LA VERA STORIA DI ASHER

XVII° Capitolo

Il Ritorno Di Ioria

Il fruscio del vento che soffiava nell’unica finestra della baita bastò per destare Asher che sorpreso si ritrovò supino sul suo letto, qualcuno lo aveva messo li perché si ricordava bene ciò che era successo in quella giornata, infatti era caduto svenuto all’ingresso della sua abitazione… qualcuno lo aveva trasportato sul letto ma chi poteva essere stato? Asher girò lo sguardo e con grande stupore trovò il suo maestro seduto sulla sedia davanti al caminetto accesso, poi emozionato disse:

«Maestro Ioria ma siete voi?»

Ioria girò il capo e accennando un sorriso rispose tranquillo:

«Ti sei svegliato finalmente Asher, sei rimasto privo di sensi per ben otto ore, non ti ho destato in modo che potessi recuperare le tue forze.»

Asher si alzò dal letto e avvicinandosi disse:

«Maestro voi sapete quello che è successo vero?»

«Certamente…otto ore sei rimasto privo di sensi…. come otto sono state le mele distrutte in volo da Demetrios! Avresti dovuto capire già allora che quel ragazzo ti era di molto superiore, nonostante ciò ti sei battuto, questo ti fa onore… ma come ben sai il coraggio non basta, soprattutto quando affronti avversari di un certo livello!» Rispose con calma Ioria.

Asher si sedette sul letto e abbassando il capo disse:

«Maestro… non sono riuscito a vincere l’armatura sacra, mi sono accorto di avere di fronte cavalieri molto forti e determinati, ho perso l’incontro con Andromeda, non pensavo fosse così forte, l’ho schernito per tutto il tempo in cui ho soggiornato al Palazzo di Lady Isabel, alla fine ho dovuto affrontarlo…»

Ioria lo interruppe:

«So tutto Asher! Ciò nonostante ti sei comportato meglio di quello che pensavo, hai dimostrato di avere una resistenza hai colpi molto elevata è questo è un bene, ma il tuo problema è nel saper controllare il cosmo durante i tuoi colpi, non riesci a bruciarlo e ad espanderlo ai massimi livelli,… ho visto però una tenacia sorprendente, con Andromeda hai resistito ad innumerevoli colpi e hai risposto sia con lo PSYCHIC HORN che con il GALOPPO DELL’UNICORNO anche se inutilmente. Con Demetrios ti sei difeso molto bene perché hai osservato attentamente Sirio durante l’incontro con Pegasus, hai fatto tesoro di questo ed hai saputo trarne vantaggio, purtroppo ciò non è bastato essendo Demetrios fisicamente più forte di te, ho visto che lo hai colpito con il COLPO DEL CORNO…non dovevi fermarti in quel momento, sai bene che dopo quel colpo devi insistere e continuare l’attacco, il COLPO DEL CORNO non è potente ma serve per ribaltare la situazione a tuo vantaggio, ti riporta in posizione frontale per poter appunto attaccarlo di nuovo oppure per lanciare il GALOPPO DELL’UNICORNO. Manchi di concentrazione Asher, sai sprigionare i tuoi colpi, ma non sai sfruttarli al meglio è questo può esserti fatale! Devi imparare a controllare i tuoi colpi, a pensare a quello che devi fare dopo e a quello che farebbe il tuo avversario, non devi mai perdere la concentrazione…il sesto senso non è altro che la fusione di tutto questo, se riesci a padroneggiarlo bene saprai sempre cosa ti aspetta, saprai sempre la vastità del cosmo del tuo rivale, il sesto senso ti aiuta a prevedere l’esito di un duello e quindi di cambiarlo se il tuo cosmo non è all’altezza. Il sesto senso è una priorità assoluta per qualunque cavaliere, devi imparare a padroneggiarlo perfettamente!»

Asher ascoltò attentamente le parole del suo maestro e poi chiese:

«Voi avete visto, ma perché non siete intervenuto, Demetrios mi disse che cercava lei Maestro!»

Ioria rispose abbassando le palpebre degli occhi:

«Sapevo da tempo che mi cercava, ma quel ragazzo deve risolvere i suoi problemi con se stesso e con altre persone delle quali pensa che gli abbiano fatto un torto, deve affrontare il suo destino nelle montagne della Cina e non qui ad Orano, per questo non sono intervenuto, e poi, penso che sia stata una prova importante per te affrontare un avversario come Demetrios, se fossi intervenuto non avresti mai capito quali fossero i tuoi punti deboli.»

Asher annuì dicendo:

«Avete ragione…ma se fosse intervenuto sono sicuro che l’avrebbe battuto in un attimo!»

Ioria si accigliò e rispose con leggera alterazione:

«Questo non ha importanza! Sono tornato qui ad Orano per un solo scopo…quello di migliorare la qualità della tua tecnica, nient’altro!»

Asher come sempre annuì, poi un brontolio sfuggì al suo stomaco, aveva una fame tremenda, le mele erano state spaccate da Demetrios e non c’era niente da mangiare, Ioria si accorse del brontolio e disse:

«Cos’hai? Non hai mangiato?»

Asher rispose:

«Veramente no, Demetrios le ha distrutte tutte le mele, non è rimasto niente da mangiare!»

«Guarda!» Rispose Ioria spostando lo sguardo su due ceste piene di mele mature.

Asher le vide con l’acquolina in bocca, poi Ioria continuò:

«Mangiale pure ma non le finire tutte!»

Asher ne prese un paio e a grandi morsi cominciò a consumarle, poi con la bocca piena disse:

«Maestro!...scronch..scronch..come mai ne avete prese così tante?...scronch…scronch… è prevista una dieta a base di mele per il nuovo allenamento?»

Ioria scoppiò a ridere, in fondo gli era simpatica l’ingenuità e la genuinità di Asher, quindi rispose:

«In un certo senso si! Domani faremo un allenamento speciale, dovrai colpire otto mele in volo come ha fatto esattamente Demetrios…può sembrarti facile ma non è così! Quindi rimettiti in forze per domani!»

Asher ingoiò l’ultimo pezzo di mela e poi rispose:

«Va bene, ci proverò!»

Ioria scosse la testa con un sorriso sincero e poi continuò ad occuparsi del camino restando silenzioso, Asher l’osservava da dietro e si chiese se mai il Maestro lo avesse ascoltato se si fosse confidato con lui.

Passarono cinque minuti e nessuno dei due occupanti della baita pronunciò parola, avevano un rapporto abbastanza freddo, i dialoghi erano propensi soprattutto alla tecnica di lotta, al cosmo, al sesto senso, alla giustizia, all’onore, oppure parlavano di cose banali come su cosa mangiare la sera o su come sistemare la baita, inoltre Ioria durante l’addestramento di Asher nei cinque anni ad Orano si assentava molto spesso per tornare in Grecia che tra l’altro era la sua patria e questo non faceva altro che freddare ancor di più il loro legame. Eppure Asher avrebbe voluto parlare di più con Ioria, non solo di lotta e cosmo, ma anche di Isabel e di quello che ha provato per lei, chissà se Ioria sapeva il motivo per il quale Asher era diventato cavaliere, Unicorno se lo chiedeva spesso.

Asher improvvisamente fu colto dal bisogno di saperlo, di sapere cosa ne pensasse Ioria delle sue motivazioni:

«Maestro Ioria?...»

«Si?» rispose Ioria senza voltarsi.

Asher dopo un paio di secondi rispose come sempre:

«No, niente.»

Questa era la risposta che Asher dava al suo maestro ogni qual volta egli stesso provava a chiedergli qualcosa di diverso che non fossero i soliti argomenti.

La notte silenziosa passava interminabile, Asher stanco per la lotta con Demetrios e con la pancia piena di mele si addormentò come un sasso, invece il Maestro nell’altro angolo della baita giaceva supino sul suo letto e ad occhi aperti pensò:

«Povero Asher… come lo capisco, cerca di chiedermi qualcosa ma non ne ha il coraggio, so già di cosa vuole parlare ma io stesso non ho il coraggio di dargli risposta, la vita di noi cavalieri è propensa a sentimenti di onore, gloria, passione e giustizia, purtroppo non c’è spazio per l’amore…Cosa dovrei rispondergli io che da sempre amo Castalia, non conosco nemmeno il suo viso, eppure la sua gentilezza ed i suoi modi garbati mi hanno fatto innamorare, ma lei è una sacerdotessa guerriera del grande Tempio d’Atene, un cavaliere d’argento, non c’è distinzione di sesso tra cavalieri, uomini e donne sono trattati allo stesso modo…eppure in lei intravedo una luce di dolcezza, qualcosa che nelle altre donne non sono mai riuscito a vedere… quanti pensieri….Asher è uno dei dieci cavalieri di bronzo ceduti a Lady Isabel, per quale motivo il predecessore di Arles ha voluto che insegnassimo a diventare cavalieri a dieci ragazzi stranieri?… di solito i cavalieri di Atene sono tutti greci e rimangono al grande tempio, anche Pegasus l’allievo di Castalia è uno dei dieci di Nuova Luxor, questa cessione ha qualcosa di strano, forse la Fondazione di Isabel di Thule ha qualcosa in comune con il Grande Tempio, non c’è altra spiegazione, se questa Isabel ha bisogno di una difesa composta da un Cavaliere d’oro e dieci di bronzo significa che qualcosa d’importante si cela dietro quel delicato viso… Asher è fedele a Lady Isabel, pur sapendo che non è Atena prova comunque devozione e probabilmente…amore. Da quello che ho capito, rimangono comunque cavalieri d’Atena e questo lo sanno, e poi, questi dieci orfani sono cresciuti con lei nel palazzo di questo Alman di Thule, ma in che modo quest’uomo è venuto a conoscenza dei cavalieri d’Atene? E come mai possiede l’armatura d’oro di mio fratello Micene? Domande inutili alle quali è difficile trovare risposta, forse il Grande Maestro dei cinque picchi saprà un giorno illuminarmi su tutto questo, ma da quel che ho capito non si muove da quel posto, avrà intuito qualcosa? Comunque da quando Arles ha preso il posto del vecchio sacerdote molte cose sono cambiate, ad Atene ormai si respira un’aria diversa, c’è qualcosa di strano, di cupo, ma non riesco ad intravederne la fonte…Adesso basta, devo riposarmi, domani devo aiutare Asher a migliorarsi, purtroppo non ho molto tempo, devo tornare ad Atene al più presto, Castalia ha paura e non posso lasciarla sola!»

 

 

Il sole africano scaldava con i suoi raggi il viso sudato di Asher che da più di un’ora cercava disperatamente di colpire le otto mele che Ioria gli lanciava in volo, ma non riusciva a colpirne più di tre, certo se fosse rimasto a terra le avrebbe colpite tutte facilmente, ma in volo era un’altra cosa, il maestro Ioria aveva ragione, questo esercizio era molto più difficile di quello che Asher pensava, Ioria esclamò:

«Come vedi Asher è molto più difficile colpire le mele in volo, in aria non hai nessun appoggio e devi essere molto più veloce… quest’esercizio ti aiuta a dare più colpi in volo e quindi migliorerebbe di gran lunga il tuo colpo massimo, il GALOPPO DELL’UNICORNO, rendendolo più veloce ed efficace oltre logicamente al fatto che porteresti più colpi sull’avversario. Fino ad ora il tuo GALOPPO DELL’UNICORNO porta un insieme di dodici o tredici calci, devi riuscire a portarne almeno trenta!»

«Maestro è impossibile!» rispose Asher ansimando.

Ioria si accigliò e rispose tuonando:

«Niente è impossibile!, sei o non sei un cavaliere? Devi riuscirci, aiutati con il cosmo, brucialo mentre sei in volo e rimani concentrato!»

Detto questo il Maestro lanciò altre otto mele, Asher saltò e bruciando il suo cosmo riusci a spaccarne quattro, poi riatterò gridando:

«Sto migliorando ne ho prese quattro!»

«Otto Asher! Come Demetrios devi colpirne otto con un solo salto» Rispose Ioria.

A quel punto Asher si concentrò, strinse i pugni e cominciò a bruciare il suo cosmo con forza, Ioria lanciò altre otto mele ed il cavaliere saltò …staff…staff…stock…stumpf…staff…staff…poi ricadde in piedi sul terreno e spaccò le altre due con un piede a terra. Asher con un ghigno disse:

«Ce l’ho fatta Maes..»

Ioria lo interruppe bruscamente:

«Non prendermi in giro Asher, le ultime due le hai colpite che eri già a terra, devi colpirle tutte al volo!»

Asher rispose lamentandosi:

«Ma come faccio non le vedo tutte!»

Ioria rispose riaccigliandosi nervosamente:

«Usa il sesto senso, se ne sarai padrone le vedi tutte queste stupide mele, se non fossero mele ma soldati saresti già stato colpito!»

Asher non rispose, sapeva benissimo quanto aveva ragione il suo maestro, quindi si rimise in posizione e questa volta chiuse gli occhi concentrandosi, Ioria se ne accorse e deciso gli gettò altre otto mele in aria. Asher concentrato senza usare il senso della vista sentì le mele arrivare, quindi saltò, ne sentì perfettamente la direzione, riaprì gli occhi in volo e davanti a se ne vide cinque, ma sapeva benissimo dove si trovavano le altre, erano gia dietro, le aveva sentite prima, in volo colpì prima quelle ed in meno di mezzo secondo colpì le altre cinque davanti, poi atterrò con il cosmo che bruciava ancora, le mele caddero tutte in pezzi dietro di lui.

«Bravo Asher, finalmente ci sei riuscito, in realtà non era così difficile!»

«Cosa?» Rispose Asher incredulo.

Ioria lo guardò seriamente e poi si espresse dicendo:

«Prendi la cesta e lanciami tutte le mele!»

Asher prese la cesta ma prima disse:

«Ma maestro, mi creda è davvero difficile! Ci sono rimaste una quarantina di mele!»

Ioria bruciò il suo cosmo ed i suoi capelli si drizzarono come attratti dal cielo, poi aprì gli occhi dicendo:

«Avanti lanciale e stai a guardare!»

Asher un pò timoroso stava osservando alcune radici che si stavano staccando dal terreno per non parlare di ramoscelli, foglie e sassi che volavano spinti dal cosmo del Maestro, poi con tutta la forza che aveva lanciò tutte le mele in aria sopra Ioria…All’improvviso Ioria scomparve dalla vista di Asher per ricomparire dietro di lui, Asher si voltò e lo vide che aveva gli occhi di fuoco, sembrava una belva, "un leone", poi con calma Ioria disse ricomponendosi:

«Allora, che te ne pare allievo?»

Asher sorpreso rispose:

«Ma…non vedo le mele, ma che fine hanno fatto?»

All’improvviso una marea di pezzettini di mele caddero dall’alto dei quali alcuni sulla testa di Asher e Ioria scoppiò a ridere dicendo:

«Ha ha ha ha…Hai ancora molto da imparare Asher! Ha ha ha!»

«Non c’è niente da ridere!» disse Asher che comunque rimase sorpreso e sbalordito dal suo venerato maestro.

Ioria si avvicinò al suo allievo e dandogli una pacca sulla spalla disse amichevolmente:

«Dai, sei stato bravo anche tu, adesso andiamo ad Orano a comprare altre mele, altrimenti rischiamo di morire di fame se le distruggiamo tutte! Ha ha ha!»

Asher comprese e rise anche lui, ciò nonostante rimase comunque perplesso dalla velocità incredibile del suo maestro…come aveva fatto? Per lui rimarrà sempre un mistero.