CAPITOLO IX°

- Oscuri presagi a Creta -

 

Grecia, Santuario di Atene: 243 anni fa.

- Star Hill -

Quella notte Lustig decise che in qualità di oracolo era giunto il momento di provare ad osservare i movimenti delle stelle per carpirne i disegni del fato che avevano più volte svelato insondabili misteri al suo predecessore.

Dopo un'estenuante inerpicata su quell'altura così imponente che sembrava toccasse il cielo stellato, il giovane grande sacerdote si sedette sulla sommità per riprendere fiato, osservando i particolari che rendevano quel posto unico, come l'erba su cui era seduto che stranamente cresceva in cima a quel posto mentre a terra quell'area era costituita soltanto da aride rocce.

Una volta riposato, Lustig si mise sul lato che dava sulla vista panoramica del santuario: "Che spettacolo imponente........sono così in alto da poter vedere tutto ciò che c'è nel perimetro di oltre quindici chilometri dell'intero santuario. Esclusivamente chi nel corso dei secoli è stato quello che ora io rappresento ha potuto ammirare tutto questo e poter contemplare gli astri così da vicino." disse a se stesso prima di concentrarsi sulla volta celeste.

Quando ebbe finito, si avviò nuovamente verso il santuario, dove avrebbe finalmente passato la notte dormendo anzichè immergendosi nella sua profonda meditazione come era solito fare anche per svariate nottate di seguito.

Più tardi, mentre stava per raggiungere il grande e pesante portone del suo palazzo, avvertì una minaccia alle sue spalle e istantaneamente si scansò per evitare che una saetta di luce proveniente dal cielo occidentale lo colpisse anche se dalla sua traiettoria intuì che non era lui il bersaglio, ma il muro del suo palazzo dove la saetta si infranse e andò a formare un'iscrizione in greco antico dove i caratteri erano scavati a fuoco nella parete a cui Lustig si avvicinò subito per poter leggere: "Miserabili esseri umani fedeli ad Atena, presto pagherete caro l'affronto che avete fatto agli dei olimpici per aver neutralizzato la reincarnazione di mio fratello Poseidone e sigillato la sua anima che ora grida vendetta; per questo sarete dannati in eterno."

"Hades, Re del mondo dei morti"

Sotto il messaggio c'era, sempre impressa a fuoco, una specie di mappa che ricordava la forma dell'isola di Creta nel mar Egeo, con una croce nel mezzo che indicava un ben preciso luogo all'interno dell'isola.

Nel leggere il messaggio e la firma a Lustig si gelò il sangue: ".........E' come temevo!" mormorò con la voce tremante.

Il giorno dopo.

Nel grande salone principale del palazzo del sacerdote, vi erano cinque figure inginocchiate davanti al trono; mentre Lustig con indosso le sue vesti sacerdotali era seduto su di esso mentre i cinque udivano le sue parole provenire da dietro la maschera:

" Vi ho convocati per il motivo che avrete certamente intuito, se avete notato le tracce evidenti lasciate là fuori dall'iscrizione a fuoco questa notte........delle minacce la cui credibilità è difficile da mettere in discussione........Atena è inspiegabilmente scomparsa e io temo che sia in qualche modo stata rapita, seppure non riesco a realizzare come qualcuno possa rapire una divinità contro la sua volontà!" disse con tono preoccupato il giovane; poi aggiunse: "Il vostro compito sarà quello di recarvi a Creta ed indagare su una possibile minaccia e nell'eventualità che ci fosse, di debellarla.......nonchè cercare collegamenti che ci portino in qualche modo a ritrovare la nostra dea; nel frattempo io metterò il santuario in stato di allerta e richiamerò al Santuario tutti gli altri cavalieri, visto che in questo momento voi siete gli unici saint presenti, ma non tarderò a mandarvi rinforzi nel caso in cui ce ne sia bisogno, quindi se su quell'isola confermerete i miei sospetti, avete l'onere di ritirarvi o aspettare aiuti prima di agire avventatamente, visto che per voi questa potrebbe essere la prima vera battaglia; ma prima che partiate vorrei dare un consiglio a ciascuno di voi:

Fulgore dell'Altare; non sottovalutare mai il tuo avversario, ma nemmeno il tuo alleato, siccome so che pensi che i tuoi compagni non sarebbero in grado di riuscire in niente senza il tuo supporto......abbi quindi più fiducia verso di loro!" detto questo, passo ad un altro elemento del gruppo:

"Ish di Andromeda; come la tua catena è sia un' efficiente arma che una formidabile difesa, anche la superbia che in te è forte potrebbe essere un'arma a doppio taglio, perciò bada bene!

Lazar di Pegasus; rendi onore al tuo maestro Tolomeo di Sagittarius dimostrando che i suoi insegnammenti ti hanno trasformato in un paladino che ragiona sempre pensando al bene comune piuttosto che al proprio.

Miguel della fornace; so che per te l'idea di poter combattere è eccitante, ma come ho detto per gli altri, non lasciare che la bestia di fuoco che avvampa dentro di te si manifesti per un motivo diverso da quello per cui noi saint lottiamo.......perchè potrebbe finire per bruciare te stesso!

Infine.......Ecaton del triangolo; è vero che come ho rammentato a Miguel, il cercare la gloria in battaglia è futile e dannoso, ma neanche lasciarsi sconfiggere da un nemico per timore di ferirlo rende onore ad un cavaliere, non dimenticarlo!

Spero che vi sia tutto chiaro.......perchè quello che potrebbe esserci in gioco è nuovamente la salvezza del mondo e di coloro che lo popolano.....ora andate!" concluse Lustig con tono più marcato.

I cinque bronze saint uscirono trafilati dal palazzo del sacerdote e si fermarono davanti alla grande scalinata; dove nel cielo notarono che era l'alba, mentre quando entrarono nel palazzo mezz'ora prima il sole non si era ancora alzato in cielo, mentre loro avevano dovuto svegliarsi di notte a causa dell'emergenza.

"Uhm......con tutto il rispetto che ho per lui, io dico che è un po' menagramo: Cosa significa che la mia bestia di fuoco potrebbe finire per bruciarmi se non ne faccio buon uso.......la "Burning Beast" è la mia tecnica segreta, come diamine potrebbe rivoltarsi contro di me!?"si disse Miguel ad alta voce, forse per allentare la tensione, ma l'unica cosa che ottenne fu di ritrovarsi le facce di Ecaton e Lazar che lo squadrarono per un attimo con aria di sufficienza senza però ricevere un qualche commento: In quel momento altri erano i pensieri che albergavano nelle loro menti.

"Sarebbe meglio mettere piede a Creta ognuno in un punto diverso, di modo da avere più possibilità di giungere al luogo che indica la mappa in modo da eludere una probabile presenza nemica; ma stiamo all'erta.....se ci vogliono attirare nel punto di Creta che è segnato su quella mappa, è sicuramente una trappola!" suggerì Fulgore.

"Lo se che sei preoccupato perchè ci credi degli ingenui, ma io ti dico che il sacerdote aveva ragione a dirti che devi avere più fiducia negli altri.........probabilmente conosce il nostro animo anche senza mai avere avuto abbastanza a che fare con noi........è una caratteristica dei saint con poteri mentali superiori alla media."osservò Lazar.

"In ogni caso non penso che dovremo chiedere rinforzi........chiunque mi si parerà davanti con l'intenzione di ostacolare noi saint, assaggerà la mia catena!" asserì Ish spavaldamente facendo vibrare la sua catena mentre diceva questo.

"Dunque non si smentisce mai......per lui ogni occasione è buona per atteggiarsi ad essere superiore........e sembra che non abbia intenzione di ascoltare la raccomandazione del nuovo sacerdote.....Ish si è sempre dimostrato a modo suo un nostro amico, ma è troppo superbo......e questa sua prerogativa potrebbe anche compromettere la missione" pensò Lazar convinto.

"Speriamo che non si renderà necessario combattere!" esordì Ecaton con tono alquanto sommesso.

"Vorrei che fosse così amico mio, ma non ci metterei per niente la mano sul fuoco!" (Lazar)

"Dobbiamo sbrigarci, perchè tutto il santuario ed in particolare la zona delle dodici case, sono protetti dalla invisibile barriera cosmica creata da Atena in tempi antichi come contromisura difensiva; perciò chiunque cammini sui suoi percorsi lo può fare solo a piedi e anche correndo ci metteremo più di un'ora per essere fuori da questa area, ma una volta arrivati nella zona vicino alle mura saremo liberi di spostarci alla velocità del suono e raggiungere così Creta in pochi minuti. Ora Andiamo!" informò Fulgore.

Circa un'ora dopo, al di fuori delle mura del grande tempio c'erano due bronze saint uno di fianco all'altro che facevano da guardia al grande cancello che si ergeva in mezzo alle pareti di pietra, appoggiati ad esso e con le braccia conserte, che alzarono la testa quando si accorsero che cinque scie luminose partite dal santuario stavano percorrendo il cielo sopra di loro e puntavano in direzione del mar Egeo:

"Ehi Alexander, chissà dove Ish e gli altri vanno così di fretta.......potrebbe essere una cosa collegata allo stato di allarme che ci hanno comunicato per ordine del sommo sacerdote." disse un ragazzino con la carnagione olivastra, corti capelli color grigio scuro e all'insù come il pelo di un lupo, con occhi grigio chiaro che indossava un cloth verde acqua rivolgendosi all'altro.

"Non saprei dirti Dakrim.....ma temo che lo sapremo presto, perchè avverto un cosmo paragonabile al nostro provenire verso di noi da quella direzione a circa dieci minuti di cammino, vicino al villaggio di Kinos." comunicò un altro ragazzino dalla rosea carnagione anglosassone, con una scomposta capigliatura castana, occhi castani e con indosso un cloth di colore violetto.

"Me ne sono accorto......penso che fra poco ci sarà da combattere" (Dakrim)

Infatti, poco dopo all'orizzonte, si intravide un drappello di individui che si avvicinava marciando guidati da uno di loro che li precedeva di pochi passi, e quando furono abbastanza vicini da poterli distinguere, i due saint videro venticinque ragazzini come loro, che indossavano tenute di cuoio nero ricoperte a piccole lastre di normale metallo battuto dello stesso colore, e notarono che l'elemento alla loro testa, anche lui un ragazzino, era bardato in una sommaria armatura identica a quella della costellazione di Andromeda, ma di un nero pece.

Inoltre i due saint percepivano un solo cosmo ostile, mentre gli altri quindici ne erano quasi completamente privi; soltanto un'ombra nella loro presenza, che si sarebbe avvertito soltanto a poca distanza e ciò indicava che erano comunque stati addestrati in modo basilare alle arti dei cavalieri, proprio come i soldati del grande tempio.

"Chi diavolo siete voi che avete il fegato di sbarrarci il passo!?" domandò il tizio che li guidava.

"Siete dunque invasori che marciano sul santuario, lo supponevamo.......io sono Alexander di Unicorn, saint di Atena!"

"Mentre io sono Dakrim di Lupus, anche io cavaliere......ma avresti potuto arrivarci da solo, visto che facciamo la guardia all'entrata del grande tempio di Atene......e voi chi siete che marciate verso di noi con tale leggerezza?" seguitò l'altro con un ghigno di scherno.

"Siamo i Black Saint e a differenza di voi, noi non prestiamo fedeltà a nessun dio, ma soltanto alla nostra causa: La distruzione e il caos; eliminate questi due buffoni!" intimò il tizio rivolgendosi agli altri.

Cinque guerrieri neri si lanciarono urlando verso i due che li aspettavano immobili e poco prima dell'impatto, gli altri black saint avvertirono due rapide folate di vento in mezzo a loro prima di realizzare che i cinque che gli erano andati incontro erano a terra morti con le corazze smembrate e che il loro comandante si era intanto voltato dalla parte opposta.

"Siamo qui!" li avvertirono i due saint che in quell'attimo si erano portati alle spalle del gruppo di invasori che si girarono smarriti, dopo aver massacrato in un battito di ciglio i cinque guerrieri neri; mettendo in stato di sgomento gli altri tranne il comandante, che ne risultò piuttosto indifferente.

Subito dopo, una picca venne scagliata dalle mura del santuario per andare a conficcarsi nella schiena di uno dei black saint, che stramazzò a terra sul colpo, attirando l'attenzione dei suoi commilitoni.

Un nutrito gruppo di soldati del santuario si dispose sul camminamento delle mura, alcuni con archi o balestre già spianati, altri reggevano delle picche.

"Non è necessario che ci supportiate; non intromettetevi.....ci pensiamo noi a loro!" ordinò loro Alexander, alchè i soldati ritrassero subito le armi, parteciapando soltanto da spettatori allo scontro.

Uno dei black saint allora, estrasse la picca dalla schiena del guerriero che ne era stato colpito, scagliandola poi nervosamente contro Alexander, che non la evitò ma la bloccò fermandone la punta di metallo con i palmi delle mani congiunti, per poi con uno scatto abbassarsela sul ginocchio per spezzarla in due con un colpo secco.

"Complimenti Alexander, ottimo numero da circo.......ma ora volglio farla finita con loro!" commentò Dakrim piuttosto seccato, mettendosi in posa d'attacco ed apprestandosi a scattare verso i guerrieri neri, mentre il suo corpo si accese del bagliore verde del suo cosmo e così anche le sue unghie, che si erano come per incanto affilate ed allungate.

"Che cosa state aspettando idioti, uccidetelo!" tuonò il loro comandante, ma i suoi soldati non fecero in tempo che a fare qualche falcata di corsa, perchè Dakrim saettò addosso ai rimanenti dicannove esclamando: "NIGHT CLAWS!!"

Uno stormo di fendenti d'energia tagliente li investì in pieno e ne fece scempio, sotto lo sguardo attonito dei soldati del santuario, che mai fino ad allora avevano potuto ammirare un saint in un combattimento reale, e sotto quello del black saint rimasto; ormai molto infastidito perchè aveva capito che era arrivato il suo turno di combattere.

"Mi chiedo.........perchè vi chiamano "cavalieri neri" se non siete degni di tale appellativo, che portato da voi perde di significato!? Ora ti spiego, così ti renderai conto che qui, i buffoni non siamo certo noi!

Primo: Seppure vi definiate le nostre nemesi, siete privi di un qualunque cosmo evidente, che è il requisito fondamentale per essere definiti saint.......voi potete alpiù definirvi le nemesi dei nostri soldati.

Secondo: Un saint di Atena è bardato delle sacre vestigia che simboleggiano la propria costellazione-guida, forgiate dai fabbri degli dei nell'era dei miti con l'apporto dei più sapienti alchimisti, che aggiungevano loro i tre elementi mistici che le rendevano più semplici corazze composte dalle più resistenti leghe di metalli, ma grazie all'orichalcon, alla sabbia di titanio e alla polvere di stelle questi cloth acquisivano grande potere come la resistenza ed al tempo stesso l'estrema leggerezza .

A seconda del rango del cloth, facevano più o meno uso di questi elementi; infine veniva benedetto dal flusso del cosmo di Atena, che oltretutto infondeva loro anche il noto potere di essere richiamate dallo scrigno con la sola forza di volontà, andando a disporsi autonomamente sul corpo del saint che ne è il legittimo detentore.

Terzo: Un cavaliere è colui che protegge la giustizia combattendo il male, invece voi stessi fate parte del male che noi spazzeremo da questo mondo!" spiegò Dakrim puntando il dito verso l'ultimo di loro che era rimasto, prima che Alexander riprendesse nuovamente la parola, domandando al nemico:

"Dimmi, qual'è la ragione per cui marciate sul santuario e chi sei tu?"

"Sono Philip di Black Andromeda, uno dei cinque comandanti di quei black saint, che erano gli incapaci che avrebbero dovuto farmi da scorta in questa missione in cui il nostro obbiettivo è di dare inizio all'invasione per impadronirci del santuario e di trasformarlo da luogo sacro a fortezza del caos, da dove potremo stravolgere le terre di Grecia per avere la rivalsa su di voi, governandola tramite un'unica legge: La legge del più forte!" rispose il cavaliere nero, che aveva una pelle di un colorito pallido che contrastava con il nero della sua armatura, capelli scuri medio-lunghi e occhi neri, delineato in una gracile corporatura che ricordava quella di Ish.

"Dunque non ti arrendi anche se sei rimasto solo?" domandò Alexander, convinto che quello che gli aveva raccontato non era che una banale copertura per qualcosa di molto più grave.

"Mpf, è perchè mai dovrei; quelli che avete sconfitto erano soltanto i soldati semplici ma io sono molto diverso e ve ne accorgerete......la vera battaglia deve ancora iniziare; in guardia!" lo incitò Philip stringendo in mano le due estremità della sua catena nera e alzando gli avambracci davanti a lui e congiungendo le gambe per assumere la sua personale posa di battaglia.

"Dakrim, ora è il mio turno di combattere; tu hai sgominato l'esercito ed ora io combatterò con il comandante!" (Alexander)

"D'accordo, starò al mio posto allora perchè so che te la caverai anche da solo, ma sta comunque attento a non sottovalutarlo........ricorda che è la nemesi di Ish, che è forse tra noi bronze saint il più abile di tutti!" (Dakrim)

Alexander corse incontro a Philip sferrandolgi contro pugni e calci vicini alla velocità del suono, e nonostante Philip non ne stesse incassando nemmeno uno, faceva molta fatica a bloccarli agitandogli contro la sua catena e stava dando, dopo poche raffiche, velati segni di cedimento.

Poi, Alexander improvvisò una spazzata a terra che Philip evitò saltando in alto e lanciandolgi contro la sua catena di cui il saint di Atena riuscì prontamente a deviare la punta spostandosi di lato, bloccandola con la sua mano e strattonando gli anelli per attirare a se Philip di modo da impedirgli di evitare il suo prossimo attacco, ma il black saint usò l'altro lato della catena per legare in vita Alexander per fermarlo e per riatterrare agevolmente alle sue spalle.

"Ora sei legato alla catena......sei mio!" sentenziò Philip, dopo aver imprigionato il corpo del saint di Unicorn in più spire, per impedirgli il movimento.

"Tu credi davvero che basti qualche giro di questi anelli intorno a me per fermarmi? Che ingenuo!" lo schernì Alexander iniziando a bruciare il suo cosmo prima di contrarsi per poi allargare di scatto mani e gambe, strappando gli anelli del lato sinistro della catena di andromeda, che caddero a terra.

"Ora sei disarmato" aggiunse poi, cogliendo la rabbia e l'odio nell'espressione di Philip.

"Non credo, a differenza della catena di Andromeda che tu conosci, la mia funge sia da attacco che da difesa da entrambi i lati e quindi posso ancora batterti, perchè ho ancora una freccia al mio arco!!" urlò Philip ormai fuori di se dalla collera, mentre disponeva il lato della catena rimasto ancora integro in una spirale che poggiava al suolo formando tre anelli concentrici intorno al black saint.

"Adesso non potrai più attaccarmi, perchè se metterai piede sulle spire, farò reagire la catena travolgendoti!" lo avvertì il cavaliere nero, che ostentava nuovamente sicurezza.

"E' quello che vedremo, perchè ora ti attaccherò con il mio colpo speciale!" disse Alexander compiendo un balzo in aria molto alto per poi ridiscendere in picchiata con la gamba tesa verso l'avversario che stava preaparando la sua contro-offensiva:

"Sei caduto nel mio tranello Unicorno e ora perirai per opera della oscura catena di Black Andromeda; MERCILESS CHAIN!!"

gridò Philip aizzando la catena contro Alexander.

"FALLING UNICORN!!" tuonò Alexander cadendo dal cielo saturo del suo cosmo che lo attorniava come una cometa.

La catena nera, dalla posizione di riposo era scattata minacciosamente verso l'alto in modo da contrastare la discesa dell'unicorno per distruggerlo, ma la catena cedette all'impatto con il corpo di Alexander, la cui gamba andò a colpire la protezione dello sterno di Philip provocando un'onda d'urto che schiacciò il black saint al suolo e riducendo il suo cloth in frantumi.

Lo scontro aveva reso Philip moribondo e saguinante in un leggero infossamento del suolo causato dal violento impatto tra i due colpi; diversamente Alxander aveva il polpaccio con qualche superficiale ferita, ma stava abbastanza bene e il suo bronze cloth non aveva subito danni.

"Aveva ragione Dakrim a dire che in fin dei conti voi black saint non siete degni di portare tale nome, dato che nel nostro combattimento ho appurato che tu non sei in grado di sfruttare sempre la piena velocità del suono e visto che non sei in grado di combattere corpo a corpo sei costretto a difenderti ed attaccare servendoti unicamente di quella mediocre catena nera, che non è per nulla paragonabile alla vera catena di Andromeda, perchè quella sarebbe probabilmente stata in grado di sconfiggermi......e poi la catena di Ish combina un'attacco efficace ad una difesa formidabile oltre ad altre proprietà che alla tua mancano; lo stesso vale per le vostre ferraglie nere di cui vi bardate, che risultano fragili se confrontate con le nostre bronze cloth, perchè i tre elementi mistici sono evidentemente presenti in minore quantità in esse.....per non parlare che non sono state forgiate dai fabbri degli dei e che non sono state benedette da alcuna divinità......e ora, tu che hai commesso un grave errore di valutazione giaci nella polvere, mentre noi continueremo a difendere questo posto da chiunqe voglia penetrane con intenti ostili!" (Alexander)

Poi prese Philip per la nuca e gli intimò: "Ora rivelami il vero motivo per cui siete qui!"

"Ughh.......te l'ho detto......siamo qui principalemte per continuare l'eterna lotta che da secoli c'è tra i saint di Atena e i black saint e prenderci la rivincita su di voi........ma c'è dell'altro........Hades, il re del mondo dei morti desidera riprendere le redini della conquista del mondo degli uomini che aveva lasciato suo fratello Poseidone.......ci ha fatto un'offerta che non potevamo rifiutare siccome siamo pur sempre soltanto in cinque e tutti i nostri soldati erano quelli che avete spazzato via facilmente. La proprosta era.......di affiancarci al suo esercito.......per combatervi ed eliminarvi ed entrare permanetemente......... in possesso di tutto ciò che oltre a questo inutile complesso di templi è vostro..........perchè Atena presiede le terre emerse e chiunque........ si sostituisca anche con la forza a lei, può dominare tutto.......il mio compito non era altro che fare........da portavoce per dichiararvi guerra da parte sua......ma ormai è troppo tardi, presto in molti saranno qui.........per prendere la testa di Atena, e voi non potrete fare altro.......che soccombere.......guohh!" concluse il saint di Black Andromeda dopo essersi sforzato di parlare e sputando l'ultimo fiotto di sangue che gli intasava la bocca prima di spirare.

"E' per questo allora che siamo in stato d'allerta; la minaccia che incombe su di noi è qualcosa che potrebbe scatenare una nuova e sanguinosa guerra sacra........è terribile Alexander, non sappiamo neppure dove si trova Atena; dobbiamo immediatamente riportare ciò che sappiamo a Lustig, andiamo!"

Ma mentre i due si allontanavano, alle loro spalle si udì una nuova voce:

"Voi non andrete ad avvertire proprio nessuno, visto che il compito di Black Andromeda non coincideva coi mei piani; ed ora affrontatemi entrambi contemporaneamente, perchè il diabolico potere di Efrem di Black Phoenix non vi lascerà scampo.....uh, uh, uuh!" disse sghignazzando il nuovo nemico.

"Un altro black saint.......e va bene, ma ti faremo pentire di questa tua spacconeria!" lo minacciò Dakrim che si teneva pronto a sferrare i suoi artigli di lupo.

"Uh? Ma questo cosmo è di......." mormorò Alexander che aveva avvertito un'altra presenza voltandosi poi verso il camminamento delle mura, scorgendo un'aura cosmica dalla parvenza di un muro di fiamme che prese immediatamente dopo la forma di un'uccello di fuoco che si librò agilmente nell'aria per atterrare davanti ai due bronze saint, rivelando una persona al suo interno che si rivolse al black saint:

"No; tu non ti batterai con i mei compagni, perchè è soltanto con me che desideri confrontarti!"

Un altro sanguinoso contrasto tra il bene e il male stava per avere luogo all'esterno del santuario, che apriva il tetro sipario alla nuova guerra sacra; in cui dei giovani paladini avrebbero rischiato la propria vita combattendo per la salvezza degli esseri umani.