"La Via all’ inizio è oscura. Perfino i passi iniziali sono avvolti nella foschia.
Le vette verso le quali essa conduce sono apparentemente racchiuse in una coltre di nuvole che sembrano, osservandole dal basso, impossibili da penetrare. E questo è un bene, perché vedere troppo chiaramente cosa si trova davanti a noi potrebbe nel complesso intimidirci più del necessario…"

Dave Lowry


LO SPEGNERSI DELLA SPERANZA : IL BUIO PREVALE SULLA LUCE


Fanfic by |Black_Phoenix| & |Kira|


Capitolo II : RISPOSTE

Una splendida melodia di flauto si diffondeva nel cielo di Atene, ma da dove proveniva?
Uno soltanto era l’uomo in grado di suonare tale dolcissima musica, e Shun lo conosceva bene!

"Non è possibile… questo è…" ma l’incredulo Bronze Saint di Andromeda non riuscì a terminare la frase…

"Sorrento di Siren è il mio nome celeste" disse il musico di cui però ancora non si distingueva il volto.

I Saint che non conoscevano il misterioso ospite si posero in difesa di Athena.

Fu Jabu a parlare per primo: "Siren? Non conosco il tuo nome, ma attento a te! Se sei venuto per minacciare la mia dea presto conoscerai la forza di noi cavalieri!".

Dietro al marine comparvero altre due figure: Julian Solo e una donna in armatura che appoggiò a terra con estrema cura un’ anfora.

Temendo un attacco, Ichi di Hydra e Nachi di Lupus si gettarono contro i tre. I due Saint però rimasero bloccati a metà strada, un cosmo potente come il mare in burrasca stava trattenendo i loro passi, tale potere sembrava provenire non dalle persone appena arrivate, ma dal grosso vaso!

"Fermi!" disse con grande autorità Athena. "Non sono nemici! Anzi dovete esser grati loro per l’ aiuto che ci hanno fornito contro Hades!"

"Cosa?!" chiese Jabu. "Aiuto da questi uomini?"

"Sì!" disse Andromeda. "Poseidon il Signore Dei Mari ha permesso ai gold cloth di correre in nostro soccorso attraversando il Muro del Pianto!"

"Bell’ aiuto! Ci fossero stati almeno utili…" disse con sarcasmo Hyoga non riuscendo a dimenticare il dolore che a causa dei marine aveva provato. Le ferite aperte nel suo cuore durante gli scontri con Kaysa e Isaac si facevano ancora sentire nel sonno…

Uno sguardo bieco della dea bastò a fare abbassare gli occhi al saint di Cygnus.

"Athena ti porgo i miei ossequi, sono venuto qui in veste di messaggero" disse Julian inchinandosi profondamente

"Quali sono dunque le notizie che porti?" chiese Athena.

"Notizie non buone Madamigella, lascia che ti spieghi gli ultimi avvenimenti colei che li ha vissuti,Tetis delle Scogliere!"

La mermaid si inginocchiò a terra in segno di rispetto nei confronti della dea. "La Terra corre un terribile pericolo…" disse con le lacrime agli occhi. "Già l’ intero Regno di Nettuno è stato cancellato ed ora toccherà al Grande Tempio di Athena!"

"L’ intero Regno di Nettuno?" chiese Shiryu. "Come è possibile?" chiese ricordando la fatica fatta per abbattere le Colonne dei Sette Mari e la Colonna Principale.

"Chi è stato?" chiese stupito Shun.

"Chi sia non lo so, so solo che un unico essere, demone, uomo o dio che sia, è riuscito a cancellare persino ogni singolo pezzo di pietra che portasse in sé il ricordo del nostro Dio Nettuno!" disse la mermaid.

Un gelido silenzio piombò su tutti i presenti…

"Io sono riuscita miracolosamente a salvarmi e a portare con me l’ anfora prima che tutto scomparisse grazie ai miei poteri di mutaforma! Ma più probabilmente mi ha lasciata andare perché non gli interessavo!" disse Tetis

"Saori, le divinità tutte sono in pericolo!" Intervenne Julian. "Persino i Saint che si sono sacrificati nelle precedenti battaglie sono tornati dai Campi Elisi pur di riuscire ad avvisarti del pericolo!"

"Cosa sai dirci tu dei segni che ci hanno inviato? Su, rivelaci il loro significato!" chiese Shiryu ormai spazientito.

"Saint di Draco!" intervenne Sorrento. "Mi meraviglio che il tuo maestro, il saggio di Goro-Ho non ti abbia parlato della Bilancia del Destino. Lui che è anche il custode del gold cloth di Libra!" disse il marine con una punta di sarcasmo.

"Perché non ce lo spieghi tu saputello?" intervenne Ban di Lionet.

"Appannaggio di Nemesi dea della Giustizia Punitrice è la Bilancia del Destino! Il suo compito è valutare lo scorrere del tempo ed impedire che il Male prevalga troppo a lungo sul Bene! Ma anche viceversa! E se così si può dire, voi avete cancellato dallo scorrere del tempo, tutto ciò che poteva considerarsi male!".

"Vedete…" disse Tetis sollevando l’ elmo di Gemini. "… l’ elmo è rotto dalla parte della faccia malvagia…! E lo scudo sinistro di Libra rappresenta la porzione yin della concezione orientale della vita, del qi, il male se vogliamo… Insomma il significato di tutto ciò è che per riequilibrare il tutto e lasciare che il flusso del tempo ristabilisca le cose è necessario che vinca il male!"

"Come possiamo permettere il costituirsi di un'era dominata dal male?" chiese Athena.

"Fra tutti gli dei dell’Olimpo rimaniamo solo noi due, tutti gli altri, per qualche recondito motivo non si sono più reincarnati e i tu e i tuoi saint avete eliminato quelli restanti!" disse Julian.

"In nome della Giustizia!" intervenne Hyoga.

"Sì, sì, in nome della Giustizia" lo interruppe il marine di Siren.

"Sorrento, lasciami continuare! Ho una richiesta da fare ad Athena!" e così dicendo Julian mostrò l’anfora che giaceva a terra vicino ai suoi piedi. "La riconosci? Questa è l’anfora in cui hai rinchiuso l’altro me stesso, Poseidon in persona. Te ne prego Athena, sciogli il sigillo e permetti alla mia coscienza divina di tornare a pieno titolo. Solo combattendo entrambi a pieni poteri potremmo avere una minima possibilità di successo!"

Athena assunse un espressione risoluta "Julian restituirò la libertà a Poseidon! Forse moriremo tutti, ma dobbiamo riuscire ad andare avanti in nome dei cavalieri caduti!"

La dea si avvicinò quindi all’anfora, il sigillo di carta che vi era arrecato sopra si dissolse, dopodiché una sfera azzurra fuoriuscì dall’oggetto dirigendosi verso Solo.

"Finalmente!".

Qualcuno stava esultando, ma nessuno dei presenti aveva aperto bocca…

Istantaneamente tutti i guerrieri si voltarono. Sulle facce dei presenti si disegnò lo stupore e dall’ombra emerse un misterioso individuo interamente ricoperto da un saio nero.

"Chi sei? Parla uom…" ma Shiryu si interruppe disgustato, così come era successo al suo maestro Dhoko quando era ringiovanito grazie al Misopethamenos, il corpo dell’ uomo appena apparso si sgretolò facendo apparire la grottesca figura di un gigantesco ragno ritto sull’ ultimo paio di zampe. Sul ventre, rivolto verso i presenti, portava il simbolo formato da un otto rovesciato: il simbolo dell’ infinito!

"Sono il Primo degli arconti: Tipharet, così mi chiama La Dea!" disse ridendo la grottesca figura. "Sono qui per condurre Poseidon ed Athena al cospetto della mia Signora, scansatevi cavalieri per ora non mi interessate!"

"Chi è lei? E cosa vuole lei dai nostri dei?" chiese Shiryu in tono di sfida.

"Oh, ma voi conoscete già la mia Dea, è stata Lei a condurvi alla vittoria! Senza il suo aiuto voi non sareste mai riusciti a sconfiggere le divinità che minacciavano quella che voi considerate Giustizia!" rispose l’ Arconte.

"Rivolgiti ancora così a noi, e ti strapperò la lingua! Spergiuro!" adesso era Hyoga a sfidare il guerriero.

Tipharet ignorò le minacce di entrambi i saint e continuò "La mia Padrona rappresenta il Bene Assoluto, incarna la Giustizia meglio della vostra dea cavalieri! Ma al tempo stesso Lei è la personificazione del Male Assoluto! Ricordatelo, non potrete nulla contro Lei!"

"Milady quest’uomo è un pazzo, cosa significano le sue parole quale divinità può rappresentare al tempo stesso sia il bene che il male? Quale divinità può rappresentare la Giustizia meglio di voi" chiese Jabu confuso rivolto ad Athena.