INTERVISTA A REIKO YOSHIDA

Questa intervista a Reiko Yoshida proviene dall’artbook Saint Seiya Pia. E’ stata tradotta dal giapponese da Archange, per Seiyapedia, e in italiano da Proteus.

Innanzitutto, ci spieghi in cosa consiste il suo ruolo di capo-sceneggiatore nella composizione della serie.

In una serie televisiva, ogni team lavora su un episodio specifico e si occupa di redigerne la sceneggiatura. Io ho il compito di unificare il tutto e garantire la continuità globale dell'opera.

Insieme al regista e al produttore ragioniamo sulla direzione generale della serie, e sulla trama da svolgere in ciascun episodio. Definisco approssimativamente quali saranno i momenti chiave della trama, sino alla fine, e la loro cronologia. Naturalmente, molte modifiche e nuove idee possono essere poi apportate allo script originario.

Ci racconti di come è stata coinvolta in questo progetto.

E' stato il produttore Wakabayashi a contattarmi. Questo è il primo lavoro in cui lavoriamo insieme.

Quando sono entrata a far parte della squadra, l'unica cosa che era stata decisa che si sarebbe prodotta una nuova serie di Saint Seiya. Non era ancora stato stabilito se mantenere Seiya e i suoi compagni come protagonisti, oppure utilizzare dei personaggi nuovi.

Così ho partecipato a numerosi incontri con il produttore, il regista, dipendenti della televisione Asahi e Kurumada Pro. Tutti avevano differenti opinioni e aspettative, perciò le ho condensate tutte insieme in quella che è diventata la serie effettiva; può essere così riassunta: "Giovani ragazzi che seguono l'ombra di Seiya, prendendolo a modello" .

Conosceva Saint Seiya prima di allora?

Non avevo guardato la serie all'epoca della sua trasmissione. Ma fu talmente un successo che comunque ne avevo sentito parlare quando era all'apice della popolarità, da sapere la storia a grandi linee. Ma ora a causa del mio incarico ho recuperato, guardando tutta la serie TV, e ho preso coscienza di che capolavoro incredibile fosse.

I personaggi erano magnifici e possedevano una personalità molto forte. Ciascuno di essi è un concentrato di idee ben amalgamate assieme, questo li rende affascinanti. Poter attingere alla storia di questi giovani uomini per resuscitare lo stesso spirito in un'opera moderna quale è la serie Omega, mi ha entusiasmato in particolare.

Saint Seiya è pieno di dialoghi memorabili ed elementi propri di questa opera; è stato difficile far rivivere lo stesso spirito?

Ritengo che le parole adottate da M. Kurumada rivelino il suo genio. Un autore è in grado di trasmettere i suoi sentimenti in maniera così precisa all'interno della sua opera.

Per quanto riguarda me, è abbastanza difficile fare lo stesso. Ma siccome Omega racconta la storia di nuovi protagonisti, dobbiamo esplorare le possibilità che ci vengono offerte. Invece di raccontare la storia dei Saint leggendari, abbiamo rivolto la nostra attenzione ad una nuova generazione che combatte le battaglie di una nuova era.

Naturalmente faremo spesso riferimenti alla serie originale di Saint Seiya e ai vecchi personaggi; abbiamo sempre molto da pensare su come sfruttare i nuovi personaggi in ogni episodio.

Di sicuro sente una forte pressione?

Una pressione incredibile! A volte mentre stavo leggendo il manga e mi sentivo come se non fossi nessuno di fronte a un dio (risata).

Raggiungere tali vette è incredibilmente difficile. Le difficoltà e i percorsi che abbiamo dovuto affrontare per cogliere lo spirito di M. Kurumada, è qualcosa che ha un riflesso anche in Koga. Ma le nostre prove sono ancora ben lontane dal concludersi.

In Omega è stato aggiunto cavaliere di sesso femminile, portando a sei il numero dei protagonisti. Inoltre, sette attributi elementali stanno per essere presentati. Ci spieghi queste novità.

Mi venne detto che avere una ragazza cavaliere tra i personaggi principali era stata una proposta di M. Kurumada. Inoltre ci ha fornito tutta una serie di idee interessanti per gli altri personaggi.

Sono stati aggiunti gli elementi perché è un sistema facile da capire per i bambini di oggi. Prima di decidere come nome del protagonista "Koga", abbiamo preso in considerazione molti altri nomi; ma quando è stato istituito l'idea degli Elementi, abbiamo deciso di utilizzare un nome che evocasse la luce, perciò "Koga" [formato dai kanji "luce" e "artigli"].

Come sono stati ripartiti gli elementi tra i personaggi?

Durante le riunioni iniziali, abbiamo definito le caratteristiche chiave dei protagonisti. Umakoshi, il responsabile del character design, ha chiesto che ogni protagonista avesse qualcosa di drammatico nella sua storia personale. Poi è stato assegnato loro l'attributo elementare, infine è stato scritto il loro background.

Yuna, "vento", è intelligente, vivace, ma può essere delicata come un leggero venticello. Soma è un personaggio solare e spensierato, ma quando si infiamma ricordando i suoi genitori uccisi, ci rammenta come un "fuoco" oltre ad emettere un piacevole calore, può anche diventare qualcosa di devastante.

Ryuho, è gentile e tranquillo come uno specchio "d'acqua". E' facilmente influenzabile dagli altri, ma può anche dimostrare una forza sorprendente quando si abbandona a sè stesso.

Haruto, di elemento "terra", si mostra tenace. E' anche un personaggio vario e complesso.

Eden, "fulmine", è violento e estremamente fiero. Non posso ancora spiegarvi l'ultimo elemento "tenebra"; ma in sintesi abbiamo: Koga, il personaggio principale; Soma, il suo fedele amico; Yuna, che è in qualche modo la sua sparring partner; quindi il pacifico e tranquillo Ryuho; infine Haruto, che utilizza varie armi da lancio.

Quindi lei hai definito prima i background di ogni personaggio, e poi Umakoshi ci si è basato per il chara-design?

Infatti, ho lavorato a diverse serie insieme a Yoshihiko Umakoshi. Il primo lavoro di cui fui responsabile per lo storyboard era "Kasumin" [Soideyo! Henamon Sekai Kasumin] di cui Umakoshi realizzò il character design.

Anche il complesso dove si addestrano i cavalieri è stata una sua idea, non è così?

In principio il nome temporaneamente scelto era "Scuola dei Sant" [Saint Gakuen]. Ma poi il produttore Wakabayashi ha trovato il nome "Palestra". Questo termine indicava i luoghi di addestramento militare nella antica Grecia.

Nella vecchia serie di Saint Seiya, Saori Kido (Athena) aveva radunato intorno a sé i suoi cavalieri; ma mi domandavo come mettere insieme i vari personaggi in Omega, ed è così che mi è venuta l'idea di avere un luogo di incontro per i giovani cavalieri. Inoltre vecchi personaggi come Geki dell'Orsa e Ichi di Idra sono presenti lì, con dei ruoli molto interessanti. Tutti gli autori si sono divertiti molto (risata).

Che cosa vorreste mostrare con questa opera?

Il tema di questo lavoro è "Crearsi la propria strada". Il protagonista, proprio come il suo elemento, la "luce", non molla mai e qualunque siano le sfide, si fa carico del suo destino e delle difficoltà. Quello che desidero mostrare è che anche un singolo raggio di luce può farsi strada, con la forza delle sue convinzioni.

E per finire, c'è qualcosa che vorrebbe dire ai lettori?

Così come Koga prosegue sulle orme di Seiya, lo staff attuale si protende verso il Saint Seiya originale, nonostante tutte le difficoltà che dobbiamo ancora affrontare. Speriamo che i fan di un tempo e i nuovi spettatori notino l'impegno di Koga, e il nostro, in modo da imitarli come modelli. Mi auguro che sosterrete Saint Seiya Omega.

 

Reiko Yoshida

segno zodiacale Ariete, nata a Hiroshima.

Ha deciso di diventare una scrittrice dopo essere stato selezionata nel concorso del drama radiofonico "Akuyaku Shigan" del canale NHK. Gli anime più rappresentativi a cui ha lavorato sono: "K-On!", "K-On!!", "Digimon Xros Wars", "Osamu Tezuka's Buddha - The great departure" e "Casshern Sins".