Capitolo 16: Allievo e maestro

Gli spectres oltrepassarono l’entrata dell’undicesima casa e si trovarono dinanzi due guerrieri, l’uno senza armatura, inespressivo e silenzioso, l’altro con un’armatura d’oro, congelata all’altezza della spalla destra.

Il cavaliere d’oro stava pronunciando qualcosa quando si fermò, vedendo i guerrieri dell’Ade, ed iniziò una frase diversa: "Crystal," disse all’avversario, "costoro sono i guerrieri di Hades, sono qui per uccidere la dea. Come sacri guerrieri di Atena dobbiamo combatterli. Lasciamo da parte i nostri scontri e combattiamoli!", concluse indirizzando il suo sguardo verso gli invasori.

"Comandante, li lasci a noi", disse uno degli skulls, quindi quattro soldati-scheletro si lanciarono contro i due santi di Atena, mentre il custode dell’Undicesima casa urlava: "Insieme Crystal, per il sacro Acquarius! Dimostrami di essere un degno allievo".

Due correnti di energia gelida si schiantarono sui quattro skulls lasciando al loro posto quattro statue di ghiaccio senza vita.

"Come hanno fatto?" chiese lo spectre a Minosse, "Sono molto potenti, malgrado uno sia ferito e l’altro ormai prossimo alla morte", osservò il judge, "Mi sacrificherò io per eliminarli, judge di Griffon", affermò lo spectre, estraendo una frusta; Minosse lo guardò con attenzione, poi disse: "Bene, Lune di Barlon, non deludermi".

Minosse e i 6 skulls rimasti corsero verso la porta che conduceva alla dodicesima casa, quando il cavaliere d’oro chiese: "Dove credete di andare?", ma il suo braccio fu bloccato dalla frusta dello spectre, che lo minacciò: "Spiacente, cavaliere, io sono il tuo avversario, non loro".

In quel momento l’altro cavaliere aprì nuovamente la mano e scagliò un colpo simile a tanta polvere di diamanti contro i guerrieri dell’Ade, eliminando un altro skull.

"No", urlò Lune di Barlon, "comandante, corra via, a lui penserò io", quindi alzò l’altra mano contro il santo di bronzo ed utilizzò una delle sue tecniche: "Reincarnation", mentre un fascio di energia luminosa si schiantava contro Crystal, facendolo tremare.

"Cosa stai facendo, cavaliere di Hades?", chiese il santo d’oro intento a liberarsi il braccio, "Lune è il mio nome, cavaliere d’oro, Lune di Barlon", rispose lo spectre, "e sto uccidendo il tuo avversario, trasportando il suo corpo nell’Ade, nel girone degli assassini".

"No, Crystal", affermò il cavaliere aumentando il suo cosmo, "Inutile tentare un attacco, almeno che tu non riesca a porti fra l’energia dell’Ade ed il giovane biondino, ma questo è difficile", ribatté Lune, "Forse so come contraddirti, Lune", affermò Acquarius concentrando il suo cosmo e sganciando dal suo corpo l’armatura che si ricompose sul corpo del cavaliere di bronzo.

"Che cerchi di fare, cavaliere dell’Acquario?" chiese incuriosito lo spectre, mentre ritirava la frusta, "Un’armatura d’oro è costituita di polvere delle stelle ed ha in se un grande potere che può sopraffare quello di uno qualunque di voi spectre", rispose il santo, "Ma così sei indifeso dinanzi a me, cavaliere", "Questo ed altro per il mio allievo, che mi ha dato la lezione più grande", ribatté il cavaliere, "Questo ragazzo sarebbe il tuo allievo? E l’hai quasi ucciso?", chiese divertito lo spectre, "Non è semplicemente questo." Ribatté con un sorriso beffardo Acquarius, "da lui ho ricevuto la lezione più grande e gli ho mostrato la via per il settimo senso. Lui Hyoga del Cigno ha superato il suo maestro e me, maestro del suo maestro: Camus di Acquarius".

"Ma ora tu morirai, Camus dell’Acquario. <Fire Wip>", tuonò Lune scagliando la sua frusta infuocata contro il santo senza difese, che evitò due attacchi, ma non riuscì ad evitare il terzo, che lo dilaniò uccidendolo.

"Ora ucciderò l’allievo", disse Lune girandosi, ma con sua gran sorpresa non vide il suo avversario, allora si voltò nuovamente verso il nemico morto e vide accanto a lui il giovane con l’armatura d’oro, "Camus, maestro", disse con tristezza il cavaliere del Cigno, "Tu!", tuonò verso lo spectre, "Come hai osato?", urlò, "Fire wip", fu la risposta di Lune, ma il cavaliere rispose con un attacco: "Aurora Thunder Attack", urlò, congelando la frusta ed il braccio del suo nemico.

Lune si chinò per il dolore, quindi iniziò a ridere, dicendo: "E’ buffo sai, cavaliere?", "Cosa è buffo, spectre?", chiese Crystal, tenendo alte le difese, "Che qui un maestro sia morto per il suo allievo e che ora un allievo stia uccidendo un altro allievo che vuole salvare il suo maestro", "Che vuoi dire?", chiese ancora il santo del Cigno, "Minosse, il judge che ho chiamato <comandante>: prima del risveglio degli spectres in noi, ambedue vivevamo in Norgevia ad Oslo e facevamo ambedue parte del sistema giudiziario norvegese, lui era un mio diretto superiore, l’ho sempre considerato un maestro, anche quando ci siamo risvegliati come spectres maggiori", rispose lo spectre di Barlon, "Capisco", disse Crystal alzando le braccia ed affermando: "Adesso, cavaliere dell’Ade, per quanto rispetti il tuo attuale gesto, ti dovrò mandare nell’Ade, non più come giudice, ma come anima in pena. Addio. Aurora Execution", urlò il santo del Cigno e dell’Acquario, mentre la corrente di ghiaccio congelava mortalmente il guerriero dell’Ade.

"Addio, Lune di Barlon", disse girando le spalle all’avversario, quindi cadde in ginocchio vicino al suo maestro, "Maestro dei Ghiacci, Acquarius, sto per raggiungervi", ma proprio mentre si sentiva svenire, qualcuno lo prese per le braccia e lo rialzò, dicendogli: "Sei diventato cavaliere d’oro e per la gioia stavi svenendo?", chiese una voce familiare. Crystal si girò e vide Ikki della Fenice, rinato a nuova vita e suo compagno nella lotta contro il male e l’ingiustizia.

"Lune, mio vecchio amico, anche tu sei caduto per il nostro sire, non ti preoccupare, quando vinceremo lui ti farà rialzare a nuova vita", disse Minosse di Griffon, mentre oltrepassava la dodicesima casa, dove vi erano due cadaveri, di cui uno con un’armatura d’oro e delle rose intorno.