GUERRA TOTALE - CAPITOLO 7

Mentre Arles e gli altri due stavano rientrando alla tredicesima casa, Mur e Minos si erano diretti alla seconda casa il passo dei due cavalieri era molto deciso e rapidamente raggiunsero la seconda casa, Kanon squadrò attentamente i due e si voltò verso Syria dicendo in tono quasi sarcastico. "è il momento che gli diamo il cambio non trovi?".

I due Generali dei mari a passo lento si diressero contro la casa dell'ariete mentre Minos e Mur si dirigevano verso la tredicesima casa, confidando che non ci sarebbe stato un ulteriore attacco, era una strana coppia quella che si apprestava a difendere la prima casa dell'Ariete.

Sorrento e Kanon si guardavano in modo molto nervoso, il rancore di Sorrento nei confronti di Kanon era risaputo e nemmeno il perdono di Nettuno lo aveva estinto. Tutti e due entrarono rapidamente nella prima casa mentre Aiacos che li guardava di sottecchi disse con un sorriso ironico: "Se non verranno ammazzati si ammazzeranno tra di loro!".

I due Generali si diressero molto rapidamente verso la prima casa, sembravano ignorarsi a vicenda, entrarono con passo svelto e si misero ai due lati opposti della casa dell'ariete, pronti a respingere qualunque assalto.

Sorrento sibilò nei confronti di Kanon: "Dopo che risolveremo questo problema abbiamo i nostri conti, non ti pugnalerò alle spalle Kanon!".

Kanon rise: "Non ne avresti convenienza, perchè se in battaglia o adesso mi tradisci ti ucciderei!".

Sorrento annuì, non si fidava di Kanon ma doveva per forza fidarsi.

Poseidon, Shion e Hades uscirono dalla tredicesima casa, dovevano iniziare i preparativi per bagnare le armature con il loro sangue, Poseidon e Hades non si sedettero sul trono del grande sacerdote per una forma di rispetto nei riguardi di Athena.

Però appena uscirono percepirono una quindicina di cosmi deboli che si stavano dirigendo verso il grande tempio, Poseidon disse ad Hades: "Aspettiamo che tornino i miei generali prima di cominciare l'investitura!".

Hades annuì, sapeva che non aveva la minima fiducia di Poseidon, ma doveva lasciare stare, chiamò i suoi due accoliti Hypnos e Thanatos e si ritirò all'interno della tredicesima casa.

Alla prima casa i due generali di Marina avevano percepito i cosmi dei Berserkers e Kanon disse in modo quasi rassegnato: "Come è possibile che mandino contro avversari con così poco cosmo? Potrebbe essere un attacco diversivo?".

Sorrento guardò Kanon, sembrava davvero determinato e si mise il flauto alla bocca facendo cenno a Kanon di stare indietro che avrebbe concentrato il suo cosmo e la sua Melodia verso i Berserkers.

L'orda di Berseker si approssimava al grande tempio Syria iniziò a suonare la sua fatale melodia, tutti i Berserkers corsero ma a un ritmo sempre più lento fino a che arrivarono stanchi morti, la bocca di Sorrento si piegò in un sorriso sinistro e disse: "Sono tutti tuoi Kanon!".

Un berserker che sembrava essere il più alto in grado riuscì ad avere abbastanza forze da rimettersi in piedi, Sorrento sorrise e disse a Kanon: "Perdonami se ti ho lasciato in disparte, è tutto tuo, del resto abbiamo bisogno di informazioni!".

Kanon si concentrò, e utilizzò la tecnica del Genmaken, dopo qualche secondo agli occhi del povero Berserker Kanon e Sorrento diventarono Phobos e Deimos, aveva completamente perso la cognizione della realtà e cominciò a parlare:

"ODDIO, PERDONATEMI! I BERSERKER A ME AFFIDATI SONO MORTI TUTTI! Non siamo riusciti a sfondare!!".

Kanon, che agli occhi del Berserker sembrava Phobos, chiese: "E le altre forze?".

Il Berserker era interrogativo, e chiese: "Quali altre forze?". A quel punto Kanon preparò la Galaxian explosion e gliela lanciò contro uccidendo il berserker.

Poseidone, vedendo che il problema Berserker si era risolto presto decise di procedere con le unzioni delle armature dei cavalieri di tutte e tre le divinità ad Armature divine, Poseidon parlando con Hades si mise d'accordo su un paio di questioni assieme a Shion ed a Ikki.

Con il cosmo convocò immediatamente un'assemblea plenaria di tutti i cavalieri delle tre divinità alleate, in cima alla scalinata c'erano Shion con le vesti e la maschera del grande sacerdote Hades e Poseidon. A prendere la parola fu Shion che disse a nome delle due divinità e suo:

"Per prepararci alla grande battaglia che ci aspetta dobbiamo bagnare le armature con il sangue delle divinità! E chiamerò a turno un cavaliere di ogni divinità che possa essere unto dal sangue divino!".

Tutti i cavalieri ascoltarono senza commentare, in attesa che il grande sacerdote dicesse i nomi dei primi investiti dal sangue divino, ma Shion aggiunse una piccola cosa in conseguenza.

"Chi avrà l'onore di avere l'armatura unta dal sangue delle divinità dovrà toglierla e lasciarla nelle stanze del grande sacerdote! Sia esso Specter, Generale dei Mari o Cavaliere di Athena."

Tutti i cavalieri erano inginocchiati in attesa di sapere chi sarebbe stato a ricevere l'unzione della propria armatura con il sangue divino, Shion disse Quattro nomi ad alta voce:

"Saga, cavaliere dei gemelli. Shaka, Cavaliere della vergine, Kanon del dragone del mare, Rhadamantis della Viverna, Venite quì!".

I quattro cavalieri si alzarono in piedi ed iniziarono a spogliarsi delle loro armature che si formarono ai piedi del grande sacerdote in forma assemblata. Con un gesto cerimonioso le dita di Shion si intinsero del sangue delle tre divinità e bagnarono l'armatura dei Gemelli e della Vergine. Shion pronunciò queste parole:

"Che queste armature grazie alla protezione della dea Athena sorgano a nuovo splendore!".

Poseidon si avvicinò alla scale di Dragone del Mare e lo toccò con le dita sporche di sangue, dando nuova vita e nuova resistenza alla Scale.

I quattro guerrieri rimasero inginocchiati di fronte alle due divinità e a Shion fino a che Poseidon gli disse in tono chiaro: "Potete alzarvi, ma le armature rimarranno quì, il processo nel vostro caso è piuttosto lento perchè raggiungano la massima potenza! Siete liberi di andare, nella prossima mezz'ora chiamerò altri cavalieri perchè si bagnino le armature con il sangue divino.".

I Cavalieri d'oro e Ikki, assieme a Shion e Poseidon andarono all'ingresso della prima casa a recuperare quel poco che restava di Shura dopo la scarnificazione e lo sbriciolamento dello scheletro da parte di Minos.

Le poche briciole dello scheletro di Capricorn vennero raccolte da Deathmask e Micene e vennero messe all'interno di una cassa di legno, Mur ne incise il nome sul coperchio della cassa da morto, I cavalieri d'oro portarono la cassa con i pochi resti del cavaliere del Capricorno fino al cimitero e lì la seppellirono.

Gli appartenenti ad Hades non vennero alla cerimonia funebre, i giudici, Hypnos e Thanatos oltre ad Hades rimasero al tredicesimo tempio. All'improvviso Minos chiese perdono a Hades e volle salire al piano superiore.

Hypnos non capiva lo strano atteggiamento di Minos e si volse verso Hades per parlargli ma Hades con un gesto della mano gli fece segno di tacere.

Nel frattempo mentre stavano calando la cassa all'interno della buca scavata nella terra, nelle menti di tutti emergeva la fortissima determinazione di Shura a seguire quello che riteneva giusto.

Il Cavaliere del Sagittario, Aiolos, ricordò il loro scontro e quello sguardo sollevato che Shura gli rivolse quando appoggiò Lady Isabel per terra per non metterla in pericolo, Aiolos prese la parola e fece un breve discorso commemorativo.

"Shura è morto per difendere il Grande tempio, sappiamo bene che era ardore e energia pura, siamo degni del suo sacrificio, non permettiamo a nessuno di voler toccare le umane genti!!".

Non ci fu nessun applauso, solo una sequela di sguardi ad Aiolos che fecero capire che il messaggio era stato recepito, Aiolos smise di parlare e tutti i Gold Saint rimasero attorno alla tomba di Shura per qualche minuto per rendergli omaggio.

In quel momento Minos stava salendo la scalinata che portava ai piani superiori della tredicesima casa dove c'era un ampio salone che serviva come una sorta di "sala di relax" per il grande sacerdote.

I pensieri del Gigante infernale erano pieni di ricordi che pensava di avere soppresso, si vide fustigato perchè non riusciva a suonare alcuni brani nel modo corretto, vide suo padre controllare la sua vita in ogni dettaglio.

Minos sorrise, da bambino era controllato e diretto in ogni punto come un burattino e, come un trapasso dantesco, proprio lui aveva la surplice che garantiva il completo controllo dei suoi avversari.

Vide sulla destra accostato un pianoforte classico, vedendolo gli prese il capriccio di suonare, si sedette, Minos consciamente sembrava non ricordare come si suonasse ma il suo corpo quasi si muoveva da solo e le dita cominciarono a suonare una messa da Requiem.

Nella mente di Minos emersero dal passato molti ricordi, si vedeva fustigato dal padre perchè non aveva eseguito alla perfezione un passaggio, Minos rimosse quel ricordo dalla sua mente ma come una frana ne emerse subito un altro. Il padre di Minos stava picchiando un amico del figlio impedendogli di vederlo perchè omosessuale e Minos doveva assistere alla finestra in quanto chiuso in una camera dal padre.

Il giudice dell'inferno continuò a suonare quel requiem ma non potè fare a meno di sorridere. Suo padre controllava la sua vita nei minimi dettagli e proprio come uno scherzo del destino proprio lui ebbe il colpo in grado di controllare ogni singolo movimento dell'avversario.

Intanto dopo il discorso di Minos tutti i Gold Saint, Asher e i Generali di Nettuno assieme alle sacerdotesse guerriere stavano pregando attorno al feretro di Shura quando una musica pesante, una messa da Requiem.

Nessuno riconobbe il brano ma percepirono il cosmo di chi la suonava. Aioria scattò in piedi e disse: "MINOS NON HA RISPETTO DELLA MORTE DI SHURA?". E iniziò a incamminarsi verso la tredicesima casa.

Sorrento non lo fermò ma disse semplicemente: "Messa da Requiem in Re Minore per pianoforte!".

Aioria si girò e disse : "Come?".

Mur si intromise e disse: "Mi piace pensare che sia un suo modo di rendere omaggio a Shura, suonare una messa da Requiem in suo onore.".

I vari cavalieri rimasero lì divisi in vari piccoli gruppi, Saga con suo fratello Kanon, Aiolos con Ioria, Gli altri cavalieri d'oro assieme a loro con Cancer e Asher in disparte stavano discutendo.

Nel frattempo in un palazzo alto e a picco su una rupe si materializzarono Enomao e Euritione. Si girarono e di fronte a loro c'erano i due figli prediletti di Ares. Phobos e Deimos.

I due figli di Ares si inginocchiarono con la fronte a terra aspettando la risposta dei loro comandanti, infatti Phobos e Deimos erano i comandanti di due delle tre armate dell'esercito di Ares.

La tensione saliva, sapevano che richieste di perdono avrebbero solo fatto arrabbiare loro padre, all'improvviso Phobos disse con voce tranquilla: "Alzatevi, il vostro scontro ha soddisfatto nostro padre perchè avete fatto in modo di far uscire i suoi nemici allo scoperto.".

Con Grande sorpresa dei due figli di Ares il padre li perdonava e scomparvero, diretti al quartier generale delle forze del Dio della guerra.

Hades e Poseidon erano nel tredicesimo tempio, stavano progressivamente pianificando la tattica di attacco ma un punto enorme rimaneva in sospeso, Ares aveva dimostrato di voler attaccare anche la terra: Come non lasciare scoperto il grande tempio?.

L'enigma tattico era semplice, come potevano attaccare l'olimpo e proteggere il grande tempio in modo efficace?.

Poseidon riflettè e all'improvvisò esclamò: "Asgard!!!".

Hades alzò la testa: "Asgard? e sei sicuro che ti accetteranno tranquillamente no?" disse con un risolino sarcastico Hades.

Shion nel frattempo era rimasto in disparte a osservare i bisticci tra le due divinità, notava che tra di loro c'era una forte rivalità ma doveva riuscire a rintuzzarla e disse: "Se inviamo Ikki che ha partecipato alla battaglia ben scortato da altri cavalieri o spectre potremmo ottenere l'appoggio dei cavalieri del nord!".

Hades ci riflettè: "Ikki è molto potente, potrei inviare Aiacos come scorta, tanto sa che se non torna Ikki vivo rischia di rimetterci le penne! D'accordo!".

I tre comandanti si misero d'accordo su come potevano raggiungere Asgard senza essere scoperti.

Nel frattempo nel Valhalla Odino era inquieto, il cambiamento di cosmo di Zeus era repentino e lo gettava in una certa preoccupazione.

Flare: "Sorella mia cosa ti inquieta?"

La celebrante di Odino con occhi indagatori che avevano già sedotto Siegfried, i venti che da Atene spiravano verso Asgard promettevano morte e devastazione e Hilda era preoccupata per la sorte dei suoi amici e di Lady isabel.

Lo sguardo di Hilda fu percorso da un lampo di decisione e spostò la sorella con un violentissimo strattone e si diresse alla statua di Odino.

Nel frattempo Shion uscì dalla tredicesima casa e si diresse dove sentiva il cosmo di Ikki, passeggiava molto tranquillamente con un passo cadenzato, proseguì verso Ikki e gli disse: "Avrei un incarico da affidarti.".

Si ritirarono tranquillamente da un lato del tempio e Shion iniziò a spiegargli la missione che voleva incaricare nel nome di Athena e delle altre due divinità. Ikki era decisamente choccato dai compagni di viaggio che gli avrebbero fatto "compagnia". Aiacos e Sorrento e obiettò:

"Siamo sicuri che ad Asgard ci riceveranno?".

Shion disse: "è un rischio ma è una manovra che dobbiamo avere!".

Ikki: "Speriamo riesca!".

In Italia nel frattempo un drappello di Berserker di Ares aveva avuto il compito di attaccare Messina e lo stava facendo, quando Deathmask percepì l'attacco alla sua città Natale corse immediatamente dal Grande Sacerdote e chiese immediatamente udienza.

Shion percepì nel suo cosmo un certo allarme e gli diede udienza tranquillamente.

Deathmask entrò come una furia e si inginocchiò come prescriveva il protocollo ma Shion lo interruppe bruscamente: "So che non ami questi formalismi alzati in piedi e dimmi cosa vuoi!".

Deathmask disse: "Poter andare in Sicilia, non voglio che la mia terra sia messa a ferro e fuoco assieme alla tomba del mio unico allievo.......".

Shion: "Scommetto non solo questo ma tralasciamo........ devi essere tu pronto a dirmelo!".

Deathmask: "è un si?".

Shion fece un cenno di assenso e disse: "Vai pure ma dovrai trovare dei compagni per attaccare i Berserkers!".

Deathmask si allontanò sconsolato, sapeva di non avere molto ascendente sui cavalieri e disperava di trovare dei compagni per difendere la sua terra. E si allontanò dalla tredicesima casa scendendo le varie case.

Aiolos assieme a Ioria aveva percepito l'attacco dei Berserkers e volle lanciarsi all'attacco e Ioria si diresse verso la Quarta casa per chiamare Deathmask."In fondo è siciliano e un minimo di amore verso la sua terra lo deve pur avere". Pensò Ioria mentre velocemente stava scendendo la scalinata che percorreva le dodici case.

Irruppe come un tornado nella casa di Cancer e chiese rapidamente al cavaliere che passeggiava nervosamente in attesa: "So che con uno come te sto perdendo il mio tempo ma vuoi venire con noi in Sicilia a fronteggiare i Berserkers?".

Deathmask era sbalordito: Lui era lì a tormentarsi su chi poteva convocare per un attacco in Sicilia e alla fine furono due cavalieri che personalmente disprezzava a chiedergli di venire, dentro di se si disse stupido e iniziò a perdersi in vari pensieri. La voce tonante di Ioria lo riportò alla realtà.

"Sapevo di perdere tempo con te NON SEI.........". Prima che Ioria finisse la frase Deathmask replicò: "Vengo, vi serve una guida per quelle zone!".

E Deathmask uscì immediatamente con un saio da Frate francescano addosso e passò tranquillamente dicendo: "Ioria allora ci diamo una mossa?". Aiolos era dietro di loro e sorrise e disse: "Non ti ha detto che ci sono anche io?".

Dopo aver detto quello i tre cavalieri d'oro si diressero alla velocità della luce verso lo Stretto di Messina.

Nel frattempo Saga volle chiedere una cosa particolare ad Hades e si diresse dove lo percepiva ma trovò Hypnos e Thanatos che gli sbarrarono la strada:

Saga con tono seccato disse: "Devo parlare con il vostro Padrone!".

Thanatos disse rabbioso: "Non ti è concesso parlare con il Sire Hades, non è concesso nemmeno ai giudici!!".

Saga: "Devo sapere!!!".

Thanatos e Saga espansero il loro cosmo, pronti alla battaglia. All'improvviso Hades si approssimò dietro Thanatos e disse: "Vieni pure Cavaliere dei Gemelli, cosa vuoi sapere?".

Saga osservò il dio dell'oltretomba, era vestito della sua surplice e aveva la spada che aveva trafitto Seiya in una mano e l'elmo della sua Kamei nell'altra, vestito in quel modo Hades incuteva rispetto e paura. Saga dopo un attimo disse: "Voglio sapere di Arles!".

Hades guardò negli occhi Thanatos il quale lasciò strada a Saga.

Hades: "Cosa vuoi sapere? Andiamo in un luogo appartato!".

I tre Cavalieri che dovevano contrastare i Berserkers erano arrivati alla prima casa quando Shion telepaticamente diede loro l'ordine di aspettarlo.

Aiolos arrestò gli altri con un ampio gesto delle braccia, mentre Ioria era maggiormente calmo e ascoltò il fratello, Deathmask continuò a correre e si voltò dicendo: "Cosa dobbiamo aspettare? il te con i pasticcini?".

Aiolos: "Obbediamo agli ordini!!! per una volta fallo anche tu".

Deathmask si calmò e aspettò il grande sacerdote accostato a una colonna e picchiettando le dita nervosamente sulla spalla, voleva combattere velocemente il fatto che i Berserker avessero attaccato proprio Messina l'aveva considerato un affronto personale.

Dopo qualche minuto Shion fu dai tre cavalieri dorati e , senza particolari cerimonie bagnò le loro armature con il sangue e disse ad Aiolos: "Tornate presto!".

I tre cavalieri d'oro, dopo aver ricevuto il sangue divino per potenziare le armature e accellerare il processo di irrobustimento delle corazze causato dai raggi solari e dall'energia stellare, partirono alla velocità della luce diretti in sicilia.

Nel frattempo nel sud del Lazio, in una struttura simile a quella di un tempio corinzio Giano stava cercando di organizzare una controoffensiva ai Berserker di Ares ma non riusciva a mettersi in contatto con i suoi 16 cavalieri, Giano passeggiava per il suo tempio. Volendo descrivere Giano l'unica espressione che veniva alla mente era che incuteva rispetto al solo vederlo; I capelli Neri con un ciuffo Bianco scendevano sulle spalle, la figura era imponente ma Giano era senza armatura.Giano era convinto di essere al sicuro ma all'improvviso una lancia di Bronzo lo colpì alla schiena, Giano provò a girarsi ma il danno era troppo grave e dopo aver lanciato un pugnale stramazzò al suolo.

Dall'ingresso del tempio si fece avanti Ares, Giano con un tono basso e affannoso disse: "Maledetto!! non avrai nulla da me!!".

Ares: "Sei fuori dai giochi! Ho già quello che voglio!". Dopo aver detto quello un raggio di energia cosmica trapassò il corpo di Giano uccidendolo.

Ares: "Phobos....Deimos portate via questa spazzatura! Ed eliminate i suoi cavalieri".

I due figli di Ares portarono via il corpo di Giano.

Nel frattempo al Grande Tempio era giunta l'ora di un nuovo turno di Unzioni di Armature e i prescelti sarebbero stati i cavalieri incaricati di Effettuare l'ambasceria ad Asgard, oltre che ai tre cavalieri d'oro che erano diretti in Sicilia.

L'unico guerriero che si doveva presentare era quindi Aiacos, uno dei tre giganti infernali. Si inginocchiò di fronte ad Hades il quale gli disse mentre ne bagnava la spalla con il sangue divino: "Rendimi orgoglioso!".

Ikki aveva già un'armatura bagnata dal sangue di una divinità e la scale di Sorrento era già stata bagnata, i due cavalieri erano pronti a partire e stavano aspettando solo lo spectre per partire.

Ikki era inquieto, non sapeva come poteva comportarsi Hades e di conseguenza Aiacos.

Ikki con tono inquieto e monocorde disse: "Partiamo!".

E i tre cavalieri con altissima velocità si diressero in direzione di Asgard.

Saga uscì dal colloquio con Hades rinfrancato e anche piuttosto allegro, aveva avuto le risposte che desiderava. Dopo che oltrepassò Hypnos e Thanatos che erano di guardia si incamminò verso la terza casa.

Saga: "Kanon come mai quì?".

Kanon sorrise e disse: "Sono tuo fratello, questa casa è anche la mia!".

Saga sorrise e passò oltre dicendo: "Dovremmo prepararci al peggio forse!".

Kanon sorrise e disse: "è la prima volta che lottiamo insieme. succede di tutto nella vita!".

Nel frattempo i tre Cavalieri d'oro erano in poco tempo arrivati alle coste della calabria, Ioria volle mettersi in fila a prenotare il biglietto per il traghetto. Deathmask lo guardò scandalizzato e gli urlò.

"Ma vuoi proprio farci scoprire dai Berserker? Non vedi?". Indicò con il dito delle navi militari che sorvegliavano lo stretto di Messina.

Aiolos disse: " come vuoi fare?".

Deathmask: "Lasciate fare a me! Però bisogna ricordare di cercare di uniformare i nostri cosmi al minimo!".

Aiolos: "Non ti facevo così diretto!".

Il Cavaliere del cancro disse : "Ci sono molte cose di me che non sai!". E Aggiunse, stando attento a non alzare la voce: "E che non so nemmeno io !".

Videro un pescatore che stava riparando il suo peschereccio, Deathmask si avvicinò e gli chiese: "Abbiamo bisogno del suo peschereccio per traversare lo stretto, quanto vuole perché ci noleggi la barca?".

Il pescatore disse: "Quanto offrite?".

Deathmask chiese: "Mi scusi ha un cellulare? Dovrei telefonare al papà di un certo MATTEO MESSINA DENARO!".

Il pescatore sbiancò, sapeva chi era quella persona e sapeva che contrariarla era poco gradito, ma all’improvviso si intromise Aioros il quale disse: "Deathmask adesso che sa che non siamo sgraditi posso offrirle 1500 sterline, per la traversata con l’uso della scialuppa a 3 chilometri dalla costa!".

I tre cavalieri si imbarcarono assieme al pescatore, diretti verso la Sicilia devastata dai Bersekers.