CAPITOLO 2

Atena, ignara di quanto avvenuto, sembra riposare tranquillamente nelle sue stanze ma nella sua mente sì fanno spazio immagini di onirica provenienza…

È UN LUOGO RICOLMO DI PACE CIÒ CHE GLI OCCHI DELLA RAGAZZA VEDONO, POCO PIÙ IN LÀ NOTA LA FIGURA D'UN GIOVANE VOLTATO DI SPALLE CIRCONDATO DA UN'AUREA COSMICA DI PURO SPIRITO DIVINO. EGLI STA CAMMINANDO LUNGO UN FIUME, IN LONTANANZA VI È UN TEMPIO LE CUI COLONNE BRILLANO COME DIAMANTI AI RAGGI DEL SOLE CHE IN QUEL LUOGO SPLENDE PIÙ FORTE E BRILLANTE CHE ALTROVE. AVVERTENDO LA PRESENZA DI ATENA EGLI SÌ VOLTA, EPPURE, COME PER UN VOLERE SUPERIORE, IL VOLTO DEL GIOVANE È IN GRAN PARTE ADOMBRATO TANTO DA RENDERLO IRRICONOSCIBILE. ATENA ODE UNA FRASE

«Non abbandonarmi… Salvami…te ne prego Atena»

ELLA NOTA CHE LACRIME DI SANGUE STANNO RIGANDO IL VOLTO DI QUEL MISTERIOSO GIOVANE, LA DEA CERCA DI DOMANDARE CHI LUI FOSSE MA EGLI NON RIPONDE COME SE QUALCUNO GLIELO VOLESSE IMPEDIRE, POCHI ATTIMI DOPO QUEL GIOVANE TORNA A VOLTAR LE SPALLE ALLA DEA, INCAMMINANDOSI VERSO QUEL TEMPIO…UN'OMBRA LO STA ATTENDENDO, ENTRATO, IN QUEL TEMPIO, EGLI SCOMPARE… È IN QUELL'ATTIMO CHE QUELLO STESSO LUOGO ASSUME UN ASPETTO TENEBROSO, IL SOLE COMINCIA AD OSCURARSI LENTAMENTE ED UN VENTO GELIDO STORMISCE, RECANDO CON SÉ SOLO TERRORE…

Atena sì sveglia di soprassalto e con un senso d'angoscia nel cuore…la dea si alza recandosi verso una colonna del tempio, lì vi sì appoggia con una mano pensando tra sé e sé "Cosa significa quel sogno? …il viso di quel giovane rigato da lacrime di sangue…chi è colui che ho visto? …e poi il sole che sì oscura, quel vento gelido arrecante terrore…tutto mi ricorda…no! …ma cosa vado a pensare…". Nel frattempo Sirio, Cristal, Andromeda e Phoenix stanno salendo verso il Grande Tempio. I cavalieri proseguono per l'imponente scalinata che attraversa i dodici templi dei cavalieri d'oro, nei cuori dei cavalieri di bronzo non poteva non essere presente ancora il ricordo di quei meravigliosi amici e grandi combattenti con i quali avevano condiviso la battaglia in Ade e lì caduti con onore, non potevano dimenticare… I ragazzi raggiungono la nona casa, dimora di Micene di Sagitter…

«RIMANETE CON ATENA UNITI» sembra loro di udire mentre attraversano il tempio;sì fermano solo qualche attimo chiedendosi se ciò che hanno udito è realtà ma immediatamente dopo proseguono il loro cammino verso il Grande Tempio, dove vi giungono velocemente. I cavalieri entrano ma non fanno che pochi passi, quando d'improvviso avvertono l'insidiarsi di un cosmo, Sirio, Cristal, Phoenix e Andromeda sì sentono pervadere l'anima ed il cuore dall'inquietudine

"Che strana presenza avverto" pensa Sirio "ho l'impressione di…di esser osservato e seguito da qualcuno e poi questo strano cosmo…non appartiene a nessuno di noi e non è certo neppure quello di Atena"

"Mai mi sono sentito pervadere così dall'inquietudine" pensa Phoenix stringendo una mano a pugno.

"È un cosmo arcano… neppure quello di Gemini è al pari di questo…è diverso e ben più potente, superiore persino a quello di Atena, a chi appartiene? " pensa Cristal. Una folata di vento sì fa largo nel Tempio di Atena, è un vento sinistro… un'ombra sembra passare velocemente tra le colonne: Phoenix senza un motivo apparente si volta di scatto e vede Andromeda immobile come una statua di pietra -Andromeda! - esclama Phoenix posandogli le mani attorno alle spalle

-Fratello…rispondimi- Andromeda sì volta verso il fratello, il suo sguardo, benché cristallino e puro come sempre, ha preso un'espressione più "adulta" e severa…

-Sento che presto accadrà qualcosa-

-Che cosa? -

-Non lo sò Phoenix…ma sento che comunque non dobbiamo abbassare le difese:per nessun motivo! - Andromeda torna a volgere lo sguardo verso le colonne del tempio e pensa "Qualcosa o qualcuno è riuscito a giungere sino a quì…e con intenzioni tutt'altro che amichevoli…forse mi sbaglio;ma…non sò… è tutto così strano…-

Quella folata di vento raggiunge anche Kanon, in un sibilo di dolore che pare tagliargli la schiena in due come opera di un'affilatissima e gelida lama "Ma cosa…? Perché quest'angoscia improvvisa mi attanaglia il cuore? " sul volto di Pegasus, per un solo brevissimo istante, compare uno strano sorriso che più che quello, sembra un ghigno ma che svanisce immediatamente, nel frattanto, quel gelido vento, giunge sino alle stanze di Atena, ella sente raggelarsi il sangue nelle vene «ATTENTA ATENA» dice una voce cupa alle sue spalle «NON CREDERE CHE ABBIA DIMENTICATO» Atena sì volta ma dietro di lei non vi è nessuno e sì convince che tutto è stato solo una banalissima impressione dettata semplicemente dal suo stato d'animo. La dea esce poco dopo sul terrazzo sì guarda attorno, tutto è tranquillo ma il suo sguardo viene catturato da qualcosa, la fanciulla spalanca gli occhi, rientrando di corsa esce dalle sue stanze fino a giungere poi nei corridoi del tempio, ella corre, i cavalieri presenti la vedono ma lei non li nota e prosegue verso l'esterno, Sirio, Cristal, Phoenix e Andromeda, che nel frattempo s'è ripreso, decidono di seguirla, pochi attimi dopo, Kanon avverte la presenza di Atena, sì volta, lei è lì…ferma…immobile, appare smarrita, i suoi occhi sono increduli, ha visto Pegasus, lì, a terra sostenuto per le spalle da Gemini, volge lo sguardo da Kanon a Pegasus e viceversa e infine ancora a Gemini cercando da lui una qualche spiegazione in merito, un aiuto che le faccia capire…ella, timorosa, si avvicina

-Kanon…cosa…cosa significa? …perché Pegasus è con te? …lui…lui era…-

-Non riesco neppure io a capir cosa mai sia accaduto…evidentemente eravamo caduti in uno sbaglio…- Kanon volge un attimo lo sguardo verso il cavaliere dicendo- Mi ero recato alle Sacre Stanze…Ricordo soltanto che mi sono sentito chiamare, ho aperto gli occhi e ho visto dinnanzi a me, Pegasus;ho creduto sì trattasse d'un'allucinazione…e invece…-Gemini racconta brevemente i fatti avvenuti sino a che Atena gli pone una domanda -Ma ora cosa è accaduto? - -Un ennesimo malessere lo ha colto. È vivo ma ora…è caduto in un profondo stato d'incoscienza ed in un torpore innaturale- Atena li raggiunge, sì inginocchia accanto al cavaliere delle 13 stelle, posa le mani su una del ragazzo, lo chiama dolcemente

-Pegasus- prendendogli ora la mano nelle sue

-Pegasus…torna in te- il tepore del cosmo della dea pare far destare il cavaliere. In un gemito di dolore, in uno spasmo di sofferenza, egli solleva un istante le palpebre, volge il volto pallido e sofferente verso di lei, vorrebbe pronunciare il nome della sua adorata dea ma non vi riesce anzi ode una voce che lo sovrasta«ODIA». Una fitta di dolore al petto gli taglia il respiro e torna prigioniero di quel torpore che, inesorabile, sì fa nuovamente avanti attanagliandolo nelle sue spire…« non mi toccare Atena…non osare farlo…non ne sei degna»sembra udire quelle parole, pronunciate proprio dal ragazzo e nell'incoscienza, Pegasus, allontana con gesto disdegnoso e brusco la mano della ragazza, Atena non sa cosa pensare ma cerca di dimenticare…vuole dimenticare, non vuol credere che quanto ha visto, sia avvenuto veramente. Alcuni attimi dopo, i cavalieri di bronzo raggiungono lo spiazzo all'esterno del Grande Tempio…l'incredulità sì spande sui loro volti rimanendo lì fermi ed immobili, innanzi a ciò che i loro occhi stanno vedendo

-Santi Numi…ma quello è…- -Sì, Cristal…è Pegasus…- mormora Sirio più incredulo degli altri. Andromeda è pensieroso "…Non può essere…sento che…no…Pegasus non è quì…non col suo cosmo…- Phoenix nota lo sguardo del fratello stranamente accigliato e austero, gli sì avvicina ponendogli una mano sulla spalla destra

- Andromeda, cos'hai? -

il ragazzo, senza volgere lo sguardo verso il fratello maggiore, risponde

-Una strana aurea cosmica proviene dal corpo inerme di Pegasus…ha ben poco del cosmo che gli è proprio… Phoenix…ho il sentore che presto possa accadere qualcosa- sì volta verso di lui mormorando -Ancora non possiamo star tranquilli…- Andromeda torna a volgere lo sguardo verso Pegasus. Kanon lo ha preso tra le braccia ed ora, con Atena, stà rientrando al tempio. Quando passano accanto ad Andromeda, il ragazzo "ode" una voce

«L'ODIO S'È ORMAI RADICATO…IMPIETOSO SARÀ IL SUO RITORNO, IMPLACABILE LA SUA VENDETTA» e il gelo della paura inconscia, attanaglia il cuore di Andromeda.

Atena e Kanon sì trovano nella stanza dove Pegasus è stato accompagnato, ella dice a Gemini -Sarei più tranquilla se a Pegasus, rimanesse accanto qualcuno, vorrei non rimanesse solo…ora mi aspetto che possa accader di tutto-

-Sarà mia premura provvedere affinché ciò che desiderate, avvenga…ora usciamo Atena- Atena sì allontana col giovane Oracolo ma sulla porta, ella volge ancora un attimo, lo sguardo verso Pegasus

"Lotta, Pegasus…lotta! …non ci devi abbandonare" la fanciulla ha gli occhi velati di tristezza, Kanon nota immediatamente quello sguardo e pensa"Atena…non state così in pena" Gemini posa una mano su una spalla di Atena, ella sente nel cuore un sussulto e solleva il volto…i suoi occhi blu sì incontrano con quelli azzurri, austeri ma rassicuranti del giovane che le dona un delicato sorriso il quale ha il potere di acquietare l'anima in pena della sua adorata dea -Non temete…quel ragazzo è un osso duro…- dice Gemini come se avesse letto nella mente di Atena il pensiero che la tormenta. Lungo il corridoio sì odono dei passi, i presenti volgono i loro sguardi…

Castalia è in compagnia di una fanciulla e con passo veloce sì avvicina ad Atena, la ragazza che è con lei è avvolta in uno scialle tenendo il capo chino. La Sacerdotessa sì inginocchia di fronte alla dea parlandole con tono rispettoso ed ossequioso -Divina Atena, la fanciulla che porto innanzi al vostro cospetto è Patricia, sorella maggiore di Pegasus-

Patricia solleva il volto, in quel movimento lo scialle che le copre il capo, le scivola giù scoprendone il viso…Atena rimane basìta innanzi alla ragazza, ne osserva gli occhi;quegli occhi scuri così uguali a quelli del fratello…la stessa luce scintillante, lo stesso incendio indomo, in un'espressione comunque delicata. La dea della Giustizia le sì avvicina, vorrebbe accogliere Patricia in un abbraccio ma sì accorge ben presto che l'espressione della giovane è cambiata, appare più severa, quasi come un rimprovero nei suoi confronti, quell'espressione, severa e determinata, colpisce Atena come una stilettata in pieno petto portandola a chinare il volto per non incrociare quello sguardo divenuto, d'un tratto, autorevole sentendosi in soggezione. Patricia la osserva, senza parlare, per qualche attimo poi, usando un tono, certo garbato, ma deciso, dice alla dea - Desidero veder mio fratello- Atena mormora, sollevando appena appena lo sguardo

- Pegasus è in questa stanza- Patricia sì avvia verso la porta dell'ingresso di quella camera, passa davanti ad Atena, la osserva con la coda dell'occhio con una severità ed una freddezza indescrivibili, tale da stupire i presenti non solo Atena.

Patricia ormai è sull'uscio sta per entrare quando, soffermandosi, dice -Permettetemi di rimaner accanto a mio fratello…non desidero altro che questo- ella sì volta verso Atena, la fissa per alcuni attimi negli occhi poi, improvvisamente, sorride. La dea appare confusa ma ciò nonostante ella concede il permesso alla ragazza di rimanere lì al Grande Tempio per vegliare il fratello -È giusto che sia così…- mormora la dea. Patricia, accennando un delicato sorriso, abbozza una lieve reverenza poi entra nella stanza chiudendo dietro di sé la porta e avvicinandosi al letto dove Pegasus giace, la fanciulla osserva il volto del fratello minore pensando…

"fratello mio…" sì siede sul letto prendendo una mano del ragazzo nelle sue "ora ti ho ritrovato, ci siamo ritrovati…sento che stai soffrendo…il tuo cuore non mente…io ti sono accanto come un tempo, sono con te! Non arrenderti…l'oblio non deve farti suo prigioniero…ricordalo Pegasus…ricordalo!"

- Sono vicina a te-…ma nuvole oscure, minacciose, sì profilano all'orizzonte…La notte è scesa su Atene, al Grande Tempio le torce sono accese donando luce agli oscuri corridoi gelidi, Atena sta camminando per essi ma ha la sensazione di essere seguita, si volta di scatto all'indietro…tra le colonne, una figura evanescente circondata da una strana aurea, furtiva, sì svincola velocemente tra di esse come una presenza sovrannaturale "Ma…cosa…mi è sembrato di vedere qualcuno…" Atena scuote il capo mormorando -No…devo aver immaginato tutto quanto- la dea torna a camminare per il corridoio recandosi nelle sue stanze.

Il cavaliere di Gemini, nel frattanto, coricato nel suo letto, sta riposando tranquillamente se non che egli ode una voce che lo chiama facendolo destare

«Kanon…Kanon…svegliati»

Il ragazzo sì desta di soprassalto, nella penombra egli nota una figura, è una figura maschile e dall'aspetto giovane. Kanon lo riconosce immediatamente

-Fratello…tu…? -mormora egli alzandosi dal suo letto e avvicinandosi alla presenza comparsa

«Atena…proteggila… proteggila»

-Proteggerla? …ma da cosa? -

«Hades…è tornato…»

-Hades? ! -

«Sì»

-Ma è stato sconfitto-

«No…purtroppo no»

-Cosa? ! ! ! -

«Fratello…la vita di Atena, dell'umanità e la salvezza dell'intero universo è nelle tue mani e in quelle dei cavalieri divini»

L'immagine di Saga di Gemini lentamente sì dissolve ma prima di scomparire nel nulla com'era giunta, egli dice

«PROTEGGI ATENA ANCHE A COSTO DELLA TUA STESSA VITA…MAI ALTRO NEMICO FU PIÙ VICINO DI QUANTO HADES LO SIA ORA…»

-Cosa significano le tue parole? …fratello…come può Hades esser così vicino? …cosa vuoi dire? ! fammi comprendere…te ne prego! -

Kanon allunga una mano verso quella del fratello tentando di afferrarla solo per una volta, esse sì sfiorano un solo fuggente attimo poi, l'immagine di colui che fu il valoroso cavaliere dei Gemelli, svanisce mentre in un soffio di fiato dice

«L'ODIO CERCA VENDETTA TRAMUTANDO LUCE DIVINA IN MALEFICA OSCURITÀ…» L'anima di Gemini sì perde nell'oscurità di quella notte senza stelle.

-FRATELLO! ! ! ! -esclama Kanon. Egli sì lascia cadere al suolo in ginocchio pensando col volto chino"Cosa significano quelle parole? …cosa significano? ! "

-DANNAZIONE! ! - esclama dando un forte pugno, denso di rabbia, sul pavimento "Come può Hades esser tornato… Come? ! … Dove s'è celato? … È mai possibile, dunque, che ogni vita andata persa in quest'ultima maledetta guerra sia stata vana? Un inutile sacrificio? …no non posso crederlo…non voglio crederlo…" Kanon ha chiuso gli occhi e lacrime di amara sofferenza gli rigano il volto facendolo piangere silenziosamente…

Là, nella stanza dove Pegasus giace, il gelo avvolge ogni cosa, il cavaliere delle 13 stelle è ancora avvolto in quel misterioso torpore che non gli permette di destarsi l'incoscienza è totale eppure dai suoi occhi chiusi e prigionieri di quel sonno che pare eterno, scendono copiose lacrime che gli bagnano il volto terribilmente spento ed agghiacciante per il suo pallore di consunzione…

«TUTTO AL NULLA ED IL NULLA A TUTTO…AL MIO RISVEGLIO, NULLA SARÀ PIÙ VITA»