PAVONE PRESENTA:

L'ULTIMA BATTAGLIA

ATTO PRIMO: IL PRIMO INCONTRO

"E' passato un anno dalla battaglia con Ra e poi con le entità del Mantra, tutti i cavalieri hanno passato dei brevi periodi di riposo in diversi luoghi del mondo per riparare le armature ed i corpi. Una notte, lady Isabel ha un incubo: una gigantesca ombra appare dinanzi a lei che è in piedi nella sala del gran sacerdote al grande tempio, la afferra per la gola e tenta di strozzarla, mentre i cosmi dei suoi cavalieri si spengono uno dopo l'altro, lungo il sonno lei sente una frase: "Presto accadrà, nipotina".

La mattina dopo lady Isabel appare ai suoi dodici cavalieri piuttosto preoccupata e durante il giorno non dice quasi una parola, all'incirca a metà giornata, i cavalieri vedono arrivare al grande tempio i 7 cavalieri di Asgard ed i 7 generali del mare, poiché Nettuno si è dimostrato un alleato dei cavalieri ed allora loro hanno accettato le loro armature.

Kiki è il primo ad accogliere gli alleati, chiedendo: "Amici, come mai da queste parti?", Maxor risponde: "Odino ha detto ad Hilda che voi eravate in pericolo!" "A noi ci ha avvisato Nettuno" continua Alen, "Ma non è vero" ribatte Pegasus; "Infatti è stato il nostro dio a chiamare tutti voi, per eliminarvi in un colpo solo, tutti insieme!" afferma una voce da dietro la montagna.

Tre cavalieri dalle armature di colore grigio metallizzato appaiono dinanzi ai 26 cavalieri, le loro armature coprono interamente il corpo e gli elmi mostrano solo gli occhi e le labbra: il primo ha lunghi capelli blu ed occhi blu, la seconda è una ragazza dai capelli marroni e dagli occhi verdi, con una frusta in mano, terzo è uno di cui non si vedono i capelli e con occhi neri con delle fruste di cui un'estremità è agganciata ai polsi. Un ragazzo ha un'onda sull'armatura, l'altro un avvoltoio, mentre la ragazza ha una frusta.

La ragazza si fa avanti e si presenta: "Sono Cordelia, guerriera titano, padrone della frusta shavuz; loro sono Atlas, signore delle onde, e Prometheus"; Atlas scatta quindi oltre i cavalieri e raggiunge lady Isabel, intanto Cordelia attacca i 26 cavalieri muovendo velocemente la sua frusta, che li atterra tutti, mentre Prometheus osserva da lontano.

I cavalieri di Asgard cercano di rispondere all'attacco con i loro colpi, ma il "pugno di titano" ed i "lupi nella tormenta" vengono da Cordelia evitati, il "caldo fuoco del meriggio" e i "bianchi artigli della tigre" vengono evitati, mentre la "teca viola dell'ametista" e la "melodia delle tenebre" si vanno a scontrare fra loro, mentre Cordelia rimanda contro Maxor gli "occhi del drago"; i generali dei mari non hanno neanche questa possibilità, infatti la guerriera con un veloce movimento di polso li atterra tutti; restano solo i dodici cavalieri d'oro.

Mayil afferma: "Lasciatela a me", ed attacca con il suo "canto di sirena", che però non ha alcun effetto, mentre viene colpita dalla frusta avversaria, quando viene atterrata corrono verso di lei Joes, Axen e Zalon, mentre Antar attacca la nemica con le sue "15 cuspidi assemblate" che vengono evitate tutte, una dopo l'altra, con veloci movimenti di polso che si concludo con un colpo contro il cavaliere d'oro, allora Axen e Joes attaccano contemporaneamente con un colpo di excalibur e la "meridiana d'oro" che però la ragazza para con le mani per poi attaccarli con la sua frusta, che atterra anche loro, è quindi il turno di Zalon che non ha neanche il tempo di attaccare, perché viene beccato da Axen che gli cade addosso, si fanno ora avanti Kiki ed Alcor, il primo attacca con la sua "Starlight evolution", che non ha effetto su Cordelia, che la spedisce contro Alcor, che viene preso in pieno. La guerriera cerca di colpire Kiki, che utilizza il suo "Crystal wall", che riesce a reggere il colpo, ma la guerriera ritenta, stavolta il colpo viene bloccato da un cosmo divino, Odino appare in scena con la sua armatura, affermando: "Il vostro dio ha provato ad utilizzare il suo cosmo per ingannare dei cavalieri, ma non può ingannare me. So che il suo piano è eliminare Atena ed Odino ed i templi dei vari dei per avere per se la terra intera, ma prima di fare ciò deve uccidere i cavalieri. Per voi titani è facile, siete immortali e molto più forti dei cavalieri umani, ma posso fare ancora una cosa, contro colui di cui sono nipote non avrei alcuna possibilità, quindi farò la cosa più saggio, con il mio sacrifico, farò di voi 33 titani degli esseri di natura mortale, seppur non vi potrò togliere i poteri divini, ma intanto combattiamo, fra mortali" e brucia il suo cosmo, mentre tutti i cavalieri percepiscono che i fattori divini dei cosmi di quei tre combattenti, quelli di altri combattenti sparsi nei dintorni e quello di Odino stanno perdendo qualcosa.

In quel momento il dio attacca la guerriera a spada sguainata, la lotta dura poco, ma è molto intensa, alla fine la guerriera titano è morta, dilaniata da un colpo di spada, ma anche Odino è stato colpito a morte al collo. Il dio del nord si rialza, malgrado la ferita e va verso Atlas, che però con un movimento della mano libera, con l'altra tiene lady Isabel, gli lancia contro una potente onda, con cui lo colpisce a morte. Dopo questo atto il guerriero si rivolge a Prometheus: "Pensa tu a loro, oppure sarai punito!", e scompare nel nulla insieme a lady Isabel dopo aver atterrato con l'onda i 6 cavalieri d'oro ancora in piedi.

Il titano restante avanza verso i cavalieri, ma una volta arrivato davanti a loro si toglie l'armatura, mostrando la testa piena di cicatrici, ed il corpo, con una ferita sanguinante all'altezza del fegato, Pegasus chiede: "Come si è fatto quella ferita? chi l'ha colpito?", "Nessuno di voi cavalieri, questa è la mia punizione per il mio primo atto di rispetto verso l'uomo" risponde il titano, "Vero lo racconta anche il mito su Prometeo colui che donò il fuoco agli uomini e per questo fu condannato a soffrire in eterno per il morso di un avvoltoio", continua Sirio. "Questa è parte della mia storia, che continua così: Zeus ebbe poi pietà di me e decise di condannarmi a soggiarnare nel tartaro con i miei 33 compagni e con il dio Crono, suo padre e nostro simile. Il tartaro è ancora più oscuro dell'Ade, che in confronto sembra l'Eliseo. Li noi abbiamo sofferto per 2000 anni. Un anno fa il sigillo che i 4 dei sommi controllavano si è spezzato per la mancanza di tre di questi quattro dei, voi siete i responsabili di ciò, siete come me: per il bene della vostra razza, non calcolate le conseguenze. La conseguenza in questo caso è l'apertura del tartaro da cui siamo usciti noi ed il nostro signore e padre, colui che è rinato dal potere di noi 33 concentrato contro Crono, che è morto ridando vita ad Urano, che ci ha condotto qui.", poi prima di continuare con la mano sinistra si sfonda il torace, "Ecco cavalieri, questo vi servirà, il sangue di un titano è diverso da quelli degli altri dei: può dare nuova vita alle armature e quando il vero spirito divino si risveglia l'armatura ed il cavaliere diventano qualcosa di indefinibile", "Che vuoi dire?" chiede Pegasus, "Semplice, lo spirito divino che voi possedete è in piena consapevolezza, ma non avete il pieno controllo, cosa che invece noi titani abbiamo ed è per questo che le nostre armature sono indistruttibili, puro titanio, niente può distruggerle tranne un vero dio, come siamo noi titani e come è Urano e come sarete voi quando controllerete per intero lo spirito divino. I miei 31 compagni rimasti sono stati sparsi per i vari altari, in 10 gruppi, dovete fermarli e poi battere Urano stesso, ho fiducia in voi dovete "indiarvi" per battere Urano, diventare simili agli dei" e su queste parole muore, dissanguato, mentre le armature dei cavalieri rinascono a nuova vita, più lucenti e più potenti tutte e 26, mentre i cavalieri piangono per il sacrificio dell'avversario".