ARGETTI

(HERCULES ARGETI)

ETA': 17 anni.

ALTEZZA: 2.40 M.

PESO: 180 Kg.

OCCHI: Verde scuro.

CAPELLI: Grigi.

DATA DI NASCITA: 15 Agosto.

LUOGO DI NASCITA: Africa.

GRUPPO SANGUIGNO: 0.

SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.

PARENTI CONOSCIUTI: Nessuno. Probabilmente è orfano.

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: Ercole, eroe mitologico e semidio figlio di Zeus.

ARMATURA / ARMI: Armatura d'argento di Ercole. L'armatura di Argetti, curiosamente di colore verde e priva delle venature argentate delle altre corazze parigrado, non ha caratteristiche particolari, se si eccettuano degli spuntoni sul bracciale sinistro, probabilmente utili negli scontri ravvicinati corpo a corpo. Come tutte le armature d'argento, quella di Argetti congela sotto a 210° C sotto zero e resiste ai colpi di media intensità. Cionostante viene letteralmente disintegrata al termine dello scontro tra il cavaliere e Pegasus.

STIRPE: Cavaliere d'argento agli ordini di Arles.

PRIMA APPARIZIONE: Episodio n° 37 "Il sacrificio di Tisifone" (anime). Saint Seiya N° 7, 2° capitolo (manga edizione Star Comics).

EPISODI (SAGA):. 37 (saga del Grande Tempio), 113 (saga di Hades).

NUMERI DEL MANGA:.N° 7 (2° capitolo).

COLPI SEGRETI / POTERI: Il colpo segreto di Argetti è il Corneolos, che in greco significa "portatore di bastone". Per scatenarlo Argetti unisce le braccie, per poi sollevarle rapidamente e creare un potente vortice, capace di lanciare il nemico in aria di diversi metri. Il vortice poi scompare bruscamente, lasciando precipitare la vittima al suolo. Il potere di questo colpo è stato detto essere superiore al Getto d'Acqua Devastante di Moses, ma non ci sono prove a riguardo. Contrariamente a quanto accade di solito, quando Argetti lancia il suo colpo non compare nessuna figura dietro di lui, ma solo il suo cosmo verde. Oltre al suo colpo segreto, Argetti ha i poteri di un cavaliere d'argento ed una forza fisica superiore alla media, avvantagiata dalla sua possente corporatura.

STORIA: Verosimilmente orfano di entrambi i genitori, Argetti iniziò molto giovane l'addestramento a cavaliere. Non è noto nulla della sua infanzia o dell'addestramento, che Argetti portò a termine nel periodo di regno di Arles come Grande Sacerdote di Atene. In circostanze ignote, non molto dopo aver ricevuto l'investitura a cavaliere d'argento, il cavaliere venne soggiogato dai poteri mentali di Arles e da allora obbedì senza esitare ai suoi ordini.

Verosimilmente bullo sin da piccolo grazie alla sua non indifferente mole, Argetti usò spesso la propria forza per spaventare i più piccoli e deboli, ed è possibile che dopo il presunto tradimento di Micene di Sagitter sia stato uno di coloro che hanno sbeffeggiato suo fratello minore Ioria. Ad ogni modo, probabilmente per il suo carattere arrogante e per la tendenza ad usare la forza piuttosto che la tecnica o l'intelligenza, Argetti non venne mai considerato tra i principali cavalieri d'argento, e di conseguenza non gli vennero affidate missioni di importanza capitale.

Alcuni anni più tardi, Arles vide i propri sogni di potere messi in pericolo da lady Isabel, attuale reincarnazione della Dea Atena, e dai suoi cinque cavalieri di bronzo. Stanco dei continui fallimenti dei cavalieri d'argento contro gli avversari, il Sacerdote inviò Ioria, ora cavaliere d'oro del Leone, contro di loro, ma temendo un suo tradimento ordinò ad Argetti di seguirlo insieme a due compagni, Orione e Dedalus.

Obbedendo agli ordini, Argetti si recò a Nuova Luxor, base dei cavalieri di bronzo, ed insieme agli altri compagni assistette di nascosto ad un breve scontro tra Ioria, il cavaliere di bronzo Pegasus e la sacerdotessa d'argento Tisifone. Quando Ioria decise di interrompere lo scontro per curare Tisifone, rimasta accidentalmente ferita, Argetti intervenne insieme agli altri due per finire Pegasus. Circondato da compagni arroganti quanto lui, Argetti per poco non fece infuriare Ioria, ma poi preferì concentrarsi su Pegasus, che in quell'occasione era privo della sua armatura e ferito per un precedente scontro. Usando il Corneolos, Argetti travolse il nemico, e forse lo avrebbe anche ucciso non fosse stato per l'intervento di Dedalus, che voleva per se il ragazzo.

Dopo un breve diverbio, i tre decisero che la gloria della vittoria sarebbe andata a chi avrebbe ucciso per primo il nemico. A questo scopo, Argetti lo lanciò in aria, in modo che ciascuno di loro potesse provare a colpirlo, ma proprio in quel momento l'armatura d'oro del Sagittario venne in soccorso a Pegasus, che la indossò per la prima volta (vedi note). Incapace di comprendere la nuova forza del nemico e paralizzato dai poteri dell'armatura d'oro, Argetti rimase immobile e venne travolto e completamente annientato da una scarica d'energia di Pegasus. Con l'armatura ormai distrutta, Argetti crollò privo di vita al suolo. In seguito, Arles inviò qualcuno a recuperare il suo cadavere, che venne sepolto nel cimitero dei cavalieri di Atene insieme a quelli di Orione e Dedalus.

Diversi mesi dopo, Argetti fu uno dei cavalieri resuscitati da Hades per prendere la testa di Atena. Il signore dell'aldilà offrì infatti una nuova vita a numerosi ex cavalieri di Atena in cambio della loro fedeltà, ed ordinò loro di recarsi al Grande Tempio ed uccidere Lady Isabel. Se fossero riusciti nell'impresa avrebbero avuto la vita eterna, mentre nell'altro caso sarebbero scomparsi dopo dodici ore. Ora libero dall'influsso di Arles, Argetti aderì invece al piano di Sion, antico Grande Sacerdote, e fece solo finta di accettare, nella speranza di poter raggiungere ed uccidere Hades, o almeno di far risvegliare l'armatura divina di Atena. Hades, ignaro dei loro piani, diede a ciascuno un'armatura nera chiamata surplice, copia quasi perfetta delle corazze che i cavalieri avevano indossato in vita.

Argetti non fece parte dei cavalieri che attaccarono il Grande Tempio ma, di nuovo insieme ad Orione e Dedalus, a loro volta resuscitati, si recò nuovamente a Nuova Luxor, apparentemente per trovare ed uccidere il cavaliere di bronzo Andromeda, ma in realtà per mettere alla prova la sua forza in vista della battaglia imminente contro gli eserciti di Hades. Trovato Andromeda, i tre lo attaccarono e, approfittando anche dello stupore iniziale del nemico, riuscirono a metterlo in difficoltà. Argetti arrivò addirittura ad usare il Corneolos per travolgere il nemico, ma ben presto Andromeda si riprese e, indossata l'armatura, scatenò contro i tre la catena che gli era propria. Colpito in pieno dalla forza dell'arma, Argetti cadde privo di vita al primo assalto, ancor prima di poter spiegare quali fossero le sue vere intenzioni.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dagli episodi 37 e 113 dell'anime e dal numero 7 (2° capitolo) del manga edizione Starcomics. Che Argetti sia stato soggiogato da Arles non viene mai affermato apertamente, ma si può dedurre da diversi accenni fatti nel corso della serie, come le parole di Asterione nel 25° episodio, quelle di Babel nel 26° e quelle di Libra nel 39°.

Il fatto che sia stato uno dei cavalieri che insultarono Ioria dopo la fuga di Micene spiegherebbe il suo comportamento irrispettoso durante il loro incontro a Nuova Luxor. Il nome del suo colpo segreto, Corneolos, proviene invece dal manga, mentre non viene chiamato per nome nell'anime. Che Pegasus stesse indossando l'armatura d'oro per la prima volta quando uccise Argetti contraddice quanto visto nel primo OAV, ma è spiegato dal fatto che gli OAV sono sostanzialmente fuori continuity.

Dal flashback del 126° episodio scopriamo che anche Argetti era d'accordo col piano di Sion. La cosa è poi confermata dalle parole di Orione ad Andromeda subito prima di morire.

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