MURO DEL PIANTO / MURO DEL LAMENTO

Nome originale: Wailing Wall; Front of the Western Wall

Prima apparizione: Saint Seiya n°26 (manga); Saint Seiya episodio 137 (anime).

Apparizioni: Episodi 137-141.

Visitato da: Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda, Phoenix, Isabel, Mur, Toro, Gemini, Cancer, Ioria, Virgo, Libra, Scorpio, Micene, Capricorn, Acquarius, Fish, Minosse, Shilthead, Gordon, Queen, Pandora, Spectre.

Anime

Storia: Definito come il punto più buio e profondo dell’Inferno, il Muro del Pianto è l’enorme barriera che si trova in fondo alla Giudecca, e che separa gli inferi dall’Iperdimensione e dall’Elisio. Ha l’aspetto di un muro imponente, alto e largo quanto il resto del salone che lo accoglie e quindi impossibile da aggirare. Per raggiungerlo, è necessario superare una lunga scalinata nascosta dietro le tende della sala del trono di Hades, quindi si può supporre che formi la parete posteriore dell’edificio e si trovi nella sezione che, sulla mappa, ha il tetto a spiovente. Edificato da Hades nelle epoche mitologiche, il Muro del Pianto può essere attraversato tranquillamente dalle divinità come se non esistesse, ma è impenetrabile per gli esseri umani, inclusi quelli benedetti con sangue o artefatti divini. La sua resistenza è assoluta, in grado di resistere senza un graffio ai pugni di Pegasus, gli attacchi di Virgo e persino l’impatto congiunto di cinque armi della Bilancia. Viene inoltre dato a intendere che neppure lanciandosi contro di esso in un attacco suicida sia possibile aprire una breccia. Ciò lo rende in assoluto la costruzione più resistente mai vista nella serie, superiore anche alla Colonna Portante di Nettuno. Secondo la leggenda, l’unica cosa in grado di distruggerlo è la luce del sole, impossibile da ottenere nelle profondità degli inferi. I Cavalieri d’Oro aggirano il problema riproducendo la luce solare con l’unione estrema dei loro cosmi, e così facendo riescono nell’impresa di sfondarlo, anche se nemmeno questo basta ad abbatterlo completamente. Non è comunque chiaro quanto alla lettera vada preso il discorso del sole, visto che l’esplosione generata dai Cavalieri d’Oro non è fatta solo di luce, ma contiene anche abbastanza energia da distruggere l’intera Giudecca. Considerando che la luce da sola non produce alcun effetto, si può supporre che essa sia indispensabile per indebolirlo, ma che poi serva comunque un attacco adeguatamente potente per sfondarlo. La breccia, una volta aperta, mostra che il Muro è profondo svariate decine di metri, e che poi si apre direttamente sull’Iperdimensione. Come il resto dell’Inferno, scompare dopo la sconfitta di Hades.

Descrizione: Esternamente, il Muro ha un aspetto abbastanza ordinario: una barriera di blocchi rettangolari di pietra, montati l’uno sull’altro in maniera non omogenea, con alcuni che spuntano da fuori o che rientrano internamente più degli altri. Molti blocchi sono segnati da crepe e ammaccature, la cui presenza è un controsenso considerando la totale indistruttibilità del Muro, e che può essere spiegata solo come un capriccio estetico di Hades, o supponendo che sia parzialmente soggetto al trascorrere dei millenni. Davanti alla base sono impilate due o tre fila di mattoni, anche in questo caso a mero scopo estetico. Al centro del muro sono scolpite, a rilievo, le effigi di Hypnos e Thanatos, raffigurati come volti gemelli di profilo uno di fronte all’altro, con in testa un cappello e con un’ala che si estende posteriormente dalla fronte, al posto dell’orecchio. Basate su due vere statue di bronzo delle divinità risalenti al 350 a.C., le figure non rappresentano fedelmente gli Dei, ma ne mostrano comunque le maschere alate, basandosi sulle quali si può supporre che Hypnos sia quello sulla sinistra e Thanatos quello a destra. A differenza del resto del Muro, i visi non hanno crepe o scheggiature. Sotto di loro si trova invece un simbolo di Hades, le due ali stilizzate della sua spada, che in realtà sono due terzi di un Faravahar, simbolo dello Zoroastrismo. Si aprono lateralmente superando i bordi delle ali degli Dei gemelli, e verso il basso fino ad un paio di metri da terra. Quando il Muro viene sfondato, scopriamo che l’interno è un blocco unico, profondo decine e decine di metri, al punto che i protagonisti impiegano qualche minuto per attraversarlo di corsa. Il lato posteriore sembra identico a quello anteriore ma privo dei simboli degli Dei, e i suoi bordi si confondono con quelli dell’Iperdimensione.

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Manga

Nel manga, il Muro del Pianto è quasi identico all’anime, ma le ali del Faravahar sono un po’ più corte e terminano prima di quelle degli Dei gemelli. .

Galleria

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