I CAVALIERI DELLE TREDICI STELLE - L'INIZIO

 

Di Chiara Butteri

Siete liberi di non leggerlo ma vi perderete un grande racconto. Se non leggerete questo libro non capirete nulla della storia, vi ho avvertiti!!! Buona lettura !!!!!!

 

Capitolo 1

Fenix e Andromedah: per sempre insieme

Nel 2039 in una regione sperduta e dimenticata da molti, qualcuno camminava a passo lento, quasi trascinandosi: era il piccolo Fenix, orfano di padre e di madre, che aveva in braccio il suo fratellino, Andromedah. Da giorni non si riposava ma nonostante tutto si prendeva premurosamente cura del neonato ancora in fasce; nessuno faceva piu’ ritorno dalla Valle della Morte e questo Fenix lo sapeva bene… ma non aveva scelta. Non c’ era piu’ nessuno che potesse prendersi cura di loro e gli abitanti del villaggio di Flame li odiavano: i loro genitori erano considerati dei malfattori perche’ spesso rubavano, pur di sopravvivere. Fenix aveva il cuore gonfio di rabbia, provava risentimento nei loro confronti ed era diventato diffidente. Aveva imparato a non fidarsi di nessuno e non credeva in nulla. Andromedah invece era piuttosto amichevole e allegro, essendo ancora in tenera eta’; dopo cinque giorni di cammino il giovane scorse un palazzo e decise di chiedere ospitalita’ per il bene del suo fratellino. Si avvicino’ e arrivo’ a fatica a sbattere il battente. Dopo poco davanti al portone apparve una donna alta e aggraziata dai lunghi capelli neri e gli occhi scuri.

"Cosa fai qui fuori, bambino ? Puoi entrare, non ti verra’ fatto alcun male e neppure al piccolo". Senza nemmeno ringraziare, Fenix varco’ la soglia dell’ edificio e si guardo’ intorno: tutto in quella casa era nuovo per lui che aveva sempre vissuto in una capanna spoglia e isolata.La donna gli sorrideva, ma lui la ignorava. "Siediti pure. Come ti chiami ? "

"Chi siete voi, piuttosto! " aveva detto il ragazzo irritato. "Perdonami, hai ragione. mi chiamo Malìa, e vivo qui da sola da quando mio marito e’ morto… tu invece come ti chiami ? "

" Il mio nome e’ Fenix e il neonato che ho in braccio e’ Andromedah, mio fratello. Sono fuggito dal villaggio di Flame dopo la morte dei miei genitori. Ecco, ora sapete tutto ". " Per favore, dammi del tu. " Fu così che i due orfani sfortunati trovarono un sicuro rifugio in quella casa che, come il ragazzo scoprì in seguito, nascondeva un segreto piuttosto misterioso e macabro …

 

Capitolo 2

La fuga

Passarono gli anni; i due fratelli erano cresciuti spensieratamente nella casa della bella donna che era diventata la loro tutrice. Andromedah non sapeva nulla dei suoi veri genitori, era un segreto tra Fenix e Malìa. I due ragazzi erano profondamente legati: parlavano insieme, scherzavano insieme, condividevano tutto … tranne una cosa …

F: Sai, ho deciso che … diventero’ Cavaliere.

A: Eeeh?! Perche’, fratello?!

F:Sento che e’ mio dovere proteggere chi non puo’ farlo. Chi e’ forte e’ capace di difendersi da solo, chi e’ piu’ forte deve difendere gli altri; ricordalo sempre, fratellino

A: S-si ma io … non credo di essere particolarmente dotato per fare il guerriero…

F: Nessuno ti obbliga, non devi farlo solo perche’ lo faccio io, d’ accordo?! – aveva detto Fenix sorridendo. Ma era assorto nei suoi pensieri: aveva dei sospetti riguardo Malìa, che pareva molto interessata a suo fratello da sempre, da quando erano entrati in quella casa. C ‘ era qualcosa in quella donna che gli sfuggiva; aveva intenzione di scoprire il suo segreto.

Quella sera Andromedah si sentiva molto stanco e ando’ a coricarsi insieme a suo fratello; non molto tempo dopo Fenix sentì Malìa entrare nella loro stanza. Prese in braccio il bambino e se ne ando’ furtivamente. Il ragazzo decise di seguirla, sperando di poter capire il mistero di quella donna tanto affascinante quanto riservata e malinconica. La ragazza entro’ in una stanza il cui accesso era stato interdetto ai due bambini. Davanti agli occhi del giovane e ancora inesperto guerriero apparve una scena desolante: la stanza, piuttosto spoglia rispetto al resto della casa, era buia e c’ era solo un lume ad illuminarla; la cosa piu’ orripilante era l ‘ enorme sfera di vetro al centro della camera, che conteneva materiale protoplasmatico viscido e informe. Malìa, nel frattempo, aveva cambiato totalmente aspetto: ora aveva i capelli opachi e sfibrati, le unghie molto lunghe, gli occhi rossi come il sangue, i canini appuntiti e indossava una lunga veste nera sfrangiata. Ella teneva in braccio Andromedah profondamente addormentato e incosciente di tutto cio’ che stava accadendo.

M: E’ giunto il momento … -" Il momento per cosa?! " si era chiesto Fenix nascosto dietro ad un massiccio armadio – Io Malìa, dea della tentazione, faro’ cio’ che nessuno ha mai osato fare … (cio’ che fece vi verra’ raccontato in seguito). Fenix prese la fionda che portava sempre con se’ e lancio’ con tutta la sua forza un sasso alla mostruosa donna che lascio’ andare il piccolo con gemiti e lamenti. La sfera contenente il protoplasma si ruppe e si sentirono le urla strazianti delle anime che finalmente erano libere. Fenix approfitto’ della confusione per prendere suo fratello e fuggire chissa’ dove. Ora aveva definitivamente perso ogni ideale, ma non la speranza che era ancora forte in lui.

Capitolo 3

Il collegio Saint Charles

Fenix si era ormai allontanato parecchio da quella casa maledetta insieme al suo fratellino ancora addormentato. Dopo molto cammino il ragazzo, stremato, svenne. Al suo risveglio trovo’ un uomo piuttosto anziano seduto accanto a lui. Indossava una tunica giapponese, aveva gli occhi socchiusi e un’ aria seria. Ma quando Fenix si sveglio’ gli sorrise "Vedo che ti sei svegliato, bene." Balzo’ sul letto preoccupato: "Dov’ e’ mio fratello?! ". L’ uomo lo tranquillizzo’: " Stai tranquillo, e’ proprio li’,vicino a te ". E non aveva mentito: Andromedah dormiva ancora, proprio nel letto accanto al suo. Fenix, sospettoso, chiese all’ uomo chi era …" Sono il duca Helmann di Tulae, e ora sei al collegio Saint Charles nello Stato di Nuova Celxior. Come mai sei arrivato fin qui? ". Il ragazzo gli racconto’ della morte dei suoi genitori, dell’ esilio, della fuga dalla casa di Malìa e del suo desiderio di diventare Cavaliere.

HdT: Capisco. Ti prometto che cio’ che riguarda la vostra infanzia, tua e di tuo fratello, restera’ un segreto tra me e te. Se ti senti meglio, seguimi.Ti devo far conoscere qualcuno.

Fenix era confuso ma decise di venire con lui. Mentre attraversavano gli immensi corridoi dell’ istituto, il duca spiego al giovane apprendista che il collegio era collegato alla sua casa e alla Grande Fondazione (un laboratorio le cui ricerche erano finanziate da lui) da cunicoli segreti e solo poche persone potevano entrarci. Entrarono in una stanza apparentemente piccola ma che in realta’ era molto arredata. Lo sguardo di Fenix si incrocio’ con quello di una bambina poco piu’ piccola di lui. Il duca disse che era sua nipote, Annabel. La bambina indossava un tutu’ rosa e aveva i capelli raccolti in un elegante chignon. Aveva un sorriso dolcissimo e gli occhi angelici. Il giovane cavaliere aveva una strana sensazione, che partiva dal suo cuore e si propagava per tutto il corpo ma non capiva di cosa si trattasse. Quando la ragazza parlo’, Fenix sobbalzo’.

A: Ciao piacere di conoscerti. Sei qui per allenarti, vero? Sono sicura che ti troverai bene! Ho gia’ conosciuto tuo fratello e mi e’ sembrato simpatico; ha la mia eta’ se non sbaglio. Gli altri hanno cominciato ad allenarsi, meglio se li raggiungi. Myroke ti portera’ nella palestra. Quando hai finito torna a trovarmi con tuo fratello, d’ accordo?

Fenix annuì imbarazzato e si diresse verso la sala degli allenamenti.

Capitolo 4

Allenamenti col Dragone

Myroke, il maggiordomo del duca e di sua nipote, aveva ubbidito alla padroncina e aveva portato Fenix ad allenarsi. Entro’ nella sala a testa alta cercando di non badare agli altri ragazzi che lo guardavano. Ce n’ era uno in particolare che non gli aveva staccato mai gli occhi di dosso: era biondo e aveva occhi di ghiaccio intensi. Aveva un’ aria da strafottente, da sbruffone e presuntuoso. Con un ghigno si avvicino ‘ a lui: " Dunque sei tu il nuovo arrivato, bene. Credo proprio che mi divertirò con te per primo … ". " Smettila, Chrystal! Lascialo stare! " aveva detto qualcuno. Il ragazzo biondo aveva riconosciuto quella voce e si era voltato. " Dragone, tu dovresti smetterla di starmi sempre addosso! ". E se ne ando’ furioso. Fenix guardava attentamente il ragazzo che lo aveva difeso: i lunghi capelli neri gli ricadevano sulla schiena, aveva gli occhi a mandorla e portava una tunica cinese grigio chiaro. Il ragazzo sorrise e si presento’: " Sono Syryo del Dragone e quello che e’ andato via era Chrystal del Cigno. Ti prego di scusarlo, ma e’ sconvolto … "

" Per cosa? " chiese Fenix

" Devi sapere – continuo’ il Dragone – che sua madre e’ morta da poco e di suo padre non si sa piu’ niente da tempo… ma lui non si e’ arreso e continua tuttora a cercarlo. "

F: Capisco ma … un momento! Io ti ho gia’ visto, al torneo di arti marziali quando hai sconfitto il Campione!

S: Gia’…

Syryo sembrava diventato improvvisamente assente. Per qualche attimo nessuno dei due parlo’. Una voce ruppe il silenzio: " Fammi vedere che cosa sai fare, pivello! " Fenix, offeso, ordino’ a colui che lo aveva insultato di farsi avanti. Il ragazzo si rivelo’: " Sono Black il Lupo e voglio farmi quattro risate quando ti inginocchierai dinnanzi a me per chiedere pietà " diceva molto sicuro di sé. In quel momento Andromedah entro’ nella stanza.

Aveva uno sguardo febbrile e gli occhi socchiusi; ansimava ripetutamente cercando di dire qualcosa ma senza alcun esito. Fenix si precipito’ subito da lui preoccupato. Anche Syryo lo seguì.Black chiese perplesso " E questo chi e’? Un’ altra mezza calzetta venuta per fare la figura dell ‘ imbecille?! Ah ah ah!!! " La rabbia del giovane cavaliere era troppo forte per poter essere trattenuta così Fenix diede un pugno nello stomaco al ragazzo strafottente che aveva osato offendere sia lui che suo fratello. Intanto Dragone stava cercando di aiutare Andromedah come poteva. Nel togliergli la tunica Syryo scoprì qualcosa che avrebbe segnato il destino del giovane cavaliere: una voglia che somigliava ad una catena. Anche lui aveva una caratteristica simile: un tatuaggio a forma di drago sulla schiena. "Che sia lui il Cavaliere di Andromeda?1 Il cavaliere della Grande Nebulosa?! Uno dei pochi cavalieri di bronzo che mancano ancora all ‘ appello? " pensava. Syryo prese una decisione: " Fenix, voglio allenarmi con te! Che tu lo voglia o no.

F: Accetto!

I due cominciarono a combattere ma nessuno dei due riuscì a prevalere. Tuti tacevano. Syryo, alla fine dell’ incontro, si complimento’ con il suo avversario: aveva visto poche persone combattere come lui. " Dove hai imparato a lottare così bene? " gli chiese il Dragone. " Ho imparato a difendermi da solo. " rispose semplicemente Fenix.

S: Ora vorrei battermi con tuo fratello, se non ti dispiace …

F: Sei impazzito?! Non vedi che è in pessime condizioni?! Come puoi pretendere che combatta?! Lui poi non ne è ancora capace!

A: N-non preoccuparti per me, posso farlo …

Il fratello non era affatto d’accordo e inizialmente si oppose; Andromedah insistette e alla fine Fenix dovette cedere malvolentieri.

S: Bene. Vediamo come te la cavi con il corpo a corpo …

Sotto gli occhi di tutti il giovane, anche se inesperto e poco in forma, riuscì a tenere testa a Syryo che sorrideva soddisfatto: " Davvero niente male, sono sbalordito. Ora vediamo come utilizzi le armi … " e porse ad Andromedah un lungo bastone levigato che maneggio’ con molta destrezza. " Credo proprio che tu abbia delle grandi capacita’ difensive ma non ti basteranno: i nemici potrebbero essere capaci di oltrepassare le tue difese e sconfiggerti quindi… dovrai allenarti di piu’ nell ‘ attacco, d’accordo? " gli aveva consigliato il Dragone. " Lo faro’ " promise Andromedah.

F: Ma come hai fatto?

A: Io … non lo so.

Capitolo 5

Il perdono del Cigno

Fenix e suo fratello stavano ritornando nel dormitorio quando Lady Annabel li fece chiamare da Myroke con urgenza, ma quando entrarono nella Grande Sala del Palazzo di Tulae non trovarono la ragazza ma Chrystal il Cigno, che sedeva su di una piccola poltrona a braccia conserte. Fenix era piuttosto irritato e non voleva avere niente a che fare con lui ma Andromedah si oppose: " Se vuole parlare con te ci dev’ essere un buon motivo. "

" Infatti " – disse il ragazzo, serioso – " Vi ho chiamati perché … insomma io… voglio chiedervi scusa! ". Chrystal era teso, nervoso e sembrava che pronunciare quelle parole gli costasse molta fatica. Ma era troppo orgoglioso per ammetterlo. Fenix si stupì ed era inizialmente sospettoso. Il Cigno gli porse la mano: " Dico sul serio. ". Il giovane cavaliere non aveva scelta: accetto’ le scuse del compagno. In quel momento nella stanza entro’ Lady Annabel, che sembrava piuttosto contenta.

A: Oh, vi siete riappacificati! Sono felice per voi. Vi va di aiutarmi?

F: Cosa dobbiamo fare?

La ragazza arrossì: " Beh, ecco … dovreste aiutarmi a svolgere un compito di storia … purtroppo non riesco a procurarmi notizie sugli dei dell’ Olimpo e creature mitologiche e leggendarie e ho pensato che voi avreste potuto darmi una mano…"

Andromedah, Fenix e Chrystal si fissarono a lungo negli occhi senza proferire parola, poi decisero di aiutare la Signorina, collaborando insieme. Si misero tutti e quattro al lavoro; dopo lunghe ore di ricerche si addormentarono nell’ immensa biblioteca e si svegliarono il giorno seguente assonnati ma soddisfatti. Annabel aveva in testa solo Atena, Afrodite, Artemide, Zeus, Nettuno, Ermes, Marte e ancora Medusa, Perseo, Teseo, Pegaso, la principessa Andromeda, le Ninfe, le Muse …non riusciva più a toglierseli dalla testa, la ossessionavano da ore…. Vedendo i tre ragazzi assopiti la signorina decise di lasciarli riposare ancora per un po’. Risalì le scale che portavano dalla biblioteca al corridoio e vide suo nonno a braccia conserte. " Scusami, ho fatto una ricerca molto lunga e devo essermi addormentata … " chiarì la ragazzina. " Capisco. Hai visto Chrystal, Fenix o Andromedah?! Non riusciamo più a trovarli. " disse il Duca.

Ad un tratto arrivò Myrocke dalle scale che urlava e strepitava " Siete degli scansafatiche! State mancando di rispetto alla signorina e al Duca! Se vi ritrovo ancora una volta a poltrire … giuro che vi metterò ai lavori forzati! "

 

 

Capitolo 6

Punizioni esemplari

Myrocke era furioso. Aveva preso per la tunica i tre ragazzi, che avevano lividi ovunque. Annabel era profondamente dispiaciuta, non era sua intenzione metterli nei guai, così li difese " Loro mi stavano solo aiutando a svolgere una ricerca e, come me, si sono addormentati.Ed è colpa mia: non ho voluto svegliarli.

M: Appunto, loro dovrebbero essere in grado di badare a loro stessi. Ci vuole una punizione esemplare. Così la prossima volta impareranno cosa vuol dire allenarsi seriamente! "

Il maggiordomo assunse un’ espressione crudele e poco rassicurante. Si mise una mano in tasca. Annabel sapeva bene cosa succedeva ogni volta che Myrocke estraeva qualcosa dalla tasca. Un attimo dopo una piccola frusta fende’ l’ aria per poi colpire i visi dei giovani apprendisti. La signorina chiuse gli occhi intimorita. Dopo alcune frustate il Duca fece fermare il suo servitore. " Le punizioni corporali non servono, credimi. Facciamo svolgere loro delle mansioni, sarà meglio per tutti." Con un grugnito Myrocke si allontanò. Andromedah ringraziò il Duca per averli salvati da un destino più crudele.

C: Cosa dobbiamo fare?

A: Potreste aiutarmi a riordinare i dormitori …

Fenix assunse un’ aria irritata e imbarazzata. Avrebbe preferito le frustate, senza dubbio. Andromedah pensava di si. In quel momento arrivò Syryo" Buona fortuna. Fate attenzione a Myrocke: è piuttosto severo e odia il disordine. Ci vediamo agli allenamenti d’ accordo? "

" Come fai a saperlo?! " chiese Chrystal stupito. Syryo non si voltò, sorrise e proseguì per la sua strada. Il Ragazzo Dragone era davvero incredibile, nessuno conosceva i suoi segreti e il suo passato non era affatto chiaro. Ma era ammirato, bene o male, da tutti. Con un sospiro di rassegnazione Fenix e gli altri due si diressero verso il loro "Destino ".

Capitolo 7

Nel dormitorio …

Durante il tragitto nessuno dei quattro aprì bocca. Solo quando raggiunsero una porta graffitata di legno, la Signorina parlò: " Questo è il dormitorio B2 … abbiamo poco tempo per riordinare: l’ ora del refettorio sta quasi per terminare. " Una volta entrati nella stanza Fenix notò un ragazzo castano con grandi occhi marroni sdraiato su uno dei letti. " Non si bussa prima di entrare?!" aveva detto lui, con aria assonnata. " Come mai non sei nel refettorio o ad allenarti? " gli chiese Lady Annabel.

"Semplice: sono in castigo " rispose lui.

A: Oh, Igor! Di nuovo?! "

A: Vi conoscete?

" Eccome! Annabel è il mio angelo custode: mi toglie sempre dai guai."

E come potevano dargli torto? Milady era davvero gentile e disponibile, attenta ai problemi degli altri.

"Sono Igor, Igor di Pegaso. Voi tre, invece? A quali costellazioni appartenete?

" A dire il vero… io e mio fratello non lo sappiamo ancora… " ammise Andromedah.

C: "Io sono Chrystal il Cigno "

" Si, ti conosco bene, e anche Syryo sa chi sono " aggiunse Pegaso.

Il ragazzo dai grandi occhi marroni aiutò loro a pulire, forse sperando di " redimersi " dalla sua punizione. A Fenix non piaceva affatto. Lo trovava un po’ troppo infantile, spensierato e anche incosciente. La sua analisi caratteriale si rivelò esatta: giocherellava con i cuscini e per poco non ruppe un braccio ad Andromedah pur di farlo lottare con lui. Tuttavia il ragazzo non si lamentò; Pegaso non aveva occhi che per Annabel, le sorrideva e non smetteva di fissarla neppure per un attimo. Lei ricambiava i suoi dolci sguardi (e non le dispiaceva affatto di essere apprezzata) ma era tutto lì, niente di più. Lui sperava in qualcos’ altro, ma osava rivorgerle la parola.Non perché si vergognava: anche se non lo dava a vedere era intimorito da Myrocke, anche se riusciva a tenergli testa. Se li avesse scperti anche solo darsi una carezza lo avrebbe sicuramente maltrattato com’ era solito fare con i bambini che riteneva ribelli. Dopo aver riordinato e pulito ogni angolo del dormitorio B2, i ragazzi erano soddisfatti o, per meglio dire, stanchi e sfiniti.

P: Per favore non dite a Myrocke che vi ho aiutato: in pratica essendo in punizione non avrei potuto parlarvi e neppure aiutarvi di conseguenza, capite?

"Tranquillo " lo rassicurò Andromedah " Sarà il nostro segreto "

P: Scusami se prima ti ho fatto male …

A: Tranquillo, è acqua passata. Non importa, davvero.

Pegaso si sentiva finalmente compreso. Fino ad allora solo il Duca e sua nipote lo avevano considerato per ciò che era. " Sono in debito con te, Andromedah " diceva tra sé e sé. Non avrebbe mai dimenticato la comprensione che il nuovo arrivato gli aveva dimostrato.

Capitolo 8

L’ addio

Passò un anno, quasi in un istante.

Era arrivato il momento di lasciare il collegio e andare in diverse parti del mondo per diventare cavalieri. In quel giorno Myrocke radunò tutti i ragazzi nella palestra; accanto a lui c’ era una scatola con una fessura. Quello scrigno avrebbe segnato per sempre il destino di tutti i ragazzi presenti. Uno alla volta ogni apprendista sceglieva un foglio a caso. Su ognuno di essi vi era scritto il nome di una precisa località che sarebbe stata il luogo di allenamento di ogni bambino.

Syryo sarebbe andato in Cina sulle Montagne Bianche nello Hunan, alle Cascate del Dragone dov’ era nato; Pegaso invece si sarebbe allenato in Grecia al Grande Tempio di Atene; Chrystal invece nella Siberia dell’ est dove riposava sua madre. Quando venne il turno di Andromedah, però … si creò molta confusione tra i presenti: il ragazzino sarebbe andato in un posto paragonabile solo all’ Inferno: l’ Isola Nera, un’ isola nel sud del Pacifico perennemente infuocata dai mille lapilli del vulcano. "Nessuno è mai ritornato" aveva detto Myrocke " o meglio … alcuni sono tornati ma erano praticamente irriconoscibili "

F: Andrò io al suo posto.

M: Fenix, capisco che tu voglia proteggere il tuo fratellino ma questo non è concesso.

F: E a voi cosa importa?! Basta che qualcuno vada!

A: Fenix, ascolta … io…

Ma suo fratello non gli dette il tempo di finire la frase.

F: Ascolta, Andromedah. Qualunque cosa accada io ti prometto che ci rincontreremo.

A: Ma io, Fenix …

HdT: Te lo concedo

Myrocke si oppose " Ma signore … "

"Non discutere " contrabbattè il Duca " il fratellino di Fenix andrà sull’ isola di Andromedah "

Quando Helman di Tulae se ne andò Myrocke assunse un’ aria aggressiva e bisbigliò a Fenix " Con te farò i conti dopo "

Il ragazzino, ferito nell’ orgoglio, si allontanò indignato; le estrazioni continuarono. Jaboon, compagno di stanza di Pegaso, sarebbe andato in Turchia, Gerchie in Canada, Ekee sulle sponde del Mar Morto, Black in Spagna,Bandai in Africa e così via.

Al momento della partenza Fenix e suo fratello si dovettero separare per la prima volta.

F: Te l’ ho promesso, fratellino: tornerò da te!

A: Non fare promesse che non puoi mantenere!

F: Ti ripeto che tornerò, qualunque cosa accada.

A: E io ti giuro che mi allenerò, voglio diventare forte come te, fratello.

I due si abbracciarono con le lacrime agli occhi di fronte a tutti; allora Anromedah notò dei lividi sulle braccia del fratello. Fenix, accortosene ritirò le braccia cercando di nascondere le contusioni. Era nervoso, ora, e scostante.Il fratello non gli fece domande. Pegaso chiese al Duca " Finito l’ addestramento potrò rivedere mia sorella Felicia? "Egli fece un cenno di consenso. Ora Igor era più sereno. Dopo un ultimo saluto ognuno salì su di un pullman diverso, per raggiungere destinazioni diverse e avrebbero avuto destini diversi. Ma la lontananza li avrebbe uniti più che mai.

 

Epilogo:

L’ arrivo …

... di Chrystal

Siberia Orientale, 11 dicembre 2045

Chrystal si sentiva a casa, poiché era nato lì. Aveva atteso per anni di tornare nel suo paese: voleva rivedere sua madre a tutti i costi, ma, innanzitutto doveva diventare cavaliere per arrivare mille metri e più sotto il livello del mare. Potrebbe sembrare una motivazione sciocca, ma per il giovane Cigno non lo era affatto. Ad aspettarlo c’ era un guerriero dall’ armatura d’ argento e dagli occhi neri. Gli venne incontro sorridendo" Tu devi essere Chrystal, giusto? Io sono il Maestro dei Ghiacci. So che sei nato qui e che quindi non avrai troppe difficoltà ad adattarti. Seguimi, devo mostrarti una cosa. "

Il cavaliere lo condusse davanti ad un immenso muro ghiacciato. " Questa colossale barriera" spiegò " si è formata milioni e milioni di anni fa e non si è mai sciolta. Ecco, prendine esempio, dovrai diventare resistente e puro come questa parete di ghiaccio." Poi si voltò e chiamò qualcuno. Non molto tempo dopo arrivarono due ragazzini: uno aveva circa l’ età di Chrystal, l’ altro invece era molto piccolo." Loro sono Benadìr e Jacob. "

Il Cigno li osservò bene: il primo ragazzo era vestito proprio come lui: tunica, pantaloni, pelliccia al di sotto del ginocchio e stivali neri. Aveva i capelli scuri arruffati e gli occhi neri. Il bambino era completamente diverso: indossava un cappotto beige con il cappuccio, ma Chrystal riusciva ad intravedere un ciuffo di capelli rossi; aveva dei profondi e languidi occhi verdi e un sorrisetto fanciullesco dipinto sul volto.

" Sembra proprio che tu abbia un nuovo rivale, Benadìr " scherzò il Maestro dei Ghiacci.

" Già " rispose il ragazzo " ma voglio vedere se è alla mia altezza. Me lo concedete, maestro?

Egli annuì. Chrystal accettò la sfida.Il suo avversario aveva già un suo cosmo definito ma non era affatto un problema. Il Cigno, pur non avendo piena concezione dei suoi poteri, riuscì a controllarli e a superare la prova.

" Sei molto dotato " osservò il maestro " Ti farai sicuramente strada. Sei stato prescelto insieme a Benadìr per conquistare l’ armatura del cigno e ho molta fiducia in entrambi. Dovrete dimostrare a me e a voi stessi di essere degni di indossare un’ armatura, che sia di bronzo, d’ oro o d’ argento non ha importanza. L’ importante è ciò che avete dentro, il vostro cosmo farà la differenza tra voi e il vostro avversario."

Entrambi i ragazzi annuirono; il piccolo Jacob Finn ascoltava attentamente il maestro ma non era destinato ad essere cavaliere, era un semplice bambino del villaggio vicino. Sapeva comunque combattere, ed era un bene. Il Maestro lo aveva allevato e addestrato affinché potesse difendersi da solo ma aveva ancora molte cose da imparare.Il Cigno chiese al Maestro " Voi sapete qualcosa dei miei genitori? Mio padre è ancora vivo? Il Duca mi aveva detto che … "

" Ne riparleremo quando sarai più grande, d’ accordo?! " sorrise il maestro.

Chrystal era deluso: aveva aspettato troppo per sapere la verità. E non avrebbe ottenuto risposte soddisfacenti. " Spero che tu sappia usare i tuoi poteri meglio di come usi la lingua " si intromise Jacob Finn. Il maestro sorrise e gli accarezzò la testa proprio come un padre avrebbe fatto. Il Cigno era quasi geloso del bambino, coccolato dal cavaliere d’ argento perché era il più piccolo.

Era assorto nei suoi pensieri e non si accorse neppure della palla di neve lanciatagli da Benedìr in faccia. Chrystal, ritornato in sé, rispose con altrettanta neve. Tra i tre ragazzi iniziò una piccola battaglia per il predominio delle energie fredde. Ad un tratto il piccolo Finn chiese al Maestro dei Ghiacci " Esiste una persona che abbia il dominio delle energie fredde? "

" Certamente, il suo nome è Kamìr di Aquarius, un mio vecchio amico. " rispose subito il maestro. Chrystal rimase per un attimo immobile: aveva già sentito quel nome … ma dove?!

Aveva forse a che fare con lui? Aveva intenzione di scoprirlo. Ad ogni costo.

 

… di Pegaso

Grande Tempio di Atene, 22 ottobre 2045

Ad attendere il giovane Pegaso c’ era un uomo alto e dai lunghi capelli grigi che indossava una maschera plumbea. " Seguimi, ragazzo " gli disse. La sua voce confortava Igor, e rispecchiava il suo carattere: era saggio, riflessivo e tutti i cavalieri, bene o male, lo rispettavano, al Grande Tempio. Il Sommo Sacerdote di Atene e l’inesperto cavaliere camminava fianco a fianco; il ragazzo era troppo agitato per parlare. Giunti davanti ad una casa il Sacerdote fece cenno a Pegaso di aspettarlo. Al suo ritorno era in compagnia di una ragazza dal volto mascherato (era tradizione che nessuno dovesse vedere il viso delle sacerdotesse). " Castania " cominciò il Grande Sacerdote " questo ragazzino è di Nuova Celxior, proprio come te ". Il nome della ragazza era Castania; era sicuramente più grande di Igor, aveva i capelli castanorossicci e indossava l’ armatura d’ argento delle sacerdotesse: tunica, della stoffa legata in vita, un cerchietto a forma di aquila, gli schinieri, i guanti lunghi e le altre parti dell’ armatura. Il ragazzino dedusse che quella sarebbe stata la sua maestra. " Perché vuoi diventare cavaliere? " chiese lei all’ allievo. " Affari miei " rispose poco educatamente Pegaso. " Abbi cura di lui " disse il Sommo Sacerdote alla ragazza. " Lo farò, potete esserne certo ". L’ uomo si voltò per ritornare nelle sue stanze. La sensazione di pace interiore rimase in Igor, che seguì per un certo tempo con lo sguardo il Signore del Grande Tempio che lo aveva accolto.

" Bene, cominciamo! " lo esortò la sacerdotessa " Non fare il pigro con me, potresti pentirtene. Non tutte le ragazze sono dolci e affabili, io esigerò il massimo da te. L’ armatura di Pegaso è il tuo destino e devi adempierlo. " Igor annuì come rapito dalla bellissima voce di lei. " Avanti, sono pronto! ". Il ragazzo era determinato più che mai. Il ricordo di sua sorella gli dava la forza per andare avanti. L’ avrebbe rivista un giorno o l’ altro.

… di Syryo

Cascate del Dragone, Cina, 12 gennaio 2045

Syryo respirava affannosamente, poiché aveva corso a lungo per arrivare lì. Non vide nessuno o almeno così gli sembrava: in realtà ad aspettarlo c’era un uomo molto anziano seduto su di un altissimo sperone roccioso adiacente le cascate. Sentendolo arrivare egli si voltò, lo accolse e gli domandò: " Sei tu Syryo venuto da Nuova Celsior per diventare cavaliere? "

S: Si, signore

" Sai già combattere, non è vero? "

S: " Conosco le arti marziali, si "

" Molto bene. Per diventare cavaliere del Dragone non ti basterà solo la forza fisica e del tuo cosmo ma anche la forza mentale, la meditazione, essenziale per un guerriero."

Improvvisamente Syryo udì un fruscio dietro di lui: qualcuno si era nascosto.

" Vieni avanti, Fiore di Luna. "

Da dietro la siepe uscì una ragazza, la più bella che Syryo avesse mai visto: aveva lunghi capelli neri raccolti in una treccia, dei grandi occhi scuri e una tunica fucsia. Lei gli sorrideva. " Fiore di Luna si prende cura di me da moltissimo tempo. Spero che facciate presto amicizia " disse il maestro con orgoglio.

FdL: Ciao.

S: C-ciao.

Syryo era terribilmente imbarazzato, quella ragazza gli faceva venire il batticuore e non riusciva a contenersi.

" Seguimi, ti mostro le cascate " sorrise la ragazza. Il Dragone annuì.

Un attimo dopo i due erano seduti su di un tronco d’ albero a parlare …

S: Che rapporto hai con il maestro? Sei forse sua nipote?!

FdL: No, no io sono orfana e il maestro si è preso cura di me. E ora sto ricambiando il favore.

S: Neanch’ io ho mai conosciuto i miei genitori. Non ricordo nulla di loro. Be’ comunque … abbiamo già qualcosa in comune, non ti pare?

FdL: Hai ragione! Eh eh eh!

I due risero a lungo assieme; parlarono, scherzarono e giocarono per tutto il giorno. Nell’ istante in cui Syryo incrociò lo sguardo con Fiore di Luna la sua vita cambiò. Per sempre.

… di Andromeda

Isola di Andromeda, 15 febbraio 2045

Il piccolo Andromedah non si sentiva affatto a suo agio. Era solo, indifeso.

Sentì qualcuno che lo chiamava per nome. Timoroso, il bambino camminò in direzione della voce sconosciuta. Dopo non molto, inciampò e cadde a terra sbucciandosi entrambe le ginocchia. Tra la nebbia il ragazzino vide la figura di un uomo che veniva verso di lui. Spaventato, Andromedah cercò di scappare ma il dolore alle ginocchia era lancinante. Il misterioso individuo si avvicinò sempre di più, il timore invase il giovane cavaliere. La voce misteriosa lo chiamò nuovamente per nome … " Stai tranquillo, va tutto bene ". Il bambino si trovò davanti un uomo alto, dai lunghi capelli biondi e l’ armatura d’ argeto. " "Sono Alpione, maestro dell’ Isola di Andromeda. Non temere, Andromedah, seguimi. Il piccolo si fidò e arrivò finalmente nella vallata dell’ isola dove c’ erano molti giovani più grandi di lui. Scoraggiato, il neocavaliere volse lo sguardo ad Alpione che gli sorrise per incoraggiarlo." Egli chiamò a gran voce una ragazzina mascherata, bionda, che doveva avere circa l’ età di Andromedah. " June, lo affido a te, mi raccomando, abbine cura. " disse Alpione rivolto alla fanciulla. Non molto tempo dopo le ferite di Andromedah erano rimarginate. " Perdonami " si mortificò Andromedah " non mi sono presentato, sono … "

" Mio padre mi ha parlato di te, so bene chi sei e da dove vieni. " lo interruppe la ragazza.

" Tuo padre?! Ma tu allora sei …?! "

" Si, sono la figlia del maestro, ma non sono nata qui, bensì in Etiopia. Io ho due nomi: June Nemesis. Che ne dici se ci allenassimo insieme, più tardi?

" Certo, con piacere."

Insieme alla sua nuova compagna di stanza Andromedah non sarebbe mai rimasto solo, mai…