ATENA

(ATENA)

ETA': Sconosciuta. Esiste sin dalle epoche mitologiche.

ALTEZZA: Sconosciuta. 1.75 M circa.

PESO: Sconosciuto. 58 Kg circa.

OCCHI: Castani

CAPELLI: Castani

DATA DI NASCITA: Ere mitologiche.

LUOGO DI NASCITA: Monte Olimpo.

GRUPPO SANGUIGNO: /

SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.

PARENTI CONOSCIUTI: Zeus (padre), Meti (Madre), Artemide, Afrodite (sorellastre), Apollo, Efesto, Ares, Ermes (fratellastri), Nettuno, Hades, Era (zii). Imparentata in grado minore con tutti i figli di Zeus.

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: /

ARMATURA / ARMI:.Armatura divina di Atena. L'armatura di Atena copre completamente il corpo della Dea, lasciando scoperto solo il volto, ed è fatta di un materiale sconosciuto, forse la pelle del gigante Pallante, che comunque la rende immensamente resistente e superiore a tutte le armature dei cavalieri. Di conseguenza è praticamente indistruttibile e può essere danneggiata solo da armi divine impugnate da guerrieri con un cosmo sufficientemente potente o da divinità. Inoltre congela solo a temperature di molto inferiori allo zero assoluto e probabilmente fonde solo a migliaia di gradi. L'armatura è dotata di ali ma non è noto se permettano effettivamente di volare o se siano solo ornamentali, dal momento che le divinità sembrano comunque in grado di volare grazie al loro cosmo. L'armatura di Atena è dotata di un enorme scudo, l'Egida, che però può essere usato anche separatamente dal resto della corazza. L'Egida è estremamente resistente, persino più dell'armatura stessa, ed è capace di resistere anche ad altre armi divine, come la spada di Hades. Lo scudo è un dono di Zeus alla figlia e può essere usato solo da lei o da uomini che non si siano mai macchiati di atti malvagi. Inoltre, in determinate circostanze pare possedere dei poteri curativi, apparentemente efficaci solo su Atena stessa, ma la loro origine ed estensione non è nota. Nelle epoche mitologiche sullo scudo di Atena era scolpito il volto di Medusa, la Gorgone il cui sguardo aveva il potere di mutare gli uomini in pietra, ma in seguito Atena lo donò al cavaliere d'argento di Perseo (vedi profilo di Argor). A causa delle notevoli dimensioni, l'Egida è comunque poco maneggevole, cosa che costituisce il suo unico punto debole. Sempre nelle epoche mitologiche, Atena possedeva una spada capace di tagliare qualsiasi materiale, Excalibur, ma poi ne fece dono ad uno tra i suoi primi cavalieri, Capricorn. Nell'epoca moderna, Atena usa come arma uno scettro sul quale è posto l'emblema di Nike, Dea della Vittoria. Lo scettro possiede vari poteri, può ad esempio far apparire le sacre armature, donare energia ai cavalieri fedeli ad Atena e danneggiare altre armature divine. L'emblema di Nike è anch'esso un dono di Zeus ad Atena e sembra simboleggiare il possesso della Terra. La totale estensione dei poteri dello scettro non è nota ma sembrano proporzionali al cosmo di Atena (vedi profilo di Lady Isabel). A volte nelle epoche mitologiche Atena usava anche una lancia, con la quale ad esempio sconfisse Lucifero, ma su quest'arma non si sa nulla.

STIRPE: Divinità dell'Olimpo.

PRIMA APPARIZIONE: Episodio 65, "Excalibur" (anime).

EPISODI (SAGA): Episodio 65 (Grande Tempio).

NUMERI DEL MANGA: /.

COLPI SEGRETI / POTERI: Atena è una divinità, ed in quanto tale possiede un cosmo potentissimo, superiore a quello di qualsiasi mortale. Il cosmo le conferisce svariati poteri, come un certo grado di controllo sugli animali, abilità curative, la capacità di lanciare potenti fasci di energia e verosimilmente volare. L'esatta estensione dei poteri di controllo sugli animali non è nota, ma in forma umana Atena ha mostrato di poter ammansire animali selvaggi o ammaestrati come lupi e corvi per brevi periodi di tempo. Parimenti, non è noto fino a che punto possano spingersi i suoi poteri curativi, ma in almeno un'occasione ha riportato in vita cavalieri vicinissimi alla morte. Si può quindi ipotizzare che, nella sua forma divina, Atena sia capace di riportare in vita i defunti come il fratello Apollo o Discordia. Non è inoltre chiaro in che modo agiscano i poteri di guarigione, ma sembrano alimentare le minime forse residue della vittima e donare energia al suo cosmo. Ad ogni modo, almeno in forma umana, Atena non sembra poter far rimarginare le ferite.

Il cosmo di Atena è anche in grado di paralizzare dei nemici di medio livello, come cavalieri d'argento, di purificare menti plagiate dal male o vittime di influenze esterne, e di distruggere piccoli oggetti come lance o sassi. In particolare facendo uso di questo potere Atena può distruggere edifici o ponti semplicemente sfiorandoli. Il cosmo di Atena ha anche alcuni poteri protettivi per la Dea stessa, permettendole di respingere attacchi di media intensità o armi da lancio, anche se scagliate da cavalieri. Atena sembra inoltre possedere alcuni poteri telepatici, che le consentono di comunicare con altre persone attraverso il cosmo. Per poter sentire le parole della Dea però, è necessario che l'altra persona sia capace almeno di percepire il cosmo. Verosimilmente, un cavaliere con un cosmo potente può avvertire la voce della Dea anche a grandi distanze.

Atena è poi capace di creare sfere di luce per proteggere altre persone. Queste sfere possono essere infrante dall'interno ma sono estremamente resistenti ad attacchi esterni e possono resistere persino ad armi divine come la spada di Hades. Le sfere possono inoltre galleggiare nell'aria e viaggiare guidate dalla volontà di Atena. La Dea è inoltre capace di rallentare enormemente il battito cardiaco degli esseri umani a solo 100.000 battiti l'anno, quindi prolungando il loro arco di vita persino di secoli. Gli effetti di questa tecnica, chiamata Misopethamenos, possono essere annullati in qualsiasi momento da colui che la riceve. Dal momento che il Misopethamenos dona praticamente l'immortalità, Atena ne fa uso solo in rarissime circostanze.

Impregnando il suo cosmo o il sangue in una speciale pergamena, Atena può creare un sigillo, capace di imprigionare in un oggetto un'anima divina o più anime mortali per svariati anni. Gli effetti del sigillo però si esauriscono dopo circa due secoli e mezzo e non possono essere rinnovati senza prima uccidere o indebolire il nemico. Il suo sangue può inoltre proteggere da barriere nemiche, far evolvere le armature e risvegliarne i poteri latenti, mentre i suoi capelli, messi in un decotto, donano l’eterna giovinezza anche a chi ormai è già vecchio. Persino un solo capello può donare cento anni di lunga vita.

I poteri di Atena, in particolare quelli combattivi, sono fortemente ridotti quando la Dea è incarnata in un corpo umano.

STORIA: Figlia di Temi e Zeus, dalla cui testa emerse, Atena nacque sull'Olimpo, già in forma adulta e completamente armata. Dea della guerra prudente, e quindi contrapposta al violento Ares, Atena divenne ben presto la prediletta tra i figli di Zeus, che le donò lo scudo chiamato Egida. In queste epoche remote, Atena combattè numerose battaglie insieme agli altri Dei, contro nemici potenti. In circostanze sconosciute venne in possesso della spada Excalibur, forse dono degli Dei Celtici, e la tenne con se per molti secoli, al punto che l'arma divenne nota come la Spada di Atena. Particolarmente affezionata ad Atena era Pallas, dea dell’amore, al punto che le due sembravano quasi una cosa sola da quanto era forte il legame che le univa.

Alcuni secoli più tardi, Atena dovette fronteggiare Lucifero, Angelo decaduto deciso a governare la Terra. I due si affrontarono in una lunga battaglia, al termine della quale Atena trafisse Lucifero con la sua lancia, facendolo precipitare di nuovo nella sua prigione infernale. Più o meno nello stesso periodo nel mondo occidentale gli uomini iniziarono a venerare le divinità Olimpiche. In questi anni Atena scese spesso sulla Terra, a volte per premiare uomini valorosi e meritevoli, altre per punire coloro che, per eccessiva superbia, si erano detti pari agli Dei. Nonostante un'indole generalmente giusta, Atena aveva per questi ultimi punizioni terribili, trasformandoli in creature orribili, animali o insetti. Cari ad Atena erano invece gli eroi coraggiosi, che proteggevano il mondo dalle creature malvage. A loro Atena donava il suo aiuto, di solito nella forma di armi o oggetti divini. Uno di questi eroi, Perseo, dopo aver ucciso la mostruosa Medusa, il cui volto aveva il potere di mutare gli uomini in pietra, ne donò la testa ad Atena, che lo pose sull'Egida.

Forse ispirata dal valore degli eroi, col passare del tempo Atena prese a disprezzare le armi, preferendo i combattimenti basati sulla forza fisica. Anche per questo motivo, quando Nettuno, fratello di Zeus e signore dei mari, cercò di ottenere il possesso della Grecia, Atena lo sfidò non ad una battaglia ma ad una gara, che sarebbe stata vinta da chi avesse donato agli uomini la cosa più utile. Nettuno creò il cavallo, ma Atena fece comparire l'olivo e fu ritenuta vincitrice, diventando così la divinità patrona della Grecia. Resosi conto che, tra le varie divinità Olimpiche, Atena era quella più legata agli esseri umani, Zeus decise di affidarle la protezione della Terra, ed a simboleggiare ciò le donò l'emblema di Nike, Dea della Vittoria. Zeus infatti sapeva che le altre divinità avrebbero ben presto cercato di conquistare la Terra con la forza, e che quindi sarebbe stato necessario difenderla.

Come previsto infatti, Nettuno, rifiutando la sconfitta subita, decise di conquistare la Terra con la forza. Per farlo creò un esercito di esseri umani a lui fedeli, cui diede il nome di Generali degli Abissi, e li armò con speciali corazze forgiate da lui stesso. La potenza dei generali era immensa, molto superiore a quella dei comuni esseri umani, perchè costoro erano capaci di usare la forza del cosmo, l'enorme energia che esiste nel profondo di ogni essere vivente e che deriva dal Big Bang che diede origine all'universo. A sua volta, Atena radunò una grande armata per contrastare le forze di Nettuno, ma, rifiutando l'uso delle armi, mandò i suoi guerrieri in battaglia privi di difese. Nonostante la loro forza, i combattenti vennero uccisi ad uno ad uno, finché non restarono che i più giovani tra loro. Fedeli ad Atena, costoro erano pronti a scendere in campo, ma la Dea, temendo per la loro incolumità, decise di riconsiderare i suoi principi e li armò con speciali armature. Per crearle, chiamò gli speciali alchimisti del continente di Mu, isola del Pacifico, e ne disegnò lei stessa le forme, ispirandosi alle costellazioni celesti. Il risultato furono 88 armature, una per ciascuna costellazione, divise in quattro categorie: dodici armature d'oro, ventiquattro d'argento, quarantotto di bronzo e quattro di materiale sconosciuto. Queste armature vennero poi donate ai giovani guerrieri, che da allora presero il nome di cavalieri di Atena. Al più fedele tra loro, cavaliere d'oro della costellazione del Capricorno, Atena donò la sua spada Excalibur, mentre al cavaliere d'argento di Perseo, in memoria dell'omonimo eroe, venne donato uno scudo d'argento su cui era stato posto il volto di Medusa che prima era sull'Egida. Anche alcune armature comunque furono dotate di armi potenti, in particolare per quella d'oro della Bilancia furono forgiate sei paia di armi con una forza tale da distruggere persino costruzioni di fattura divina. Un’altra corazza particolare era quella della Coppa, che Atena forgiò partendo dall’oggetto con cui si abbeverava sul campo di battaglia, e che per questo ottenne speciali poteri curativi e la capacità di mostrare il futuro.

Aiutata dai suoi cavalieri, Atena sconfisse Nettuno ed i suoi generali, respingendoli negli abissi. Oltraggiato, Nettuno riunì tutti i suoi fedeli in un'enorme tempio ad Atlantide. Contro di loro, Atena inviò otto cavalieri col compito di distruggere il tempio e sconfiggere definitivamente Nettuno ed i generali. Atlantide si inabissò per la violenza dello scontro, ma alla fine Nettuno perse e la sua anima fu imprigionata al Polo Nord. Atena mandò gli otto cavalieri a controllare che le cose non cambiassero, ma col tempo costoro dimenticarono le loro origini e presero il nome di Blue Warriors. Al suo successivo risveglio, Nettuno riedificò il suo tempio, posizionandolo stavolta nel Mar Mediterraneo. Nettuno mosse di nuovo guerra ad Atena ed ai cavalieri, ma anche stavolta venne sconfitto. Sperando di poterlo tenere imprigionato più a lungo, Atena rinchiuse la sua anima in un'anfora, e vi appose sopra il suo sigillo divino.

L’attaccamento di Atena agli esseri umani a lungo andare fece degenerare il rapporto con Pallas che, rosa dalla gelosia, divenne sua nemica e mosse guerra agli uomini. Pur con rammarico, Atena fu costretta ad affrontarla e alla fine ebbe la meglio, trafiggendola con una daga d’oro.

Sette generazioni dopo, Atena fece erigere dagli abitanti di Atene dodici templi, che poi riunì col nome di Grande Tempio. In cima al Grande Tempio Atena pose la sua armatura divina, che prese l'aspetto di una gigantesca statua raffigurante la Dea stessa. In una mano della statua Atena pose l'emblema di Nike, nell'altra l'Egida. Alla guida del Grande Tempio fu messo il più valoroso fra i cavalieri col titolo di Grande Sacerdote, ed a lui solo Atena rivelò il segreto della sua armatura, ordinandogli di non parlarne a nessun altro se non a colui che un giorno fosse diventato nuovo Grande Sacerdote. Considerando il Grande Tempio il luogo più sicuro della Terra, Zeus decise di nascondervi la più pericolosa arma esistente, il Megas Drepanon, la falce con cui Crono aveva ucciso suo padre Urano.

Dopo la creazione del Grande Tempio vi fu un'epoca di caos, durante la quale Atena ed i cavalieri affrontarono i Giganti in una battaglia nota come Gigantomachia. La Dea stessa dovette intervenire contro il nemico più forte, Tifone, che alla fine fu sconfitto ed imprigionato sotto l'Etna. Dopo questa guerra, i cavalieri affrontarono Ares, Dio della Guerra ed amico di Hades, Dio dell'aldilà. Ares aveva a sua volta un esercito, formato da guerrieri chiamati Bersekers e divisi in quattro armate. I Bersekers si batterono contro i guerrieri di Atena, che all'epoca erano 58. Per la prima volta Atena dovette permettere ai suoi cavalieri di utilizzare le armi della Bilancia e grazie ad esse Ares fu respinto fin nell'aldilà, dove Hades gli offrì protezione. Ciò causò la prima guerra tra Atena ed Hades, e nel corso delle battaglie il Dio fu ferito da Seiya, cavaliere di bronzo di Pegasus.

Molti anni più tardi, Atena venne coinvolta in una guerra terrestre tra la Grecia e la città di Troia. Offesa dalle azioni del Troiano Paride, Atena appoggiò i Greci, che anche grazie a lei ottennero infine la vittoria. Quando però i soldati Greci non rispettarono il tempio di Atena a Troia, la Dea li punì rendendo difficile il loro ritorno in patria.

Questa guerra sancì anche l'ultima apparizione di Atena sulla Terra con il suo vero corpo. Da allora infatti la Dea si sarebbe reincarnata ad intervalli di circa 250 anni nel corpo di fanciulle umane in modo da preservare il suo corpo divino. Nei periodi di transizione, Atena rese nota la sua volontà attraverso il Grande Sacerdote, che quindi prese ad agire come messaggero della Dea sulla Terra. In questi secoli Atena ottenne l'appellativo di Dea della giustizia.

Col passare degli anni lentamente nel mondo il culto degli Dei Olimpici scomparve, e la memoria di Atena venne conservata solo al Grande Tempio.

In una data imprecisata Atena fu testimone della punizione di Zeus nei confronti di Discordia, la cui anima venne imprigionata in una mela d'oro ed abbandonata nello spazio all'interno di una cometa.

I secoli che seguirono furono pacifici e privi di guerre tra divinità. Venne però scoperto un luogo maledetto sulla Terra, un'isola chiamata Isola della Regina Nera. Su quest'isola alcuni alchimisti oscuri cercarono di costruire nuove armature ispirandosi alla corazza di bronzo della Fenice. I loro tentativi però furono fallimentari, e per di più Atena, non riconoscendo queste nuove corazze, diede ordine al Grande Sacerdote di inviare sull'Isola un cavaliere. in modo da impedire alla situazione di degenerare. Costui doveva essere potente, in modo da sistemare le cose, ma al tempo stesso non molto importante per il Grande Tempio perché avrebbe dovuto restare lì per sempre. Il Grande Sacerdote dell'epoca decise di usare l'isola come prigione e vi inviò gli uomini più crudeli del Grande Tempio, con indosso una maschera in segno di punizione. La maschera era il sigillo dell'Isola, chi voleva fuggire doveva riuscire a distruggerla, prima che la maschera avesse il sopravvento su di lui.

La pace durò fino al 1500 circa, epoca in cui Hades si risvegliò e, spinto dal disgusto verso gli uomini, dichiarò loro guerra. Per contrastarlo Atena si reincarnò nel corpo di una fanciulla e guidò i cavalieri alla battaglia, uscendone vincitrice anche se a caro prezzo.

Nel corso della guerra, Atena aveva sigillato gli spiriti di Hades e delle due divinità sue seguaci, Tanato e Ipno. Il suo sigillo durò per due secoli e mezzo, ma poi, nel 1743, Hades si risvegliò di nuovo, dando via ad una nuova guerra. Inizialmente, sembrò che Atena non avesse intenzione di rinascere, ma poi, per un complicato disegno orchestrato da Crono, l’Atena del 1900 viaggiò indietro nel tempo e venne trasformata in neonata, comparendo ai piedi della statua in cima al Grande Tempio. Si combatté così una nuova guerra, resa più complessa dal tradimento di alcuni Cavalieri d’Oro e dalla presenza di alcuni eroi provenienti dal futuro. Alla fine comunque, la terribile battaglia si concluse di nuovo con la vittoria di Atena, ma solo due cavalieri sopravvissero: Sion, discendente del popolo di Mu, e Libra della Bilancia. Atena imprigionò le anime degli Spectre, i soldati di Hades, in una torre di pietra nascosta tra le montagne della Cina, poi nominò Sion Grande Sacerdote, rivelandogli il segreto della sua armatura ed ordinandogli di ricostituire l'ordine dei cavalieri in modo da essere pronti il giorno in cui Hades fosse risorto. A Libra venne invece ordinato di vegliare sulla torre in cui gli Spectre erano imprigionati. Per permettergli di svolgere questo compito nel migliore dei modi, Atena fece dono al cavaliere del Misopethamenos, rallentandone il battito cardiaco e permettendogli di vivere per più di due secoli. Fatto ciò, Atena abbandonò il suo corpo mortale e tornò sull'Olimpo, in attesa del momento in cui si sarebbe dovuta incarnare ancora una volta. Questo momento venne nel 1973.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dalla mitologia greca, dall'Hypermyth ufficiale di Kurumada, da Episode G, da Lost Canvas e dal flashback del 65° episodio. I dati fisici sono basati sul presupposto che il corpo visto in quel flashback sia quello vero della Dea. In verità la cosa non viene mai detta esplicitamente, ma quell'immagine coincide con la descrizione che viene data nella mitologia. Eccetto la capacità di volare, tutti i poteri del cosmo di Atena elencati sopra sono stati usati almeno una volta da Lady Isabel, incluso quello di lanciare sfere di energia (75° episodio). Ovviamente Atena potrebbe disporre anche di altri poteri al momento ignoti. Alcune fonti semi ufficiali (giochi di carte) indicavano l'Atena Exclamation come il colpo segreto della Dea. La cosa però non ha avuto al momento riscontro nel manga o nell'anime quindi non è stata riportata.

Il collegamento tra Excalibur e gli Dei Celtici non è mai stato accennato nel manga o nell'anime, ma visto il nome della spada e le leggende Europee sull'argomento sarebbe un'interessante possibilità. La battaglia con Lucifero invece viene brevemente accennata nel 4° OAV. Anche se non è possibile collocarla cronologicamente con esattezza, è possibile che sia stata la prima battaglia di Atena in difesa dell'umanità. La prima guerra sacra, ovvero il primo conflitto tra Atena e Nettuno, è raccontata nell'Hypermyth, insieme alla storia delle creazione delle armature. La seconda guerra tra le due divinità invece viene accennata in flashback da Nettuno nel 112° episodio. I Blue Warriors sono guerrieri che compaiono solo in una storia autoconclusiva del manga (numero 13 edizioni Star Comics).

La storia del Megas Drepanon è stata per ora solo accennata nel nuovo manga Episode G. Dal momento che questo manga è ancora in corso, è probabile che la situazione si evolverà. La battaglia con Tifone è invece accennata nell'Hypermyth e, più di recente, è stata ripresa nel romanzo Gigantomachia.

Il legame tra Atena e Pallas è narrato in Saint Seiya Omega, serie animata del 2012 che fa da seguito all’anime classico. L’epoca esatta del loro primo conflitto non è indicata, ma sembra che esistano già Cavalieri e armature, quindi dovrebbe essere successivo allo scontro con Nettuno o alle battaglie mitologiche contro Tifone o i Titani.

La storia di Atena successiva al 1973 e nel 1743 è trattata nel profilo di Lady Isabel.

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