Capitolo 23

I Cavalieri dello Zodiaco

- Ti faccio i miei complimenti Jabu, non credevo che riuscissi a battermi ed a superarmi in potenza.

- Non mi è mai interessato superarti ed essere superiore. Quello che mi premeva era di batterti e porre fine a questa inutile lotta, perché lottare contro un essere come te è come combattere contro niente. Tu non hai mai lottato per dei valori e degli ideali, come la giustizia, per la quale io combatto e quindi la tua sconfitta era scontata. Adesso tornatene negli inferi, quello è il tuo posto e restaci per sempre.

Lo spirito di Deathmask scompare. L’armatura d’oro che stava a mezz’aria si ricompone sul corpo del giovane Jabu che con il valore dimostrato in battaglia ne ha meritato l’investitura.

I suoi vecchi amici di infanzia gli corrono incontro.

Dall’ingresso del tempio si muovono verso di loro altre figure.

- Complimenti, Jabu, cavaliere d’oro di cancer, adesso anche tu avrai la benedizione di noi due divinità. Finalmente quell’armatura si è liberata della presenza di un uomo spregevole che combatteva solo per i suoi comodi ed ha trovato invece un nuovo cavaliere valoroso a cui affidare la propria forza.

-Vi ringrazio dea Atena e vi prometto che cercherò di esserne all’altezza.

E tutti continuano a ridere felicemente.

- Bene. Questa missione sembra essersi conclusa positivamente. La squadra adesso è al completo, tutti degni e valorosi cavalieri del nome che portano.

Infatti si ode una voce molto amplificata come provenire da un'altra dimensione.

Colui che ha parlato era il dio Efesto, fabbro degli dei, l’unico in grado di resuscitare qualsiasi tipo di armatura, persino quelle divine.

Fatto questo tutti escono fuori dalla prima casa e si piazzano in cerchio sul piazzale antistante.

- La mia missione qui è finita. Voi siete i cavalieri dello zodiaco. Adesso devo tornare sull’Olimpo ma vi lascerò con mia sorella Atena, siete suoi cavalieri e con lei sarete protetti. Buona fortuna cavalieri, gli dei vi assisteranno.

Una colonna di luce che scende dal cielo arriva sino a terra, Apollo vi entra dentro e scompare con essa. Da notare che prima di andarsene non ha detto ai cavalieri "che gli dei vi assistano" ma bensì "gli dei vi assisteranno"; in questo modo a voluto specificare che avranno l’appoggio di alcune divinità olimpiche se qualcosa dovesse andare storto.

E tutti in coro:

Ma improvvisamente dal sottosuolo fuoriesce una scia di fumo di colore nero molto intenso materializzandosi nel dio degli inferi.

Il dio Ade sparisce.

Irato per le parole di Ade, Seiya brucia il suo cosmo scagliando una grossa e potente sfera di energia che disintegra la cima di una montagna circostante. Tutto il gruppo lascia il grande tempio per andare ad Atene da dove partiranno per Asgard.

Fine prima parte.