PAVONE PRESENTA:

GLI DEI SOPRAVVISSUTI

ATTO SECONDO: AD ATENE, DAL GRAN SACERDOTE

"Horus mi disse di essersi allenato per anni con lo spirito del dio egiziano di cui aveva il nome, il dio aquila, io invece gli parlai dei miei allenamenti con Giano.

Arrivati ad Atene, la prima preoccupazione di Horus era di iscriversi agli scontri per l'armatura del Cancro, io gli dissi: "Vai avanti, io devo prima passare in un posto", lui mi guardò strano poi disse: "E' una cosa importante?", "Importantissima" gli risposi, "Allora vengo con te", concluse. Andammo al cimitero dei cavalieri, dove Horus rimase colpito dalla quantità di cavalieri del Cancro morti, io andai oltre e mi fermai di fronte alla bara di cristallo di mio padre, lui era ancora lì identico a come lo ricordavo da vivo, quella bara non permetteva al tempo di sfiorarlo, l'unica ferita sul suo corpo era la cicatrice procuratagli dal cavaliere della Bilancia anni a dietro. Horus disse: "E' tuo padre?", "Si" risposi a mezza voce, "Gli assomigli molto", aveva ragione, avevo i capelli come lui, blu e lunghissimi, solo che io li tenevo legati, i miei occhi erano anche blu, mentre i suoi, che erano chiusi, li ricordavo neri come quelli di sua madre. Ad un tratto tre individui ruppero il silenzio di quel luogo, mi voltai erano tre gemelli, uno disse a quello al centro: "Navarro, quel cavaliere aveva ragione, è qui il tipo che mi ha rubato il posto", non mi curai di loro, avevo una strana sensazione, sapevo che c'era qualcuno dietro di me, ma non me ne preoccupavo, l'avevo riconosciuto. Il fratello chiamato prima Navarro, mi disse: "Tu sei il moscerino che ha rubato il posto a mio fratello Andaluo, sei Alcor?", non lo guardai nemmeno nel rispondere "si", mi preoccupavo di più dei fiori di mio padre, quando quello disse: "Bé ora lascerai a lui il posto nel torneo dei gemelli", a quel punto mi voltai e chiesi: "Io sono già iscritto al concorso?", quello a sinistra di Navarro disse: "Ci prendi in giro per caso? Ora ti pesteremo tanto da farti rinunciare al torneo!", io guardai Navarro e dissi: "Tu non puoi attaccarmi, sarebbe contro il regolamento, credo", lui ci rifletté e disse: "Hai ragione, Andaluo e Cataio, occupatevene voi", poi si allontanò, io puntai l'indice verso quello a destra e dissi: "Qui non vi attaccherò, ma sei voi muoverete un passo verso di me, il vostro spirito soccomberà sotto il mio <demone oscuro>", probabilmente capì male ciò che gli avevo detto e si lanciò contro di me, io scatenai il mio colpo e lo presi in pieno, lui rimase lì fermo immobile, poi disse: "Cosa desideri?", io lo guardai e guardai suo fratello, che era spaventato da quella tecnica, quindi gli ordinai: "Tramortisci tuo fratello in modo che non si risvegli per giorni, poi cadi in un sonno profondo, per almeno una settimana", dopo mi avvicinai a Horus, per la prima volta lo vidi stupito, intanto il fratello da me colpito faceva come gli avevo ordinato. Finito lo scontro fratricida, Navarro li prese entrambi e li portò via con sé, dicendomi prima: "Al torneo ti ucciderò".

Non mi curai di lui, ma mi voltai e dissi: "Ora vieni fuori?", dall'ombra di una colonna apparve un cavaliere di bronzo, che sorpassò Horus e mi si pose di fronte dicendomi: "Sei diventato forte come avevi promesso, fratello", quindi Polluce si tolse la maschera ed io conclusi: "E tu hai l'armatura della Fenice, bravo", ci abbracciammo, poi salutai finalmente colui che mi era vicino durante l'allenamento ogni volta che mi guardavo in uno degli specchi del tempio di Giano.

Lo guardai e vidi che era un pò meno muscoloso di me e portava i capelli corti, non lunghi come me, "Tu sei suo fratello, un cavaliere di bronzo?" chiese all'improvviso Horus, "Si", rispose mio fratello, "e tu chi sei?", "Horus di Giza, cavaliere del cancro", "Di già?" chiese scherzosamente Polluce, "Bé veramente mi devo ancora iscrivere", rispose Horus, "A proposito, chi mi ha iscritto?" gli chiesi, sapendo già la risposta, "Io, fratello, sentivo che saresti arrivato, ma non sapevo se in tempo. Piuttosto devo andare dal gran sacerdote, volete venire?"

Horus ci guardò poi disse: "Andate voi, io mi devo iscrivere al torneo", "Bene", gli disse Polluce, "poi aspettaci alla sala delle iscrizioni. Dormirete entrambi da me.", concluse.

Così ci dividemmo, io e mio fratello verso il grande tempio, Horus verso la piazza centrale di Atene.

Al grande tempio la prima casa era quella dell'Ariete, mio fratello mi invitò ad entrare, quando percepimmo due cosmi piuttosto potenti e simili, uno di essi mi era anche familiare, ad un tratto arrivarono, una era la sacerdotessa guerriera dell'Ariete, mia madre, l'altra non la riconoscevo. Mia madre mi si avvicinò e mi abbracciò, poi disse: "Sei sempre più simile a tuo padre, come Polluce d'altronde", quindi si avvicinò la ragazza che mi disse: "Non saluti tua sorella?", rimasi sorpreso nel vedere in quella ragazza di 19 anni, la mia sorellina Star, ma la abbracciai e lei mi disse: "Ora saremo entrambi cavalieri", le sorrisi anche se non capivo perché mia madre volesse rinunciare all'armatura.

Salimmo le scale, ci fermammo un secondo alla terza casa, dove vidi l'armatura dei Gemelli e mia madre disse: "Tra qualche giorno sarà tua, lo è già di diritto".

Superammo le altre case vuote, poi arrivammo alla sala del gran sacerdote.

Camus, figlio di Hyoga il cigno, era lì, seduto sul trono del sacerdote di Atena, vicino a lui una fanciulla con la maschera sul volto ed i capelli bianchi, in piedi.

Polluce ci disse quindi: "Scusate, ma devo prendere il mio posto", lo stesso fece nostra madre, io e Star ci sedemmo in un angolo.

La sala era composta da tre file di sedie, Polluce si pose nell'ultima fila con altri due cavalieri, in quella centrale vi erano due cavalieri e nella prima solo mia madre. Nei posti ai lati vi eravamo io e mia sorella oltre ad un giovane dai capelli verdognoli e dagli occhi verdi con vesti del nord Europa.

Il gran sacerdote chiese: "Chi manca per l'assemblea?", "Noi due, ci scusi", disse una voce che arrivava da dietro la porta e due ragazzi entrarono nella sala, uno era un indiano dalla pelle olivastra e con una cresta di capelli neri, insieme a lui c'era un ragazzo dal volto familiare, poi capì chi era, dalle sue parole: "Siamo i due discepoli di Alya, la sacerdotessa di Virgo. Josef e questo è Moreo", quindi il mio fratellino, che non mi aveva nemmeno notato si andò a sedere in un angolo con il suo compagno, vicino ad un gigantesco uomo che prima non avevo visto.

Allora il gran sacerdote iniziò: "Voi tutti sapete che ho istituito questo torneo solo perché i nemici di Atena si mostrino, non perché le armature vadano in mani sbagliate, coloro che sono stati eletti dalle stelle per avere le dodici armature riusciranno a battere qualunque avversario. Ora chi di voi è l'emissario di Asgard?", il giovane seduto accanto a noi si alzò e disse: "Io, sommo sacerdote, il mio nome è Cyd, figlio del cavaliere ombra di Zeta Alcor e nipote dei cavalieri di Zeta ed Epsilon Mizar e Fen".

Il gran sacerdote lo scrutò e disse: "Bene, perché hai detto ad uno dei cavalieri che la tua terra è in pericolo?", lui avanzò e disse: "Perché ciò che era stato il male di Hilda di Polaris è ora il male di sua figlia Valakya, che nel tentativo di uccidere degli invasori ha fatto morire i suoi cavalieri divini, per ricostituire l'ordine." "Quale è questo male?" chiese uno dei due cavalieri nella seconda fila, il giovane senza voltarsi disse: "L'anello dei Nibelunghi", quindi continuò, "mio padre prima di morire mi diede questo zaffiro", e mostrò uno zaffiro che aveva in mano, "quello di suo fratello Fen della stella Epsilon, dicendomi che i sette zaffiri erano l'unico mezzo per salvare Valakya. Ora sono qui per diventare cavaliere d'oro e chiedere alla dea di aiutare Odino e la sua celebrante, sottomessa da una divinità straniera ad Asgard", "Quale è il segno per cui combatterai, Cyd?" chiese il gran sacerdote, "Il Leone" rispose, prima di tornare a sedersi.

Il gran sacerdote disse quindi: "L'ordine dei cavalieri d'argento è pronto per la missione?", i due nella fila centrale si alzarono ed uno di loro, con un corvo sulla spalla disse: "Si, sommo sacerdote, noi, Erik del Corvo e Albeo di Cefeo siamo qui per ricevere gli ultimi ordini per i nostri 22 compagni e per noi due", "Bene" replicò Camus, "ed i cavalieri di bronzo?", "Siamo qui noi, maestro", disse un giovane biondo con l'armatura bianca, "Cryt del Cigno, suo allievo, Polluce della Fenice e Vasì del Pavone per le 42 armature di bronzo". feci a quel punto quattro conti, 42 le armature di bronzo, 24 quelle d'argento, 12 quelle d'oro, tre sacre ad Apollo ed una costellazione per Odino, le armature erano 82, 6 erano le armature distrutte ai tempi della prima guerra sacra.

Intanto Camus continuava: "Bene, allora tutti voi partirete domani, mentre alle otto inizierà il torneo che vedrà nascere i nuovi cavalieri di 11 delle dodici case, dato che Alya non vuole abbandonare l'ordine dei cavalieri." Credevo avesse concluso, ma all'improvviso, invece di dare il permesso di uscire chiese: "Chi sono i tre giovani spettatori?", parlava di me, di mia sorella e del gigante: il primo a parlare fu proprio il gigante, che si presentò "Sono Ivan, vostra eminenza, allievo di Geki, un tempo cavaliere dell'Orsa. Mi presento per l'armatura del Toro", poi si presentò mia sorella "Star, figlia e allieva di Edua dell'Ariete e spero prossima sacerdotessa della prima casa", tocca a me e mi presentai: "Alcor, figlio di Edua dell'Ariete e di Kanon dei Gemelli, allievo di Giano e spero futuro protettore della terza casa", mi guardarono tutti stranamente quando dissi <allievo di Giano>, fu proprio Camus a chiedere: "Allievo di un dio?", "Si, sommo sacerdote, il dio bifronte Giano, mi ha concesso 10 anni del suo tempo e concede ad Atene la sua alleanza", per la prima volta notai che la ragazza dai capelli bianchi si era mossa ed era dietro di me, mentre il sommo sacerdote disse: "Buona fortuna a tutti allora", sulla porta mi avvicinai alla ragazza che non mi guardò nemmeno dalla sua maschera, sentivo il suo gelido cosmo intorno a me, poi mio fratello mi richiamò e mi disse: "Lasciala stare, è l'allieva del sommo sacerdote, Sasha dell'Acquario, probabilmente".

Poi si avvicinò a noi Josef, noi lo abbracciamo e lui ci abbracciò, "Fratelli" disse, "Si," disse Polluce, "ora siamo di nuovo insieme e questa sera vi offro ospitalità a voi ed ai vostri amici nella mia casa, tanto domani parto", nel dire questo sentì preoccupazione in lui, ma non gli chiesi particolari sulla sua missione, salutai Vasì e poi conobbi il compagno di allenamenti di mio fratello, "Lui è Moreo, del segno dello Scorpione", io ed il mio gemello ci presentammo, poi andammo da Horus e glielo presentai.

Nella piazza notammo come vi fossero dei gruppi di guerrieri, Horus, che li aveva studiati mentre ci aspettava disse: "Quelle sono le amazzoni", disse di un gruppo di ragazze senza maschere, nemmeno mia sorella ancora la portava, poi indicò un gruppo intorno ad una bandiera con un artiglio e disse: "Quella è l'armata dell'Artiglio, proviene dall'Oriente", poi indicò alcuni intorno ad un fuoco, vestiti di giganteschi mantelli, "Quelli sono i figli di Euro," disse e poi indicò un gruppo fra cui vi era, in disparte, Cyd e disse: "Quelli infine sono i guerrieri di Asgard"; Cyd ci notò e si avvicinò a noi, Josef fu il primo a chiedergli: "Non stai con i tuoi compagni d'arme?", "Sono solo compagni di viaggio per me," disse, "loro sono gli allievi dei nuovi guerrieri di Asgard, tutti tranne Odeo, che non avevo mai visto prima del viaggio", "Tu da chi sei stato addestrato, Cyd?" gli chiesi, "Da mio padre e dai miei zii", rispose, "ma non chiamatemi Cyd, quelli che mi conoscono mi chiamano Wild", poi gli presentai Horus, che fino a quel momento aveva ascoltato.

Dopo questa veloce panoramica dei nostri futuri avversari, mio fratello Polluce ci disse di seguirlo nella sua casa, io, Horus, Josef e Moreo lo seguimmo, Star e nostra madre andarono invece alla prima casa dello zodiaco, loro residenza.

Polluce viveva con Esmeralda, la ragazza che ci aveva presentato anni prima nostro nonno, fu Josef a chiedere: "Il nonno l'avete lasciato solo?", mio fratello divenne triste nel dirci che nostro nonno era stato ucciso da un avversario: "Un guerriero dall'armatura nera con 5 stelle viola sull'elmo", concluse.

Malgrado questa notizia, passai una bellissima serata, una delle poche serene, prima di iniziare il torneo per diventare cavaliere d'oro dei Gemelli".