Capitolo 1

Prima Battaglia

La notte stessa in un antro più oscuro del pianeta, dove nessun essere vivente ha il coraggio di andare, un essere misterioso sta per risvegliarsi. Sconvolgenti terremoti, accadono in quella zona, per chilometri chilometri, fiumi e laghi vengono prosciugati; gli alberi si rinsecchiscono e gli animali fuggono da tutte le parti. Storni di uccelli, abbandonano i cieli di quell'area, ormai per loro considerata funesta e pericolosa. In una Caverna, sta per svegliarsi il vero nemico dell'universo stesso. Dopo qualche istante, un boato gigantesco, viene udito per centinaia di chilometri creando un'onda d'urto che distrugge ogni cosa.

Nel frattempo, è notte al Santuario, un ragazzino sta dormendo in una casa, di legno e pietra. Una piccola candela spenta sta su un piccolo tavolino di legno. Il ragazzo, dorme beatamente, ma sa che presto dovrà combattere e quelle sono le ultime ore di sonno. Di fianco al letto, di pietra con un materasso fatto di paglia e una coperta di pelliccia, c'è uno scrigno bronzeo. Lo scrigno raffigura un cavallo alato; Pegaso. il giovane, sentendo una sensazione di paura, si sveglia di soprassalto, sospirando si miette seduto sul letto. Guardando fuori la piccola finestrella dove entrava aria fresca estiva scorse in lontananza un drappello di soldati del Grande Tempio, che montavano la guardia dandosi dei cambi con altri soldati di tanto in tanto. Il fanciullo, prese la piccola candela e l'accende riflettendo. Non è passato tanto tempo, da quando ha ricevuto l'investitura a Saint ed anche i suoi compagni ormai hanno ricevuto la cloth; esattamente, come ricorda, è passato si e no una settimana ma per lui è come se fosse passato soltanto qualche giorno. Sentì dei passi, venivano verso di lui, è il suo Maestro;

-Maestro Jajer!!! - Jajer, è un uomo sulla trentina, moro, con lineamenti germanici. Braccia lunghe e portamento fiero da leone. Ha una piccola cicatrice sulla guancia ma non grande da rovinare il suo viso. Indossa una tunica marroncina ed un cinturino legava stretto in vita, calza piccoli sandali in pelle di capra legati ai suoi piedi con dei lacci. Vedendo il suo allievo sveglio abbozzò un sorriso.

-Paisios, dovresti dormire ragazzo; potrebbe essere l'ultima volta che dormi e domani dobbiamo partire! -Maestro, ho sentito una sensazione, come se un vento gelido entrasse in questa stanza. Non so se comprende!Paisios ribatte tristemente

- Non essere sciocco, e non chiamarmi maestro perchè ora siamo compagni anche se sono un tuo superiore, per il grado! Rassicura, vedendo l'allievo triste.

- Si scusa.. Ma pensavo ai miei amici. Hanno ricevuto anche loro l'investitura. Vengono, domani?

-No, non è possibile. loro andranno in un altro fronte. Investigheranno assieme ad un Gold Saint nelle Grotte Siberiane. Ora dormi!

-Si..ma maestro! cosa o chi troveremo?

-Non so ancora. Il Grande Sacerdote parlava di una minaccia ancora più grande, persino di Ares. Comunque... uh? questa sensazione?!

Jajer, interrompendo il discorso sente un gelo, che gli preme le ossa, la sua pelle diventa d'oca, e sudori freddi escono dalla sua fronte.

-ma..maestro che succede? Disse Paisios, con preoccupazione.

-Ssh. non senti anche tu? è un cosmo ostile, devo andare! tu rimani! può essere pericoloso, sei ancora giovane!- Jajer, sentendo un cosmo, uscì in fretta e furia dalla casa, lasciando solo Paisios, dopo avergli dato un'occhiata veloce, colmo di amore paterno; Sente che forse sarà la sua ultima battaglia.

Percorre la via che conduce alla sua capanna, arrivando ad essa, entra e prende lo scrigno d'argento con una figura di un uomo con una mazza; Orione.

Uscendo dalla sua abitazione percorre la strada che conduce all'entrata del Santuario. Attraversa fontane e statue, osserva casette di legno e alcuni edifici che sono scuole per cadetti Saint.

Arrivando alla meta, vede due Soldati a terra morti e ancora insanguinanti. Le loro facce sono terrorizzate dalla paura; poi un cosmo ostile e stavolta sta per attaccarlo; Evita una sfera di energia, scattando di lato, poi invocò in aiuto la Cloth di Orione. L'armatura d'argento, si dispose sul corpo del Saint pronto alla lotta.

-Vedo che nemico non ha tardato a fare la sua comparsa; Intruso, sai che questo è il sacro suolo della Dea Atena?! Sei ancora in tempo di andartene, e ti risparmierò! Disse il Silver con rabbia.

- Hu hu hu... un sicario di Atena!? sarà la mia prima vittima; la offrirò in sacrificio al mio Dio; Apsù!

- A..Apsù!? si è già destato?? Rivelati, chi sei!!! urlò terorizzato.

Il Nemico si avvicina lentamente al cancello per farsi vedere; la sua pelle è nera, occhi rossi che sono senza pupille, possiede una corazza, nera con fregi rossi. -Io sono Nemis, Nemis di Calabron. Hight Martian di Apsù! comunque, per risponderti, Apsù non s'è ancora del tutto risvegliato, ma parti della Sua Divina Volontà, si trovano dentro di noi Martians!

- Di voi Martians? ma di che parlate? quanti siete? Che significa tutto questo?- chiede con sospetto, Jajer, che nota il viso del nemico con disgusto.

- E' ovvio, che non te lo sto a dire, ma sarai la prima vittima del mio potere! Cedi alla mia tecnica! HORNET STINGER!!! Nemis, scaglia con due mani, una pioggia di aculei rossi fatti di cosmo, che trafiggono in più punti il terreno, dove si trovava il Silver Saint, che con un salto è riuscito a schivare il colpo.

Jajer- Tsk, troppo lento!

Ma vedo che sei fuggito, ma in realtà volevo saggiare la tua prontezza di riflessi. Ora assaggia il mio colpo alla velocità Luce! HORNET STINGER MALUM!!!

Stavolta, il colpo è diventato più veloce di prima, che travolse Jajer, e cadde rovisonamente a terra. l'uomo, giace a terra privo di sensi, e ha in più punti dell'armatura, piccole crepe; risdestatosi chiede: - Chi..chi sei mostro?!

Nemis, sogghignando per la vittoria facile deside -Ha ha ha! Ti ho sopravalutato troppo. Spero di avere qualche divertimento con gli altri! Comunque te lo dirò chi sono. In realtà sono un umano che ha accolto parte della divina volontà di Apsù, e siamo in tanti che abbiamo accolto il meraviglioso potere delle tenebre! In cambio, avremo il dominio della terra se distruggiamo tutti gli Dei, a cominciare da Atena! -

Inorridito, vede l'armatura, con parti organiche- Dimmi...l'armatura? è diversa! perchè?

Nemis - L'armatura si chiama Malus, è stata forgiata da un uomo, con parti di animali ed oricalco! Pare che quest'ultimo abitava nel continente Mu, prima del suo Esilio! ma ora basta coi discorsi! ora vado, ti lascio qua, tanto morirai avvelenato dalle ferite di Tenebre!

Il nemico, fa per entrare al Santuario, quando scorge il silver, alzarsi di colpo e colpirlo in pieno addome. Nemis accususa il colpo, indietreggiando stupito, sorrise malizioso - He he...hai proprio una bella tempra!

Con fatica, Jajer ribatte- hanf...hanf...me la sono vista brutta, sì: ma non credere di vincere facilmente! Io, Silver Saint di Orione, t'impedirò di entrare nelSantuario, e mietere altre vittime! E lo farò con la mia stessa vita! brucia mio cosmo! MEGATON METEOR CRASH!!!

Jajer, bruciando il cosmo si lancia in aria e si arrotola su se stesso per formare una meteora poi si lancia a velocità luce, contro il nemico, che sbigottito non fece in tempo a schivarlo e viene travolto dalla sua furia e scagliato in aria. Pochi instanti dopo, Nemis cade a terra insanguinante, ed Jajer, atterra, su un mucchio d'erba, in cui poco dopo si rialza; vedendo il nemico a terra ormai morto, si piegò in ginocchio e ringrazia.

- Oh, Atena, ci sono riuscito. Costui era forte;ma ci sono riuscito ad abbatterlo...mi rammarico solo di non avere saputo di più, la situazione era grave, o lui, od il Santuario....uh..ma cosa? ancora questo cosmo? non è possibile, poco fa era morto!!

Quello che vede, tra le tenebre della notte, era che il nemico si alzò seppur con fatica ed insanguinante poi si volse in direzione del cavaliere d'argento, e con una smorfia, fuggì volando in una scia di tenebra.

Jajer, incredulo per quello che vide, sgragnò gli occhi stupito, si alza in piedi scrutando il cielo stellato per cercare il nemico. Ma quello che vede erano solo stelle, sospira, e guardando l'armatura ormai con delle piccole crepe la richiama a totem che rienta nella Pandora Box. Prende lo scrigno, caricandoselo in spalla e s'incammina verso la casa del suo allievo. Dopo pochi passi, sente un fruscio, erano due uomini, piu o meno della sua età; indossano le armature d'argento della Croce del Sud e della Freccia, e sono seguiti da cinque soldati.

- Sagittos della Freccia, Atticos della Croce del Sud, cosa ci fate qua? Chede ai suoi amici.-

-Pensavamo che fossi in difficoltà! Hai incontrato il nemico? dov'è? Risponse per primo Atticos, scrutando la zona della battaglia.

-L'ho ferito, ed è fuggito. E' veramente forte! forse come un Gold Saint! Disse Orione, con rammarico.- Eh? non è possibile! ribattè Sagittos - I gold, sono i più forti del mondo! ma tu stai bene? hai delle macchie scure sulla tunica!

-Cosa?! Oh Zeus! - Jajer, si scopre la sua tunica, vedendo il suo addome in effetti è coperta da macchie scure, alza una manica destra, e con orrore scorge una macchia oscura, con un cosmo al centro della macchia. Se la ricopre con una fascia, strappando un bordo della tunica, e suda forse di paura. - ma stai bene? come ti senti? Disse Atticos con preoccupazione. - non so... so solo che Nemis, il nemico, blaterava come fossi già morto!- Ad un certo punto, Sagittos, riprende:- Al Tempio, e di corsa! Soldati, voi rimanete qua, di guardia se vedete il nemico, avvisate con la cornamusa, ed evitate di combattere!

Sagittos, dopo aver impartito l'ordine ai soldati, insieme al compagno, accompagna Jajer, alle Tredici Case. I tre, superano diverse case, e piccole statue, dedicati a Dei ed Eroi; giardini immersi nella natura e piccoli stagni dove s'abberano piccoli animali. La luce della luna crescente, illumina il percorso che conduce alla Prima Casa dello Zodiaco. Jajer intanto sente un piccolo bruciore sul braccio, come un fuoco. Atticos, s'accorge che il compagno ferito suda, ed è febbriciante, allora prese una piccola fiasca d'acqua e la porge all'amico, e se la beve tutta.

Dopo parecchi secondi che per il trio sembra che siano trascorse ore, arrivano al palazzo del Montone Bianco dove sono attesi dal Cavaliere d'Oro di Aries; Agnes. Quest'ultimo, indossa la Cloth dorata, con fregi, sulle spalle ci sono due corna e come ornamento un mantello. L'elmo dorato lo tiene sotto braccio. E' il primo a parlare:

- Silver Saints, che succede? perchè siete giunti sin qua? vedo che portate un vostro compagno. E' ferito?

- Signore, si, si tratta di Jajer, e sembra febbriciante. Dovete fare qualcosa! risponde Atticos con rispetto.

Agnes si avvicina a loro controlla lo stato del Silver Saint di Orione poi appoggia la mano sulla fronte e sente che bolle come se stesse andando fuoco; guarda il suo braccio ferito, coperto da una fascia, la scopre e vede con terrore una grande macchia oscura che si sta propagando lentamente sul braccio.

- Portatelo dentro, subito! disse comandando ai suoi sottoposti.

I due Silver portano dentro il Tempio il loro amico, ed entrano in una stanza, indicata da Aries, che nientemeno è la sua camera da letto; vedendo un letto lo coricano delicatamente. Poi, Agnes istruisce Sagittos di andare a cercare un Alchimista, ed esce di fretta per cercarlo. Agnes spoglia Jajer lasciando solo le mutande, e scopre, insieme al sbigottito Atticos altre ferite oscure in tutto il petto che si stanno propagando in tutto il corpo.

- Dei del Cielo! Allora! quell'alchimista, arriva o no? disse il Cavaliere d'Oro con furia e tristezza. Poco dopo, Sagittos torna con un tizio calvo, occhi leggermente a mandorla, tratti orientali e poco più basso di Jajer, ha una barba grigia e possiede l'aria di essere un sapientone.

Riconoscendo l'alchimista Agnes gli disse -Alchimista Fujio, finalmente! osservate il corpo di questo poveretto! può salvarlo? -

Ujo! Potenze del cielo! queste ferite!!! Dicendo questo, l'alchimista guarda e ispeziona il corpo con molta cura prende campioni di sangue dalle ferite e li osservò. Prende anche una piccola pergamena, con scritte arcaiche, del continente Mu, e riflette.

- Allora?! cosa sta succedendo al mio amico?- E' Sagittos, che rompe il silenzio che si è creato.

Fujio osservando i presenti e calando lo sguardo con rassegnazione prese parola. Con molta calma disse.

- L'unico modo di salvarlo è provare a riattivare le stelle dominanti. sperando che bruciasse il cosmo per risvegliarsi. Ma non so se funziona... non è una malattia causata dal colpo, bensì una maledizione di Tenebra. Quando siete arrivati, alle porte del santuario avete sentito che egli ha usato la sua tecnica più potente?

Atticos - Sentimmo il suo cosmo elevarsi fino al settimo senso...!

Fujio - allora per lui è finita...anche se provassimo a riattivare le stelle dominati, non si è sicuri che sappia poi bruciare il cosmo per ridestarsi. Con l'arayasiki, il senso del Dopo Morte, forse è l'unico modo che ha per salvarsi! Ed anche se non facciamo niente, è spacciato!

- Allora proviamoci! non possiamo lasciarlo così! è Agnes a parlare.

- Ok, e sia! Poco dopo, Fujio si avvicina con cautela al cavaliere che oramai è in uno stato comatoso, e sotto lo sguardo dei cavalieri, punta il dito indice, e preme nei punti dove ci sono i suoi Seimei Ten, i punti delle stelle della sua costellazione. Dopo la piccola operazione chirurgica, copre il ragazzo con un lenzuolo per tenerlo al caldo e si mise in posizione di preghiera davanti a lui, ma non prima di aver mandato via i Silver Saint, pregando al Gold Saint di uscire dalla stanza anche lui per rispetto del ferito. Sarà lui a vegliare su Jajer.

Il mattino dopo, il sole si vedeva all'orizzonte, e una luce rossa e gialla accarezza il Santuario di Atena, dando il buon giorno ai suoi abitanti. Durante la notte non c'erano stati altri allarmi, e i cinque soldati all'entrata della zona dove c'è stata battaglia hanno ottenuto il cambio di guardia per poter portare i cadaveri al cimitero dei saint e seppellirli incidendo i nomi e cognomi dei morti sulle pietre tombali.

Intanto, alla casa dell'Ariete, dentro la stanza dove c'è stata l'operazione medica, Fujio, ancora in posizione meditativa, si alza, e vede il letto dove ancora sta il Silver Saint di Orion, lo guarda, e s'accorge che era freddo e giace immobile; Chiama Agnes, pregandolo di venire da solo, e quest'ultimo accossentì. Arrivando, Fujio disse al Gold dell'Ariete

- Purtroppo, mio caro amico, questa notte è stata nefasta. Jajer, è morto! E' morto, da eroe è riuscito a proteggere i confini, ma a scapito della vita. Proprio come Orione, il Cacciatore, che solo il veleno dello scorpione è riuscito ad ucciderlo, ma intanto ha ucciso lo stesso animale calpestandolo!

- Fujio...Questa sarà una giornata brutta..per i suoi amici e per l'allievo che ha appena ricevuto l'investitura a Saint di Pegaso! -Riferendosi alla vittima del male- Onore a te, Orion, la tua costellazione continuerà a brillare nel cielo, per secoli a venire. Molti saranno i miti, a te dedicati!

Dopo queste parole, Agnes, esce dal capezzale, e ritrova i due Silver, che intanto, si erano accampati davanti alla casa del Montone Bianco in attesa. Vedendo il loro superiore, si alzano e chiedono notizie. Il Gold Saint, vedendo le loro facce colmi di speranza per il loro amico, rivela la triste novella. I due amici, sentendo la notizia, si rattristirono e i loro occhi si bagnano di lacrime, poi, il loro superiore tornò nella casa per prendere il corpo di Jajer e dare degna sepoltura.

Verso mezzodì, quando il sole è alto, al cimitero dei Saint si stanno celebrando i funerali dei due soldati morti e di Jajer. Erano tanti i presenti, ci sono sopratutto Atena, che piange silenziosamente per il suo cavaliere, gli amici ed infine Paisios, che pianse per tutta la cerimonia funebre. Atena, si avvicina alla lapide, e prese parola rivolgendosi ai presenti.

- Cavalieri! Sacerdotesse! Oggi diamo un estremo saluto a Jajer, Silver Saint che, con la sua vita, ha difeso il Grande Tempio. Jajer, era un uomo, prima di essere Saint, buono ed onorevole, non ha mai mancato di rispetto a nessuno, nemmeno ai suoi allievi. S'è guadagnato la fiducia di molti saint! Addio, Jajer, Silver Saint di Orione! Che le Stelle ti guidano nei Campi Elisi!

Dopo queste parole, e dopo la cerimonia, che finisce bene, i saint tornarono alle loro vite. C'è chi torna nelle case, c'è chi istruisce i nuovi cadetti, e sopratutto chi torna ai Tredici Templi, accompagnando Atena al suo Tempio. Paisios, guardando per l'ultima volta la pietra tombale del suo Maestro e sospirando, se ne va verso la sua capanna ancora triste e desiderioso di vendetta.

La guerra è iniziata. La prima Battaglia è stata combattuta e vinta ma a caro prezzo, un nemico insidioso e pericoloso. Riusciranno Atena e i Saint, a difendere l'umanità da questa minaccia?