GUERRA TOTALE - CAPITOLO 2

Nel frattempo sull'Olimpo Zeus si stava comportando in modo molto strano, e Ermes ed Ercole ne stavano discutendo animatamente.

Ermes strinse i pugni e sibilò ad Eracle : "Non sono nemmeno più il suo emissario di fiducia, invita solo e sempre Ares al suo cospetto e i suoi dannatissimi figli!!!!".

Ercole disse in tono brusco facendosi avanti e stringendo i pugni, squadrò diritto negli occhi Ermes e gli sibilò: "è MIO PADRE, E’ IL CAPO DI TUTTI GLI DEI!".

Negli occhi di Ermes si leggeva la calma e la decisione, e sebbene Eracle lo avesse preso per la collottola disse molto chiaramente: "è forse Cambiato in questi ultimi tempi????".

Gli occhi di Eracle dopo quella domanda esprimevano sorpresa, sgomento. In effetti il comportamento del suo integerrimo padre era profondamente cambiato, il suo cosmo si era fatto più oscuro, più cattivo, e quello che proponeva lo stupiva molto.

Eracle appoggiò delicatamente Hermes a terra e lo guardò negli occhi; Hermes intuiva cosa voleva chiedergli e gli sussurrò: "Vieni con me!!".

Ermes accompagnò Ercole lungo una scalinata che scendeva nelle profondità dell'olimpo.

 

Nettuno nel frattempo nel suo corpo mitologico si stava muovendo normalmente, aveva qualche problemino a coordinare i movimenti; si sentiva come un malato che riprende a muoversi, Shiryu vedendo che si muoveva piuttosto lentamente stava per avvicinarsi per aiutarlo ma Nettuno disse molto chiaramente: "Non ho bisogno di aiuto, è chiaro?".

Shiryu si arrestò, mentre Nettuno dopo Millenni al di fuori del suo corpo mitologico ne riacquisiva il pieno controllo.

Nel frattempo Julian Solo era ancora addormentato e russava un pò, Nettuno si sedette e iniziò una conversazione mentale cercando di rintracciare suo fratello Hades.

Nel frattempo Hades stava viaggiando, sebbene con molta cautela e tenendo il cosmo sempre ridotto ai minimi termini, non temeva nemici in particolare ma doveva sempre stare attento a non fare manifestazioni del suo potere, il suo "Amato" Fratello maggiore lo poteva facilmente percepire.

Si arrestò davanti ad una colonna, conosceva molto bene la legge dell'olimpo, solo la divinità uccisa poteva liberare le anime imprigionate in quella colonna di pietra, oltre al consenso degli altri dei. Arrivò velocemente davanti alla colonna dove erano imprigionate le anime dei cavalieri d'oro. Hades aveva ricomposto agli inferi i loro corpi.

Oramai era davanti alla colonna che osservava ironico:

"E così io, signore degli inferi per cercare di vincere e non essere ucciso da mio fratello devo allearmi ai miei nemici!". Riflettè Hades, cogliendo che nel fato c'era una pesante ironia, che l’esistenza sebbene infinita contemplava quelle situazioni.

Hades appoggiò le mani alla colonna, nei suoi occhi passò un lampo nero, e alle sue spalle emersero 13 spettri che si sostituirono alle anime dei cavalieri d'oro. Dopo qualche minuto Hades staccò le mani dalla colonna, la sostituzione era finita. Dopo aver fatto questo si trasportò immediatamente agli inferi.

I cavalieri d'oro si svegliarono, erano tutti e tredici accoccolati sulle rocce nei pressi dello Stige, il primo a destarsi fu Saga che svegliò immediatamente suo fratello.

Saga: "Siamo all'inferno?".

Kanon: "Fratello, guardati!!".

Saga fissò tutti gli altri e vide che tutti avevano le surplici corrispondenti alle loro armature, ad eccezione di Kanon che aveva una surplice che riproduceva la Scale di Dragone del Mare.

Dohko si destò e chiese quasi immediatamente: "Cosa è successo?".

Saga lo aggiornò sulla situazione attuale quando una voce li interruppe seccamente: "Ora ascoltate!!". Si voltarono e c'era Hades. Immediatamente Saga si fece avanti e disse: "A costo di rimanere all'inferno non ti serviremo ancora!!!". Assieme a Saga affermarono tutti in coro, a parte Deathmask che se ne rimaneva silenzioso.

Hades sorrise e disse: "Nemmeno se fossi alleato di Atena? Io vi ho fatto resuscitare solo perchè se le vostre armature d'oro vi accettaranno potrete tornare ad essere Cavalieri di Atena, io ho fatto così solo per aumentare le forze della nostra Coalizione!".

Dohko era a dir poco stupito: "Stai mentendo!!!".

Hades non fece una piega: "Perchè non chiedete a Atena stessa? basta solo che ci dirigiamo verso il grande tempio!".

Il comportamento di Hades lasciò perplessi i cavalieri, era troppo tranquillo. Shura sussurrò nell'orecchio di Aiolos: "è una trappola!".

Aiolos stava armando la freccia ma Saga lo fermò: "Non abbiamo troppe chanche di vittoria quì a casa sua, aspettiamo!".

In uno sfavillio di luci Hades trasportò lontano i cavalieri.

Nel frattempo in una radura in Grecia, Flegias di Licaone si stava aggirando presso le pendici del monte Olimpo, all'improvviso si inginocchiò e disse: "Grande padre degli dei, la prego, sono un semplice peccatore che entra per redimersi!!".

All'improvviso una sfera di energia avvolse Flegias e dopo che il bagliore scomparve di Flegias sembrarono rimanere solo delle minuscole briciole della surplice.

Al grande tempio Atena era molto tesa e passeggiava nervosamente, temeva un ennesimo tradimento di Hades, e diede alcune istruzioni ai cavalieri di bronzo:

Athena: "Andromeda, Ikki presidiate la parte bassa del grande tempio, Pegasus, Hyoga rimanete nelle stanze del grande sacerdote!".

Mentre dava questi ordini però si interruppe e con essi tutti:

Shiryu: "Non è possibile!!"

Athena: "Ecco come mai è andato via!!".

Ikki aveva la bocca spalancata, aveva percepito tredici cosmi familiari, Uscirono tutti e Hades si rivolse a Dohko: "Ora puoi chiedere direttamente ad Athena se ti ho detto una menzogna".

Shiryu e gli altri cavalieri di bronzo erano choccati, erano tutti vestiti con delle surplici perfette che riproducevano le loro armature d'oro, i Bronze saint erano in disparte ma sentirono Lady Isabel affermare con chiarezza:

"Ci sono molte cose che portano a ritenere che Zeus e gli altri dei attaccheranno la terra nel giro di poco tempo e Hades e Nettuno hanno convenuto che è meglio per ora formare un fronte unito, e quindi per aumentare la forza di impatto ha fatto in modo di farvi resuscitare.".

Dohko però obiettò: "Noi siamo cavalieri di Atena e non vorremmo essere dipendenti in qualunque modo da Hades !".

Hades interruppe Athena: "Dipenderà dalle vostre armature d'oro, semplice no?".

Dohko non riusciva al momento ad afferrare il senso di quello che voleva dire Hades: "Se l'energia che hanno riaccumulato dopo che hanno oltrepassato gli inferi vi accetterà le gold cloth vi manterranno in vita e anche altre armature e le vesti del gran sacerdote avevano quel potere!".

I cavalieri si alzarono e fecero un rispettoso inchino a tutti e due gli dei, intanto i cavalieri si ritirarono nelle loro case. Erano tutti nervosi in quanto la loro possibilità di tornare in vita per servire Athena era condizionata alla risposta che le armature d'oro e le vesti del grande sacerdote avrebbero dato loro.

Si riunirono in gruppo e salirono le dodici case, il primo ad entrare fu Mur, il quale non ebbe il tempo di fare pochissimi passi che l'armatura d'oro dell'ariete si unì al suo corpo.

Aiolos disse con un tono soddisfatto: "Bene, il primo cavaliere è tornato!!".

Mur fece per uscire ma scoprì che non era più abituato a portarla, e disse con un tono quasi di scusa verso i suoi compagni: "Perdonatemi amici miei ma devo rimanere all'interno della mia casa, non sono più abituato all'armatura, ho bisogno di riprendere confidenza!".

Aiolos non disse nulla , fece un sorriso ironico e disse: "Allora credo capiterà a tutti, per me sarà drammatico!".

Proseguirono verso la seconda casa, quella del Toro, c'era un senso di disorientamento, tutti si guardavano attorno sperando di trovare tutto come prima.

Saga si avvicinò ad Aiolos e disse con tono secco: "Scusami, però quella tua decisione mi sembra assurda ancora adesso, non pensare che me la sia scordata!".

Aiolos gli disse molto chiaro: "Non possiamo mettere da parte quel fatto in nome di una posizione comune?".

Saga: "Certo però non mi dire che avevi ragione!!!".

Nel frattempo Kanon disse al gruppo:

"è inutile che io rimanga quì, mi sa che mi tocca morire ma forse ho un piano per evitarlo!".

Saga gli posò una mano sulla spalla e gli disse con un tono deciso e affettuoso: "Non fare cretinerie!". Kanon però con un gesto scortese si allontanò.

A Saga si avvicinò Milo che gli sussurrò: "Tuo fratello è un'ottima persona, credo voglia fare qualcosa che, conoscendo il suo orgoglio, gli costerà molto".

Saga si voltò ma Milo era già avanti, e rimase con quell'interrogativo.

Intanto Aiolia si era accostato a Aiolos il quale gli disse : "Aiolia, avremo tempo di recuperare tutto se le nostre armature ci accetteranno fratellino".

Aldebaran quando vide la sua casa affermò con tono sarcastico: "Ora è il mio turno".

Entrò tranquillamente dentro la sua casa mentre gli altri erano fuori in attesa e un luccichio d'oro confermò che Aldebaran era stato accettato dalla sua armatura.

Dopo qualche istante Aldebaran si presentò all'ingresso della seconda casa con addosso quell'armatura sul volto delle persone si dipinse un sorriso.

Saga : "E sono due!".

Si incamminarono verso la terza casa, quella di Gemini, la casa del cavaliere dalla doppia faccia.

Intanto Eracle aveva quasi riunito il suo esercito, però per via dello stranissimo ordine di Zeus di non esporsi fu costretto ad affidare al suo primo luogotenente il compito di attaccare il santuario, questo luogotenente altri non era che il Nipote Iolao.

Eracle battè una mano sulla spalla a suo nipote: "Stai attento ma impadronisciti del santuario, hai ampie forze e al santuario dovrebbero essere indeboliti! Ti do carta bianca per l'attacco, ma mi hanno detto che puoi usare tutte le tattiche anche un attacco in massa.".

Iolao era decisamente sconcertato, non aveva mai assistito ad un ordine così perentorio da parte del suo generale e si permise di chiedere:

"è fondamentale che il grande tempio sia nelle nostre mani!".

Iolao dedusse che da quel tono che l'ordine era perentorio e fondamentale per Zeus e si mise a organizzare e studiare un piano d'attacco. Il Grande tempio era difendibile ma la sua vasta estensione permetteva un ampio attacco. Inoltre contando sulle forze molto limitate di cui disponeva il grande tempio poteva distruggerlo con una manovra ad ampio raggio.

Aveva una parte dell'esercito del dio della forza a disposizione e non era il tipo che pretendeva forze superiori, era relativamente rilassato, era un'operazione che si prospettava facile facile. Però Iolao sapeva che operazioni del genere nascondevano pesantissime insidie, e quindi pensava di aver necessità di cavalieri per studiare il terreno. Ma le sue unità non ne avevano, scomparve dall'Olimpo diretto al tempio di Eracle a risolvere quel problema tattico.

Nel frattempo i 5 Bronze scoprirono con loro enorme sorpresa che le armature non riuscivano a essere perfettamente efficienti, sembrava che dopo il brutalissimo scontro con Hades prima e con Apollo poi non riuscissero a ridiventare armature divine. Infatti ne Seiya, ne gli altri cavalieri riuscivano a fare in modo che le loro armature evolvessero allo stadio di armature divine.

Nel frattempo i cavalieri d'oro erano all'ingresso della casa di Gemini, Saga aveva alcune esitazioni ad entrare in quanto i primi giorni in quella casa erano stati fatali per la sua sanità psichica.

Vedendo Saga così turbato Aiolos gli appoggiò una mano sulla spalla e gli disse tranquillamente: " Saga, so del peso che la tua mente deve portare, ma siamo quì tutti per aiutarti.....fidati!!".

Negli occhi di Saga passò una luce di dubbio e si incamminò verso l'ingresso della terza casa ma prima di entrare disse chiaramente al resto del gruppo: "Voi proseguite!!! Abbiamo probabilmente solo dodici ore per fare in modo di poter sopravvivere!!".

Aiolos annuì e disse con una voce calma e stentorea al resto del gruppo: "Muoviamoci!!". E tutti i cavalieri si mossero in direzione della quarta casa, quella di Cancer.

Saga era di fronte a quella che un tempo era la sua casa, era decisamente nervoso, in un istante eterno si rivide che assassinava Shion con un colpo veloce e indossava la sua maschera di grande sacerdote.

Gli sembrò di diventare sordo a risentire quella folle risata che la sua personalità deviata fece dopo quell'omicidio, quando a tutt'un tratto sentì un sussurro dietro il collo, sembrava che con lui ci fosse qualcuno.

Saga si girò con tono a dir poco allarmato: "Chi è?".

Proseguì verso il centro della casa.

Nel frattempo Kanon stava procedendo verso alcuni appartamenti laterali del grande tempio, sapeva che non avrebbe mai ottenuto l'armatura d'oro, però c'era ancora un qualcosa del suo passato che era in sospeso.

Entrò in un luogo preciso, percepiva il cosmo di Nettuno, Syria lo squadrò male: "Se pensi che ti lascerò parlare con Nettuno sbagli di grosso!!".

Ma la voce potente di Nettuno si zittì Sorrento:

"Lascialo passare Sorrento!!!".

Sorrento : "Se fai idiozie ti uccido ocn le mie mani!!".

Kanon fece un sorriso e aggiunse: "Grazie so che mi stimi!".

Nel frattempo Saga entrò lentamente nella sua casa, un pò di timore albergava nel suo cuore, gli atti compiuti come Arles scavavano gallerie dolorose nel suo subconscio, avanzò di qualche passo e una voce gli sussurrò nelle orecchie:

"Ammetti che ti è piaciuto?".

Davanti agli occhi di Saga una scarica di energia cosmica formò un'illusione dove vide Saga assassinare Shion.

Saga strinse il pugno, ricordava quel periodo dove venne messo sotto scacco dal nemico più potente; Se stesso.

All'improvviso da quella energia cosmica una voce comparve: "Mio caro Saga, non puoi pensare che due minuti cancellino anni e anni di atrocità, sei un diavolo e tale rimarrai.".

Saga alzò le spalle e continuò ad avanzare, vedeva la cloth di Gemini assemblata sotto forma di Totem circondata da spiriti ed energia cosmica, Saga si spaventò non poco, all'improvviso dall'armatura emerse una voce, era quella di Arles:

"Credi davvero che gli altri tuoi compagni ti accetterebbero? sei un illuso Saga!!!".

Saga procedette e non diede bado alla voce di Arles e proseguì, ma Arles insistette: "E tu che ti allei con Aiolos, il responsabile della morte di 20 saint in quell'attacco insensato alle forze di RA, e tu vorresti metterti con lui? hahahahahha non essere patetico!!".

Saga sentiva la rabbia montare dentro di lui, Arles rappresentava quello che odiava di se stesso, e gli Urlò in faccia:

"Piantala tu non sei me!!!!".

Arles ridacchiò: "Ne sei sicuro? Non volevi avere un mondo più sicuro dove nessun cavaliere doveva morire per errore tattici di comandanti cretini? Pensi che tu Saga saresti in grado di pacificare il mondo? per colpa tua ho mancato questa occasione!! SEI UN IDIOTA INUTILE SAGA!!".

Saga, che fino a quel momento era rimasto impassibile cominciò ad avvertire una crescente rabbia verso quella parte di se, e scattò in avanti iniziando a massacrare Arles sistematicamente a pugni a calci, lo voleva veder soffrire. Dopo qualche minuto da un lato della bocca di Arles scese un minuscolo rivolo di sangue.

Dopo un destro che scaglio Arles dall'altra parte della stanza, Saga fece un sospiro di sollievo. Quel momento di tregua venne interrotto da una risata isterica di Arles:

"AHHAHAHAHAHHAHA, VAI AVANTI!!!! SFOGA QUESTA RABBIA!!!! è L'ESTREMO RIFUGIO DOVE NASCONDERSI!!! E LA DEFINITIVA FOGLIA DI FICO ".

Saga non capiva cosa intendesse e cosa voleva provocare in lui, però all'interno del suo animo si sconvolgevano diversi sentimenti. Quello che non ebbe il coraggio di dire in faccia ad Aiolos in nome del rispetto tra cavalieri. Quando non volle replicare al grande sacerdote sul piano per contrastare le forze di RA.

Capì quello che la gold cloth dei gemelli cercava di replicargli, non doveva respingere una parte del suo animo ma accettarla lo stesso, altrimenti non sarebbe durato come cavaliere.

Chiuse gli occhi e caricò il colpo contenente la massima espressione della costellazione dei Gemelli e lo scagliò contro Arles. Il contraccolpò stava scaraventando Saga a una velocità folle contro il muro della casa, A quella velocità si sarebbe sfracellato morendo, chiuse gli occhi e riflettè.

"Evidentemente non era destino che vivessi". Ma all'improvviso la surplice si staccò dal corpo di Saga e la Gold cloth si unì a lui. Una voce rimbombò nel cervello di Saga: "Sei il cavaliere più forte che mi abbia mai indossato! Perchè commettere uno spreco simile come lasciarti morire?". Era la stessa Gold Cloth che stava parlando nel cervello di Saga.

Intanto Kanon entrò dove c'era Nettuno e dopo qualche secondo si inginocchiò.

"Forse il mio orgoglio me lo devo cacciare in gola visto quello che ho fatto" pensò Kanon.

Nettuno chiese con tono altero: "Cosa vuoi Kanon?".

Kanon con un tono un pò forzato disse: "Il suo perdono!! Per colpa mia e della mia ambizione il regno sottomarino è andato distrutto! 5 suoi generali degli abissi sono morti!! Solo grazie all'aiuto di Atena ho potuto capire. Se vuole prendere la mia vita faccia pure!!".

Nettuno sembrò non prestare particolarmente attenzione e affermò con un tono un pò scocciato: "La situazione non è così rosea da permetterci di scannarci tra di noi ma ti do una possibilità!!". Nettuno scomparve e sospesa tra onde di energia mistica entrò la scale di dragone del mare.

Nettuno sorrise: "Voglio vedere se quell'armatura penserà che tu sia sincero!".

E Nettuno si allontanò dalla stanza mentre Kanon rimase con la scale di Dragone del Mare sospinta da dell'energia cosmica si avvicinò a Kanon.

Il gemello del gold Saint della terza casa era nervoso, una goccia di sudore colò dalla sua fronte, quando l'elmo di Dragone del mare emise una fortissima onda di energia cosmica che penetrò nella mente di Kanon. Kanon svenne e il suo corpo ricadde pesantemente.

Intanto della compagnia di cavalieri d'oro che stava risalendo le case si era ridotta a soli due elementi; Camus e Aphrodite. L'atteggiamento di Camus nei confronti di Aphrodite era relativamente sereno.

Camus entrò nella sua casa e di fronte a lui c'era la sua armatura, la quale senza girò un pò attorno a lui e dopo iniziò a caricare energia cosmica, come se volesse scagliare contro Camus il colpo dello scorrere di acque divine.

Acquarius chiuse gli occhi e sgomberò la sua mente dai pensieri inutili, Urlò:

" Aprodite ora vedi di muoverti e passa CHIARO!!!".

Aphrodite obbedì a Camus e corse oltrepassando la undicesima casa.

Camus si tolse la surplice e caricò anche lui il colpo dell'aurora execution.

"Che sia la Gold Cloth che ho portato per anni a giudicarmi!!" disse con tono rassegnato.

I due colpi di scatenarono uno contro l'altro e all'improvviso Camus sentì freddo e chiuse gli occhi.

Aphrodite stava correndo verso la casa dei pesci quando sentì il cosmo di Camus sparire del tutto.

Kanon si rialzò, si guardò le mani, aveva addosso la Scale di Dragone del Mare. Nettuno era accoccolato lì e disse con un tono molto seccato:

"Sei stato giudicato ma non sei stato trovato manchevole! Complimenti!".

Kanon si inchinò rispettosamente e disse:"Grazie!".

Aphrodite intanto era di fronte alla sua armatura ma essa lo accolse tranquillamente e si unì a lui.

Intanto Shion aveva ripreso il suo posto di grande sacerdote, il suo animo era puro e le vesti sacerdotali lo avevano accolto volentieri.

Aphrodite nel frattempo stava correndo verso la sua casa, all'improvviso rallentò e chiuse gli occhi, dopo qualche secondo ripartì.

Intanto alla quarta casa Deathmask stava cercando di entrare ma la sua Gold Cloth lo stava respingendo sistematicamente, Deathmask non capiva il motivo ed era piuttosto depresso, non voleva essere stato resuscitato per nulla, diede un violento calcio a una colonna quando all'improvviso l'armatura di Cancer si scompose in forma assemblata e dentro si materializzò lo spirito di una ragazza, era una delle migliaia di vittime di Deathmask.

Deathmask vedendola era completamente paralizzato dal terrore, la sua armatura era posseduta dallo spirito di una delle sue vittime. Sul suo volto c'era un'espressione di terrore puro.

Deathmask per una volta si sentiva come le sue vittime del tutto incapace di reagire, e stette lì imbambolato. L'armatura scattò immediatamente e gli mollò un violentissimo destro nello stomaco, Deathmask crollò a terrae l'armatura dopo quel colpo si scompose e si mise in forma di totem.

Deathmask sputò sangue e provò a rimettersi in piedi ma venne espulso dalla casa del Cancro da un'onda di energia cosmica. Deathmask fece spallucce sebbene una tristezza gli inondava il cuore.

Avrebbe affrontato per la Quarta volta il ponte per l'aldilà e per le pene dell'inferno perenne, mentre crollava a terra però ripensò alla sua infanzia.

Si rivide durante una corsa sulle pendici dell'Etna, in Sicilia che aiutava una ragazza che era caduta male, però anche a malmenare un altro ragazzo che la importunava, si chiese a se stesso come era possibile che lui fosse cambiato così tanto.

La forza era si un mezzo per determinare la giustizia e come spesso si dice "La storia la scrivono i vincitori" ma si chiese:

"Come è possibile che io sia così adesso?".

Ma dall'armatura non giunse risposta.

Nel frattempo gli 11 cavalieri più Kanon e Shion erano davanti ad Athena e appena la videro si inginocchiarono:

Aiolos disse: "Le giuro eterna fedeltà!!!" Così anche tutti gli altri.

Saga fu l'ultimo e disse: "Saga le giura fedeltà!!".

Shura lo guardò interrogativo, perchè non si capacitava del perchè avesse parlato in terza persona, i cavalieri d'oro si allontanarono, con Saga che li seguiva più indietro.

All'improvviso, mentre Athena si voltava Saga ebbe un fremito e i suoi capelli cambiarono colore, era Arles.

Aiolos preparò l'arco e si preparò a colpirlo ma la mano di Kanon lo fermò e disse: "Calma e vediamo un pò!!".

Arles si diresse verso Atena e a pochi passi da lei si inginocchiò e disse con un tono un pò sofferto:

"Anche Arles oltre Saga è fedele a lei! Dea Athena!".

Athena era stupita, anche Arles sembrava esserle fedele, sapeva che quella variabile della doppia faccia di Gemini era un rischio enorme, ma decise di correrlo.

Athena: "Grazie cavaliere di Gemini e grazie a voi tutti!! Ora tornate nelle vostre case per favore!".

I cavalieri d'oro rientrarono nelle loro case mentre Deathmask era ancora steso all'interno della quarta casa.

Iolao aveva raggruppato una porzione dell'esercito di Ercole ed era assieme a alcuni comandanti dell'esercito di Ercole, C'erano Heres del Leone e Ificlo del Cavallo.

Iolao rispose: "Dobbiamo prendere il grande tempio dai due lati!! Non c'è moltissima sorveglianza a quanto mi ha detto Eracle!".

Heres e Ificlo scattarono sull'attenti e dissero: "SISSIGNORE!!". E si diressero verso i loro eserciti.