DEDALUS

(MUSCA DIO)

ETA': 16 anni.

ALTEZZA: 1.60 M.

PESO: 56 Kg.

OCCHI: Neri.

CAPELLI: Rossi.

DATA DI NASCITA: 10 Luglio.

LUOGO DI NASCITA: Messico.

GRUPPO SANGUIGNO: B.

SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.

PARENTI CONOSCIUTI: Nessuno. Probabilmente è orfano.

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: La mosca che, secondo la Bibbia, è simbolo di Satana.

ARMATURA / ARMI: Armatura d'argento della Mosca. L'armatura di Dedalus non ha caratteristiche particolari e, come tutte le armature d'argento, congela sotto a 210° C sotto zero e resiste ai colpi di media intensità. Cionostante viene letteralmente disintegrata al termine dello scontro tra il cavaliere e Pegasus.

STIRPE: Cavaliere d'argento agli ordini di Arles.

PRIMA APPARIZIONE: Episodio n° 37 "Il sacrificio di Tisifone" (anime). Saint Seiya N° 7, 2° capitolo (manga edizione Star Comics).

EPISODI (SAGA):. 37 (saga del Grande Tempio), 113 (saga di Hades).

NUMERI DEL MANGA:.N° 7 (2° capitolo).

COLPI SEGRETI / POTERI: Il colpo segreto di Dedalus è il Labirinto Oscuro, una tecnica molto semplice, basata più sulla forza fisica che sull'uso del cosmo. Per eseguirla Dedalus concentra le sue forze in una gamba, di solito la destra, e sferra un calcio, spesso mirato al volto del nemico. La forza del calcio è sufficiente a sbalzare per molti metri la vittima, ed è probabilmente letale su un normale essere umano, ma non sortisce particolari effetti su un cavaliere. Nel lanciare il Labirinto Oscuso, Dedalus non brucia il suo cosmo, ed alle sue spalle non appare il simbolo della Mosca. A parte questo colpo segreto, Dedalus possiede i poteri comuni di un cavaliere d'argento, ma probabilmente inferiori alla media.

STORIA: Verosimilmente orfano di entrambi i genitori, Dedalus nacque in Messico e, venuto in qualche modo a sapere dell'esistenza dei cavalieri di Atena, iniziò molto giovane l'addestramento. Non è noto nulla della sua infanzia o dell'addestramento, che Dedalus portò a termine nel periodo di regno di Arles come Grande Sacerdote di Atene, conquistando l'armatura d'argento della Mosca.

Cinico, crudele e arrogante per natura, Dedalus non sviluppò mai un cosmo molto potente e per questo non venne considerato tra i principali cavalieri d'argento. Di conseguenza, non gli vennero affidate missioni di importanza capitale, ma ciò non gli impedì di comportarsi da bullo nei confronti dei più deboli, al punto che, dopo il presunto tradimento di Micene di Sagitter, fu uno di coloro che sbeffeggiarono suo fratello minore Ioria.

Alcuni anni più tardi, Arles vide i propri sogni di potere messi in pericolo da lady Isabel, attuale reincarnazione della Dea Atena, e dai suoi cinque cavalieri di bronzo. Stanco dei continui fallimenti dei cavalieri d'argento contro gli avversari, il Sacerdote inviò Ioria, ora cavaliere d'oro del Leone, contro di loro, ma temendo un suo tradimento ordinò a Dedalus di seguirlo insieme a due compagni, Orione ed Argetti. Obbedendo agli ordini, Dedalus si recò a Nuova Luxor, base dei cavalieri di bronzo, ed insieme agli altri compagni assistette di nascosto ad un breve scontro tra Ioria, il cavaliere di bronzo Pegasus e la sacerdotessa d'argento Tisifone. Quando Ioria decise di interrompere lo scontro per curare Tisifone, rimasta accidentalmente ferita, Dedalus intervenne insieme agli altri due per finire Pegasus. Circondato da compagni arroganti quanto lui, Dedalus per poco non fece infuriare Ioria, ma poi preferì concentrarsi su Pegasus, che in quell'occasione era privo della sua armatura e ferito per un precedente scontro. Dopo aver interrotto l'attacco di Argetti per poter partecipare anche lui al combattimento, Dedalus ferì il nemico al volto usando il Labirinto Oscuro, ma venne fermato dal compagno Orione, che voleva per se l'onore di ucciderlo.

Dopo un breve diverbio, i tre decisero che la gloria della vittoria sarebbe andata a chi avrebbe ucciso per primo il nemico. A questo scopo, Argetti lo lanciò in aria, in modo che ciascuno di loro potesse provare a colpirlo, ma proprio in quel momento l'armatura d'oro del Sagittario venne in soccorso a Pegasus, che la indossò per la prima volta (vedi note). Incapace di comprendere la nuova forza del nemico e paralizzato dai poteri dell'armatura d'oro, Dedalus rimase immobile e venne travolto e completamente annientato da una scarica d'energia di Pegasus. Con l'armatura ormai distrutta, Dedalus crollò privo di vita al suolo. In seguito, Arles inviò qualcuno a recuperare il suo cadavere, che venne sepolto nel cimitero dei cavalieri di Atene insieme a quelli di Orione ed Argetti.

Diversi mesi dopo, Dedalus fu uno dei cavalieri resuscitati da Hades per prendere la testa di Atena. Il signore dell'aldilà offrì infatti una nuova vita a numerosi ex cavalieri di Atena in cambio della loro fedeltà, ed ordinò loro di recarsi al Grande Tempio ed uccidere Lady Isabel. Se fossero riusciti nell'impresa avrebbero avuto la vita eterna, mentre nell'altro caso sarebbero scomparsi dopo dodici ore. Dedalus aveva però fatto tesoro della sconfitta subita per mano di Pegasus e decise di sfruttare quest'occasione per cambiare vita e schierarsi dalla parte della giustizia. Per questo motivo, aderì invece al piano di Sion, antico Grande Sacerdote, e fece solo finta di accettare, nella speranza di poter raggiungere ed uccidere Hades, o almeno di far risvegliare l'armatura divina di Atena. Hades, ignaro dei loro piani, diede a ciascuno un'armatura nera chiamata surplice, copia quasi perfetta delle corazze che i cavalieri avevano indossato in vita.

Dedalus non fece parte dei cavalieri che attaccarono il Grande Tempio ma, di nuovo insieme ad Orione ed Argetti, a loro volta resuscitati, si recò nuovamente a Nuova Luxor, apparentemente per trovare ed uccidere il cavaliere di bronzo Andromeda, ma in realtà per mettere alla prova la sua forza in vista della battaglia imminente contro gli eserciti di Hades. Trovato Andromeda, i tre lo attaccarono e, approfittando anche dello stupore iniziale del nemico, riuscirono a metterlo in difficoltà. Dedalus arrivò addirittura ad usare il Labirinto Oscuro per travolgere il nemico, ma ben presto Andromeda si riprese e, indossata l'armatura, scatenò contro i tre la catena che gli era propria. Colpito in pieno dalla forza dell'arma, Dedalus cadde privo di vita al primo assalto, ancor prima di poter spiegare quali fossero le sue vere intenzioni.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dagli episodi 37 e 113 dell'anime e dal numero 7 (2° capitolo) del manga edizione Starcomics. E' possibile che Dedalus fosse stato soggiogato da Arles come molti altri cavalieri d'argento, ma la cosa non viene mai affermata apertamente, ed il cavaliere dà l'impressione di essere relativamente malvagio per natura.

Il fatto che sia stato uno dei cavalieri che insultarono Ioria dopo la fuga di Micene spiegherebbe il suo comportamento irrispettoso durante il loro incontro a Nuova Luxor. Che Pegasus stesse indossando l'armatura d'oro per la prima volta quando uccise Dedalus contraddice quanto visto nel primo OAV, ma è spiegato dal fatto che gli OAV sono sostanzialmente fuori continuity.

Dal flashback del 126° episodio scopriamo che anche Dedalus era d'accordo col piano di Sion. La cosa è poi confermata dalle parole di Orione ad Andromeda subito prima di morire.

Profilo di Shiryu ©