CAPITOLO SESTO

Se ne stava seduto,lì, con la forza di gravità che gravava sulle sue membra,completamente immobile;non aveva voglia di alzarsi o di muoversi,certe volte rimani seduto o sdraiato con un senso di beatitudine immane,si è li tranquilli e si sta bene. Come per riposarsi,anche se lo sforzo fisico è quasi assente.

Ma lui doveva muoversi,alzarsi e camminare per sbrigare alcune faccende. "..Ma non ne ho voglia,e sono stanco. La mia carne è stanca."

Si alzò comunque,per lui fu un po’ uno sforzo ma si alzò comunque.."Ah!, se penso a cos’ero un tempo..Ho fatto cose ben più titaniche di queste!"

Proseguì tenendo un passo tranquillo,poi attraversò un corridoio,sentiva l’odiato copricapo comprimergli la testa,per quanti anni fossero passati ad indossare quelle cose non s’era ancora abituato.

Poi un passo più pesante e più veloce lo stava raggiungendo,non si voltò neppure tanto l’inseguitore era sempre lui.

-Gran Sacerdote!,Gran sacerdote! Aspetti!-

Gran Sacerdote senza scomporsi –Cosa succede questa volta?-

L’interlocutore era una specie di guardia-ragazzino,lui si preoccupava spesso di portare lettere,manoscritti,libri,pergamene, e via discorrendo, ma sempre all’interno dell’edificio dove presidiava il Gran Sacerdote; altrimenti portava la parola. Si divertiva anche a seguire,per quel che poteva,il Gran Sacerdote.

-Niente!-

Gran Sacerdote-Allora va’! Ho tante cose da fare e,questa volte,non posso occuparmi di te. Il tempo scorre velocemente e io vado sempre più lentamente,come un orologio arrugginito.-sospirò- succedono un sacco di casini,dovrò andare a consultare le stelle.. -

-Ah!Ha perfettamente ragione,mi scusi per le mie continue interruzioni, poi fra qualche anno arriveranno i nuovi Gold Saint. Dicono che alcuni di loro hanno una buona predisposizione… A certi colpi,strani.- Fecero ancora qualche passo e il ragazzetto si sentì a disagio –Allora,allora.. Allora vado…?-

Gran Sacerdote – Ok,ok.. Non ti preoccupare comunque! E poi se ho bisogno di un valido corriere so chi chiamare!-

Il ragazzetto si fermò qualche istante lasciando intravedere chiaramente un sorriso,come quando si riceve un complimento da una persona importante,felice trotterellò da dove era venuto.

Il sole stava calando,il caldo cerchio dorato sembrava essere divorato dall’acqua e la pelle veniva tenuemente colorata d’arancione e la luce riflessa nei suoi occhi cerulei.

Si stiracchiò le ossa,sollevando le braccia al cielo senza,però, staccarsi le mani l’una dall’altra.

Respirò profondamente e si attorcigliò fra sé.

-Kanon!-

Il ragazzo si girò e per poco non morì d’infarto,si alzò di scatto pronto con una scusa, una qualsiasi scusa.

Kanon-Ah! Saga!,dicevo..- Dopo si accorse che Saga non era minimamente alterato per averlo visto fuori.

Kanon- bé? Nessuna delle tue sfuriate??-

Saga-Perché dovrei?-

Ancora quel tono quasi vuoto,lo infastidiva. Però sul suo volto si notava un qualcosa di..Strano.Riprese a parlare normalmente.-bhè,sai non ti dovrebbe andare a genio che io sia qua.-

Saga sospirò-oh ma andiamo! Immaginavo che uscisti ogni tanto. Qualche volta,quando venivo, capitava che non c’eri,si poteva immaginare.. Non credo tu sia stato così stupido da farti beccare da qualcuno. Vero?- Finì la frase con un sorrisetto ambiguo,che dette un po’ da pensare.

Kanon rimase quasi stizzito, guardò il fratello per qualche secondo con la bocca semi aperta. –Si…-

Kanon aveva finito di cenare,lentamente,Saga era rimasto lì,anche in silenzio per lunghi tratti di tempo,improvvisando sempre qualcosa. Kanon, comunque, aveva capito che Saga sarebbe rimasto lì per un bel po’ di tempo,quando faceva così era stranamente vulnerabile,dopo tanto tempo lo sapeva riconoscere nei suoi movimenti..

Dopo,Saga,stanco andò,come un ragazzino di pochi anni, a curiosare nelle altre stanzette con occhi curiosi che andavano in da un punto all’altro del corridoio,e poi,della stanza da letto;una volta lì, stanchi,si posarono sul pavimento e il resto del corpo occupò il letto.

Poco dopo arrivò anche Kanon,leggero dai pensieri,e si sdraiò vicino a Saga,per un po’ di tempo non si dissero niente,poi Saga prese a parlare,lentamente,le parole uscivano quasi automaticamente,aveva un tono pacato e gentile,inusuale visto che spesso aveva un tono di apatia . Kanon quasi si scordò che era,in parte, il suo carceriere a volte lo ascoltava altre no,aveva la testa libera e non voleva impegnarsi in pensieri contorti . Di parlate così ce ne erano abbastanza spesso,come tregua. In quei momenti Saga era calmo lasciava spazio a piccole considerazioni personali,non amava infuriarsi quando parlava,pensava che non era una buona condotta per il rango che doveva portare.

Continuava a parlare mentre un forte male invase la sua testa,poco a poco si rendeva conto che non sapeva quel che diceva,ma continuava a parlare come in automatico,non era la prima volt e gli dava un gran fastidio perché riusciva a smettere solo con un certo sforzo,che andava ad aumentare di volta in volta.

Kanon era nella fase in cui aveva deciso di ascoltare il fratello quando si bloccò improvvisamente,con occhi fissi nel vuoto. Saga provò a muoversi un po’,finalmente riuscì ad alzarsi e con un fil di voce,mantenendo comunque un contegno magistrale, disse al fratello –E’ tardi…Sai,scusa,eh ma devo andare.- Accennò a un sorriso si avvicinò alla porta,tirò un altro sguardo al fratello ed uscì.

Kanon,un po’ preso alla sprovvista scattò con una risposta-Ah,bhè.. Un giorno mi dirai perché vivo qui!- Alle ultime parole aggiunse una smorfia che,però,Saga non poté vedere. Kanon sentì che con le sue parole Saga si fermò qualche secondo e riprese senza badarci troppo.

Quando Saga uscì vide le stelle di un chiarore splendente,risplendevano,quasi giocando con l’oscurità "..Che avvolge l’uomo." Fece qualche passo con le dita frai i capelli per prendere una ciocca e tenerla fra le dita nervose. "E di che parli ora?Di te? No,stavo parlando della notte. Ah,si certo… Sei fastidioso,ora non posso neppure più parlare che mi interrompi?" Si girò di scatto innervosito mentre proseguiva il suo sentiero "Sei fastidioso pure te,servo io per dire il vero e fare il giusto. Se io la verità la so non ho bisogno di dirla in giro e non fai mai il giusto. Ahah! Eddai,comunque ci sarà Aiolos con le sue solite ronde notturne,ora tsk. Lo odi?Non è un cattivo cavaliere. Dovresti chiedere se noi lo odiamo. Comunque direi di si. Non è vero. Ma lui è meglio di te. No. Si. Scherzi?! Dovrei odiarlo per questo? Si,infondo lui si comporta peggio di te. Bhè non ha sempre il comportamento da cavaliere,dunque? Lui è più umano di te… eh? Come osa essere meglio di noi? Non è meglio."

Aiolos passeggiava senza armatura per il Grande Tempio,senza una meta,solo gracchiare dei passi lo accompagnava,aveva delle sensazioni poco piacevoli poi si fermò,passò il dito sulle rosee labbra con lo sguardo rivolto alla luna,pensando al fratellino che non vedeva quasi mai,un giorno però lo avrebbe rivisto con la sua armatura,del Leone. Lo avrebbe accompagnato in più imprese. Sorrise qualche secondo,erano le sue convinzioni quelle ma non era certo di quello che pensava,in certi momenti. Un’altro sorrisetto amaro,riprese a camminare con il sapore d’aria umida nei polmoni.

Passi stanchi sull’altura,passi sconsolati. Ogni tanto energici altre volte stanchi. Un sospiro che avrebbe dovuto condensarsi,bloccato da qualcosa di freddo. I capelli poco a poco si liberarono,insieme alla tempia,dal peso funesto del copricapo del Gran Sacerdote. –Niente di male,niente di male. Chi può esserci qui per riconoscermi? Ah,che stelle,belle nuove giocose con il cielo. Per quanto ancora potrò vedervi? Mentre i giorni passano e voi calate,per poi risorgere,io continuo a calare,nell’età e presto spirerò. Per quanto un giorno duri,per quanto la notte duri,ogni secondo che passa sembra scorrere troppo in fretta,troppo;ma mi rendo conto che sono io. Non riuscirò a rimanere al passo coi tempi,anzi sento di essere già troppo indietro e troppo lento.- Chise gli occhi strizzandoli come per eliminare un immagine tremenda. Rimase per qualche secondo con la testa rivolta al cielo,occhi chiusi,lasciando che il vento lo investisse,mentre i capelli volavano un ultima volta liberi. –Presto qualcuno prenderà il mio posto,anche se con la forza,ma so di aver vissuto per molto tempo eppure questo alone che mi avvolge non riesco a sopportarlo. Devo…Devo fare le ultime cose che un Gran Sacerdote deve fare, per poi aspettare,poiché i tempi son maturi.- Poggiò la mano sull’occhio cercando di tirare un sorriso,perché i tempi cambiavano e qualcosa sarebbe accaduto,lui lo sapeva ma non poteva contrastare i fili delle Parche ...