PAVONE PRESENTA:

UNA NUOVA GENERAZIONE DI EROI

ATTO TRENTADUESIMO: LA DEA NEMICA

"Salimmo senza difficoltà le scale, arrivati alla porta che dava nella sala del gran sacerdote la trovammo chiusa, sarà stata la tensione, ma dissi una frase un pò stupida: "Bussiamo?", Raul fu l'unico a rispondermi dicendo: "Con il mio <pugno dorato>" e scardinò la porta con un pugno.

Ci trovavamo di fronte al gran sacerdote, era simile a come l'avevo visto quel giorno a casa mia 9 anni prima, solo un pò più vecchio, quegli anni che avevano fatto di me un ragazzo al massimo della forma, da bambino che ero, avevano fatto di un ex cavaliere di bronzo un quarantenne, credo dall'aspetto che aveva; vicino a lui vi era uno scrigno di bronzo, il gran sacerdote si tolse il mantello senza curarsi di noi, ma non indossò la sua armatura, anzi, con il movimento di una mano distrusse lo scrigno con l'armatura dentro, poi si voltò verso di noi e disse: "Benvenuti, cavalieri d'oro di Atena, in fondo siete qui per questo per avere la carica di cavalieri?", la sua voce era stranamente femminile notai, "siete tutti grandi guerrieri giunti fin qui solo per scontrarvi con degli uomini, o almeno questo credevate" e scoppiò a ridere, in quel momento Micene gli chiese, innervosito da quel comportamento: "Cosa vuoi dire?", "Micene, figlio di Ioria, già una volta tuo padre scatenò la mia ira, vuoi rischiare anche tu di finire sotto il mio giogo?", rispose, poi continuò, "intanto togliamoci la maschera", mosse la mano destra e il mio elmo a due facce, oltre agli elmi e alle corone degli altri cavalieri, volarono per aria, lasciando scoperti i nostri visi, poi successe qualcosa che non avevo mai visto e che mai più vidi accadere: Chun galleggiava a mezz'aria ed il corpo emanava un cosmo oscuro, ma divino, ad un tratto il suo corpo cadde a terra, ma il cosmo era ancora in aria e si era materializzata dinanzi a noi una donna, i cui lineamenti assomigliavano a quelli di lady Isabel, ma aveva occhi e capelli neri. Lei era Ate.

"Stupefatti?", chiese, "lo leggo nei vostri occhi, forse sarà meglio che vi spieghi gli avvenimenti nel loro giusto ordine prima di uccidervi tutti, ma siccome è una storia lunga permettetemi di impedirvi i movimenti, così non mi interromperete mentre parlo", quindi mosse la mano e sia io sia gli altri cavalieri ci ritrovammo legati da delle catene nere da cui non riuscivamo a liberarci.

Ate parlò: "Io sono Ate, dea dell'errore o di ciò che è ingiusto, se preferite, mia madre è Eris, dea della discordia, mio padre il sommo Zeus.

Sono stata scacciata dall'Olimpo ai tempi del mito e da allora vivo assimilando le anime dei mortali, sono un parassita se volete.

Ai tempi della prima guerra sacra, mia madre mi propose di allearmi con lei, suo fratello Ares e suo zio Ades, gli dei che non vi hanno esattamente aiutato nel recupero delle armature. La mia parte del lavoro consiste nel danneggiare le armate che maggiormente preoccupano Ades, quelle di Atena, composte da 84 cavalieri. Mi sono sempre divertita a prendere il corpo di un cavaliere di Atena e poi a distruggere le sue armate dall'interno, questa volta ho preso il corpo di Chun, era in dubbio sulle sue capacità di gran sacerdote, quindi mi fu facile entrare nella sua mente, ho lavorato ben 16 anni per arrivare a questo punto, il mio piano era quello di distruggere le armate di Atena ed utilizzare i miei cavalieri neri per aiutare mia madre ed i suoi alleati contro gli altri 8 dei che rimanevano, in fondo su 84 cavalieri neri, fino a ieri ne avevo perso solo 5, ma adesso contro di voi ho perso i miei dodici migliori e senza di loro non posso governare gli altri cavalieri neri. Comunque, morti voi, mia madre e gli altri dei allo scoppiare della guerra, fra circa dieci anni, saranno in vantaggio."

Ci guardò tutti negli occhi, vedevo odio in quella dea, si fermò qualche secondo su di me, poi continuò il suo giro di sguardi, mentre nessuno di noi riusciva a liberarsi, ad un tratto ricominciò a parlare: "Voglio essere una dea buona, farò felice uno di voi prima di uccidervi, il cavaliere dei Gemelli saprà finalmente una verità vecchia, di ben 25 anni fa. E' una storia che inizia in Germania, dove un dio era stato risvegliato, Ades, che mi aveva dato l'incarico di controllare un cavaliere, il più potente possibile, sacro ad Atena e preparare tutto per il suo ritorno. Avevo scrutato tutti i cavalieri con qualche dubbio e ne avevo trovati due particolarmente potenti, i fratelli Atanatos, Saga e Kanon, ma l'unico ad avere dubbi fra loro era quello senza armatura, Kanon, ma non ci pensai due volte ed entrai nel suo corpo, senza portare modifiche di alcun tipo, per non far notare troppo il cambiamento.

Un giorno chiamai il mio fratello, cavaliere d'oro dei Gemelli e gli proposi di uccidere Atena, lui, come mi aspettavo, rifiutò e diventò incredibilmente violento, ma non sapeva che mentre mi colpiva il mio cosmo oscuro si stava lentamente impadronendo di lui e completai la mia opera con lui quando lo maledì dopo che aveva incarcerato il fratello a Capo Sounion, allora presi piena presenza in Saga, sotto l'aspetto di Arles.

Dopo quel giorno i fatti vi devono essere noti, mandai contro i padri di voi quattro, prima Phoenix con alcuni dei miei cavalieri neri, poi altri cavalieri oscuri nello spirito, poi i cavalieri d'argento, che controllavo mentalmente, ed infine i cavalieri d'oro, mi salvai dal morire con Saga, ma tutti si dimenticarono della mia esistenza dopo questi avvenimenti.

Intanto Kanon, che era ancora sotto il mio influsso cercò di controllare Nettuno, o meglio io cercai di fare ciò, anche se Kanon credeva di fare tutto da solo, lo abbandonai quando Atena fu rinchiusa nella colonna portante, il suo cosmo finì per annullare i miei influssi sul generale dei mari. Poi Kanon tornò in se, grazie al <fantasma diabolico> di Phoenix, ma sentendosi colpevole non si tolse la vita, ma cercò di purificare il suo nome e quello di chi l'avrebbe portato poi, cioé tu, cavaliere dei Gemelli, che ora sarai il primo a morire!", detto ciò mi sollevò in aria con il suo cosmo e mi scaraventò contro un muro, mentre le catene iniziavano a stringersi, io ero felice perché se morivo ogni mio possibile dubbio sull'onore di Kanon era scomparso, poi sentì una voce che mi disse: "Kanon non ti abbandonare", era Edua, le sue parole erano qualcosa di dolce, forse più dell'effimera gloria di aver un nome onorevole e capì finalmente un discorso fattomi da un'immagine nel labirinto: "non è l'esteriore di Kanon importante, ma ciò che realmente vale", non era importante il mio nome, ma il dovere che avevo verso Atena e verso i miei compagni cavalieri, fra cui vi era Edua, in quel momento cercai di ampliare il mio cosmo, quando Micene disse: "Cavalieri, proprio come Kanon, ampliamo i nostri cosmi e troviamo in noi la forza massima di un cavaliere, il suo spirito ultimo, quello divino" e tutti insieme aumentammo fino in fondo i nostri cosmi, così da spezzare le catene.

Ate era stupefatta, ci lanciò contro il suo cosmo nero, ma nessuno di noi aveva paura, eravamo uniti contro di lei ed insieme lanciammo l'"eclittica dello zodiaco" attraverso la freccia di Seiya.

Quel colpo ebbe una potenza incredibile, Ate fu polverizzata ed anche noi lo saremmo stati se la dea Atena non ci avesse salvato con il suo cosmo, ci salvò tutti e dodici e salvò anche il gran sacerdote, attraverso i nostri cosmi sentimmo le sue parole: "Già due volte i miei cavalieri d'oro sono morti facendo ricorso a questa tecnica, la prima ero prigioniera di Ades nell'Elisio, la seconda intrappolata da Urano, ma adesso che sono libera vi salverò cavalieri, vi salverò" e così fece.

Due mesi dopo, avemmo finalmente l'investitura, il gran sacerdote ci riunì nella sua sala, notai che Edua, Alya e Callisto portavano una maschera dorata, poi diede ad ognuno di noi il mantello con fili d'oro, simbolo dei cavalieri d'oro sacri ad Atena e poi ci diede congedo, dicendoci:

"Cavalieri, difendete le dodici case, ora che la guerra sacra è alle porte".

Noi iniziammo la discesa per andare ognuno alla propria casa, la prima a fermarsi fu Callisto, che ci salutò dicendoci: "Non ci saranno rose lungo le scale, ma venite a trovarmi ogni tanto"; poi toccò a Camus, che non disse niente, ma scambiò un'occhiata con ognuno di noi che era come un "arrivederci", poi Axe, che si abbracciò con Lukas e poi ci chiese: "Che ne pensate di come ho ricostruito la statua?", era identica, tranne che per il fatto che era circondata da un piccolo boschetto di piante di vario tipo, "Carino", disse, poco convinto Lukas.

Arrivammo poi alla nona casa, dove a salutarci fu Seiya, che si fermò li e disse solo: "E' un onore conoscervi", poi all'ottava fu il turno di Mako, con cui io mi abbracciai e che mi disse: "Ogni tanto sali, facciamo un pò di baldoria" lo guardai e lo salutai con un "ciao" chiuso fra due risate; poi alla settima Ryo, che ci salutò proprio come Camus; alla sesta Alya, che ci chiese se ogni tanto volevamo salire per meditare; quindi alla quinta Micene, a cui nessuno di noi sapeva dire ciao, forse lo identifichiamo tutti come un fratello maggiore, tranne Callisto.

Alla quarta casa, Lukas ci salutò dicendomi se poi potevo salire a dargli una mano a porre torce nella sua casa, è piena di torce attualmente, anche di notte lì sembra giorno; arrivati alla mia casa, stavo per salutare Edua e Raul, quando Edua si rivolse a Raul e gli disse: "Scendi tu intanto, io poi arrivo", Raul guardò la sua maschera dorata e poi guardò me e mi sorrise, prima di dirmi: "ci rivediamo presto, tanto siamo vicini".

Rimasti soli, non sapevo cosa dire, ma come sempre Edua mi lesse nel pensiero si avvicinò e mi disse: "Sai quale è il valore di questa maschera?", io non effetti non lo sapevo (mi ero sempre chiesto a che servisse) e gli risposi: "No", allora lei me lo spiegò: "Serve a nascondere la femminilità delle sacerdotesse guerriere, sia di bronzo, sia d'argento, sia d'oro. Qualora qualcuno mi vedesse d'ora in poi senza maschera, dovrei ucciderlo o innamorarmi di lui", detto ciò si tolse la maschera.

Sono passati più di dieci anni da quel giorno, in questi dieci anni, come Mako, ci siamo dati da fare io ed Edua, nove anni fa, infatti, sono nati i due piccoli Polluce ed Alcor, uno di loro mi succederà nella difesa della terza casa, poi quattro anni dopo è nata la piccola Star, futura protettrice della prima casa, ed oggi 26 Settembre, nasce Josef, spero futuro cavaliere della settima casa, se Ryo lo accetterà come suo allievo.

In questi anni però c'é sempre stato quel terrore nascosto, che ora si è materializzato, la battaglia con Ate non è stata l'epilogo della nostra guerra, ma solo la fine della prima fase della nostra guerra sacra, che presto si scatenerà, tra qualche giorno temo".