda è schiava del mio signore, non osare attaccarmi!" esclamò Minosse, ma Orion non si curò di lui: "Mime, Luxor, Thor, Mizar, Alcor…voi siete già morti in questa battaglia, e presto a Megres ed Artax capiterà la stessa cosa…per colpa di un malvagio dio… io vi vendicherò, Occhi del drago!" il potente colpo investì Minosse, e gli frantumò parte della surplice prima che potesse fermarlo. "Come hai osato!" gridò Minosse rialzandosi e vedendo che ferita gli aveva causato l’attacco nemico, poi usò nuovamente le "Cosmic Marionette" avvolgendo Orion, che non riuscì più a liberarsi. "Orion ,ora verrai con me nella Giudecca…e lì sarai punito come meriti, addio regno marino!" disse Minosse, poi scomparve, tornando nel mondo dei morti e portando con sé Orion. Kanon ringraziò nella mente il guerriero suo nemico e salvatore, poi non resistette più alle ferite e cadde a terra svenuto.

Megres e Artax stavano davanti a Syria e Kira, che li avevano appena raggiunti, proprio davanti al tempio di Nettuno. La colonna portante si stagliava nel vicino orizzonte, mentre i guerrieri del nord e degli abissi si studiavano. Megres poco fa aveva perso la vista per effetto del colpo di Krisaore, mentre Artax era stato ferito dai colpi sleali di Lemuri. Non molto migliore era la situazione di Kira, a cui restavano soltanto due bestie, e di Syria, ferito dai colpi della cetra di Mime.

"Questo è lo scontro finale…" pensò Syria, poi i quattro lanciarono i loro colpi, pronti a morire.

LA DISTRUZIONE DELL’IMPERO MARINO

"Maledizione…" Hilda di Polaris osservò ancora una volta la scena, e fece un espressione di disappunto; "Non resta nemmeno un cavaliere ad attaccare le colonne! Orion si è permesso di tradire sire Ades, mentre Artax e Megres stanno avendo un brutale scontro con i due generali rimasti vivi…maledizione!" la regina asservita dall’anello si alzò in piedi furiosa, poi uscì dalla sala del trono, "Solo io posso sistemare le cose, trema Nettuno!" gridò la donna, poi scomparve avvolta dal malefico potere dell’anello delle tenebre.

Artax giaceva a terra privo di vita, colpito a morte in contemporanea dal colpo di flauto di Syria e dal lupo di Kira, mentre Megres scagliò le "Anime della natura" e riuscì ad annientare completamente l’armatura di Scilla. Ormai il generale non aveva a disposizione nessuna bestia. Syria riuscì a malapena ad alzarsi, quasi completamente congelato dalle Nevi di Asgard di Artax, e cominciò a suonare il flauto, fermando le anime della natura con la perfetta armonia della sua dolcissima melodia di requiem. "Cosa?!" esclamò Megres, mentre Kira usò le sue ultime forze: "Addio cavaliere nordico, Gorgo di Scilla!!!" il gorgo potentissimo investì Megres, che fu sollevato e scagliato a decine di metri di distanza. Il colpo lo uccise definitivamente, dato che già nella precedente battaglia con Krisaore era stato gravemente danneggiato. Kira, ormai privo di qualsiasi forza, cadde a terra svenuto, mentre Syria cercò di mantenersi in piedi, mentre il suo flauto esplose a sorpresa. Un paio di Anime della natura lo avevano colpito. All’improvviso il generale fu sorpreso dal crollo di una colonna. "Cosa?! Ma è la mia colonna dell’Atlantico del Sud! Mime che ha tentato di abbatterla è morto, e con lui anche tutti gli altri guerrieri del Nord…chi può averla distrutta se non…" in quel momento una potentissima sfera energetica più buia della notte investì Syria, che andò a finire vicino a Megres grondante di sangue. Poi la malvagia Hilda entrò nel palazzo del signore dei mari, dopo aver annientato gli ultimi difensori di Nettuno e aver abbattuto un'altra colonna.

"La fiamma della vita in Syria e in Kira è ormai spenta…e anche di Dragone del mare resta ben poco…" Nettuno rifletté sulle sorti dello scontro: entrambi gli eserciti erano stati del tutto annientati, ma c’era ancora lui, un dio! Hilda avrebbe forse avuto bisogno di difensori, ma lui no, lui era una divinità, e anche senza i generali degli abissi avrebbe potuto spazzare via tutti i cavalieri di Asgard con un solo colpo del suo tridente divino. In quel momento la porta del tempio fu spazzata via, ed Hilda entrò furiosa. "Hilda di Polaris, come ti sei permessa, tu che altro non sei che una stupida donna… di rovinare il mio tempio?" chiese Nettuno con voce calma ad Hilda, che però rise malignamente, mentre nei suoi occhi risplendette la luce dell’anello, "Presto di te, Julian Kedines, non rimarrà neppure un nitido ricordo! Potere dell’anello!" esclamò la donna posseduta, poi dall’anello uscì la potente sfera di luce che aveva annientato Syria, ma Nettuno la fermò aprendo gli occhi e sprigionando il suo cosmo. Poi con il suo potentissimo cosmo di un dio bloccò Hilda, e la fece cadere in ginocchio.

"Vattene di qui, e non tornare più…o sarò costretto a schiacciarti" intimò il dio ad Hilda, che però incredibilmente si liberò del potere del re dei mari. "Cosa??!" urlò Nettuno pieno di panico: quale uomo o donna poteva resistere al potere di una divinità? "Il potere di sire Ades è riposto nell’anello… perciò, anche se tu stai combattendo contro di me, è come se combattessi contro un dio tuo pari!" spiegò Hilda, mentre dietro di lei si distinse la maestosa figura del dio dell’Oltretomba.

"Dio mio pari? Ades non è altro che un buffone, soltanto Nettuno potrà governare questo mondo!" gridò Nettuno di risposta, e furioso espanse al massimo il suo azzurro cosmo divino, intercettando tutti i colpi che l’anello di Hilda gli scagliava contro. "Potere dell’anello!" gridò per l’ennesima volta la donna, e questa volta una potentissima sfera nera colpì Nettuno, facendogli saltar via l’elmo. Per un attimo la scena sembrò congelarsi, poi gli occhi di Nettuno si illuminarono di una luce piena di ira contro la donna che aveva osato sfidarlo, sfidare un dio. Poi afferrò il suo tridente d’oro, e cominciò ad agitarlo sprigionando fulmini e saette, pieno di ira. Persino Hilda si spaventò davanti a tanta furia, e cominciò ad indietreggiare.

Intanto Kanon era ancora a terra, accanto alla sua colonna ancora intatta, ferito mortalmente dai colpi di Orion e Minosse. Cercò di alzarsi ma non ci riuscì, e all’improvviso sentì un rombo potentissimo: dopo l’altra colonna atlantica abbattuta dalla regina di Asgard, anche la colonna del Pacifico del sud prima protetta da Kira era stata abbattuta… ma da chi? Prima di poterselo chiedere, tre guerrieri arrivarono davanti a lui. "Chi…chi siete?" chiese il generale senza forze, ma nessuno gli rispose. Uno dei tre tese le braccia e gridò: "Greatest caution!": una potente, gigantesca sfera di energia circondata da tante piccole bombe di energia colpì Kanon, scaraventandolo violentemente contro la colonna e uccidendolo sul colpo. "Hilda non è riuscita a vincere da sola…siamo dovuti intervenire noi specter di Ades…" disse un altro, poi si mostrarono: Rhadamantis di Wyburn, Mi di Papillon e Fregias di Licaone. Ora tutte le colonne erano state abbattute, e tutti i generali a parte Syria erano già morti. Soltanto Nettuno restava alla difesa del suo potente regno.

Tutto l’impero marino fu scosso da una potentissima scossa, causata dal crollo di tutte e sette le colonne dei mari. Nettuno se ne accorse, ma non si distrasse; soltanto Hilda ora gli interessava, spazzarla via e distruggerla. Cominciò ad espandere sempre più il suo enorme cosmo, mentre Julian Kedives scomparve per sempre, ormai soltanto il dio dei mari controllava quel corpo. "Hilda di Polaris, ora scomparirai!" gridò il dio agitando il tridente, ma Hilda non si fece intimidire; circondata dal gigantesco cosmo di Ades, lanciò l’anello delle tenebre, che si conficcò nella colonna portante, molto indebolita dal crollo delle altre, e cominciò a danneggiarla pesantemente. Nettuno, preso dal panico e dalla furia, fissò Hilda, pensando che priva dell’anello tornasse normale, ma non fu così: i capelli della celebrante di Odino divennero da viola chiaro a nero come le tenebre, e i suoi occhi fecero lo stesso. Ormai Hilda era completamente posseduta da Ades, mentre la colonna portante crollò inesorabilmente.

FINE DELLA BATTAGLIA

Tutto il regno fondato da Nettuno nella notte dei tempi cominciò a crollare: potenti ondate sommersero le macerie delle sette colonne, e anche i corpi dei guerrieri caduti vennero spazzati via dall’impeto dei flutti. Soltanto Hilda e Nettuno rimanevano ancora in piedi, pronti a causare lo scontro finale. Nettuno, pieno di rabbia per la distruzione del suo impero, raggruppò potentissime onde marine attorno all’energia del suo tridente dorato, raggruppandole in una sfera blu di dimensioni esagerate. Hilda cercò inutilmente di usare i poteri oscuri, ma fu inutile: Nettuno lanciò il suo potentissimo colpo, travolgendo ogni cosa. Hilda fu spazzata completamente via, e i suoi capelli tornarono di colore normale, Ades non aveva più il controllo del suo corpo. Intanto l’intero regno di Nettuno fu spazzato via dalla furia inarrestabile dei flutti scatenati dal dio. Rhadamantis, Mi e Fregias vennero eliminati pure loro, e tutto il regno scomparve, sommerso da una gigantesca ondata…

"Ti senti bene, Julian?" chiese lady Isabel china su di lui. Il ragazzo che fino a qualche ora fa era stato dio si guardò intorno: era in un ospedale, e accanto a lui, su un altro letto, riposava un altro giovane con i capelli lilla che gli ricordava qualcuno che già aveva conosciuto… "C, certo, chi è lei?" chiese Julian ad Atena, "Io mi chiamo Isabel di Thule, e tu sei Julian Kedines immagino…piacere. Tu e Syria siete stati trovati sulle rive di questa spiaggia" rispose la ragazza, e in quel momento una potente ondata si infranse sulla costa, simile all’ultimo spento richiamo del mare.

FINE